MESSAGGIO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO Collaborazione tra indù e cristiani con particolare riferimento all’infanzia 1. Diwali, la Festa delle Luci, è una delle più antiche ed importanti feste, che voi celebrate nella vostra tradizione religiosa. Durante questi giorni di festa, voi ricordate la vittoria del bene sul male. Ciò si può vedere, in maniera simbolica, quando le vostre case sono illuminate da lampade per scacciare le tenebre della notte. Sui volti di tante persone è visibile una rinnovata speranza; vi sono segni di grande gioia nei cuori di tanti indù; ed in coloro che sono stati oppressi dalle angustie e dalle preoccupazioni della vita quotidiana c’è una rinnovata decisione di un nuovo inizio. A nome del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, incaricato da Sua Santità il Papa di promuovere relazioni armoniose ed amichevoli con persone di tutte le religioni, vi auguro un felice Diwali. 2. In ogni religione, coloro che attendono con particolare interesse ogni giorno di festa sono i bambini. Colpisce veramente il loro entusiasmo nel partecipare alla celebrazione di una festa. Sono loro che apportano una grande gioia alla celebrazione, perché animano lo spirito degli adulti. I bambini danno ad essa forma e colore, gusto e sapore, speranza e promessa di perseverare. Davvero nessuna celebrazione è degna di questo nome se non è dato ai bambini un posto centrale, tanto più che lo spirito di festa richiede che ognuno acquisisca un cuore da bambino. Non è forse vero anche per la festa di Diwali? 3. Nella celebrazione di Diwali di quest’anno mi è caro rivolgere un particolare pensiero ai bambini: ad essi Gesù manifestò un amore particolare a motivo, come osserva il Papa Giovanni Paolo Il, "della loro semplicità e gioia di vivere, della loro spontaneità, e della loro fede piena di stupore" (Alla preghiera dell’Angelus, 18 dicembre 1994). Una volta, mentre i suoi discepoli discutevano su chi fosse il più grande, Gesù chiamò a sé un bambino e disse: "In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare." (Vangelo di Gesù secondo Matteo, 18, 3-6). 4. Sono certo che convenite con me nel ritenere che uno degli scopi delle feste religiose sia quello di renderci persone migliori. Mentre voi vi sforzate, durante questa stagione di Diwali, di vincere le tenebre con la luce, il male con il bene e l’odio con l’amore, vorrei proporvi, in quanto vostro amico cristiano, di concentrare l’attenzione sui mali che, nella nostra società, affliggono i bambini: costrizione al lavoro, disgregazione della famiglia, inserimento in gruppi militari, traffico di organi e di persone, abusi sessuali, forzata prostituzione, AIDS, commercio e consumo di droga, ecc. Che male hanno fatto i bambini per meritarsi queste sofferenze? Il nostro dialogo fra indù e cristiani non potrebbe assumere forme concrete nell’unirci per un’azione comune a favore dei bambini più sfortunati, che sono spesso vittime innocenti della guerra e della violenza, della scarsità di cibo e di acqua, dell’emigrazione forzata e di tante forme di ingiustizia presenti in questo mondo? Sono pienamente consapevole che una tale collaborazione fra i seguaci delle nostre due tradizioni religiose già esiste; ma noi potremmo e dovremmo fare di più poiché si tratta di un problema serio, anzi tragico. Saranno benvenuti i vostri suggerimenti su cosa si potrebbe ancora fare per dare ai bambini il posto che spetta loro nella società. I nostri bambini sono il nostro futuro; essi sono il futuro dell’umanità. 5. Cari amici indù, è per voi inimmaginabile la celebrazione del Diwali senza la gioia dei bambini. Non sarebbe possibile dare un ulteriore significato al Diwali di quest’anno facendo più attenzione alla situazione dei bambini, nel vicinato, nella città, nella società e, più in generale, in tutto il mondo? Mentre vi immagino circondati da questi bambini, vi auguro di nuovo: Felice Deepavali! Arcivescovo Michael L. Fitzgerald
|
|