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MESSAGGIO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO
PER IL DIALOGO INTER-RELIGIOSO
AGLI HINDU IN OCCASIONE DELLA FESTA DI DIWALI 2006

 

Superare l’odio con l’amore 

Cari amici indù, 

1. Come persone alla ricerca dell’Assoluto, vi soffermate brevemente nel corso del vostro cammino spirituale per celebrare con gioia il Deepavali, la vostra antica festa religiosa, che significa per voi la vittoria della verità sulla menzogna, della luce sulle tenebre, del bene sul male e della vita sulla morte. Da parte del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso auguro agli indù in ogni parte del mondo una felice festa di Diwali.

2. Alla verità, alla luce, alla bontà ed alla vita è strettamente connessa la realtà dell’amore. Vorrei riflettere su questo tema dell’amore, attraverso il quale i credenti delle diverse religioni sono chiamati a superare l’odio e la diffidenza, diffusi nell’attuale società. I recenti attacchi terroristici a Mumbai, in India, sono un ulteriore esempio di questi fenomeni che spesso sfociano in brutale violenza. Sono certo che, arricchiti dalla luce delle nostre particolari tradizioni religiose, il nostro proposito di invitare tutti i credenti a superare l’odio con l’amore, sarà a beneficio di tutta la società. La mia riflessione è ispirata dalla prima Enciclica di Sua Santità Benedetto XVI, Deus caritas est (Dio è amore). Il Papa ha scritto questa lettera, convinto che il suo messaggio sia attuale e significativo “in un mondo in cui al nome di Dio viene a volte collegata la vendetta o perfino il dovere dell’odio e della violenza” (n. 1). 

3. Il miglior modo per comprendere l’importanza e le esigenze dell’amore è apprenderlo da Dio stesso, il Quale, come professa la fede cristiana, è Amore e, il cui Figlio eterno, per amore verso di noi si è incarnato nella Persona di Gesù Cristo. Dio è la sorgente e la pienezza di ogni amore. Il nostro amore reciproco è degno di questo nome solo quando ha la sua fonte in Dio ed è nutrito dall’unione con Dio stesso. La Beata (Madre) Teresa di Calcutta, per esempio, rinnovava costantemente il suo amore per il prossimo e il servizio disinteressato al povero grazie all’incontro con Dio nella sua incessante preghiera quotidiana.

4. Dio ci ama tutti senza eccezioni e il suo amore è incondizionato. La nostra risposta umana all’amore di Dio deve manifestarsi nella concreta custodia verso le creature di Dio, specialmente gli esseri umani. E’ urgente e necessario che, insieme, i credenti delle diverse religioni mostrino al mondo che l’odio si può superare con l’amore. Nella difficile situazione in cui oggi ci troviamo, non è forse possibile unire i nostri sforzi, collaborando perché ci sia giustizia per tutti e, di conseguenza, operare, anche con progetti comuni, perché migliorino le condizioni degli oppressi, degli emarginati, degli indigenti, degli orfani e dei deboli? “Ogni giorno siamo resi coscienti di quanto si soffra nel mondo, nonostante i grandi progressi in campo scientifico e tecnico, a causa di una multiforme miseria, sia materiale che spirituale” (Deus caritas est, n. 30). La povertà morale e spirituale, che è causata dal far crescere l’odio nel proprio cuore, può essere sradicata dai credenti che sono pieni di amore e compassione. L’amore genera fiducia che, a sua volta, promuove sincere relazioni fra credenti di diverse religioni.

5. Sua Santità il Papa Benedetto XVI conclude la Sua Lettera, Deus caritas est, con le seguenti parole: “L’amore è la luce – in fondo l’unica – che rischiara sempre di nuovo un mondo buio e ci dà il coraggio di vivere e di agire” (n. 39). Queste parole del Papa si riferiscono a Gesù Cristo, la Luce del mondo. Tuttavia, queste parole possono anche attirare la vostra attenzione perché per voi il significato della festa di Diwali è simboleggiata dalla luce. Possa il nostro amore superare finalmente in questo mondo le tenebre dell’odio! Un felice Diwali a tutti voi, miei cari amici indù!

 

Paul Cardinal Poupard
Presidente

     

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