Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People People on the Move - N° 88-89, April - December 2002 Il cammino dellintegrazione nel segno della legalità Dott.ssa Paola SCEVI, Docente di Diritto delle Migrazioni, Università Cattolica di Piacenza Le migrazioni internazionali costituiscono una risorsa e una sfida allidentità ecclesiale: esprimono la ricchezza della diversità e spingono la comunità a riscoprire e vivere la propria vocazione cristiana e missionaria. Di fronte ad esse la Chiesa riconosce un segno dei tempi che richiede unazione pastorale specifica declinata fondamentalmente negli ambiti dellintegrazione socio-culturale e della tutela dei diritti degli immigrati. Proprio nel momento in cui nella mentalità comune e di conseguenza nella legislazione si diffondono su diversi argomenti prese di posizione lontane dal Vangelo (Orientamenti pastorali dellEpiscopato italiano per il primo decennio del Duemila, n.40) è opportuno perseguire unaccoglienza ragionata e lungimirante, nel rispetto sia dei diritti delle persone provenienti dai Paesi Terzi sia della necessaria gradualità con la quale la società italiana è in grado di accettare la crescita della presenza straniera. Per avviare quellintegrazione che richiede una duplice azione educativa: nei confronti dellimmigrato, per condurlo progressivamente ad un innesto nella comunità di accoglienza; nei confronti della comunità ecclesiale, per allontanare i pericoli di un approccio distorto e riduttivo. Le dinamiche sociali hanno quindi reso centrale la questione del diritto, come strumento per avviare il cammino dellintegrazione nel segno della legalità e nel rispetto dei diritti delle persone in movimento. In tal senso preliminare e opportuno è diffondere la conoscenza dei percorsi legali di ingresso e soggiorno, questo per evitare di lasciare campo libero agli speculatori e di alimentare comportamenti ambigui o la ricerca di espedienti in capo agli irregolari. Perché lillegalità si nutre e genera altra illegalità, produce ricatto sui bisogni (abitativi, lavorativi e di regolarizzazione) e spinge a comportamenti penalmente perseguibili in diversa misura. Da qui inizia unoperatività in favore dei migranti basata non su di un generico solidarismo o generica accoglienza, ma su un patto di reciproco riconoscimento, fondato su regole, diritti e doveri. E unoperatività pastorale mirata alla crescita di una cultura giuridica della legalità non disgiunta da unetica che caratterizza le realtà ecclesiali. Per questo coloro che operano nel settore dellimmigrazione non possono più prescindere da una buona conoscenza della materia. Peraltro, gli operatori si trovano ad affrontare una normativa complessa e a doversi misurare con problemi di interpretazione e applicazione. Con questa consapevolezza è nata lidea di collocare tra i compiti dellUfficio Diocesano Migrantes di Piacenza-Bobbio anche la cura del comparto giuridico. La struttura che abbiamo formato in questi cinque anni di operatività svolge un sevizio di informazione e aggiornamento sulla normativa a favore di immigrati, operatori del diritto e soggetti interessati a vario titolo, e comprende un ufficio di consulenza legali per i casi più articolati. Mensilmente teniamo poi conferenze che si sostituiscono ad una informazione sulle esperienze vissute di connazionali che possono portare ad imboccare percorsi alternativi a quelli legali. Inoltre, in forza del lavoro svolto alla Consulta per limmigrazione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri abbiamo creato uninterazione tra società civile e mondo politico finalizzata al recepimento delle istanze sociali. Coordinamento Regionale Lidea di un coordinamento giuridico a livello regionale è nata durante un incontro tra le Migrantes diocesane della Regione Emilia Romagna. In quelloccasione è stata illustrata lattività di consulenza giuridica svolta nellUfficio Migrantes di Piacenza e Mons. Mariano De Nicolò, Vescovo di Rimini e responsabile Migrantes per la regione Emilia-Romagna, ha intuito la bontà dellidea di estendere le competenze e lesperienza acquisite alle altre realtà ecclesiali che operano nel settore specifico dellimmigrazione in regione. Ne è nato un progetto, valutato positivamente e sostenuto dalla Conferenza Episcopale dellEmilia Romagna, che si è articolato in un corso di formazione su normativa e giurisprudenza per gli operatori, tenuto a Bologna, completato da incontri di aggiornamento e da un vademecum in fase di realizzazione. I partecipanti, inoltre, possono avvalersi della possibilità di ottenere pareri per i casi più complicati e di un confronto in rete, per estendere le soluzioni ad una casistica che presenti analogie. Unopportunità notevole, anche perché la normativa nel complesso è ancora in parte riferibile a un coacervo di decreti circolari e ministeriali di difficile reperimento che si susseguono velocemente e che, talvolta, si elidono a vicenda. Operare con serietà e competenza in questo particolare settore è un fronte importante dellazione pastorale della Chiesa; in più, se questo compito fa riferimento ad un polmone di coordinamento, prende maggior respiro la comunione, che è forza di azione e testimonianza di unità. Cattedra di diritto delle migrazioni Quanto più centrale diviene il ruolo del diritto nel settore dellimmigrazione, tanto più deve essere forte la preparazione e la coscienza etica di chi in tale settore opera. Giuristi ed operatori del diritto sono chiamati a confrontarsi in misura crescente con una realtà nuova, che offre importanti opportunità culturali e professionali. Da queste considerazioni è nata lidea di attivare un insegnamento nellUniversità Cattolica del Sacro Cuore di Diritto delle Migrazioni, per il valore etico e per il forte segnale sociale che ne possono derivare; linsegnamento tenuto presso la Facoltà di Giurisprudenza della sede di Piacenza mi è stato affidato a partire dallanno accademico 2001/02. Nel solco della tradizione dellUniversità Cattolica, tale scelta coniuga lattenzione ai contenuti etici degli insegnamenti proposti con unofferta formativa allavanguardia ed in linea con le esigenze della società. Inoltre la sede di Piacenza assume un pregnante significato simbolico, in quanto da questa Diocesi, con il Vescovo Giovanni Battista Scalabrini, proclamato Padre dei migranti da Giovanni Paolo II, ha avuto inizio nel 1887 lazione sociale a favore dei migranti con iniziative ecclesiali e laicali, espresse anche in analisi e proposte legislative che portarono alla legge Visconti Venosta (1901) in sostituzione della legge discriminatoria del Governo Crispi (1888). Il corso di Diritto delle Migrazioni rappresenta una novità assoluta in ambito accademico ed è una risposta allesigenza di comprensione dei problemi giuridici posti dallinnovazione sociale creata da un fenomeno in continua crescita. Con lobbiettivo di cogliere la dimensione multietnica della nostra società formando professionisti che sappiano affrontare in modo etico le problematiche giuridiche legate allimmigrazione, linsegnamento di Diritto delle Migrazioni fornisce agli studenti gli strumenti dottrinali e giurisprudenziali necessari per il divenire di una società multietnica. In tale ottica, lUniversità si pone nellesatta posizione di apertura culturale necessaria per contribuire ai processi di integrazione e per il superamento di una visione settoriale della cittadinanza. |