Cari amici,
tra gli argomenti di cui leggerete in questo numero del Notiziario figura lÂincontro internazionale ÂDa Sydney 2008 a Madrid 2011Â, organizzato dal Pontificio Consiglio per i Laici nel mese di aprile per lanciare lÂitinerario di preparazione della prossima Giornata mondiale della gioventù, e la cui dimensione caratterizzante è stata uno spirito di profonda gratitudine.
Gratitudine, nel comune rendimento di grazie a Dio per il dono della XXIII Gmg celebrata a Sydney: evento memorabile, rinnovata Pentecoste, stupenda Âepifania di una Chiesa giovane e traboccante della gioia della fede. A Sydney i giovani ci hanno di nuovo sorpresi per la Âquantità e la qualità della loro partecipazione. E di nuovo sono stati per noi motivo di stupore per la bellissima testimonianza che hanno saputo dare della loro fede. La Gmg 2008 è stata un dono prezioso non solo per la Chiesa in Australia e in Oceania, ma per la Chiesa universale. Ne sono prova i tantissimi messaggi che, a oltre un anno di distanza, continuano a giungerci da ogni dove.
Gratitudine, nel filiale ringraziamento al Santo Padre Benedetto XVI per la sua presenza e la parola che ha voluto regalare ai giovani che erano a Sydney. La Gmg di Sydney ha lasciato nel suo cuore tracce talmente profonde che nel discorso rivolto alla Curia romana in occasione dello scambio degli auguri per il Natale 2008, egli lÂha presentata come una sorta di chiave di lettura dellÂintero anno. Spiegando che per capire il Âsegreto del successo di questo evento  «una grande festa di fede», «una condivisione della gioia di essere cristiani» Â, occorre tener conto di un «lungo cammino esteriore e interiore [Â
] Le giornate solenni sono soltanto il culmine di un lungo cammino con il quale si va incontro gli uni agli altri e insieme si va incontro a Cristo».
Gratitudine, infine, nei confronti della Chiesa di Sydney e di tutta la Chiesa che vive in Australia per la squisita accoglienza riservata ai giovani del mondo giunti in quella terra per radunarsi attorno al Successore di Pietro.
LÂincontro, avviando lÂitinerario spirituale che condurrà i giovani del mondo a Madrid nel 2011, ha segnato unÂaltra tappa importante nella storia delle Gmg. E il passaggio della Croce delle Gmg e dellÂIcona della Madonna Salus populi romani dalle mani di giovani australiani alle mani di giovani spagnoli, nel giorno della domenica delle palme, è stato ancora una volta segno commovente ed eloquente che il cammino di fede dei giovani attraverso i continenti non si arresta, ma continua ad avanzare. La prossima meta indicata ai giovani dal Papa sarà allÂinsegna del tema: «Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede» (Col 2, 7). Ospitare la Gmg è un compito grande, perché grandi sono sempre le attese di tutta la Chiesa: dei Pastori e specialmente dei giovaniÂ
Agli amici spagnoli diciamo dunque: coraggio! Non abbiate paura! Siamo con voi! Potete contare sul nostro aiuto! Perché sappiamo che proprio nelle Gmg si gioca la grande causa della Chiesa: lÂevangelizzazione delle nuove generazioni  certamente una priorità della missione della Chiesa in ogni tempo.
AllÂincontro hanno preso parte delegati di una settantina di Paesi dei cinque continenti e rappresentanti di trentaquattro movimenti ecclesiali e associazioni giovanili. Una partecipazione significativa del nesso organico e profondo che ormai lega le Giornate mondiali della gioventù alla pastorale giovanile ordinaria nelle Chiese particolari sparse nel mondo.
Le Gmg sono infatti divenute veri e propri Âcatalizzatori dellÂimpegno pastorale della Chiesa a favore delle giovani generazioni. Svolgono una funzione di orientamento, dÂispirazione e dÂincoraggiamento che è preziosa. Negli anni si sono rivelate essere uno straordinario osservatorio del mondo giovanile su scala planetaria che consente dÂindividuare tendenze emergenti tra i giovani che difficilmente trovano spazio nei media. Grazie alle Giornate mondiali della gioventù è nata una nuova generazione di giovani capaci di andare controcorrente rispetto alla cultura dominante. Sono i giovani alla ricerca del senso vero della vita, i giovani del Âsì a Cristo e alla sua Chiesa. Statisticamente, una minoranza. Ma una Âminoranza creativa (Arnold Toynbee), una di quelle minoranze che sono determinanti per il futuro dellÂumanità.
Il servo di Dio Giovanni Paolo II , «geniale iniziatore delle Giornate mondiali della gioventù» (Benedetto XVI), le ha definite «laboratori della fede giovane». Ma nel corso degli anni le Gmg sono diventate pure Âlaboratori di pastorale giovanileÂ. A esse infatti si deve non solo la nascita di una Ânuova generazione di giovaniÂ, ma anche la nascita di una Ânuova generazione di operatori di pastorale giovanileÂ. Persone capaci di rispondere ai veri problemi dei giovani del nostro tempo e alla nostalgia più acuta del loro cuore, perché capaci di raccogliere quella Âprovocazione delle Gmg evocata da Benedetto XVI a Colonia nel 2005, quando parlando ai vescovi tedeschi diceva: «La fede [dei giovani] e la loro gioia nella fede continuino a essere per noi una provocazione a vincere pusillanimità e stanchezza e ci spingano, a nostra volta, con lÂesperienza della fede che ci viene donata, con lÂesperienza del ministero pastorale [Â
] a indicare loro la strada, cosicché lÂentusiasmo trovi anche un giusto ordine». La parola Âprovocazione dice bene la natura della sfida pastorale che le Gmg rappresentano per la Chiesa. Ci ricorda che la pastorale delle giovani generazioni non è unÂappendice dellÂazione pastorale ordinaria della Chiesa, ma ne è il centro, il cuore. Ed è compito esigentissimo, perché i giovani hanno aspettative esigentissime nei confronti degli adulti, nei quali vogliono trovare testimoni autentici e coerenti oltreché maestri. La pastorale giovanile non deve conoscere routine e mediocrità. Essa reclama una costante conversione del cuore e la continua ricerca di vie sempre nuove per annunciare Cristo. E richiede vera Âpassione pastorale per i giovani. NellÂattuale contesto culturale, caratterizzato da una Âemergenza educativa sulla quale Benedetto XVI non cessa di attirare la nostra attenzione, è un compito arduo. Ma pure questa è una sfida che chi vuole guadagnare i giovani al Vangelo deve saper raccogliere.
Card. Stanisław Ryłko
Presidente
La XXIV Assemblea plenaria
Diversi interventi del Santo Padre Benedetto XVI hanno posto il tema dellÂimpegno dei fedeli laici nella vita pubblica tra le urgenze attuali dellÂagenda ecclesiale.
Alle forti esortazioni espresse allÂinaugurazione dei lavori della V Conferenza dellÂepiscopato latinoamericano di Aparecida nel maggio del 2007, dove Benedetto XVI ha dichiarato che «converrà colmare la notevole assenza, nellÂambito politico, della comunicazione e della università, di voci e di iniziative di leader cattolici di forte personalità e di dedizione generosa, che siano coerenti con le loro convinzioni etiche e religiose», sono seguite le parole pronunciate in Sardegna, durante la visita pastorale a Cagliari nel settembre del 2008. In quellÂoccasione il Santo Padre ha chiesto ai fedeli di evangelizzare, tra i vari ambienti, il mondo della politica «che necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati.
Il Papa è tornato poi sullÂargomento nel suo discorso ai partecipanti allÂAssemblea plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici, il 15 novembre 2008, affidando al dicastero il compito di «seguire con diligente cura pastorale la formazione (Â
) di una nuova generazione di cattolici impegnati nella politica, che siano coerenti con la fede professata, che abbiano rigore morale, capacità di giudizio culturale, competenza professionale e passione di servizio per il bene comune».
Il Pontificio Consiglio per i Laici intende rispondere fattivamente al Santo Padre, e per fare ciò dedicherà la prossima Assemblea plenaria, in programma a Roma dal 20 al 22 maggio 2010, a questo ambito così particolare e delicato della missione dei fedeli laici.
La preparazione dellÂappuntamento è già stata avviata con incontri e consultazioni varie. Tra i momenti più significativi la riunione  di cui riferiamo qui a lato  tenutasi nella sede del dicastero con responsabili e rappresentanti di movimenti e nuove comunità.
Fedeli laici e impegno nella vita pubblica:
esigenze e sfide attuali
Chiamati a interessarsi anche ai vari ambiti della vita pubblica, i movimenti ecclesiali e le nuove comunità, alla luce della loro ricchezza carismatica, educativa e missionaria e delle esperienze di impegno politico che hanno già saputo promuovere e animare, possono dare un contributo notevole alla riflessione che il Pontificio Consiglio per i Laici ha inteso intraprendere sullÂargomento. Con questa convinzione, i superiori del dicastero hanno invitato responsabili e rappresentanti di varie realtà ecclesiali internazionali a un incontro, organizzato il 16 maggio 2009, al quale sono intervenuti relatori e testimoni particolarmente coinvolti nel mondo della politica.
La relazione fondamentale, che ha permesso poi un ampio dibattito tra i presenti, è stata richiesta a S.E. mons. Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, invitato principalmente per il servizio che svolge a Montecitorio, quello di rettore della cappellania della Camera dei Deputati. ÂEsigenze e sfide attuali poste ai fedeli laici circa lÂimpegno politico è il tema sul quale si è soffermato con una ricca riflessione. In un periodo in cui «si nota una disaffezione per la responsabilità pubblica», occorre riaffermare, ha detto mons. Fisichella, quanto «lÂimpegno nella politica sia per il credente unÂazione realmente ÂpastoraleÂ; essa, cioè, appartiene al tessuto stesso della fede che si fa testimone responsabile per la costruzione della società».
Prima esigenza, pertanto, è quella di «comprendere il momento che si sta vivendo». Vi sono cambiamenti tali, oggigiorno, che determineranno «il modo di pensare e di concepire lÂesistenza personale per i prossimi secoli». Avverte quindi il Presule che, in questa fase, «si può stare alla finestra per osservare i cambiamenti, oppure immergersi in un impegno diretto per cercare di comprenderli, tentando di orientarli verso un obiettivo positivo». Altra determinante esigenza è porre al centro dellÂazione culturale e politica il binomio dignità della persona e bene comune. «Pensare che la qualità della vita migliori solamente perché si qualificano alcuni servizi di benessere, è illusorio e deludente se poi la concezione stessa della vita è lasciata allÂarbitrio individuale». Per cui è necessario che «dinanzi ad alcune leggi già approvate da diversi parlamenti o in via di risoluzione, si ponga un giudizio privo di ambiguità, che faccia emergere lÂistanza etica come elemento fondamentale, per verificare se si sta rispettando la dignità della persona e il bene comune. Questo tipo di far politica è vincente  ha affermato mons. Fisichella  ed è capace di dissipare i sospetti e il velo di indifferenza, steso particolarmente sulle giovani generazioni, che non riescono ad afferrare la passione per lÂimpegno politico».
In un tempo in cui i cosiddetti Âdiritti individuali rischiano  e purtroppo così accade  di dettare legge, una reale sfida che il politico è chiamato a cogliere è quella di «un recupero del concetto di legge naturale come principio di riferimento». Questa legge consente di affermare che «i diritti a cui facciamo appello non sono unÂinvenzione dovuta allÂingegno degli uomini di epoche storiche remote, ma la riscoperta perenne che ogni generazione compie di un contenuto che le viene offerto come puro dono». Una realtà riconosciuta già dagli antichi filosofi greci e romani; una realtà che nel mondo biblico viene chiamata Âlegge di DioÂ, e dove il concetto è arricchito da una «originalità propria» rispetto a quanto inteso nel mondo greco-romano: «la giustizia non consiste solamente nel rispettare una norma  ha spiegato mons. Fisichella  fosse pure la più perfetta che si possa formulare, e non si conclude neppure nel garantire lÂuguaglianza fra tutti i cittadini. La giustizia che si coniuga con il diritto deve essere capace di far emergere il vero bisogno di ogni persona, perché possa trovare il suo posto e svolgere il suo ruolo corrispondente in seno alla comunità». Così, «la ricerca della dignità della persona permane nella visione biblica come il vero fondamento del diritto e la giustizia non corrisponde pienamente al suo scopo fin quando non ha realizzato questo compito». La sfida è quindi riconoscere onestamente che «in epoche diverse e in regioni differenti sorge unÂidea fondamentale e condivisa: esiste un contenuto etico che lÂuomo riconosce da sé, immediatamente, quasi in modo istintivo, come una norma a cui attenersi per poter vivere conforme a ciò che lui è e che trova riscontro in quello spazio immenso e diversificato che è la natura».
In conclusione, mons. Fisichella ha sottolineato che principi come quelli di Âautonomia e di Âlaicità dello Stato sono «espressione dellÂoriginalità del cristianesimo e sua preziosa eredità per le diverse democrazie», una conquista che, ormai, «porta lÂindelebile presenza del cristianesimo». Sarà la coscienza del singolo cittadino, e più in particolare del singolo parlamentare, a dover prendere decisioni, nella consapevolezza che queste decisioni determineranno la vita propria, come anche quella di intere generazioni. «La coscienza, tuttavia, non è mai neutrale. Essa obbliga a scegliere sulla base di principi che pur inscritti nellÂintimo di ogni persona, richiedono di essere esplicitati, motivati e maturati. È per questo motivo  conclude il Presule  che tutti siamo chiamati a sostenere lÂimpegno di quanti dedicano la loro vita nel servizio alla politica. Non è retorica pensare che quanti possiedono responsabilità nella politica hanno lÂobbligo di possedere riferimenti autorevoli verso cui guardare per giudicare la propria azione. La Parola di Dio unita al magistero vivo della Chiesa sono per il cattolico un faro che permette di accedere a una comprensione più profonda della propria vocazione e del proprio agire politico».
Volendo ascoltare anche la testimonianza di chi in prima persona è impegnato nella politica e cerca di vivere lÂimpegno in coerenza con la fede professata, sono stati invitati allÂincontro lÂallora vice presidente del Parlamento europeo Mario Mauro e il deputato italiano Savino Pezzotta. Dalle riflessioni e testimonianze di entrambi è venuta fuori la necessità di combattere le ideologie che ancora oggi minacciano la politica, come quella del relativismo etico che si può sconfiggere con una sincera ricerca della verità, della natura delle cose; e la necessità di stare dentro la comunità degli uomini perché venga combattuta la paura e lÂindifferenza nei confronti della politica, difficoltà fortemente avvertite ai giorni nostri, che causano sofferenza e solitudine in chi invece si impegna.
In particolare lÂonorevole Pezzotta ha posto alcune domande che sono state poi riprese nel corso del dibattito scaturito dalla relazione e dalle testimonianze: quale unità può crearsi tra i credenti nel pluralismo delle proposte partitiche? Quali elementi di unità possono mettere in campo i cattolici? E infine, chi forma la nuova classe politica?
Durante il dibattito sono emerse varie e interessanti istanze, la più frequente della quali è stata senza dubbio la necessità di una nuova formazione che implichi collaborazione tra le varie Âistituzioni formative (famiglia, scuola, comunità cristianaÂ
), attenzione ai bisogni di tutti gli uomini e capacità di decifrarli, valorizzazione della Dottrina sociale della Chiesa, approfondimento dei concetti di istituzione e autorità in un tempo in cui stanno perdendo credibilità. Corruzione, pratica dellÂingiustizia e unÂerrata concezione della politica vista esclusivamente come unÂattività che permette lauti guadagni, sono piaghe che vanno curate, per esempio, nei Paesi africani, ma non solo.
Inoltre, si è detto dellÂurgenza di eliminare quel distacco che si è venuto a creare tra la comunità cristiana e il laico che si vuole impegnare nel campo pubblico. La politica si impara facendo politica, si impara sul campo, in mezzo agli uomini. Per questo è importante lanciare i giovani dei vari movimenti e nuove comunità nellÂimpegno concreto, anche se occorrerà tenere presente la Âvocazione allÂimpegno pubblico del singolo giovane, discernere chi è veramente chiamato su questa strada. Stare sul campo significa anche stare con i sofferenti, i poveri, perché solo a seguito di esperienze del genere si può essere in grado di fare proposte a loro favore.
In un tempo in cui non esiste più una visione condivisa di legge naturale e diritti dellÂuomo, è necessario rivalutare il dialogo leale con chi ha un pensiero diverso dal nostro, nella ricerca di una nuova piattaforma comune per il bene dei singoli e della collettività.
Concludendo il dibattito, il presidente del dicastero, cardinale Ryłko, ha messo in evidenza quanto il Pontificio Consiglio per i Laici sia consapevole della delicatezza del campo da affrontare. Un compito non facile al quale sarà necessario dedicare tempo, ascolto e confronto.
Avvicendamenti di officiali al Pontificio Consiglio per i Laici
DallÂaprile dellÂanno in corso, la dott.ssa Ana Cristina Villa Betancourt è giunta al dicastero per prestare il suo servizio alla guida della Sezione Donna, prendendo il posto della dott.ssa María Rocío Figueroa Alvear della quale ricordiamo lÂimpegno brillante e professionale nellÂorganizzazione del Convegno per i venti anni della Mulieris dignitatem ÂDonna e uomo: lÂhumanum nella sua interezzaÂ, tenutosi nel febbraio del 2008.
La dott.ssa Villa, originaria di Medellín (Colombia), è membro della Fraternità Mariana della Riconciliazione. A lei diamo il benvenuto e facciamo gli auguri di un proficuo lavoro a servizio del dicastero e della Santa Sede.
Un cordiale benvenuto anche al dott. Stefano De Pasquale Ceratti, coniugato e papà di una bambina di sette mesi, che dallÂinizio di settembre è giunto ad accrescere le fila del nostro segretariato.
Da Sydney 2008 a Madrid 2011
LÂincontro internazionale dei responsabili di pastorale giovanile
«Cari amici, la prossima domenica delle palme celebreremo, a livello diocesano, la XXIV Giornata mondiale della gioventù. Mentre ci prepariamo a questa annuale ricorrenza, ripenso con viva gratitudine al Signore allÂincontro che si è tenuto a Sydney, nel luglio dello scorso anno: incontro indimenticabile, durante il quale lo Spirito Santo ha rinnovato la vita di numerosissimi giovani convenuti dal mondo intero. La gioia della festa e lÂentusiasmo spirituale, sperimentati durante quei giorni, sono stati un segno eloquente della presenza dello Spirito di Cristo. Ed ora siamo incamminati verso il raduno internazionale in programma a Madrid nel 2011, che avrà come tema le parole dellÂapostolo Paolo: ÂRadicati e fondati in Cristo, saldi nella fede (cfr. Col 2,7). In vista di tale appuntamento mondiale dei giovani, vogliamo compiere insieme un percorso formativo, riflettendo nel 2009 sullÂaffermazione di san Paolo: ÂAbbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente (1 Tm 4,10), e nel 2010 sulla domanda del giovane ricco a Gesù: ÂMaestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna? (Mc 10,17)».
Con queste parole papa Benedetto XVI riassumeva, allÂinizio del suo messaggio per la XXIV Giornata mondiale della gioventù, il cammino pastorale proposto ai giovani del mondo nei prossimi anni: da Sydney a Madrid, dal soffio vivificante dello Spirito alla solidità della fede in Cristo, attraverso la speranza e lÂincontro personale con Gesù.
Ed è seguendo questo itinerario che i responsabili della pastorale giovanile di tutto il mondo si sono incontrati a Roma dal 3 al 5 aprile 2009, su invito del Pontificio Consiglio per i Laici, per il convegno ÂDa Sydney 2008 a Madrid 2011Â. Si è trattato del primo incontro internazionale in vista dellÂevento di Madrid, un importante momento di verifica e riflessione, con la presenza al completo dei Comitati organizzatori di Spagna e Australia, accanto ai delegati di circa settanta Paesi e di trentacinque comunità, associazioni e movimenti giovanili cattolici, per un totale di circa centocinquanta partecipanti.
I lavori hanno preso lÂavvio venerdì 3 aprile con il discorso introduttivo del cardinale Stanisław Ryłko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici. «Le Giornate mondiali della gioventù  ha fatto notare il cardinale  sono diventate provvidenziali catalizzatori dellÂimpegno pastorale della Chiesa a favore delle giovani generazioni, svolgono una preziosa funzione di orientamento, di ispirazione e di incoraggiamentoÂ
Grazie alle Gmg è nata una nuova generazione di giovani capaci di andare controcorrente rispetto alla cultura postmoderna dominante». «Nel corso degli anni  ha proseguito  le Gmg sono diventate pure Âlaboratori di pastorale giovanileÂ. Alle Gmg si deve infatti anche la nascita di una nuova generazione di operatori di pastorale giovanile, capaci di rispondere ai veri problemi dei giovani del nostro tempo». «La parola Âprovocazione  è stata la conclusione  rende molto bene la natura della sfida pastorale che le Gmg rappresentano per la Chiesa. Ci ricorda che la pastorale delle giovani generazioni non è unÂappendice dellÂazione pastorale ordinaria della Chiesa, ma il suo centro, il suo cuore».
È poi seguita lÂanalisi dei principali frutti pastorali della Gmg 2008 a livello locale, affidata al cardinale George Pell, che ha sottolineato in particolare lÂincremento delle vocazioni: «In Nuova Zelanda  ha detto lÂArcivescovo di Sydney  il seminario nazionale ha praticamente raddoppiato il numero dei seminaristi. E anche in Australia si registra un aumento, una tendenza che avevamo notato anche nella preparazione alla Gmg. Segno chiaro che è stato fatto un buon lavoro non solo sotto il profilo logistico ma anche e soprattutto spirituale coinvolgendo parrocchie, diocesi, movimenti e associazioni, passando per scuole e famiglie». Tuttavia il cardinale ha messo in guardia dai facili entusiasmi: «La Gmg non è una magia. La preparazione deve essere seria e a servizio dellÂevangelizzazione». Poi si è soffermato su unÂimportante trasformazione: «LÂAustralia oggi guarda con occhio diverso alla Chiesa; molte persone si sono riavvicinate, non solo giovani, e la loro fede si è rafforzata. Anche i non cattolici ci guardano con occhi diversi e questo per noi è importante».
In seguito mons. Anthony Fisher, vescovo ausiliare di Sydney, ha esposto i primi dati di una ricerca commissionata dal Comitato organizzatore locale sullÂimpatto della Gmg 2008 sui partecipanti australiani. Questi i principali riscontri:
 Sette persone su dieci considerano lÂesperienza vissuta come una delle migliori della loro vita (i momenti più apprezzati sono stati la Veglia, la Via Crucis e la Messa finale);
 per i giovani è stato molto importante scoprire la Chiesa universale e condividere con altri coetanei la propria fede, che adesso desiderano vivere e approfondire con maggior serietà;
 molti giovani hanno deciso di essere Âpiù premurosi verso il prossimo e impegnarsi in diversi tipi di servizio; alcuni hanno scoperto la propria vocazione al sacerdozio;
 la Gmg ha prodotto un notevole rinnovamento anche a livello parrocchiale e diocesano.
Poi, con una vivace carrellata di immagini e dati, Danny Casey, direttore esecutivo del Comitato australiano, ha presentato ai delegati un bilancio organizzativo dellÂevento di Sydney.
I lavori sono proseguiti nel pomeriggio del venerdì a partire da quattro esperienze di pastorale giovanile nazionale, presentate da Sr. Eileen McCaan, delegata degli Stati Uniti, P. Salvator Niciteretse, del Burundi, Jessica Joy Candelario, rappresentante giovanile della Federazione delle conferenze episcopali asiatiche, e don Nicolò Anselmi, direttore del servizio di pastorale giovanile della Conferenza episcopale italiana. Esperienze rappresentative di situazioni estremamente diverse, ma accomunate dalla visione della Gmg come motore propulsivo per la pastorale ordinaria.
Infine don Eric Jacquinet, responsabile della Sezione Giovani del Pontificio Consiglio per i Laici, ha concluso la giornata con una riflessione sulla Gmg e la pastorale giovanile della Chiesa: intuizione profetica di Giovanni Paolo II, la Giornata mondiale della gioventù è ben più che un evento; essa è in realtà unÂesperienza personale e comunitaria che ha lo scopo di riportare la persona di Gesù al centro della fede e della vita dei giovani. Tutto il programma pastorale della Gmg è infatti orientato verso lÂincontro con Cristo nella Chiesa: i giovani sono chiamati ad andare insieme incontro a Lui, mettendosi in pellegrinaggio sulle vie del mondo e sperimentando insieme la gioia della fede  rivivendo, in un certo senso, lÂesperienza dei discepoli di Emmaus.
La giornata di sabato 4 aprile ha aperto lÂitinerario di preparazione verso la Gmg di Madrid (2011). «Spagna evangelizzata, Spagna evangelizzatrice, questo è il cammino. Non trascurate mai questa missione che ha reso nobile il vostro Paese nel passato ed è la sfida intrepida per il futuro» (Giovanni Paolo II, Madrid, 4 maggio 2003): questa frase, pronunciata da Giovanni Paolo II nel corso del suo ultimo viaggio in Spagna, è stata al centro della riflessione del cardinale Antonio María Rouco Varela, che ha parlato ai centocinquanta delegati del significato della Gmg per la Chiesa spagnola. Al contrario dellÂAustralia, ha spiegato lÂArcivescovo di Madrid, la Spagna è un paese in cui il Vangelo è risuonato fin dalle sue origini e che conosce una grande vitalità della fede, essendo luogo di nascita di numerosi e importanti cammini vocazionali; eppure anchÂessa ha bisogno, come tutta lÂEuropa, di rinnovare le sue radici cristiane. Dobbiamo di nuovo annunciare il Vangelo, ha concluso il cardinale, fare nostro il compito della nuova evangelizzazione portando Cristo lì dove non è conosciuto, e questa è una delle sfide principali della prossima Gmg.
Mons. César Augusto Franco Martínez, vescovo ausiliare di Madrid e Presidente del Comitato organizzatore, ha poi delineato gli elementi centrali del cammino di preparazione verso la XXVI Gmg, utilizzando come filo conduttore il magistero di Papa Benedetto XVI. La prima indicazione da tenere presente, ha detto il vescovo, è che la Giornata mondiale è il frutto di un lungo cammino esteriore e interiore: per questo, «un elemento fondamentale della preparazione deve essere quello della celebrazione della fede, introducendo i giovani nel mistero della liturgia e dei misteri cristiani» e la catechesi va vista come «elemento proprio di formazione» per aiutare i giovani a trovare la verità in Gesù Cristo. In secondo luogo, la preparazione deve «radicare sempre più profondamente nei giovani cristiani la convinzione che dentro di loro si trova la forza dinamica del futuro che, in termini paolini, è la speranza che non ingannaÂ
come protagonisti della vita della Chiesa e della Gmg in particolare, essi irradieranno nei loro amici e nei loro coetanei la verità che portano dentro». Ma, avvertiva mons. Franco, «bisogna sottolineare che si tratta della dinamica di Dio, che da noi cerca di estendersi al mondo intero». Infine, la Gmg deve far vivere ai giovani la gioia della fede, mostrando che cosa sia veramente una ÂfestaÂ: «Si tratta di vivere la Chiesa come una comunione di relazioni in CristoÂ
Per questo è importante che sappiamo animare tutto a partire da questa esperienza di vita che Cristo crea tra i suoi membri, a cui aderiscono specialmente i giovani dopo averla scoperta». Dunque i giovani vanno accompagnati alla scoperta dellÂamore di Dio, presente nella Chiesa, e introdotti allÂimpegno dellÂamore per il prossimo, anche in termini concreti di comunione ecclesiale, servizio e solidarietà.
In seguito D. Javier Igea López-Fando, delegato della Conferenza episcopale spagnola, ha illustrato la situazione della pastorale giovanile in Spagna, senza tralasciarne i problemi, ma guardando alle prospettive e opportunità create dalla Giornata mondiale della gioventù, aiutato in questo dalle testimonianze di due giovani che hanno raccontato il loro cammino per essere sempre più Âradicati e fondati in Cristo, saldi nella fedeÂ.
Nel pomeriggio del sabato il Comitato spagnolo ha presentato i primi progetti per lÂaccoglienza alla Gmg di Madrid, ai quali sta già lavorando affinché possa essere «la miglior Gmg possibile». I delegati hanno poi potuto rivolgere ai membri del Comitato domande, suggerimenti, considerazioni pastorali e pratiche, anche a partire dallÂesperienza di Sydney, in un vivace dibattito che ha toccato molti punti, ma soprattutto quello della partecipazione dei giovani provenienti dallÂAfrica, dal Sud America, dallÂAsia o da Paesi svantaggiati, per fare in modo che tutti i giovani del mondo abbiano le medesime opportunità di vivere la Gmg.
I lavori sono proseguiti con il Messaggio di Papa Benedetto XVI ai giovani in occasione della XXIV Giornata mondiale della gioventù, presentato da mons. Josef Clemens, Segretario del Pontificio Consiglio per i Laici. Ricordando i temi delle Gmg 2009, 2010 e 2011, indicati nel Messaggio, mons. Clemens ha rilevato che il percorso formativo che il Santo Padre propone ai giovani cristiani per prepararsi allÂevento di Madrid «in qualche modo ruota attorno alle tre virtù teologali: speranza, carità e fede. Come scriveva il poeta francese Charles Péguy, se le tre virtù sono come tre sorelle, è la più piccola, la speranza, che tira per mano le altre due. Questo è senzÂaltro il motivo per cui il nostro cammino comincia dalla speranza», un tema molto caro a Papa Benedetto XVI, a cui i giovani sono particolarmente sensibili. Sono loro infatti le prime vittime della «crisi della speranza» così diffusa nella società odierna. «La missione della Chiesa  ha sottolineato mons. Clemens  è dunque di restituire ai giovani ciò che è vitale per loro: la capacità di andare avanti, di impegnarsi, di formarsi per preparare il loro futuro e il futuro del mondo», diventando, a loro volta, «testimoni della speranza».
Al cardinale Ryłko, a fine pomeriggio, è spettato il compito di chiudere i lavori del convegno, mettendo lÂaccento sul ruolo dei responsabili nazionali di pastorale giovanile: «Quello che abbiamo vissuto qui in questi giorni è stato ispirato dal Cenacolo della Pentecoste, cioè lÂesperienza di una Chiesa veramente giovane, che esplode con il suo ardore missionario fino ai confini della terra, una Chiesa in ascolto dello Spirito SantoÂ
Cosa dice lo Spirito Santo in questo momento storico alla Chiesa? Egli la chiama alla missione di sempre, a evangelizzare, e a evangelizzare le giovani generazioni. Questa è una priorità per voi, che vi trovate nel cuore stesso dellÂopera evangelizzatrice della ChiesaÂ. Ricordando poi le intuizioni di Papa Giovanni Paolo II che hanno dato il via alle Gmg e la sua fiducia nei giovani in unÂepoca in cui si guardava ad essi ancora con diffidenza, il cardinale ha rievocato la consegna ai giovani della Croce, venticinque anni fa, nella domenica di Pasqua: «È stato un gesto profeticoÂ
oggi la storia della Croce delle Gmg è costellata di veri miracoli di grazia e di conversioneÂ
grazie a questa Croce, la Gmg è un evento permanente nella Chiesa, perché dovunque vada la Croce delle Gmg avviene una Giornata mondiale».
Con queste parole nella memoria, la mattina della domenica 5 aprile i delegati hanno partecipato alla Messa delle palme presieduta da Benedetto XVI in piazza San Pietro, con la celebrazione della XXIV Giornata mondiale della gioventù e il tradizionale passaggio della Croce della Gmg dai giovani australiani ai giovani spagnoli: momento significativo ed emozionante che ha segnato materialmente il Âpassaggio di testimone tra i giovani di Sydney e quelli di Madrid, ponendo come riferimento al cammino delle Giornate mondiali, ancora una volta, la nuda realtà della Croce, la speranza suscitata da Cristo risorto.
Sulla pagina web http://www.laici.org /index.php?p=homegiovani si possono trovare tutti i testi degli interventi principali tenuti durante il convegno.
Le attività del Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo
Il Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo ha continuato in questi mesi la sua missione di accoglienza, rivolta ai gruppi di giovani pellegrini in visita a Roma e anche a numerosi studenti stranieri iscritti agli atenei della città, che qui trovano relazioni di amicizia e formazione spirituale. La messa internazionale del venerdì sera rimane il momento forte di ogni settimana, con la presenza di un cardinale o vescovo della Curia romana o di un Paese estero.
Il 22 aprile  venticinquesimo anniversario della Croce delle Gmg  Papa Benedetto XVI ha riconsegnato questa stessa Croce ai giovani del Centro, chiedendo loro di portarla in ogni angolo della terra come segno dellÂamore di Cristo. In risposta a questo invito, una delegazione del Centro è andata in Abruzzo, nei giorni attorno alla Pentecoste, per portare la Croce delle Gmg nei luoghi distrutti dal terremoto dello scorso aprile. Dopo una celebrazione alla Casa dello studente dellÂAquila, luogo simbolo della sofferenza della città, la Croce è stata accolta nelle tendopoli di otto villaggi, dove è stata ricevuta dai presenti in un clima di intensa preghiera e venerazione.
Dunque la Croce delle Gmg appare sempre più uno strumento privilegiato per far toccare ai giovani lÂamore di Cristo e la speranza data da Dio. Il Centro, come Âsantuario della Croce delle GmgÂ, non risparmia energie per proporre questa grazia. Presto sarà pronto un nuovo video di presentazione della Croce.
LÂinizio del nuovo anno di attività vede una nuova équipe alla guida del Centro: il nuovo direttore è don Eric Jacquinet, responsabile della Sezione Giovani del Pontificio Consiglio per i Laici, mentre per lÂanimazione sono in arrivo Bernard Marusic dallÂAustralia e Jill-Ann Martin dal Belgio, membri della comunità dellÂEmmanuel. Ringraziamo Leen den Blauwn e Roselyne Lauwick, che hanno concluso la loro missione, per tutto il lavoro svolto negli ultimi anni. P. Benoît de Baenst prosegue invece il suo servizio di cappellano. Questa équipe ha come missione di mobilitare nuovi volontari, membri di movimenti e comunità o studenti a Roma. Inoltre, essa farà una nuova proposta per i volontari che si impegneranno nellÂaccoglienza delle persone: un percorso di formazione spirituale, comunitaria e missionaria, articolato in una serie di serate e week-end tra novembre e aprile. Di fatto, il Centro è un importante luogo di scoperta della fede e della Chiesa cattolica per tanti studenti straneri che si trovano a Roma nellÂambito del progetto Erasmus. Spetta al Centro invitarli e proporre loro una formazione come volontari missionari.
Come gli anni precedenti, anche la Emmanuel School of Mission sarà impegnata nella vita del Centro, in particolare per lÂanimazione musicale della messa internazionale del venerdì e per le missioni di evangelizzazione con la Croce delle Gmg.
Il X Forum Internazionale dei Giovani
Come ogni tre anni, dal 24 al 28 marzo 2010 (a ridosso della domenica delle palme) il Pontificio Consiglio per i Laici radunerà in un Forum internazionale circa trecento giovani, delegati dalle Conferenze episcopali e dai principali movimenti e associazioni internazionali.
Dopo i temi degli ultimi due Forum, ÂTestimoniare Cristo nel mondo dellÂuniversità (2004) e ÂTestimoniare Cristo nel mondo del lavoro (2007), il prossimo Forum verterà sul tema: ÂImparare ad amareÂ. Con conferenze, tavole rotonde, testimonianze e gruppi di lavoro, si cercherà di capire come i giovani possono rispondere alla vocazione cristiana allÂamore nel contesto attuale, caratterizzato dalla crisi del matrimonio e della famiglia, dal deficit educativo e dal relativismo morale. Ci si soffermerà sulla bellezza dellÂamore di Dio, sulla visione cristiana della sessualità, sul fidanzamento come preparazione al matrimonio cristiano e sul sacramento del matrimonio. Poi, giacché ci sono diversi modi per testimoniare lÂamore di Cristo, saranno presentate alcune testimonianze sulle diverse vocazioni nella Chiesa: vita religiosa, sacerdozio, impegno sociale e politico.
Oltre alla riflessione sul tema, il Forum permetterà ai partecipanti provenienti da tutto il mondo di vivere concretamente la dimensione ecclesiale, proponendo loro anche unÂesperienza spirituale di preghiera, di celebrazione dei sacramenti e di pellegrinaggio a Roma sulle orme dei santi. In questo modo, al ritorno, i giovani potranno testimoniare con convinzione ai coetanei tutta la bellezza della vocazione allÂamore.
LÂassociazionismo sportivo nel mondo cattolico
Seminario di studio
Quando il Servo di Dio Giovanni Paolo II istituì la Sezione ÂChiesa e sport in seno al Pontificio Consiglio per i Laici, uno dei compiti principali che le affidò fu quello di promuovere una cultura dello sport aperta allo sviluppo integrale della persona nellÂambito dellÂeducazione cattolica dei giovani. È proprio nelle scuole cattoliche, negli oratori, nei centri parrocchiali e nelle associazioni e movimenti giovanili che si incrociano spesso tre strade fondamentali per la crescita globale dei giovani: quelle dello sport, dellÂeducazione e della fede. Dal loro intreccio può nascere lÂopportunità di una pastorale assai ricca e feconda che i laici potrebbero sviluppare per il bene di tanti ragazzi e ragazze.
Dopo aver dedicato il primo seminario, che si è tenuto nel 2005, a unÂanalisi del fenomeno sportivo nella società contemporanea in termini generali, e successivamente, nel seminario del 2007, a unÂindagine sul ruolo del cappellano in ambito sportivo, rivolgiamo adesso il nostro interesse ai laici impegnati nello sport e soprattutto nello sport giovanile, amatoriale.
Promuovendo il seminario ÂSport, educazione, fede: per una nuova stagione del movimento sportivo cattolico  che si terrà il 6 e 7 novembre 2009 a ÂVilla Aurelia a Roma Â, la Sezione ÂChiesa e sport si occuperà proprio dellÂassociazionismo sportivo nel mondo cattolico. Questo nuovo seminario esaminerà e valuterà le opportunità che lÂassociazionismo sportivo cattolico può offrire alla missione educativa e allÂevangelizzazione.
Recentemente il Santo Padre Benedetto XVI, incontrando il clero di Roma, ha affrontato in qualche modo questa tematica, affermando che «un oratorio»  e crediamo che con ciò possiamo intendere tutti i centri sportivi che gestisce la Chiesa  dovrebbe costituire un luogo dove un giovane «non solo trovi possibilità per il tempo libero ma soprattutto trovi formazione umana integrale che rende completa la personalità» (26 febbraio 2009). Perciò, studieremo come e in che modo  a quale condizione  lo sport, vissuto da tanti ragazzi nei vari ambiti ecclesiali, possa essere una via di formazione umana integrale di adolescenti e giovani.
Prenderanno parte a questa iniziativa responsabili pastorali delle conferenze episcopali, rappresentanti di associazioni cattoliche a livello nazionale ed internazionale e personalità di vasta competenza ed esperienza nel mondo sportivo professionistico e giovanile.
La riflessione della mattina della prima giornata si concentrerà sui fattori e componenti necessari affinché queste attività sportive possano diventare Âluoghi educativiÂ. Poi, nella tavola rotonda del pomeriggio  con la partecipazione di atleti e allenatori professionisti  si terrà unÂampia riflessione su ciò che significa essere e formare veri campioni, cioè educare a quel comportamento virtuoso che diviene stile di vita dentro e fuori il campo, non misurato solamente dalla celebrità o dalla vittoria.
La seconda giornata, invece, sarà dedicata alle opportunità concrete che le associazioni sportive offrono per testimoniare Cristo sia nellÂopera diretta di evangelizzazione, sia nellÂesercizio della carità cristiana, o nel dialogo ecumenico e inter-culturale.
Riconoscimenti giuridici e approvazioni statutarie
Il Pontificio Consiglio per i Laici:
con decreto dellÂ8 dicembre 2008 ha riconosciuto la Milicia de Santa María (ramo feminile) come associazione internazionale di fedeli, approvandone gli statuti Âad experimentumÂ. La Milicia de Santa María si propone la santificazione dei propri membri, la perfezione della carità e lÂevangelizzazione del mondo, in particolare dei giovani. LÂassociazione risponde a questo ideale di santità mediante lÂofferta totale allÂImmacolata, Madre di Dio e Mediatrice di tutte le grazie.
Con decreto del 21 gennaio 2009 ha riconosciuto lÂAssociazione Internazionale Rinnovamento Carismatico Servi di Cristo Vivo, approvandone gli statuti Âad esperimentumÂ. Il carisma proprio dellÂassociazione, conformemente allÂesperienza e alla spiritualità del Rinnovamento Carismatico Cattolico, è pregare e proclamare la nuova evangelizzazione in ogni ambiente sociale per animare lÂordine temporale mediante lo spirito cristiano. La devozione, lÂamore e lÂesperienza personale dello Spirito Santo sono il perno della vita dellÂassociazione.
Con decreto del 21 gennaio 2009 ha approvato le modifiche apportate agli statuti dellÂassociazione LÂHeure de Présence au CÂur de Jésus.
Con decreto del 22 gennaio 2009 ha concesso lÂapprovazione definitiva degli statuti della Federación Mundial de las Obras Eucarísticas de la Iglesia.
Con decreto del 6 febbraio 2009 ha approvato i nuovi statuti della Fédération Internationale des Mouvements de Jeunesse Catholique dÂAction Paroissiale.
Con decreto del 25 marzo 2009 ha approvato i nuovi statuti della International Young Catholic Students.
Con decreto del 2 aprile 2009 ha riconosciuto lÂOrganismo Internazionale di Servizio del Sistema delle Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione, approvandone gli statuti Âad esperimentumÂ. LÂOrganismo riunisce e coordina le Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione, piccoli gruppi di fedeli laici legati da rapporti familiari, di lavoro o di amicizia, che si riuniscono settimanalmente al fine di approfondire la propria fede e evangelizzare il proprio ambiente. LÂidea che ispira tutto il Sistema è quella di offrire occasioni di conversione personale e comunitaria in seno alle parrocchie, in modo da farle divenire comunità ardenti di fede.
Con decreto del 20 giugno 2009 ha approvato le modifiche apportate agli statuti della Communauté de lÂEmmanuel.
Con decreto del 29 giugno 2009 ha riconosciuto lÂUnione Cattolica Internazionale di Servizio Sociale - Madeleine Delbrêl come associazione internazionale di fedeli, approvandone gli statuti Âad experimentumÂ. Essa è la riattivazione dellÂomonima associazione di fedeli operante nella prima metà del Novecento, intenta a favorire e diffondere il senso cristiano del servizio sociale illuminandolo dal Magistero della Chiesa. Rinata nel 2006, lÂUciss vuole attualizzare gli scopi dellÂassociazione originaria alla luce dellÂevoluzione socio-culturale delle professioni sociali e delle nuove esigenze e questioni etiche contemporanee.
Con decreto del 29 giugno 2009 ha approvato i nuovi statuti della Conferencia Internacional Católica del Guidismo.
Attualmente, il dicastero sta procedendo allÂesame delle domande di riconoscimento canonico presentate dalle seguenti aggregazioni laicali: Movimento Apostolico di Schönstatt, Movimiento de la Palabra de Dios, Legio Mariae, Communauté du Chemin Neuf, Comunità Gesù Risorto, Misioneros de la Esperanza, Famiglia della Speranza, Comunità Nuovi Orizzonti, Hogar de la Madre, Movimiento Athletae Christi, Comunidades Cristianas Comprometidas EAS, Movimento Apostolico, Jesus Youth.
Visite ad limina
Nel primo semestre del 2009 il dicastero ha ricevuto i vescovi di rito latino della Federazione Russa, un gruppo di vescovi nigeriani, i tre gruppi della Conferenza episcopale argentina, i vescovi di Perù, Venezuela e Vietnam. Come si vede, si tratta di gruppi provenienti da quattro continenti, con una prevalenza di Paesi latinoamericani.
I vescovi della Russia ci hanno aggiornato sui progressi compiuti dal piccolo gregge cattolico disperso nellÂimmenso Paese ex sovietico. Ci è stato segnalato il rafforzamento dei rapporti con la Chiesa ortodossa, non solo a livello di autorità ecclesiastiche, ma anche tra semplici fedeli. Gran parte della popolazione risente del lungo periodo di ateismo di Stato e si sta riavvicinando lentamente alla fede; non mancano giovani che guardano con interesse alla Chiesa cattolica. Anche i movimenti ecclesiali e le nuove comunità danno un importante contributo allÂecumenismo e allÂevangelizzazione.
Dal colloquio con i vescovi nigeriani sono emersi i principali problemi che affliggono il Paese: le relazioni con lÂislam, sempre più aggressivo, la concezione pagana del matrimonio, il tribalismo, la diffusione delle sette, la permanenza di superstizioni ancestrali, la formazione inadeguata, le difficoltà dei giovani, la secolarizzazione, la povertà, concentrata specialmente in alcune zone. Tuttavia, di fronte a sfide così impegnative, non mancano concreti motivi di speranza. Ci è stato confermato che i laici in Nigeria svolgono un ruolo fondamentale: numerosissimi sono i catechisti e i responsabili delle piccole comunità, lÂassociazionismo è molto diffuso, sia quello più tradizionale, sia movimenti e nuove comunità, in modo particolare il Rinnovamento Carismatico Cattolico. La Chiesa nigeriana, insieme a tutta la Chiesa che è in Africa, persegue il modello pastorale di Chiesa Âfamiglia di famiglieÂ.
I vescovi di Argentina, Venezuela e Perù stanno impostando la pastorale per i fedeli laici secondo le linee guida della V Conferenza del Celam (Aparecida), come abbiamo riferito nel numero precedente del nostro Notiziario. Una menzione particolare meritano i fedeli del Venezuela, che da qualche anno subiscono restrizioni gravi della libertà religiosa e sono oggetto di ingiusti attacchi da parte dellÂattuale governo. I laici e i loro pastori affrontano coraggiosamente le presenti avversità, senza lasciarsi trascinare in polemiche sterili o in scontri controproducenti, ma rimangono saldi nella loro fedeltà al Signore a beneficio di tutto il Paese e dello stesso governo.
In Vietnam i cristiani sono più di sei milioni (il 6,8% della popolazione). La pratica religiosa è alta, tra lÂottanta e il novanta per cento. Ovunque i fedeli mostrano un interesse particolare per la Parola di Dio e lo studio del catechismo e sono desiderosi di contribuire allÂedificazione e allo sviluppo della Chiesa e del Paese. Il governo comunista mostra una politica contraddittoria, caratterizzata da caute aperture e ingiustificabili prepotenze. Di fatto tuttora non cÂè libertà religiosa, la Chiesa è controllata e limitata nelle sue attività. Permane lÂingerenza dello Stato nella nomina dei vescovi e nelle ordinazioni dei sacerdoti; vescovi, sacerdoti e religiosi sono costantemente sotto controllo. Il governo oppone ostacoli e problemi a chiunque voglia diventare cattolico. Mancano i luoghi di culto, le chiese che sono state restituite sono fatiscenti ed è molto difficile ottenere il permesso per costruire chiese e aprire parrocchie. Vige la proibizione di insegnare la religione nelle scuole. Lo Stato sorveglia tutte le attività caritative, sociali, educative e culturali della Chiesa e impone alle famiglie il controllo delle nascite. La Chiesa, nonostante le restrizioni, è molto attiva. I fedeli per lo più si raggruppano in organizzazioni dÂapostolato laicale. La preoccupazione per la formazione è molto avvertita, specialmente nei contesti urbani, dove la propaganda ateistica dello Stato si unisce alla diffusione di modelli secolarizzati occidentali. È molto importante lÂattività di evangelizzazione e di assistenza che la Chiesa vietnamita offre alle minoranze etniche, trascurate dal governo e dalle istituzioni internazionali.
Contatti con associazioni e movimenti
Dal mese di gennaio fino al giugno del 2009, S.Em. il cardinale Stanisław Ryłko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, ha ricevuto responsabili e rappresentanti dei seguenti movimenti, associazioni e nuove comunità: Istituto Cattolico per lÂEvangelizzazione (Icpe Mission), Rinnovamento nello Spirito Santo, Comunità Chemin Neuf; International Catholic Charismatic Renewal Services (Iccrs); Federazione Internazionale dei Movimenti Cattolici di Azione Parrocchiale (Fimcap); Comunità di SantÂEgidio; Comunità di Vita Cristiana; Mouvement International dÂApostolat des Milieux Sociaux Indépendants (Miamsi); Coordination Internationale de la Jeunesse Ouvrière Chrétienne (Cijoc); Comunità Shalom di Riva del Garda; Comunione e Liberazione; Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche (Umofc); Comunità dellÂEmmanuele; Comunità Missionaria di Villaregia; Movimiento de Vida Cristiana (Mvc); Jeunesse Lumière.
 Il 10 gennaio il cardinale Ryłko, insieme al segretario del dicastero mons. Josef Clemens, è intervenuto allÂincontro che, in occasione del 40° anniversario dellÂarrivo del Cammino Neocatecumenale nella diocesi di Roma, Benedetto XVI ha avuto nella basilica di San Pietro con gli iniziatori Kiko Argüello e Carmen Hernández, le comunità neocatecumenali romane, i catechisti itineranti di tutto il mondo e le famiglie in missione.
 Il 30 gennaio il cardinale Ryłko ha presieduto, nella chiesa di San Pasquale Baylon a Roma, lÂannuale celebrazione eucaristica di ringraziamento dellÂInternational Catholic Charismatic Renewal Services (Iccrs).
 Il 28 febbraio ha inaugurato con la sua prolusione il corso universitario ÂVocazione e missione dei laici nella Chiesa e nella società organizzato, con il patrocinio del Pontificio Consiglio per i Laici, dal Forum Internazionale di Azione Cattolica (Fiac) e dalla Pontificia Università Gregoriana Laikos, in collaborazione con la Comunità di Vita Cristiana (Cvx). Obiettivo del corso, presentare la riflessione elaborata e le esperienze maturate dal laicato cattolico a ventÂanni dallÂesortazione apostolica Christifideles laici.
 Il 17 aprile ha celebrato la Santa Messa presso il centro romano di apostolato delle consacrate e collaboratrici del Movimento Apostolico ÂRegnum ChristiÂ.
 Il 25 aprile ha celebrato a Rimini la Santa Messa per i partecipanti agli esercizi spirituali annuali della Fraternità di Comunione e Liberazione.
 Il 2 maggio ha presieduto una delle concelebrazioni eucaristiche in programma per i partecipanti alla 32ª Convocazione nazionale dei gruppi e delle comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo, svoltasi a Rimini.
 Il 19 giugno è intervenuto presso la Sala Stampa della Radio Vaticana alla presentazione del libro ÂEssere comunità per fare missione sulla storia, la spiritualità e le attività della Comunità Missionaria di Villaregia.
 Il 21 giugno è intervenuto alle celebrazioni del 30° anniversario di fondazione dellÂAssociazione Comunità Shalom di Riva del Garda (Trento), tenendo una conferenza su ÂIstituzione e carisma nella Chiesa: co-essenzialità e presiedendo la Santa Messa di chiusura dellÂevento.
Il segretario del dicastero, S.E. mons. Josef Clemens, ha ricevuto responsabili e rappresentanti di Action Catholique des Milieux Indépendants, dellÂUnione Internazionale delle Guide e Scouts dÂEuropa - Federazione dello Scoutismo Europeo (Uigse-Fse), dei Cursillos de Cristiandad, dei Foyer de Charité, della Conferenza Internazionale dello Scoutismo (Iccs), del Forum Internazionale di Azione Cattolica, del Movimento Apostolico ÂRegnum ChristiÂ, degli Scouts et Guides de France, di Unum Omnes.
 Il 28 gennaio mons. Clemens ha tenuto presso la Scuola teologica diocesana di Fabriano-Matelica una conferenza sul tema ÂMovimenti ecclesiali e nuove comunità nella missione della Chiesa: collocazione teologica, prospettive pastorali e missionarieÂ.
 Il 29 gennaio ha tenuto la medesima conferenza al presbiterio riunito con S.E. Mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo della diocesi.
Il prof. Guzmán Carriquiry, sottosegretario del dicastero, ha ricevuto la visita di rappresentanti e responsabili del Movimento Laicale Guanelliano, della Comunidade Católica Palavra Viva, di Jesus Youth Movement, di Italia Solidale, di Escuelas de la Cruz, del Movimento Apostolico e del Coordinamento Internazionale della Gioventù Operaia Cristiana (Cijoc).
 In rappresentanza del dicastero, il prof. Carriquiry ha partecipato, il 14 marzo, alla Messa nella basilica di S. Maria Maggiore a Roma, in ricordo di Chiara Lubich, nel primo anniversario della sua scomparsa.
 Il 28 marzo, a Roma, ha tenuto una conferenza sulla nuova stagione aggregativa dei fedeli laici al corso di formazione sui venti anni dallÂesortazione apostolica Christifideles laici, promosso dal Forum Internazionale di Azione Cattolica (Fiac) e dallÂIstituto ÂLaikos della Pontificia Università Gregoriana, in collaborazione con la Comunità di Vita Cristiana.
 Il 23 e 24 aprile, ha tenuto alcune lezioni al Seminario di ricerca su alcuni aspetti canonici e pastorali relativi ai movimenti ecclesiali e nuove comunità, presso la Facoltà Teologica di Lugano, in Svizzera.
 Il 30 maggio ha partecipato ad Ariccia (Roma), insieme alla dottoressa Ana Cristina Villa, al 33° Convegno nazionale ÂLÂannuncio che diventa azione del Movimento di spiritualità ÂVivere inÂ, con una relazione sulla promozione del laicato.
 Il 5 giugno si è incontrato a Roma, presso il Centro internazionale di Comunione e Liberazione, con i responsabili del Centro, il vice presidente della Commissione pontificia per lÂAmerica Latina e alcuni rappresentanti diplomatici del continente.
Mons. Miguel Delgado Galindo, Capoufficio del Dicastero, ha ricevuto la visita di responsabili e rappresentanti dellÂassociazione statunitense Priests for Life, dei Foyers de Charité e dellÂUnione Cattolica Internazionale della Stampa (Ucip).
Il rev. Eric Jacquinet, responsabile della Sezione Giovani del Pontificio Consiglio per i Laici ha incontrato, nellÂambito delle sue attività, rappresentanti del Movimento dei Focolari, dellÂUnion Internationale des Guides et Scouts dÂEurope - Fédération du Scoutisme Européen, della Comunità dellÂArca di Rennes, del Forum Internazionale di Azione Cattolica, della Comunità dellÂEmmanuele, della Communauté du Verbe de Vie, del gruppo Anuncio, del Mouvement Eucharistique des Jeunes francese, dellÂAgesci, degli Scouts et Guides de France, dello Scoutismo Cattolico Portoghese, delle Scuole di evangelizzazione di Paray le Monial (Francia) e di Altötting (Germania) animate dalla Comunità dellÂEmmanuele, dellÂassociazione Pèlerins danseurs di Namur (Belgio), della Comunità Chemin Neuf.
La dott.ssa Ana Cristina Villa Betancourt ha incontrato rappresentanti dellÂUnione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche (Umofc).
Altri appuntamenti
Il presidente del dicastero, S.Em. cardinale Stanisław Ryłko, ha ricevuto, nel corso dei primi sei mesi dellÂanno, S.E. mons. Edward Philip Wilson, presidente della Conferenza episcopale australiana; S.E. mons. Julian Charles Porteous, vescovo ausiliare di Sydney (Australia); S.E. mons. Pierre dÂOrnellas, arcivescovo di Rennes (Francia); S.E. mons. Henryk Marian Tomasik, vescovo ausiliare di Siedlce (Polonia); S.Em. il card. Antonio María Rouco Varela, arcivescovo di Madrid (Spagna); S.E. mons. Dominique Rey, vescovo di Fréjus-Toulon (Francia), accompagnato da sindaci ed esponenti politici della diocesi; mons. Livio Melina, preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia di Roma. Ha ricevuto anche la visita di responsabili della Conferenza dei Religiosi Canadesi; del Comitato esecutivo dellÂUnione delle Conferenze Europee dei Superiori e delle Superiore Maggiori (Ucesm); del sig. Fernando Martín Herráez, nuovo presidente della Conferenza Mondiale degli Istituti Secolari (Cmis); della sig.ra Encarnación del Pozo, nuova ministra generale dellÂOrdine Francescano Secolare (Ofs); di responsabili del Forum Europeo dei Comitati Nazionali dei Laici; dellÂassociazione World Vision International; della Scuola di Cultura Cattolica di Bassano del Grappa (Vicenza).
 Ha inoltre presieduto e guidato una sessione dei lavori del Congresso teologico-pastorale svoltosi nel contesto del VI Incontro mondiale delle famiglie organizzato a Città del Messico dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, nei giorni 14-18 gennaio, sul tema ÂLa famiglia formatrice ai valori umani e cristianiÂ.
 Ha partecipato allÂAssemblea plenaria della Pontificia Commissione per lÂAmerica Latina, svoltasi in Vaticano nei giorni 17-20 febbraio sul tema ÂLa situazione attuale della formazione dei sacerdoti nei seminari dellÂAmerica LatinaÂ.
 Il 13 marzo ha presieduto la celebrazione eucaristica di ringraziamento per il 26° anniversario del Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo.
 Il 24 aprile ha aperto i lavori della giornata di studio organizzata dalla Cattedra Karol Wojtyła del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia sul tema ÂLÂamore e la sua regola: la spiritualità coniugale secondo Karol WojtyłaÂ.
 NellÂambito degli incontri organizzati a Lamezia Terme (Catanzaro) per le celebrazioni dellÂAnno Paolino, su invito di S.E. mons. Luciano Cantafora lÂ8 maggio il card. Ryłko ha tenuto una relazione su ÂIl sacerdote e i movimenti al clero diocesano e presieduto una solenne concelebrazione eucaristica per le associazioni e i movimenti della diocesi.
 Il 30 maggio, nel corso di un incontro con i sacerdoti dellÂarcidiocesi di Varsavia (Polonia), ha tenuto una conferenza su ÂLa formazione dei fedeli laici, grande sfida dei nostri tempiÂ.
Il segretario S.E. mons. Josef Clemens, ha ricevuto la presidenza del Celam; S.E. mons. Egon Kapellari, vescovo di Graz-Seckau (Austria), accompagnato dal rev. P. Karl Schauer e dal sig. Hemut Pertl, rispettivamente rettore del santuario di Mariazell e sindaco della città; S.E. mons. Ivan Prendja, arcivescovo di Zadar (Croazia); S.E. mons. Jean-Christophe Lagleize della diocesi di Valence (Francia); S.E. mons. Karl-Heinz Wiesemann, vescovo di Spira (Germania); S.E. mons. Walter Mixa con i decani della diocesi di Augsburg (Germania); S.E. mons. Benoît Rivière, vescovo di Autun (Francia); S.E. mons. Paul Khoarai, vescovo della diocesi di Leribe (Lesotho); S.E. mons. Manfred Scheuer, vescovo della diocesi di Innsbruck (Austria); S.E. mons. Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga (Germania); Frère Alois Löser, Priore di Taizé; il dott. Manfred Lütz, la sig.ra Christiana Habsburg-Lothringen e il sig. Edio Costantini, membri del Pontificio Consiglio per i Laici; il Comitato esecutivo del The Hong Kong Central Council of Catholic Laity; i responsabili del Centro Sportivo Italiano; Lord Daniel Brennan, presidente dellÂUnione Cattolica di Gran Bretagna.
 Il 10 febbraio mons. Clemens ha presieduto la celebrazione eucaristica nella basilica di S. Pietro in Vaticano per i membri dellÂUfficio della Pastorale del Circo della Conferenza episcopale tedesca.
 Il 19 febbraio è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione della terza edizione della ÂClericus Cup presso la sede del Coni a Roma.
 Il 24 marzo ha partecipato, a Radio Vaticana, alla conferenza stampa di presentazione dellÂevento sportivo-culturale-religioso ÂCorrere sulle orme di San Paolo, da Gerusalemme a Roma, 23 aprile-27 maggioÂ.
 Dal 18 al 23 aprile ha presieduto a Gerusalemme-Betlemme la 6a maratona/pellegrinaggio in Terra Santa, organizzata dalla Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport in collaborazione con la Sezione ÂChiesa e sport del Pontificio Consiglio per i Laici e diverse associazioni sportive, prima tappa dellÂevento ÂCorrere sulle orme di San PaoloÂ.
 Il 22 maggio ha portato lÂindirizzo di saluto al Convegno ÂSport, religione e relazioni internazionali. Il contributo dei cattoliciÂ, organizzato a Roma, presso la Sala Convegni dei Musei Vaticani, dal Centro Sportivo Italiano (Csi). Al Convegno ha partecipato anche il rev. P. Kevin Lixey.
 Il 26 maggio ha dettato le conclusioni al Seminario di Studio sulla pastorale dello sport alla luce degli scritti di san Paolo ÂVince in bono malumÂ, che si è tenuto presso il Pontificio Collegio Urbano ÂDe propaganda fideÂ. Al Seminario ha partecipato anche il rev. P. Lixey.
Il sottosegretario prof. Guzmán Carriquiry ha ricevuto il Comitato esecutivo del The Hong Kong Central Council of Catholic Laity e rappresentanti delle Società Bibliche Unite.
 Il 13 marzo, a Lecce, in occasione della ÂSettimana della fede promossa dallÂarcidiocesi, ha tenuto una conferenza su ÂVocazione e missione dei fedeli laici, oggiÂ.
 Il 4 giugno a Roma ha tenuto una conferenza al ciclo di incontri promosso dallÂIstituto di ricerca ÂMulieris dignitatemÂ, della Pontificia facoltà teologica ÂSan BonaventuraÂ, sul tema ÂIl lavoro alla luce della Dottrina sociale della ChiesaÂ.
 LÂ11 giugno ha tenuto una conferenza al Pontificio Collegio Mater Ecclesiae di Roma a un gruppo di giovani formatori del Movimento Apostolico ÂRegnum ChristiÂ.
Il rev. Eric Jacquinet ha incontrato responsabili del servizio pastorale dei giovani della Conferenza dei vescovi francesi e della Conferenza episcopale italiana, del Comitato nazionale svizzero delle Gmg, i responsabili del Centro ÂGiovanni Paolo IIÂ di Loreto insieme a S.E. mons. Giovanni Tonucci, delegato pontificio del santuario lauretano, e i responsabili delle diocesi di Roma, nonché di Parigi, Rennes, Evreux e Montpellier (Francia).
Ha inoltre incontrato S.E. mons. Marc Aillet, vescovo di Bayonne (Francia) con un gruppo di sacerdoti della sua diocesi; il rev. P. Xavier dÂArodes, consigliere ecclesiastico dellÂAmbasciata di Francia presso la Santa Sede; dirigenti di Radio Espérance (Francia).
 Dal 30 maggio al 2 giugno, il rev. Jacquinet ha guidato la delegazione del Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo al pellegrinaggio della Croce della Gmg in Abruzzo, nelle zone terremotate della provincia de LÂAquila.
 Ha partecipato dal 7 al 9 giugno al Congresso scientifico organizzato a Kielce (Polonia) su ÂGiovanni Paolo II e i giovaniÂ.
 Ha partecipato a Parigi, il 13 giugno, allÂincontro dei responsabili della pastorale giovanile delle diocesi di Francia, in preparazione della Gmg di Madrid 2011.
Il rev. P. Kevin Lixey, Responsabile della Sezione ÂChiesa e sportÂ, ha incontrato il sig. Edio Costantini, membro del Pontificio Consiglio per i Laici e presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport; il Gen. Br. Gianni Gola, presidente del Consiglio Internazionale dello Sport Militare (Cism) insieme al Comandante della Guardia Svizzera Daniel Anrig; alcuni rappresentanti del gruppo ÂI pellegrini di VeronaÂ; i responsabili delle Polisportive Giovanili Salesiane; il sig. Pius Segmüller della Federazione Internazionale delle Associazioni Calcistiche (Fifa).
 Dal 16 al 19 aprile il rev. P. Lixey ha partecipato al Congresso della Federazione Internazionale Cattolica Educazione Fisica e Sportiva (Ficep) che si è tenuto a Praga (Repubblica Ceca), con un intervento sul significato dellÂanno paolino, lo sport e i suoi risvolti in campo educativo.
 Dal 23 aprile al 27 maggio ha partecipato ad alcune tappe (in Grecia, a Malta e, in Italia, a Pozzuoli e Roma) della Âmaratona-staffetta Correre sulle orme di san Paolo, organizzata dalla Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport.
La dott.ssa Ana Cristina Villa Betancourt, ha incontrato il rev. P. Philip Chavez, fondatore e direttore di ÂAmator InstituteÂ; Margherite A. Peeters, direttrice dellÂIstituto per le Dinamiche di Dialogo Interculturale di Bruxelles; il rev. P. Zdzislaw Josef Kijas, e la prof.ssa Laura Tortorella, rispettivamente direttore scientifico e direttore didattico dellÂIstituto ÂMulieris Dignitatem per studi sullÂunidualità uomo-donna.
 La dott.ssa Villa ha inoltre partecipato, il 1° giugno, al corso ÂWomen in the WellÂ, organizzato a Roma dal Lay Centre Foyer Unitas, tenendo una conferenza dal titolo ÂWomen in the Church TodayÂ.
 Il rev. Antonio Grappone ha rappresentato il dicastero al Simposio ÂLa Penitenzieria Apostolica e il sacramento della Penitenza. Percorsi storici-giuridici-teologici e prospettive pastoraliÂ, tenutosi a Roma nel Palazzo della Cancelleria, il 13 e 14 gennaio.
 Ha partecipato al XXIX Convegno dellÂIstituto Vittorio Bachelet, organizzato dallÂAzione Cattolica Italiana sul tema: ÂCrisi della politica e bene comune. Alla ricerca di una rinnovata etica pubblicaÂ, tenutosi a Roma il 13 e 14 febbraio.
S.Em. il cardinale Stanisław Ryłko ha ricevuto la visita del presidente del Senato del Canada, on. Noël Kinsella, accompagnato da due senatori e dallÂambasciatrice del Canada presso la Santa Sede, sig.ra Anne Leahy; di S.E. il sig. Larry Yu-yuan Wang, ambasciatore di Cina presso la Santa Sede; della sig.ra Julieta Vals Noyes, incaricata dÂaffari a.i., e del sig. Rafael Patrick Foley dellÂAmbasciata degli Stati Uniti dÂAmerica presso la Santa Sede.
S.E. mons. Josef Clemens ha incontrato il Ministro Presidente della Baviera sig. Horst Seehofer, S.E. il dott. Hans-Henning Horstmann, ambasciatore della Repubblica Federale di Germania presso la Santa Sede, S.E. il sig. Francis Campbell, ambasciatore di Gran Bretagna presso la Santa Sede, S.E. la sig.ra Hanna Suchocka, Ambasciatrice di Polonia presso la Santa Sede.
Il sottosegretario del dicastero ha festeggiato quaranta anni di matrimonio
Il 26 giugno 2009 il sottosegretario del Pontificio Consiglio per i Laici, prof. avv. Guzmán Carriquiry, e la moglie signora Lídice, hanno festeggiato il quarantesimo anniversario del loro matrimonio durante una celebrazione eucaristica presieduta da S.Em. il cardinale Angelo Comastri allÂaltare della cattedra della basilica di San Pietro, vero rendimento di grazie per gli anni trascorsi insieme, molti dei quali  trentasette  vissuti dallÂavvocato a servizio della Santa Sede. Alla celebrazione hanno partecipato sette cardinali, quindici vescovi e più di cinquanta sacerdoti, nonché un folto gruppo di colleghi della Curia romana, rappresentanti del Corpo diplomatico, responsabili di associazioni, movimenti ecclesiali e nuove comunità e amici italiani e latinoamericani. Alla celebrazione è seguito il ricevimento nei giardini vaticani, dove è stato presente anche il Segretario di Stato S.Em. il cardinale Tarcisio Bertone. Anche gli officiali e i superiori del Dicastero hanno espresso ai coniugi la loro gioia per il raggiungimento di questa tappa così significativa.