Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People People on the Move - N° 90, December 2002, p. 203-205. Chiesa e Universita in EuropaS. E. Mons. Cesare NOSIGLIA
I delegati nazionali appartenenti al CCEE (Comitato europeo dei cappellani universitari) si sono ritrovati a convegno (a Madrid) dal 27 al 29 settembre 2002, per riflettere sulle attese e le prospettive degli atenei europei e per la presentazione di uno strumento di lavoro intitolato ÂChiesa e università in EuropaÂ. Ha aperto i lavori S. E. Mons. Cesare Nosiglia, Viceregente di Roma e delegato del CCEE, con il seguente indirizzo: Eccellenze e cari amici, sono lieto di salutarvi e ringraziarvi per la vostra partecipazione a questo incontro europeo promosso dalla sezione catechesi e pastorale universitaria del CCEE e animato dal coordinamento dei cappellani universitari. Dopo il Giubileo delle Università che abbiamo celebrato e vissuto con intensità di partecipazione e positivi risultati, si è sentita la necessità di mantenere vivo lo spirito e le conclusioni anche attraverso lÂavvio di un lavoro comune in Europa tra quanti operano nella pastorale universitaria. Con grande apertura e sensibilità, la Presidenza del CCEE ha accolto lÂinvito a promuovere una serie di iniziative che aprissero la vita a un lavoro di animazione, promozione e sostegno di una incisiva presenza della Chiesa e dei cristiani nel mondo universitario. Voglio qui ricordarne alcune perché rappresentano i passi di un cammino avviato che ci auguriamo tutti, sarà sempre più ampio e partecipato da tutte le Chiese in Europa. Si è chiesto a tutte le Conferenze Episcopali dÂEuropa di designare un Vescovo e un delegato nazionale per la pastorale universitaria in modo da promuovere una rete di collaborazione e di coordinamento del settore a livello europeo. Si è dato vita a un Comitato europeo dei cappellani universitari che ha già svolto alcuni incontri informali (Roma, Bamberg, Atene) e oggi celebra qui a Madrid, ospiti della Conferenza Episcopale spagnola, la sua prima riunione ufficiale. Sono stati invitati allÂincontro anche i delegati nazionali e i vescovi incaricati delle Conferenze Episcopali. Scopo dellÂincontro è quello di avviare una mutua conoscenza e dialogo tra quanti operano nella pastorale universitaria, in vista anche di uno scambio di esperienze e di sinergie tra le varie cappellanie per una più incisiva e unitaria azione pastorale nelle Università europee, da parte delle cappellanie e delle componenti cristiane dei docenti e degli studenti. Vorrei ricordare, come evento integrante del nostro lavoro, il recente incontro internazionale, promosso nel mese di Giugno 2002, dallÂUfficio di pastorale Universitaria del Vicariato di Roma, dÂintesa con la COMECE, la Federazione delle Università dÂEuropa (FUCE) e, la CEI sul tema: ÂVerso una costituzione europea? che ha visto la numerosa e qualificata partecipazione del Presidente della Repubblica italiana, di autorità politiche e civili e di ben 250 docenti di università europee provenienti da 23 paesi. Il Santo Padre ha inviato ai partecipanti un messaggio di grande rilievo sia per la vita delle Chiese in Europa sia per le prospettive culturali da perseguire in questa fase delicata della comunità europea. Il comitato organizzatore, in collaborazione con la COMECE e la FUCE, desidera promuovere un collegamento stabile tra i docenti universitari, animando incontri nelle Università europee, in particolare in occasione della presentazione degli Atti che sono in fase di pubblicazione. In questa prospettiva avremo modo, in questo incontro, di verificare insieme altre iniziative interessanti e significative in programma per questo anno 2002  2003. Ma il contenuto fondamentale del nostro incontro riguarderà la riflessione e la preparazione del grande Simposio Europeo in programma dal 24-27 Luglio 2003 a Roma sul tema: ÂChiesa e Università in EuropaÂ. Saranno invitate allÂincontro tutte le Conferenza Episcopali con una delegazione nazionale e delegazioni diocesane, soprattutto delle Chiese locali con sedi universitarie. Ogni delegazione (da un minimo di 5 ad un massimo di 20) dovrebbe comprendere Vescovi, cappellani, docenti, studenti, personale tecnico-amministrativo, direttori di collegi e centri universitari impegnati nella pastorale universitaria. Anche le Università cattoliche e i principali movimenti e associazioni cattoliche che operano nel settore, saranno presenti con una loro delegazione. Il Simposio vuole dare un segnale forte a tutto il mondo universitario europeo, ma anche allÂintera società e alle sue componenti politiche e culturali, dellÂimportanza che la Chiesa ha sempre attribuito e attribuisce anche oggi allÂUniversità, istituzione nata Âex Corde Ecclesiae e che proprio dalle sue radici cristiane può trarre preziose energie per il suo sviluppo e per il suo servizio allÂintera società europea. Il tema verrà articolato per ambiti di interesse dei partecipanti in modo da favorire, come già è avvenuto nel Giubileo, un ampio coinvolgimento di tutte le componenti universitarie delle varie scienze e discipline. Al di là di queste iniziative, resta decisivo il problema di come sostenere e potenziare la pastorale universitaria nelle Chiese particolari dove ci sono sedi universitarie. Si tratta di una pastorale articolata e complessa che riguarda docenti, studenti, personale amministrativo, movimenti e gruppi ecclesiali, parrocchie territoriali. E la Chiesa particolare che deve fare in modo che la pastorale universitaria si sviluppi sia allÂinterno che allÂesterno dellÂistituzione, collegando il lavoro delle cappellanie, dei centri e collegi universitari con la pastorale giovanile delle parrocchie e dei movimenti. LÂinter scambio sul piano europeo di esperienze e di iniziative potrà favorire unÂazione incisiva e feconda sia sul piano della evangelizzazione della cultura che della formazione delle nuove generazioni. Permettete che termini il mio saluto con le parole del Santo Padre contenute nel messaggio che il Papa ha inviato allÂincontro Europeo sulla costituzione europea dello scorso giugno. ÂDesidero rivolgermi alle stesse comunità cristiane e a tutti i credenti in Cristo, chiedendo loro di mettere in atto una vasta e articolata azione culturale. EÂ, infatti, urgente e necessario mostrare  con la forza di argomenti convincenti e di esempi trainanti  che edificare la nuova Europa fondandola sui valori che lÂanno modellata lungo tutta la sua storia e che affondano le loro radici nella tradizione cristiana è vantaggioso per tutti, a qualsiasi tradizione filosofica o spirituale appartengano, e costituisce il solido fondamento per una convivenza più umana e più pacifica, perché rispettosa di tutti e di ciascuno. Sulla base di simili valori condivisi sarà possibile raggiungere quelle forme di consenso democratico necessarie per delineare, anche a livello istituzionale, il progetto di unÂEuropa che sia davvero la casa di tutti, nella quale nessuna persona e nessun popolo si senta escluso, ma tutti possano sentirsi chiamati a partecipare alla promozione del bene comune nel Continente e nel mondo interoÂ. In questa prospettiva si muove la pastorale universitaria che intende sostenere questÂopera culturale e promozionale di un nuovo umanesimo per una nuova Europa, dentro le Università e tra queste istituzioni e la più vasta comunità civile e religiosa. Il nostro lavoro, dunque, è prezioso e pensiamo che possa rappresentare un messaggio forte da rivolgere sia allÂinterno della Chiesa, a tutte le nostre comunità e realtà, sia al vasto mondo universitario aprendolo a un impegno che va oltre la cerchia ristretta dei suoi immediati interessi e lo apre a un servizio più vasto nel campo della cultura per il vero e integrale progresso dellÂuomo europeo, dei popoli dÂEuropa e della comune casa europea che si vuole costruire. |
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