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NOTIZIARIO 17/2008
Cari amici, Nelle Plenarie confluiscono le esperienze della vita di fede, personale ed ecclesiale, di membri e consultori  cardinali, vescovi, sacerdoti, ma soprattutto laici, uomini e donne  provenienti da Paesi dei cinque continenti. Ogni volta, quindi, la pluralità delle loro testimonianze, lÂÂascolto, il dialogo, la preghiera insieme fanno riassaporare la realtà della Chiesa universale, vista nella prospettiva della vocazione e missione dei fedeli laici. ÂÂA ventÂÂanni dalla Christifideles laici: memoria, sviluppi, nuove sfide e compitiÂÂ, il tema dellÂÂAssemblea. Il servo di Dio Giovanni Paolo II in questa esortazione apostolica ha offerto una sintesi organica e brillante dellÂÂinsegnamento del Vaticano II sui laici, arricchita dalle esperienze del dopo-Concilio raccolte durante il Sinodo dei Vescovi del 1987. Nella Christifideles laici il Pontificio consiglio per i laici ha individuato immediatamente una bussola sicura e una fonte preziosa di ispirazioni per il suo lavoro al servizio dei fedeli laici. VentÂÂanni dopo ci è parso quindi bene riprenderla in mano, sia ai fini di una sua rilettura alla luce di quanto vissuto nella Chiesa e nel mondo agli albori del nuovo millennio, sia per fare un bilancio della sua effettiva recezione tra i fedeli laici di questa generazione. La pubblicazione della Christifideles laici ebbe forte risonanza nella Chiesa. Delineatasi da subito come vera magna charta del laicato cattolico, pietra miliare del cammino dei fedeli laici nella Chiesa, essa provava che lÂÂÂÂora del laicato scoccata con il Concilio non si era fermata. Diceva lÂÂallora segretario generale del Sinodo, monsignor Jan Schotte, presentandola nella Sala stampa vaticana: «La Christifideles laici costituisce [...] un vero vademecum per tutta la Chiesa e specialmente per i laici, uomini e donne, chiamati ad andare nella vigna del Signore [...] che può diventare il fedele compagno, di ogni giorno, per tutti i laici» (ÂÂLÂÂOsservatore RomanoÂÂ, 30-31 gennaio 1989). VentÂÂanni dopo essa mantiene intatta tale funzione e continua a essere fondato punto di riferimento per la formazione di un laicato che abbia viva coscienza della propria vocazione e missione. Della Christifideles laici, il cardinale Eduardo F. Pironio  allÂÂepoca della pubblicazione presidente del Pontificio consiglio per i laici  rilevava che la sua «vera e più profonda novità è [...] lÂÂinquadramento del tema del laicato in una autentica ecclesiologia di comunione; i fedeli laici non vengono considerati ÂÂa séÂÂ, isolati o separati, ma nel contesto globale di una Chiesa che è essenzialmente ÂÂcomunione in Cristo (cfr. Lumen gentium, 1) e allo stesso tempo ÂÂsacramento universale di salvezza (Lumen gentium, 48)» (ÂÂLÂÂOsservatore RomanoÂÂ, 30-31 gennaio 1989). E questa è precisamente la chiave ermeneutica basilare della teologia del laicato del Vaticano II. LÂÂesortazione apostolica ci richiama a un sempre rinnovato stupore dinanzi al mistero della Chiesa, che è comunione missionaria. Ed è una comunione organica caratterizzata dalla diversità e complementarità delle vocazioni e condizioni di vita, dei ministeri, dei carismi e delle responsabilità (cfr. Christifideles laici, n. 20). Ogni membro ha il proprio ruolo da svolgere, è necessario, non gli è consentito né di isolarsi spiritualmente né di rimanere passivo. Di qui, lÂÂappello vibrante alla corresponsabilità e alla partecipazione attiva dei fedeli laici nella vita e nella missione della Chiesa. Nel documento le parole di Cristo: «Andate anche voi nella mia vigna» (Mt 20, 3-4) risuonano come un ritornello. La vocazione missionaria del fedele laico si distingue per la dimensione secolare che gli è propria (indole secolare). Egli vive nel mondo, ÂÂsulle frontiere della storiaÂÂ: la famiglia, il mondo del lavoro, la cultura, lÂÂeconomia, la politica, le scienze, la tecnica, le comunicazioni sociali. Proprio lì il Signore lo chiama a essere testimone e costruttore del regno di Dio. Centrale nella Christifideles laici è la questione dellÂÂidentità del fedele laico, sintetizzata in due parole: vocazione e missione. Scaturita dal Battesimo, quella dei fedeli laici è una vera vocazione. «Non è esagerato dire  scrive Giovanni Paolo II  che lÂÂintera esistenza del fedele laico ha lo scopo di portarlo a conoscere la radicale novità cristiana che deriva dal Battesimo, sacramento della fede, perché possa viverne gli impegni secondo la vocazione ricevuta da Dio» (Christifideles laici, n. 10). Il Papa ha sottolineato fortemente il carattere cristocentrico della vocazione laicale. Come tutti i battezzati il laico è ÂÂfiglio di DioÂÂ, ÂÂmembro del Corpo di CristoÂÂ, ÂÂtempio vivo dello SpiritoÂÂ, ÂÂcreatura nuovaÂÂ; partecipa allÂÂufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo; è chiamato alla santità, immerso nella realtà del mondo in cui vive. Scrive lÂÂautore della Lettera a Diogneto, delineando con straordinaria efficacia lÂÂidentità del laico: «I cristiani sono nel mondo quello che è lÂÂanima nel corpo. LÂÂanima si trova in tutte le membra del corpo e anche i cristiani sono sparsi nelle città del mondo. LÂÂanima abita nel corpo, ma non proviene dal corpo. Anche i cristiani abitano in questo mondo, ma non sono del mondo [...] Dio li ha messi in un posto tale che ad essi non è lecito abbandonare» (Capp. 5-6; Funk, pp. 397-401). Il confronto con le sfide decisive che la postmodernità lancia ai discepoli di Cristo fa constatare sempre di nuovo quale bisogno vi sia oggi di una testimonianza cristiana genuina e persuasiva. In questi nostri tempi così dimentichi di Dio e che registrano un ÂÂcristianesimo stanco (Benedetto XVI) fra tanti battezzati, si avverte impellente il bisogno di una nuova generazione di cristiani. Cristiani che siano animati dalla gioia, dallÂÂentusiasmo della fede, da uno slancio missionario che li renda capaci di andare coraggiosamente controcorrente rispetto alla cultura secolarizzata che oggi domina la scena, pronti sempre a rispondere a chiunque gli domandi ragione della speranza che è in loro (cfr. 1 Pt 3, 15). Cristiani che siano davvero sale della terra e luce del mondo, che sappiano convincere il mondo che il cristianesimo è un programma di vita affascinante che porta alla libertà vera e che corrisponde appieno al desiderio di felicità che ogni uomo e ogni donna si porta nel cuore. Fedeli laici che sappiano edificare comunità cristiane nuove, non più ripiegate su sé stesse in uno sterile atteggiamento di autoreferenzialità, ma audacemente incamminate verso le nuove frontiere della missione. Più che mai allora, la formazione assume carattere di assoluta priorità pastorale. È questo infatti lÂÂambito nel quale si plasma lÂÂidentità, radicata nel Battesimo, del fedele laico. A distanza di ventÂÂanni, rimane quanto mai valido il monito della Christifideles laici: «Situazioni nuove, sia ecclesiali che sociali, economiche, politiche e culturali, reclamano oggi, con una forza del tutto particolare, lÂÂazione dei fedeli laici. Se il disimpegno è sempre stato inaccettabile, il tempo presente lo rende ancora più colpevole. Non è lecito a nessuno rimanere in ozio» (n. 3). Rendendo grazie a Dio per tutto quanto ci ha dato di vivere in questo anno che si chiude, auguro a ciascuno di voi che seguite con tanto interesse il nostro lavoro un nuovo anno quotidianamente fondato sulla fedele compagnia del Signore, quotidianamente illuminato dalla sua Parola.
Card. Stanisław Ryłko
Benedetto XVI e la Gmg di Sydney La Giornata mondiale della gioventù di Sydney è stato certamente lÂÂevento che più di altri ha impegnato il Pontificio consiglio per i laici nel corso degli ultimi anni di attività. LÂÂimportanza della manifestazione, il suo successo in termini di impatto sulla ÂÂcultura giovanileÂÂ e non solo, e i benefici del percorso che precede sempre questi eventi internazionali e che li segue, sono stati ampiamente segnalati nel corso del tradizionale incontro del Santo Padre con i cardinali, arcivescovi, vescovi e membri della Curia romana per lo scambio degli auguri di Natale, il 22 dicembre 2008. Sua Santità Benedetto XVI ha dedicato due lunghi paragrafi del suo discorso a unÂÂanalisi approfondita dellÂÂevento che abbiamo voluto pubblicare su queste pagine del nostro Notiziario. Ricordando tre specifici avvenimenti del 2008 che saltano particolarmente agli occhi (la Gmg di Sydney, i due viaggi negli Stati Uniti e in Francia e il Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio), il Santo Padre ha parlato in particolare dellÂÂevento in Australia come di «una grande festa della fede, che ha riunito più di 200.000 giovani da tutte le parti del mondo e li ha avvicinati non solo esternamente ÂÂ nel senso geografico ÂÂ ma, grazie alla condivisione della gioia di essere cristiani, li ha anche avvicinati interiormente». «In tali occasioni ÂÂ ha proseguito Benedetto XVI ÂÂ la Chiesa si rende pubblicamente percepibile, con essa la fede e perciò almeno la questione su Dio. Questo manifestarsi in pubblico della fede chiama in causa ormai tutti coloro che cercano di capire il tempo presente e le forze che operano in esso. Specialmente il fenomeno delle Giornate mondiali della gioventù diventa sempre più oggetto di analisi, in cui si cerca di capire questa specie, per così dire, di cultura giovanile. LÂÂAustralia mai prima aveva visto tanta gente da tutti i continenti come durante la Giornata mondiale della gioventù, neppure in occasione dellÂÂOlimpiade. E se precedentemente cÂÂera stato il timore che la comparsa in massa di giovani potesse comportare qualche disturbo dellÂÂordine pubblico, paralizzare il traffico, ostacolare la vita quotidiana, provocare violenza e dar spazio alla droga, tutto ciò si è dimostrato infondato. È stata una festa della gioia ÂÂ una gioia che infine ha coinvolto anche i riluttanti: alla fine nessuno si è sentito molestato. Le giornate sono diventate una festa per tutti, anzi solo allora ci si è veramente resi conto di che cosa sia una festa ÂÂ un avvenimento in cui tutti sono, per così dire, fuori di sé, al di là di se stessi e proprio così con sé e con gli altri. Qual è quindi la natura di ciò che succede in una Giornata mondiale della gioventù? Quali sono le forze che vi agiscono? Analisi in voga tendono a considerare queste giornate come una variante della moderna cultura giovanile, come una specie di festival rock modificato in senso ecclesiale con il Papa quale star. Con o senza la fede, questi festival sarebbero in fondo sempre la stessa cosa, e così si pensa di poter rimuovere la questione su Dio. Ci sono anche voci cattoliche che vanno in questa direzione valutando tutto ciò come un grande spettacolo, anche bello, ma di poco significato per la questione sulla fede e sulla presenza del Vangelo nel nostro tempo. Sarebbero momenti di una festosa estasi, che però in fin dei conti lascerebbero poi tutto come prima, senza influire in modo più profondo sulla vita. Con ciò, tuttavia, la peculiarità di quelle giornate e il carattere particolare della loro gioia, della loro forza creatrice di comunione, non trovano alcuna spiegazione. Anzitutto è importante tener conto del fatto che le Giornate mondiali della gioventù non consistono soltanto in quellÂÂunica settimana in cui si rendono pubblicamente visibili al mondo. CÂÂè un lungo cammino esteriore ed interiore che conduce ad esse. La Croce, accompagnata dallÂÂimmagine della Madre del Signore, fa un pellegrinaggio attraverso i Paesi. La fede, a modo suo, ha bisogno del vedere e del toccare. LÂÂincontro con la croce, che viene toccata e portata, diventa un incontro interiore con Colui che sulla croce è morto per noi. LÂÂincontro con la Croce suscita nellÂÂintimo dei giovani la memoria di quel Dio che ha voluto farsi uomo e soffrire con noi. E vediamo la donna che Egli ci ha dato come Madre. Le Giornate solenni sono soltanto il culmine di un lungo cammino, col quale si va incontro gli uni agli altri e insieme si va incontro a Cristo. In Australia non per caso la lunga Via Crucis attraverso la città è diventata lÂÂevento culminante di quelle giornate. Essa riassumeva ancora una volta tutto ciò che era accaduto negli anni precedenti ed indicava Colui che riunisce insieme tutti noi: quel Dio che ci ama sino alla Croce. Così anche il Papa non è la star intorno alla quale gira il tutto. Egli è totalmente e solamente Vicario. Rimanda allÂÂAltro che sta in mezzo a noi. Infine la Liturgia solenne è il centro dellÂÂinsieme, perché in essa avviene ciò che noi non possiamo realizzare e di cui, tuttavia, siamo sempre in attesa. Lui è presente. Lui entra in mezzo a noi. È squarciato il cielo e questo rende luminosa la terra. È questo che rende lieta e aperta la vita e unisce gli uni con gli altri in una gioia che non è paragonabile con lÂÂestasi di un festival rock. Friedrich Nietzsche ha detto una volta: ÂÂLÂÂabilità non sta nellÂÂorganizzare una festa, ma nel trovare le persone capaci di trarne gioiaÂÂ. Secondo la Scrittura, la gioia è frutto della Spirito Santo (cfr Gal 5, 22): questo frutto era abbondantemente percepibile nei giorni di Sydney. Come un lungo cammino precede le Giornate mondiali della gioventù, così ne deriva anche il camminare successivo. Si formano delle amicizie che incoraggiano ad uno stile di vita diverso e lo sostengono dal di dentro. Le grandi Giornate hanno, non da ultimo, lo scopo di suscitare tali amicizie e di far sorgere in questo modo nel mondo luoghi di vita nella fede, che sono insieme luoghi di speranza e di carità vissuta [...]» (S.S. Benedetto XVI, Discorso alla Curia romana in occasione della presentazione degli auguri natalizi, Sala Clementina, lunedì 22 dicembre 2008).
Sydney 2008, un evento di straordinaria forza
Ancora una volta abbiamo potuto sperimentare che la Giornata mondiale della gioventù costituisce un avvenimento ecclesiale di una forza straordinaria. Oltre duecentomila giovani hanno ÂÂinvasoÂÂ la città di Sydney nei giorni delle celebrazioni, un numero eccezionale, considerata la distanza geografica dellÂÂAustralia dal resto del mondo. I pellegrini provenivano da più di centosettanta differenti nazioni dei cinque continenti, hanno assistito alle catechesi predicate in oltre duecentotrenta siti nella città, in ventinove lingue diverse; il numero dei vescovi catechisti ha superato le duecentosettanta unità. Un migliaio i preti che si sono messi a disposizione per le confessioni nel corso della settimana delle celebrazioni; ottomila circa i volontari che hanno affiancato il lavoro del Comitato australiano per la Gmg 2008. Attorno al Papa, hanno concelebrato quattromila tra preti e diaconi, quattrocentoventi vescovi e ventisei cardinali. Ma la forza di questa Gmg è stata anche, come sempre dÂÂaltronde, nellÂÂaver messo in moto ÂÂ ossia nellÂÂaver mosso alla conversione ÂÂ non solo i giovani pellegrini, ma anche le diocesi che li hanno accolti e i Paesi ospitanti. Noi siamo i testimoni meravigliati di queste tre grandi conversioni operate dallo Spirito Santo, che sono andate ben oltre le nostre speranze.
I giovani pellegrini, numerosi e in attesa Come sempre, le Gmg attirano giovani del mondo intero. LÂÂedizione di Sydney non ha certo fatto eccezione. Nonostante gli elevati costi del viaggio, sono stati numerosi i giovani che si sono mobilitati per questo raduno. Hanno risparmiato per mesi, preparandosi a questo grande viaggio in gruppi costituiti di gran lunga in anticipo. Le distanze e i costi sarebbero potuti essere redibitori. Ma la tradizione delle Gmg, ben radicata nella vita delle diocesi e dei movimenti, ha permesso che una moltitudine di giovani si mettesse in marcia. Le cifre finali sono di circa centomila giovani australiani e centomila del resto del mondo. Benché alcuni considerino questi numeri poco elevati, noi riteniamo al contrario che manifestino una grande mobilitazione, date le grandi distanze da percorrere dalla maggior parte dei Paesi di provenienza. Come mai un tale successo? Emergono varie ragioni. NellÂÂepoca di internet e della mondializzazione, i giovani sono certamente più aperti agli incontri internazionali. Inoltre, lÂÂAustralia viene considerata da molti un Paese esotico. Ma più profondamente la ragione di questo successo è da riscontrare nel fatto che le nuove generazioni sono alla ricerca di un incontro fraterno. Era sufficiente vedere gruppi di giovani fermarsi e rivolgersi la parola per le strade senza conoscersi, per toccare con mano la sete di contatti umani calorosi. In molti di loro si notava anche una grande sete di esperienza spirituale. Difatti i luoghi di preghiera sono stati molto frequentati. Era sempre copiosa, ad esempio, la partecipazione allÂÂadorazione eucaristica. Allo stesso modo le serate di preghiera animate da comunità come Taizé, San Giovanni, la Comunità dellÂÂEmmanuele, i Missionari della carità e Gioventù 2000 hanno sempre colmato le chiese. Molteplici osservatori hanno sottolineato la qualità dellÂÂascolto, del silenzio e del raccoglimento durante le celebrazioni con il Papa, nonostante le condizioni ambientali non fossero sempre favorevoli. Molti di loro hanno vissuto con particolare sensibilità la Via Crucis, realizzata magnificamente in forma scenografica. Immersi in un mondo di immagini, i nostri giovani sono stati particolarmente toccati da queste scene che rivelavano, con la forza dellÂÂarte, alcuni intensi aspetti della passione di Cristo. Anche le catechesi hanno reso visibili le grandi aspettative dei giovani. Predicate da vescovi in tre mattinate consecutive, sono state seguite con molto interesse. Gli stessi vescovi hanno provato una grande gioia nellÂÂistruire giovani desiderosi di trovare risposte sulla fede. Alcuni gruppi, tornati nel loro Paese, hanno chiesto ai propri vescovi di proseguire le catechesi, segno della loro gioia di approfondire la fede e anche della gioia di poter incontrare il proprio vescovo, unÂÂopportunità che, a parere loro, si verifica troppo di rado. Alcune testimonianze di giovani, al ritorno da Sydney, sono toccanti. Un vero e proprio incontro con Cristo è stato vissuto nel cuore della Chiesa riunita. Lo Spirito Santo ha mostrato loro potentemente lÂÂAmore del Salvatore e li ha messi in cammino. Si ritrovano ora regolarmente con altri per rimanere fedeli alla grazia ricevuta. La loro aspirazione di testimoniare la propria fede li spinge a prendere iniziative lì dove vivono. E la Chiesa acquista un volto nuovo! Come non rendere grazie allo Spirito Santo, per questa grande Pentecoste? Sappiamo che i frutti saranno grandi per le diocesi in cui questi giovani sono inseriti e per i movimenti di cui sono membri. La Chiesa, occupandosi delle nuove generazioni, trova in esse la propria speranza e un motivo per lodare Colui che ha fatto nuove tutte le cose.
Diocesi rinnovate Non solo i giovani sono stati rinnovati nella loro fede. Ma anche le diocesi. Basti pensare alle diocesi di tutto il mondo che si sono mobilitate per inviare i propri giovani. In particolare questa volta sono state le diocesi dellÂÂOceania a essere interessate. È la prima volta, infatti, che una Gmg ha avuto luogo nel loro continente. Sono state molto rinnovate anche le diocesi che hanno accolto la Gmg. Ci riferiamo alle diocesi di Australia e Nuova Zelanda che hanno accolto gruppi di giovani pellegrini nei giorni precedenti allÂÂincontro di Sydney. Molte parrocchie si sono date da fare per trovare un alloggio per i pellegrini, per offrir loro i pasti, per far loro visitare le città, per avere con loro momenti di condivisione e di preghiera. Sappiamo bene che grande fecondità ecclesiale comporti tutto questo. Questi contatti personali danno molta speranza alle piccole comunità parrocchiali. E i giovani stessi sono rimasti molto commossi dallÂÂaccoglienza delle famiglie e delle piccole parrocchie. Essi hanno scoperto il tesoro della fede e della generosità della Chiesa nel mondo. Questa esperienza reciproca di fraternità in Cristo e della bellezza della Chiesa hanno segnato tanti cuori. Essa ridona vita al tessuto ecclesiale. La diocesi che più di tutte è stata trasformata in occasione di questa Gmg è senzÂÂaltro quella di Sydney. Un intenso lavoro di tre anni ha coinvolto numerosi fedeli, sacerdoti, stipendiati e volontari. Alcuni, molto scettici allÂÂaccoglienza della Gmg in un Paese così secolarizzato dove la Chiesa è in minoranza, hanno testimoniato in seguito la loro ÂÂconversioneÂÂ. Hanno visto lÂÂopera dello Spirito Santo nellÂÂannuncio pubblico della fede da parte del Santo Padre, di vescovi, di sacerdoti e di giovani felici di essere cristiani, senza complessi. Si è realizzata una sorta di liberazione. Una liberazione che si percepiva sul viso di molti. E che segnerà senza dubbio le diocesi che hanno ricevuto e organizzato le Gmg, tra lÂÂaltro con una generosità e una competenza ammirevoli. LÂÂesperienza dei luoghi che hanno accolto le Gmg in precedenza lo dimostra. In seguito alla Gmg di Parigi nel 1997, è divenuto normale pensare di organizzare un raduno pubblico di cattolici nella capitale di un paese che vanta una forte laicità. La visita del Papa a Parigi ÂÂ nel settembre di questo stesso anno ÂÂ, in occasione della quale la società civile ha prestato unÂÂefficiente collaborazione, ne è la prova. Possiamo, dunque, sperare che sarà così anche per Sydney e per lÂÂAustralia intera, Paese molto secolarizzato. Tra le diocesi toccate dalla Gmg, non bisogna dimenticare quelle che si sono unite allÂÂevento a distanza. In Ungheria, Polonia, Francia, Spagna e in molti altri paesi, cÂÂè stata una sorta di ÂÂGmg 2008 fuori SydneyÂÂ, in collegamento diretto con lÂÂAustralia attraverso televisioni e internet. È, questo, un fenomeno nuovo, legato allo sviluppo dei mezzi di comunicazione, oltre che alla distanza dei luoghi delle Gmg. Queste iniziative mostrano il carattere sempre più universale di questi raduni di giovani cattolici. In questo ÂÂvillaggio globaleÂÂ tutti risentono del bisogno di associarsi a queste Gmg, anche da casa. Che bella manifestazione della vita della Chiesa universale!
Un Paese secolarizzato che si muove La nostra terza gioia è stata vedere un paese così secolarizzato accogliere pubblicamente la Parola del Vangelo. Chi non è rimasto impressionato dal discorso di apertura del primo ministro, durante il quale ha manifestato esplicitamente la sua volontà di accogliere la Gmg per sostenere il lavoro della Chiesa cattolica, poiché in tanti secoli ha dato molto al suo Paese? Novità assoluta è il fatto che questo discorso impegnato e coraggioso venga da un cristiano non cattolico, cittadino di un Paese di cultura occidentale! LÂÂimpegno dello Stato nellÂÂorganizzazione logistica di questo evento è stato senza dubbio il più significativo nella storia delle Gmg. Basti dire che in pieno centro città è stato liberato uno spazio per le grandi celebrazioni (con una vista meravigliosa sulla baia!), e in tutta la città bandiere e manifesti, nonché posti di polizia e autobus a servizio dei pellegrini. Inoltre, la spettacolare Via Crucis nei luoghi più significativi di Sydney (davanti a monumenti pubblici e nelle strade del centro) ha lasciato unÂÂorma indelebile nella città. A questo si aggiunge la testimonianza della gioia portata dai ragazzi agli abitanti del luogo, precedentemente preoccupati di venire disturbati e di vedere i luoghi pubblici devastati dallÂÂinciviltà dei giovani stranieri ÂÂ unÂÂinquietudine smentita dai fatti. Come non pensare che questo annuncio del Vangelo, fatto a parole e con i fatti, sia di buon auspicio per la città di Sydney e per i suoi abitanti? Con san Paolo, sappiamo che laddove è proclamata con forza, la Parola di Dio ÂÂ presto o tardi ÂÂ germoglierà.
Una Parola che responsabilizza e che consegna un mandato Nel cuore dellÂÂevento cÂÂera, certamente, la Parola di Dio offerta dal Papa. Ancora una volta essa ha segnato le menti, toccato i cuori e operato conversioni. Benedetto XVI, sin dal suo arrivo, ha insegnato ai giovani il piano di salvezza in Cristo, come ama fare spesso. Questo mondo così bello, che il Papa affermava di aver contemplato dallÂÂoblò dellÂÂaereo, è anche campo di battaglia e luogo di tante sofferenze che Cristo viene a sanare. A questi giovani, spesso tentati dal consumismo, che porta alla disperazione, e feriti dalle divisioni, il Papa ha ricordato che essi sono ÂÂcreature nuoveÂÂ per mezzo del Battesimo e abitate dallo Spirito, fonte della speranza. In occasione della grande veglia, dopo aver contemplato i doni dello Spirito che producono la comunione, il Papa ha esortato i giovani: «fate sì che lÂÂamore unificante sia la vostra misura; lÂÂamore durevole sia la vostra sfida; lÂÂamore che si dona sia la vostra missione!». Durante la Messa finale il Santo Padre ha conferito la Cresima a ventiquattro giovani, per ricordare a tutti i doni ricevuti da Dio con questo sacramento. E, nella ferma certezza di vivere con essi una Pentecoste, li ha richiamati responsabilizzandoli energicamente: «Cari giovani, permettetemi di farvi ora una domanda. Che cosa lascerete voi alla prossima generazione? State voi costruendo le vostre esistenze su fondamenta solide, state costruendo qualcosa che durerà? State vivendo le vostre vite in modo da fare spazio allo Spirito in mezzo ad un mondo che vuole dimenticare Dio, o addirittura rigettarlo in nome di un falso concetto di libertà? Come state usando i doni che vi sono stati dati, la ÂÂforzaÂÂ che lo Spirito Santo è anche ora pronto a effondere su di voi? Che eredità lascerete ai giovani che verranno? Quale differenza voi farete?». Sappiamo che questa parola forte, che conferma e responsabilizza, è stata ascoltata. E crediamo che, in un modo o in un altro, essa porterà frutto nella vita di questi giovani e di tutta la Chiesa.
Incontro internazionale dei delegati della pastorale giovanile:
Dal 2 al 5 aprile 2009, delegati di diversi Paesi, movimenti e associazioni internazionali si ritroveranno a Roma per rileggere lÂÂesperienza della Gmg di Sydney e avviare la preparazione di Madrid 2011. Un simbolo molto significativo del passaggio di testimone è la Croce della Redenzione, affidata da Giovanni Paolo II ai giovani e divenuta la Croce delle Gmg, che passerà dalle mani dei giovani di Sydney a quelle dei giovani madrileni, per un pellegrinaggio in Spagna, in preparazione della Gmg di Madrid.
I temi del messaggi per le prossime Gmg Come è ormai consuetudine, sono stati già indicati dal Santo Padre Benedetto XVI i temi delle prossime Giornate mondiali della gioventù fino a quella che radunerà i giovani a Madrid, nel 2011. Con questo metodo, si vogliono offrire le tracce per un percorso da seguire, le tappe principali dellÂÂitinerario spirituale che condurrà i giovani allÂÂincontro mondiale di Madrid in programma dal 16 al 21 agosto 2011. I temi sono i seguenti: ÂÂ XXIV Gmg (2009): Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente (1Tm 4, 10). ÂÂ XXV Gmg (2010): Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna? ÂÂ XXVI Gmg (2011): Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede (cfr. Col 2, 7).
Il saluto a mons. Kohn e il benvenuto al rev. Jacquinet
Dopo il rientro della delegazione del Pontificio consiglio per i laici dallÂÂimpegnativa e ricca esperienza di Sydney, nel mese di settembre è avvenuto lÂÂavvicendamento dellÂÂincarico alla guida della Sezione Giovani. Mons. Francis Kohn, dallÂÂaprile del 2001 a servizio della Santa Sede presso il nostro Dicastero, ha terminato il suo mandato di responsabile della Sezione. Mons. Kohn, membro della Comunità dellÂÂEmmanuele e ordinato presbitero per la diocesi di Parigi, era giunto a Roma con la sua esperienza di parroco della parrocchia della Santa Trinità a Parigi (1986-1995) e di membro del Comitato organizzatore della Gmg di Parigi (1996-1997), per citare solo alcune tra le varie attività svolte. In seno alla Comunità dellÂÂEmmanuele ha servito in diversi campi, tra i quali le attività di pastorale giovanile a livello internazionale, e la direzione della Scuola di formazione e di evangelizzazione della Comunità a Parigi. Come Responsabile della Sezione Giovani del Pontificio consiglio per i laici, ha curato con impegno e passione lÂÂorganizzazione delle Giornate mondiali della gioventù di Toronto (2002), Colonia (2005) e Sydney (2008). È stato recentemente nominato postulatore della causa di canonizzazione di Pierre Goursat, fondatore della Comunità dellÂÂEmmanuele. Ricordando la sua dedizione a servizio della Santa Sede e dei giovani, e lÂÂappassionato impegno che lÂÂha caratterizzato nel suo compito di responsabile della Sezione, gli esprimiamo la nostra profonda gratitudine e gli auguri di fecondo servizio nella vigna del Signore. È francese anche il nuovo responsabile, il reverendo Eric Jacquinet, della diocesi di Lione. Finora parroco e delegato episcopale della pastorale sacramentale e liturgica, il rev. Jacquinet è ingegnere di formazione e anchÂÂegli membro della Comunità dellÂÂEmmanuele, nella quale ha lavorato per i giovani, per le coppie e per i sacerdoti. Ha pubblicato varie opere sul Cuore di Gesù, sulla compassione e, recentemente, sullÂÂaccompagnamento dei fedeli divorziati e risposati. A lui il nostro cordiale benvenuto.
A venti anni dalla Christifideles laici
I membri e i consultori del Pontificio consiglio per i laici si sono riuniti dal 13 al 15 novembre scorso per la XXIII Assemblea plenaria. Il convegno ha assunto una fisionomia molto speciale, soprattutto per la presenza di un nutrito gruppo di Membri e Consultori di recente nomina, più di un terzo del totale, riuniti per la prima volta. LÂÂargomento affrontato nelle prime due giornate della nostra Assemblea è stato ispirato dalla ricorrenza di un documento fondamentale per i fedeli laici, la loro magna charta, secondo la definizione data dal Santo Padre durante lÂÂudienza: ÂÂA venti anni dalla Christifideles laici: memoria, sviluppi, nuove sfide e compitiÂÂ. La riflessione è stata imperniata su quattro relazioni e numerose testimonianze articolate in due tavole rotonde; si è inoltre prestata una speciale attenzione perché non mancassero tempi adeguati per sviluppare liberamente il dibattito. Il cardinale Ryłko, presidente del Pontificio consiglio per i laici, ha aperto i lavori con un caloroso benvenuto ai nuovi e ha tracciato le linee portanti della successiva riflessione. Nella prima relazione il cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia, ha approfondito gli sviluppi recenti della teologia del laicato compresa alla luce dellÂÂecclesiologia di comunione rilevandone progressi e lacune. LÂÂarcivescovo di Monaco di Baviera, mons. Reinhard Marx, con una brillante esposizione ci ha aggiornato sugli sviluppi delle esperienze di formazione dei laici, indicando risorse e difficoltà; subito dopo il prof. Carriquiry, sottosegretario del nostro dicastero, grazie alla sua vasta e consolidata esperienza maturata ÂÂsul campoÂÂ, ha potuto fornire un quadro preciso degli sviluppi delle nuove realtà aggregative sorte dopo il Concilio, che negli ultimi venti anni si sono avvicinati sempre più allÂÂalto grado di ÂÂmaturità ecclesialeÂÂ auspicato a suo tempo dalla Christifideles laici, aprendosi sempre più alla missione universale della Chiesa. mons. Dubost, vescovo dÂÂEvry, ha trattato diffusamente della corresponsabilità dei fedeli laici nellÂÂedificazione della comunità cristiana a partire dalle esperienze vissute nella sua diocesi. Le testimonianze sono state tutte ispirate alla responsabilità dei fedeli laici nella vita pubblica, toccando i nodi cruciali che interpellano lÂÂindole secolare propria dei battezzati nel nostro tempo. Lola Velarde ha denunciato con estrema chiarezza le politiche contemporanee ispirate a ideologie nichiliste e coordinate a livello planetario, che attaccano direttamente lÂÂistituto della famiglia mettendo in questione diritti fondamentali quali il diritto alla vita e la libertà di educazione, per promuovere pseudodiritti soggettivi, deleteri tanto per le singole persone quanto per la comunità. Thomas Han, che è tra i ÂÂdecaniÂÂ dei nostri membri, ha messo in evidenza i grandi interessi economici e di potere che muovono queste politiche, i cui effetti più immediati si possono constatare nellÂÂimpoverimento ulteriore dei popoli già miseri del terzo mondo. Carl Anderson ha sottolineato lÂÂimportanza dellÂÂeducazione fondata su principi umanistici cristiani per rendere le nuove generazioni capaci di affrontare i problemi sempre nuovi delle nostre società in rapido cambiamento. Tra le riflessioni non poteva mancare una puntualizzazione sul ruolo dei fedeli laici impegnati nei mass media, un compito brillantemente adempiuto da Josep Miró i Ardèvol, mentre è toccato al deputato italiano Luca Volontè affrontare la delicata problematica dei laici cattolici impegnati nella politica. Infine, Alessandro Zuccari ha trattato dellÂÂordine internazionale, mettendo in evidenza da un lato la grave situazione economica e sociale di tanti Paesi poveri, specie in Africa e in Asia, e indicando dallÂÂaltro le vie che possono condurre a una maggiore giustizia internazionale.
I programmi futuri del dicastero
Al termine di un anno ricco di eventi, nel corso dellÂÂultima Assemblea plenaria del Pontificio consiglio per i laici, sono state presentate ai Membri e ai Consultori alcune delle iniziative che impegneranno il dicastero nel prossimo futuro. La recente XXIII Giornata mondiale della gioventù di Sydney ha confermato ancora una volta lÂÂefficacia di questi incontri promossi con grande determinazione dal Servo di Dio Giovanni Paolo II e portato avanti con pari convinzione da Papa Benedetto XVI. Reduci da questa esperienza, i superiori del dicastero, con la Sezione Giovani, sono già impegnati nellÂÂorganizzazione della prossima Giornata mondiale della gioventù di Madrid, in programma per il 2011, attraverso contatti regolari con gli organizzatori spagnoli. Nelle pagine di questo Notiziario abbiamo già presentato i temi delle prossime Gmg fino a quella di Madrid e il prossimo appuntamento, che riguarderà i responsabili di pastorale giovanile delle Conferenze episcopali e di movimenti e associazioni internazionali. Sempre tramite la Sezione Giovani, il dicastero sta organizzando il decimo Forum internazionale che si terrà nel marzo del 2010. Il tema sarà di estremo interesse per le nuove generazioni: lÂÂeducazione allÂÂamore. Saranno affrontate questioni attualissime, quali la difficoltà di numerosi giovani del nostro tempo ad impegnarsi in modo duraturo, le conseguenze nei giovani del divorzio dei genitori e i rimedi da offrire, la responsabilità dei formatori, la preparazione al matrimonio e molti altri problemi aperti. Saranno affrontati temi di antropologia cristiana, con particolare riferimento agli insegnamenti del Santo Padre Benedetto XVI e alla cosiddetta ÂÂteologia del corpoÂÂ di Giovanni Paolo II. La Sezione Chiesa e sport, ormai pienamente operativa grazie ai numerosi contatti stabiliti con le più importanti associazioni sportive cattoliche e non, come pure con le Conferenze episcopali di tutto il mondo, sta organizzando, in collaborazione con il Centro sportivo italiano (Csi) e la nascente Fondazione ÂÂGiovanni Paolo II per lo sportÂÂ, la VI ÂÂMaratona per la paceÂÂ, che si svolgerà da Gerusalemme a Roma, passando per la Grecia, Malta e il sud dellÂÂItalia, nei mesi di maggio e giugno del 2009. In autunno, si terrà il terzo Seminario Chiesa e sport, dedicato allÂÂimportanza pedagogica dello sport amatoriale e giovanile che si vive grazie allÂÂassociazionismo sportivo cattolico. Lo scopo che il futuro seminario si prefigge è la valorizzazione della dimensione sociale, ricreativa e soprattutto formativa dello sport, affinché esso sappia educare alle virtù cristiane anche nella vita. LÂÂattività ordinaria del dicastero riguarda, inoltre, anche il mantenimento di rapporti costanti con i movimenti e le nuove comunità, con una particolare attenzione a quelle di cui è in corso il processo di riconoscimento a livello internazionale. Continuano anche i rapporti della Sezione Donna con la rete di collaborazione instaurata a livello internazionale e costituita da studiosi ed esperti del tema connesso alla visione cristiana della condizione della donna e della complementarità uomo-donna. I rapporti con i vescovi di tutto il mondo si mantengono costanti e fondamentali; con essi lÂÂargomento più affrontato nel corso degli incontri è senza dubbio quello della necessità di una presenza più efficace dei fedeli laici nella vita pubblica. Anche per questo si sta valutando lÂÂopportunità di dedicare la prossima Assemblea plenaria, in programma per il 2010, allÂÂimpegno dei fedeli laici nella vita politica e culturale. Un tema di grande attualità e di importanza crescente, soprattutto da quando si sono imposti nel dibattito politico temi cruciali, quali il diritto alla vita, la tutela della famiglia, la libertà di educazione e infine la libertà religiosa. Argomenti vasti, che probabilmente andranno affrontati a più riprese e sotto diverse angolazioni, implicando in sé, tra lÂÂaltro, una riflessione sulla formazione dei laici, sul loro senso di appartenenza alla Chiesa e soprattutto sul significato teologico ed ecclesiale dellÂÂindole secolare che li caratterizza.
Riconoscimenti giuridici e approvazioni statutarie
Il Pontificio consiglio per i laici: ÂÂ con decreto del 12 gennaio 2008, ha approvato le modifiche apportate agli statuti dellÂÂassociazione Adsis. ÂÂ Con decreto del 26 agosto 2008, ha concesso lÂÂapprovazione definitiva degli statuti de lÂÂUnion Internationale des Guides et Scouts dÂÂEurope - Fédération du Scoutisme Européen. ÂÂ Con decreto del 12 settembre 2008 ha approvato i nuovi statuti della Fédération Internationale des Associations Catholiques dÂÂAveugles (FIDACA). ÂÂ Con decreto del 12 ottobre 2008, ha riconosciuto come associazione internazionale di fedeli la Comunità Canção Nova, approvandone gli statuti ÂÂad experimentumÂÂ. ÂÂ Con decreto del 18 ottobre 2008 ha approvato i nuovi statuti della World Union of Catholic Teachers (WUCT). ÂÂ Con decreto del 24 ottobre 2008, ha riconosciuto Hogares Nuevos - Obra de Cristo come associazione internazionale di fedeli, approvandone gli statuti ÂÂad experimentumÂÂ. ÂÂ Con decreto del 28 ottobre 2008, ha concesso lÂÂapprovazione definitiva degli statuti dellÂÂUnione dellÂÂApostolato Cattolico. ÂÂ Con decreto del 31 ottobre 2008 ha approvato i nuovi statuti della Jeunesse Indépendante Chrétienne Internationale (JICI). ÂÂ Con decreto del 25 dicembre 2008, ha riconosciuto la comunità Fondacio come associazione internazionale di fedeli, approvandone gli statuti ÂÂad experimentumÂÂ. Attualmente, il Dicastero sta procedendo allÂÂesame delle domande di riconoscimento canonico presentate dalle seguenti aggregazioni laicali: Comunità Cattolica dÂÂIntegrazione, Movimento Apostolico di Schönstatt, Comunità Cenacolo, Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione, Pan-American Health Care Network, Fédération Internationale des Centres de Préparation au Mariage, Movimiento de la Palabra de Dios, Communauté du Chemin Neuf, Comunità Gesù Risorto, Unione Cattolica Internazionale di Servizio Sociale ÂÂMadeleine DelbrêlÂÂ, Misioneros de la Esperanza, Comunità Nuovi Orizzonti, Hogar de la Madre.
Le visite ad limina sono riprese nel mese di settembre con ritmo sostenuto per compensare il periodo di quasi un mese di sospensione previsto a ottobre per consentire lo svolgimento del Sinodo dei vescovi sulla Parola di Dio. Abbiamo ricevuto visite di numerose conferenze episcopali dellÂÂAmerica Latina: Nicaragua, Paraguay, Panama, Uruguay, Ecuador, Bolivia e Cile; inoltre sono venuti i vescovi di Kazakhstan, Uzbekistan e Kirghistan e dellÂÂisola di Taiwan. Negli incontri con i presuli latinoamericani abbiamo constatato come la Conferenza di Aparecida abbia segnato profondamente la Chiesa in America. I vescovi hanno dimostrato di conoscere a fondo i problemi dei loro Paesi, sintetizzati nel Documento conclusivo di Aparecida: «lÂÂesodo di fedeli verso sette e altri gruppi religiosi, le correnti culturali contrarie a Cristo e alla Chiesa, lo scoraggiamento dei sacerdoti di fronte alla mole del lavoro pastorale, la scarsità di clero in molte regioni, il mutamento dei paradigmi culturali, la globalizzazione e la secolarizzazione, i gravi problemi di violenza, povertà e ingiustizia, il diffondersi della cultura della morte» (n. 185). Purtroppo anche in ambienti cristiani si sta promuovendo una nociva moda culturale che pretende di ripristinare le religioni pagane, denunciata ad Aparecida dal Papa stesso: «LÂÂutopia di tornare a dare vita alle religioni precolombiane, separandole da Cristo e dalla Chiesa universale, non sarebbe un progresso, bensì un regresso [ÂÂ ]. In effetti, lÂÂannuncio di Gesù e del suo Vangelo non comportò, in nessun momento, unÂÂalienazione delle culture precolombiane, né fu unÂÂimposizione di una cultura straniera» (Benedetto XVI, Discorso alla V Conferenza del CELAM, n. 1, 13 maggio 2007). Di fronte a questi gravi problemi i vescovi non si dimostrano scoraggiati, anzi nutrono molti motivi di speranza solidamente fondati sulle tante grazie che il Signore sta elargendo alle loro Chiese. Si stanno impegnando alacremente nella formazione, per realizzare quanto auspicato dal Santo Padre: «AllÂÂinizio della nuova tappa che la Chiesa missionaria dellÂÂAmerica Latina e dei Caraibi si dispone ad intraprendereÂÂ è condizione indispensabile la conoscenza profonda della Parola di Dio. Per questo, bisogna educare il popolo alla lettura e alla meditazione della Parola di Dio: che essa divenga il suo alimento affinché, per propria esperienza, i fedeli vedano che le parole di Gesù sono spirito e vita» (ibid., n. 3). La formazione si avvale, oltre che delle strutture diocesane e delle iniziative delle parrocchie, spesso articolate in comunità di base, anche e in larga misura dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità, che stanno contribuendo al rinnovamento delle Chiese di tutta lÂÂarea: «i nuovi movimenti e comunità sono un dono dello Spirito Santo per la Chiesa. In essi i fedeli trovano la possibilità di formarsi cristianamente, crescere e impegnarsi nellÂÂapostolato, fino a diventare veri discepoli missionari» (ibid., n. 311). Il rinnovamento della catechesi può fondarsi sulla solida base del «grande mosaico della religiosità popolare che è il prezioso tesoro della Chiesa cattolica in America Latina, e che essa deve proteggere, promuovere e, quando fosse necessario, anche purificare» (Benedetto XVI, Discorso alla V Conferenza del CELAM, n. 1). I vescovi inoltre hanno trattato dellÂÂimpegno dei fedeli laici nella vita politica dei loro Paesi, che ancora lascia a desiderare; colpisce come il Santo Padre abbia rilevato (cfr. ibid., n. 4), la scarsa incidenza dei cattolici nella vita pubblica in un continente in cui i battezzati costituiscono la grande maggioranza. Perciò i presuli si stanno adoperando per offrire «una catechesi sociale ed unÂÂadeguata formazione nella dottrina sociale della Chiesa» (ibid., n. 3): infatti «formare le coscienze, essere avvocata della giustizia e della verità, educare alle virtù individuali e politiche, è la vocazione fondamentale della Chiesa in questo settore. E i laici cattolici devono essere coscienti delle loro responsabilità nella vita pubblica; devono essere presenti nella formazione dei consensi necessari e nellÂÂopposizione contro le ingiustizie» (ibid., n. 4).
Contatti con associazioni e movimenti
Nel corso del secondo semestre del 2008, il presidente del Pontificio consiglio per i laici, cardinale Stanisław Ryłko, ha ricevuto responsabili e rappresentanti dei seguenti movimenti e associazioni: Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships, Movimento di Vita Cristiana, Servizio di animazione comunitaria del Movimento per un mondo migliore, International Catholic Charismatic Renewal Services, Foederatio Internationalis Pueri Cantores, Opera di Nàzaret, Comunità dellÂÂEmmanuele, Fraternità di Comunione e Liberazione, Comunità Papa Giovanni XXIII. Del Movimento dei Focolari e dellÂÂAzione Cattolica Italiana il cardinale ha ricevuto i nuovi rispettivi presidenti: la dottoressa Maria Voce e il professor Francesco Miano. ÂÂ Inoltre, il cardinale Ryłko ha presieduto, il 3 novembre, nella basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, la Messa di ringraziamento per il riconoscimento come associazione internazionale di fedeli della Comunità Cançao Nova. ÂÂ Il 23 novembre è intervenuto alle celebrazioni a Würzburg, in Germania, del 40° anniversario della Comunità di SantÂÂEgidio presiedendo una celebrazione eucaristica nel duomo. ÂÂ Il 17 novembre ha presieduto una concelebrazione eucaristica nella basilica di San Paolo fuori le Mura per un gruppo internazionale dellÂÂistituto secolare delle Sorelle di Maria di Schönstatt. S.E. mons. Josef Clemens, segretario del dicastero, ha ricevuto la visita di responsabili e delegati del Movimento Pro Sanctitate, dellÂÂopera Aiuto alla Chiesa che soffre, della Comunità dellÂÂEmmanuele, della Conférence Internationale Catholique du Scoutisme (CICS), dellÂÂApostolato Militare Internazionale, della Comunità ÂÂCuore di GesùÂÂ, dellÂÂOpera Kolping Internazionale, dellÂÂassociazione tedesca ÂÂOpera di San BonifacioÂÂ (Bonifatiuswerk der deutschen Katholiken), della Federazione dei Giovani Cattolici Tedeschi. Insieme alla dott.ssa Rocío Figueroa, mons. Clemens ha ricevuto i responsabili dellÂÂUnione Internazionale delle Guide e Scout dÂÂEuropa (UIGSE-FSE). ÂÂ Il 30 ottobre è intervenuto ad Assisi al 2° Incontro Internazionale dei Vescovi che accompagnano le comunità del Rinnovamento Carismatico Cattolico, organizzato dalla Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships, con una relazione sul tema ÂÂI movimenti ecclesiali e le nuove comunità nel pensiero del cardinale Joseph RatzingerÂÂ; mons. Clemens ha presieduto anche la celebrazione eucaristica dÂÂapertura della XIII Conferenza Internazionale della Catholic Fraternity. ÂÂ Il 14 dicembre ha presieduto la celebrazione eucaristica della III domenica dÂÂAvvento nella chiesa di S. Onofrio a Roma per la Comunità Cattolica dÂÂIntegrazione presente in questa città. Il sottosegretario del dicastero, prof. Guzmán Carriquiry, ha ricevuto, nel corso degli ultimi sei mesi dellÂÂanno, responsabili e rappresentanti dellÂÂassociazione colombiana Espiri-tualidad de los hijos y de las hijas de Dios, dellÂÂassociazione francese Mouvement des Cadre Chrétiens (MCC), della comunità brasiliana Palavra viva, del Movimento di spiritualità ÂÂVivere inÂÂ, dellÂÂOpera di Nàzaret, del Movimento apostolico Manquehue, del Movimento dei laici marianisti. Il capo ufficio del Pontificio consiglio per i laici, mons. Miguel Delgado Galindo, ha ricevuto i responsabili di Couples for Christ, dellÂÂassociazione laicale colombiana Espiritualidad de los hijos y de las hijas de Dios, dellÂÂassociazione tedesca ÂÂOpera di San BonifacioÂÂ (Bonifatiuswerk der deutschen Katholiken). Il rev. Eric Jacquinet, nuovo responsabile della Sezione Giovani ha ricevuto, negli ultimi mesi, responsabili e rappresentanti dei seguenti movimenti e comunità: Jesus Youth International, Comunità di SantÂÂEgidio, Comunità Cattolica Shalom, Movimento di Vita Cristiana, Communauté St. Jean, Forum Internazionale di Azione Cattolica (FIAC), Comunità dellÂÂEmmanuele. Inoltre, il rev. Jacquinet ha fatto visita in più occasioni allÂÂEmmanuel School of Mission a Roma.
Il presidente del dicastero, il card. Stanisław Ryłko, ha ricevuto nel corso del secondo semestre del 2008 mons. Leo M. Drona, vescovo di San Pablo (Filippine); i membri della presidenza del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae (CCEE), accompagnati dal presidente, il card. Il card. Ryłko ha ricevuto anche la visita del sig. Edio Costantini, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport. Inoltre, il card. Ryłko ha partecipato ai seguenti incontri e convegni: ÂÂ Ha presieduto la celebrazione eucaristica di chiusura del congresso ÂÂFreude am GlaubenÂÂ organizzato a Fulda (Germania) nei giorni 12-14 settembre dal Forum Deutscher Katholiken. ÂÂ Il 17 settembre ha presieduto la concelebrazione eucaristica e tenuto lÂÂomelia durante il Convegno per i nuovi vescovi organizzato a Roma dalla Congregazione per i vescovi. ÂÂ Il 25 settembre è intervenuto al XXII Capitolo generale dellÂÂIstituto Figlie di Maria Ausiliatrice tenendo una relazione su ÂÂLÂÂemergenza educativa del nostro tempo nel magistero di Benedetto XVIÂÂ. ÂÂ Nel quadro della commemorazione del trentesimo anniversario dellÂÂelezione al soglio pontificio di Giovanni Paolo II, lÂÂ11 ottobre ha tenuto la conferenza ÂÂGiovanni Paolo II, educatore dei giovaniÂÂ allÂÂUniversità di Varsavia. ÂÂ Ha presieduto una delle sessioni del Convegno internazionale ÂÂCristo, Chiesa, uomo. Il Vaticano II nel pontificato di Giovanni Paolo IIÂÂ, organizzato a Roma nei giorni 28-30 ottobre dalla Pontificia facoltà teologica ÂÂSan BonaventuraÂÂ- Seraphicum. ÂÂ Il 5 novembre è intervenuto alla cerimonia dÂÂinaugurazione dellÂÂanno accademico della Pontificia università della Santa Croce. ÂÂ Il 18 novembre ha tenuto la relazione ÂÂLa pastorale giovanile nel magistero di Benedetto XVIÂÂ ai sacerdoti dellÂÂarcidiocesi di Chieti-Vasto riuniti per il ritiro spirituale mensile. Il segretario del dicastero, S.E. mons. Josef Clemens, ha ricevuto la visita dellÂÂarcivescovo di Sydney (Australia), card. George Pell; della presidenza della Conferenza episcopale del Brasile; del vescovo di Augsburg (Germania), mons. Walter Mixa; dellÂÂarcivescovo emerito di München und Freising, il card. Friedrich Wetter. Mons. Clemens ha ricevuto, inoltre, la visita di Frère Alois Löser, priore di Taizé, e di p. David M. Kammler, OP, promotore generale delle Fraternite Laiche Domenicane (Fld). ÂÂ Il 2 e il 3 settembre ha partecipato, a Freising (Germania), al VI Congresso mondiale della pastorale per gli zingari, promosso dal Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, e ha moderato la tavola rotonda di alcuni direttori nazionali sul tema Evangelizzazione e promozione umana dei giovani zingari di fronte alle sfide del pluralismo religioso, culturale ed etico. ÂÂ Il 7 e lÂÂ8 settembre ha presieduto presso il santuario di Mariazell (Austria) la celebrazione eucaristica, in occasione del I anniversario del viaggio apostolico di S.S. Benedetto XVI; per lÂÂoccasione, ha incontrato i rappresentanti di alcuni movimenti e associazioni membri del Consiglio per i laici dÂÂAustria. ÂÂ Il 10 e 11 ottobre ha guidato la delegazione della Santa Sede allÂÂ8a Conferenza europea dei Ministri responsabili per la gioventù, svoltasi a Kiev (Ucraina) sul tema: ÂÂIl futuro della politica giovanile del Consiglio dÂÂEuropa: agenda 2020ÂÂ. ÂÂ Dal 2 al 5 luglio il sottosegretario del Pontificio consiglio per i laici, prof. Guzmán Carriquiry, ha partecipato a Monterrey (Messico) al III Congresso internazionale della spiritualità della croce, tenendo una relazione dal titolo ÂÂIl grido dellÂÂumanità che cerca salvezza, solidarietà e vitaÂÂ. Il Congresso è stato organizzato dalla Famiglia della croce, un organismo composto da varie associazioni che vivono la spiritualità della croce. AllÂÂincontro ha partecipato anche la dott.ssa Rocío Figueroa, che il 4 luglio ha tenuto una relazione su ÂÂLa donna creatrice di una nuova cultura in tempi di crisiÂÂ. ÂÂ Il 25 agosto il prof. Carriquiry ha ricevuto dallÂÂUniversità della Fraternidad de Agrupaciones Santo Tomás de Aquino (Fasta) di Mar del Plata (Argentina) la laurea honoris causa in giurisprudenza e scienze politiche. Nel corso della cerimonia ha tenuto la lectio magistralis sul tema ÂÂA sessanta anni dalla Dichiarazione universale dei diritti dellÂÂuomo. La questione dei fondamenti: tra la tradizione giusnaturalista e il relativismo culturaleÂÂ. ÂÂ Il 27 settembre, a Madrid (Spagna), il prof. Carriquiry ha tenuto una relazione allÂÂatto commemorativo del centenario della nascita di P. Tomás Morales, S.I., fondatore degli istituti secolari Las Cruzadas e Los Cruzados de Santa María e del movimento giovanile Milizia de Santa María. ÂÂ Il 22 ottobre, a Roma, ha tenuto una conferenza dal titolo ÂÂAmerica Latina, continente della speranza alla luce della enciclica Spe SalviÂÂ, presso la sede dellÂÂassociazione internazionale Missionari della carità politica. ÂÂ La dott.ssa Rocío Figueroa ha partecipato alle riunioni periodiche del Working group del Forum delle organizzazioni non governative di ispirazione cattolica. Il Working group è formato da rappresentanti di alcune delle maggiori Ong di ispirazione cattolica e da rappresentanti della Segreteria di Stato e del Pontificio consiglio per i laici. ÂÂ Il 5 luglio 2008 il rev. P. Kevin Lixey, LC, responsabile della Sezione Chiesa e Sport, ha partecipato a Varsavia, in Polonia, allÂÂinaugurazione dei XX Parafiada Games, ai quali hanno partecipato ragazzi provenienti da diversi Paesi dellÂÂEst europeo. Nei giorni successivi ha partecipato anche al Simposio sullo sport ÂÂIl movimento forma mente, cuore e corpoÂÂ, organizzato dal Comitato Parafiada presso la sede del Comitato olimpico polacco. I Parafiada Games sono organizzati dal Movimento Parafiada, nato in Polonia alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, nellÂÂalveo della tradizione delle Scuole Pie dei Padri Scolopi. ÂÂ Dal 17 al 20 luglio, il rev. P. Lixey ha presenziato alla 60a edizione dei Giochi della Federazione Internazionale Sportiva dellÂÂInsegnamento Cattolico (FISEC) che si sono tenuti a Malta dal 15 al 21 luglio 2008 e alla quale hanno partecipato un migliaio di ragazzi dai 14 ai 17 anni provenienti da vari Paesi europei. Negli stessi giorni si è tenuto anche un Forum di giovani (due rappresentanti per ogni Paese) sui valori trasmessi dallo sport, e una riunione dei delegati della FISEC. Il rev. Eric Jacquinet, responsabile della Sezione Giovani, ha ricevuto rappresentanti della Chiesa greco-cattolica in Ucraina; della diocesi di Tivoli; della diocesi di Montauban, Francia; della pastorale giovanile dei Salesiani e dei Legionari di Cristo. Inoltre, ha ricevuto mons. Dominique Lebrun, Vescovo di Saint-Etienne (Francia), con un gruppo di pellegrini della diocesi; e un gruppo del seminario St. Jean Eudes, di Caen, Francia, in pellegrinaggio a Roma. ÂÂ Il 2 e 3 novembre il rev. Jacquinet ha tenuto una conferenza sul tema ÂÂLa Chiesa e i giovaniÂÂ durante il convegno di pastorale giovanile organizzato a Lourdes (Francia), su invito di mons. Jacques Perrier, vescovo di Tarbes e Lourdes. ÂÂ Il 30 e 31 dicembre ha partecipato, a Bruxelles, al 31° Incontro europeo dei giovani animato dalla Comunità di Taizé. Gli ambasciatori presso la Santa Sede ricevuti dal card. Ryłko nel corso del secondo semestre dellÂÂanno sono stati: S.E. la sig.ra Anne Leahy, ambasciatrice del Canada presso la Santa Sede e S.E. il sig. Kagefumi Ueno, ambasciatore del Giappone presso la Santa Sede. Il 31 ottobre il card. Ryłko è intervenuto a Bassano del Grappa (Vicenza) alla cerimonia di conferimento del Premio Internazionale Medaglia dÂÂOro al merito della Cultura Cattolica alla prof.ssa Mary Ann Glendon, ambasciatrice degli Stati Uniti dÂÂAmerica presso la Santa Sede. Mons. Clemens ha ricevuto la visita di S.E. il signor Ben-Hur Oded, Ambasciatore dÂÂIsraele presso la S. Sede; della signora Anne Therese Giles, Consigliere dellÂÂAmbasciata dÂÂAustralia presso la S. Sede; di S.E. il signor Francis Campbell, Ambasciatore della Gran Bretagna presso la Santa Sede. Mons. Clemens ha ricevuto anche la visita del signor Harald Himmer, Vice-Presidente del Senato della Repubblica dÂÂAustria con una delegazione, e del dott. Hermann Kues, Segretario parlamentare di stato del Ministero per la Famiglia, la Terza Età, le Donne e i Giovani del Governo Federale della Repubblica Federale di Germania. Il 17 novembre è stato insignito della Großes Goldenes Ehrenzeichen mit Stern für Verdienste um die Republik Österreich, che gli è stata conferita da S.E. il signor Martin Bolldorf, Ambasciatore dÂÂAustria presso la Santa Sede.
Collana ÂÂGiovaniÂÂ ÂÂ Testimoniare Cristo nel mondo del lavoro, Atti del IX Forum internazionale dei giovani, Rocca di Papa 28 marzo-1° aprile 2007. Pubblicazioni in preparazione ÂÂ Donna e uomo: lÂÂhumanum nella sua interezza. A venti anni dalla lettera apostolica Mulieris dignitatem, Convegno internazionale, Roma, 7-9 febbraio 2008. ÂÂ ÂÂVi chiedo di andare incontro ai movimenti con molto amoreÂÂ, Seminario di studio per Vescovi, Rocca di Papa (Roma), 15-17 maggio 2008.
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