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PONTIFICIO CONSIGLIO PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO

MESSAGGIO AI GIAINISTI NELLA FESTA DI MAHAVIR JAYANTI 2015 *

 

Cristiani e giainisti insieme per promuovere la cura degli anziani

Cari amici giainisti,

1. Il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso con grande gioia vi porge i suoi saluti nell’anniversario della nascita del Tirthankar (esploratore) Vardahaman Mahavir, che quest’anno si celebra in tutto il mondo il 2 aprile. Possano le celebrazioni di questa festa rafforzare e rinnovare l’amicizia e la vicinanza tra gli individui e le famiglie, nonché consolidare il vostro impegno a promuovere la cura per tutti gli esseri viventi, in particolare gli anziani nelle famiglie e nelle comunità, per una maggiore pace, armonia e felicità nel mondo.

2. Portando avanti una onorata tradizione, quest’anno riflettiamo su come noi, cristiani e giainisti, possiamo promuovere insieme la cura per gli anziani. In molte società nel mondo la gente tende a rifiutare gli anziani. Altrettanto preoccupante e deplorevole è il fatto che molti anziani, specialmente quelli malati e soli, vengono abbandonati dalle famiglie e dai parenti perché percepiti come un problema, un peso e uno scarto, o che vengono trattati come i nuovi fuoricasta del mondo contemporaneo, serviti con pochissimo contatto e cure. Questa tendenza sta crescendo e causando preoccupazione nella nostra società. Papa Francesco giustamente sottolinea che ogni società in cui «gli anziani o sono scartati [...] porta con sé il virus della morte» (Udienza generale, 4 marzo 2015) e un popolo che «non custodisce i suoi anziani [...] è un popolo senza futuro, un popolo senza speranza» (Discorso alla Comunità di Sant’Egidio, 15 giugno 2014). Il compito di garantire le cure dovute agli anziani diventa dunque una nobile priorità per tutti, nonché un imperativo etico vincolante per tutti i Governi e le comunità politiche.

3. Gli anziani sono i principali pilastri delle nostre famiglie multigenerazionali. Vivono con noi come nostro tesoro e nostra benedizione, poiché ci trasmettono non soltanto le loro ricche esperienze di vita e di fede, ma anche la storia delle nostre famiglie e comunità. Questi “tesori” vanno protetti con affetto e assistiti con gratitudine, di modo che possano continuare a ispirare e a guidare le persone con la loro saggezza, frutto di tutta una vita. È innegabile che nel mondo c’è ancora un numero consistente di famiglie che, fedeli alle loro tradizioni, ai loro valori e alle loro convinzioni, si prendono cura in modo esemplare degli anziani: i bambini in queste famiglie, e perfino i parenti e gli amici, spesso fanno grandi sacrifici e compiono uno sforzo in più per servire gli anziani. È una cosa lodevole, poiché fanno ciò che è bene e giusto nel rispetto dei loro genitori, nonni e parenti anziani e bisognosi di cure, attenzione e assistenza. Mentre prendersi cura degli anziani è un dovere morale e sacro vincolante per gli individui e la società, l’assistenza professionale e medica offerta da operatori sanitari competenti e caritatevoli va considerata come la misura che la società adotta per assicurare cure agli anziani.

4. Tutte le religioni spiegano gli obblighi morali che i figli hanno verso i propri genitori e anziani, specialmente quello di prendersi cura di loro, con rispetto e amore, sino al termine della loro vita terrena. La Sacra Bibbia dice: «Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio» (Esodo 20, 12). E dice anche: «Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele» (1 Tm 5, 8). Il giainismo pone grande enfasi sul rispetto della vita; per quanto riguarda gli esseri umani, tale rispetto significa promuovere la dignità di ogni persona e di tutto ciò che questo comporta.

5. La crescente incuria verso gli anziani da parte dei giovani e la tendenza a sottrarsi alla responsabilità filiale verso i genitori e i nonni, pertanto, invitano tutti noi, credenti e altri, a risvegliare in noi, a livello sia personale sia collettivo, un senso di gratitudine, di affetto e di responsabilità verso i nostri genitori, nonni o altre persone anziane. Fare loro sentire di essere parte viva delle nostre famiglie, comunità e società e che siamo sempre in debito con loro è un modo certo per sfidare la cultura dello “scarto”. Ciò è possibile solo «con la gioia traboccante di un nuovo abbraccio tra i giovani e gli anziani» (Papa Francesco, Udienza generale, 11 marzo 2015). Che noi cristiani e giainisti, come persone radicate nelle nostre rispettive tradizioni religiose e consapevoli della nostra comune responsabilità verso la società, unendo le nostre mani a quelle di altri, possiamo promuovere una cultura in cui gli anziani siano amati, rispettati e in cui ci si prenda cura di loro!

Auguro a tutti voi un felice Mahavir Jayanti!

Cardinale Jean-Louis Tauran
Presidente

Padre Miguel Ángel Ayuso Guixot, M.C.C.J.
Segretario

 


* L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLV, n. 073 30-31/03/2015.