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PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA

SEMINARIO INTERNAZIONALE DI STUDIO
CON LE ASSOCIAZIONI PRO-VITA

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SALUTO INTRODUTTIVO DI S.Em. ENNIO CARD. ANTONELLI
PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA

Roma, Casa La Salle
26-27 marzo 2010

 

Benvenuti a questo Seminario di studio. Vi saluto anche a nome del Segretario S.E. Mons. Jean Laffitte, del Sottosegretario Mons. Carlos Simon e degli Officiali del Dicastero. Siamo tutti molto lieti di accogliervi e di incontrarvi. La vostra presenza è segno eloquente del vostro desiderio di collaborare con la Sede Apostolica per la promozione dei valori dell’umanesimo cristiano, dando testimonianza al Signore Gesù, Salvatore dell’uomo, che “ha fatto risplendere la vita” (2Tim 1, 10).

Il Pontificio Consiglio per la Famiglia ha il compito di stimolare e orientare le attività pastorali e di motivare e ispirare l’impegno civile a favore della famiglia e della vita umana. I suoi principali interlocutori sono sia i Vescovi e le Conferenze episcopali, sia anche le Istituzioni cattoliche, le Associazioni e i Movimenti.

Voi siete in prima fila con la Santa Sede e con i Vescovi a difendere e promuovere la dignità della persona e la sacralità della vita. Voi siete costruttori di civiltà e motivo di speranza per la Chiesa (cfr. Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, 27). Voi, come la Santa Sede e i Vescovi, avete il coraggio di andare controcorrente e di denunciare il relativismo, il consumismo, l’edonismo, il libertinismo sessuale e altri aspetti negativi della cultura dominante, che ha il potere economico, politico, mediatico. A voi onore e gratitudine per il servizio all’uomo e a Dio che svolgete già da molto tempo.

Il Pontificio Consiglio per la Famiglia confida che nel futuro il vostro impegno si svilupperà ulteriormente. Leggiamo nella stampa che il governo Zapatero della Spagna destina 528 milioni di Euro per diffondere l’ideologia del “genere” nell’America Latina e che l’Amministrazione Obama degli USA investe 63 miliardi di dollari per la cosiddetta “salute riproduttiva” delle donne nei paesi in via di sviluppo e per la formazione di una mentalità antinatalista. Noi non abbiamo né euro né dollari da investire per la causa della vita. Il nostro investimento siete voi: il vostro coraggio, la vostra generosità, la vostra intelligenza. Voi avete la capacità di fare animazione culturale nelle parrocchie, nelle diocesi, nelle scuole, nei media, di organizzare eventi pubblici di vasta risonanza, di vigilare e incidere sull’attività delle assemblee legislative. Vi raccomando perciò di curare instancabilmente la vitalità delle vostre associazioni, con numerose adesioni, con giovani leaders, con operatori motivati e competenti nel campo della politica, della comunicazione e della cultura, a tutti i livelli (locale, nazionale, internazionale).

Collaborate intensamente tra Associazioni pro-life. Inseritevi nella pastorale della famiglia (cf Giovanni paolo II, Evangelium Vitae 92-94) e curate l’integrazione con le associazioni familiari, dato che la dottrina della Chiesa riguardo alla bioetica è rivolta prima di tutto alle famiglie. Rispettate i vostri avversari, evitando ogni violenza non solo fisica, ma anche verbale, confidando sempre nella forza della verità e dell’amore.

I principali documenti, per orientare il vostro impegno, rimangono l’esortazione apostolica “Familiaris Consortio” (1981), l’enciclica “Evangelium Vitae” (1995), l’istruzione della Congregazione per la dottrina della fede “Dignitas Personae” (2008). Ispirandovi ad essi, cercate di mettere sempre in primo piano il grande “Sì” alla vita umana in tutta la sua pienezza e solo in secondo piano i “No” che pure è necessario pronunciare. Non dimenticate di inserire i delitti di aborto e di eutanasia nel più ampio contesto dei molteplici delitti contro tutti i diritti fondamentali dell’uomo, come fa Evangelium Vitae (EV, 3; 10), in modo da sottrarvi il più possibile alle pretestuose accuse di conservatorismo sociale. Considerando che è più efficace prevenire che correggere, cercate, per quanto è possibile, di contrastare in anticipo i comportamenti, le iniziative e le leggi eticamente riprovevoli. Ad esempio, occorre diffondere largamente la conoscenza e la pratica dei metodi naturali di regolazione delle nascite, per prevenire la scelta della contraccezione, che, tra l’altro, allontana dalla fede molte persone e le riempie di rancore verso la Chiesa. Altro esempio: per prevenire l’aborto, occorre promuovere, cercando di ottenere anche adeguati finanziamenti pubblici, il sostegno alla maternità, in nome non solo del diritto alla vita, ma anche del diritto della donna a una effettiva libertà di scelta. Tale sostegno concretamente potrebbe includere: centri di ascolto, di accompagnamento e di aiuto, possibilità del parto nell’anonimato e dell’adozione del bambino, contributo in denaro, bonus  per i prodotti della prima infanzia, opportunità di lavoro ecc. In nome della libertà per tutti, del pluralismo culturale e della sussidiarietà sociale, bisogna rivendicare fermamente, sia per le persone che per le istituzioni, il diritto all’obiezione di coscienza contro l’aborto e l’eutanasia, diritto non ancora riconosciuto in molti paesi (A proposito è incoraggiante il fatto che recentemente una società cattolica di adozioni, “Catholic Care”, in Inghilterra abbia ottenuto dall’Alta Corte di non essere obbligata ad applicare la legge “Equality Act”, che imponeva di concedere l’adozione anche alle coppie omosessuali).

In virtù del vostro impegno intelligente, appassionato e perseverante, gli uomini del nostro tempo possano comprendere che la fede cristiana non comprime il desiderio di vivere e di essere felici, non frena le energie dell’uomo, non inibisce l’affettività e la sessualità, non ostacola il progresso scientifico, tecnologico ed economico; ma esige che tutto sia orientato al vero bene delle persone e alla comunione tra le persone. Non esitate ad affermare pubblicamente che la fede cristiana esalta la vita, la sessualità, le attività terrene, conferendo ad esse “un di più” di significato e di valore.

 

Cardinale Ennio Antonelli
Presidente

  

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