Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People People on the Move N° 99 (Suppl.), December 2005 Saluto del Dr. Maurizio CRISANTI Rappresentante della Unione Europea dei Fieranti Sono veramente onorato di portare in questo autorevole consesso il saluto dellÂÂUFE European ShowmenÂÂs Union, lÂÂorganizzazione delle Associazioni nazionali degli esercenti spettacoli viaggianti, che dal 1954 - tre anni prima della sottoscrizione del Trattato di Roma - tutela gli interessi della categoria in ambito transnazionale. Desidero innanzitutto ringraziare a nome degli esercenti europei il Pontificio Consiglio ed in primo luogo Sua Eminenza il Cardinale Hamao per lÂÂattenzione costante alla vita dello spettacolo viaggiante, manifestata in varie occasioni e per lÂÂorganizzazione di questo momento di confronto a carattere internazionale. Le specificità del vivere in forma itinerante trasformano lÂÂattività di spettacolo viaggiante in uno stile di vita, dove il binomio ÂÂcasa lavoroÂÂ comune a coloro che vivono in modo stanziale, perde le sue caratteristiche distintive: il luna park diviene il luogo in cui esperienza lavorativa e vita familiare arrivano in qualche misura a fondersi. Eppure, in un contesto sociale così particolare, la cultura dellÂÂaccoglienza nelle differenze - è il tema di queste giornate di studio - è fortemente sviluppata: gli esercenti devono, infatti, convivere a stretto contatto - parlerei a volte di centimetri - con le famiglie dei colleghi, con i dipendenti, che il più delle volte sono stranieri, con i cittadini delle località che ospitano il luna park. Per lo spettacolo viaggiante, lÂÂaccoglienza è una vera e propria attitudine, perché la vita quotidiana allÂÂinterno del parco, ovvero fuori dalle carovane abitazione, è fatta di relazioni con persone che adottano uno stile di vita del tutto differente, con i cittadini delle varie località, con i quali sorgono relazioni, contatti e - perché no? - storie familiari. La medesima cultura dellÂÂaccoglienza non è sempre patrimonio delle comunità che ospitano temporaneamente le famiglie degli esercenti. Le cause sono molteplici, riconducibili ad una generale diffidenza per ciò che è diverso ed a causa di semplicistiche assimilazioni con altre forme di vita itinerante che destano un allarme sociale, dettato a volte dal pregiudizio. Questo è lÂÂostacolo che la Chiesa - o meglio noi Chiesa - dobbiamo contribuire a rimuovere attraverso unÂÂazione pastorale presso le comunità, favorendo la conoscenza delle diversità, avvicinando esperienze di vita diverse per provenienza e tradizioni. Ma in queste giornate saranno dibattuti anche i temi dellÂÂesperienza familiare e del rapporto dei giovani del circo e del luna park con la comunità cristiana. Anche in questo ambito tutti noi sappiamo che le specificità del settore rendono poco efficace un approccio ÂÂtradizionaleÂÂ: è necessario individuare nuove formule per avvicinare queste persone alla comunità cristiana, stimolando lÂÂaccoglienza da parte delle chiese locali ma anche formando allÂÂinterno dei parchi e del circo una sorta di ÂÂcomunità itinerantiÂÂ, porzioni di chiesa chiamata a vivere unÂÂesperienza di forte condivisione ed a relazionarsi di volta in volta con le persone che si incontrano sulla propria strada. Formulo pertanto lÂÂauspicio che dai lavori di questo convegno possano emergere nuovi percorsi pastorali, affinché le comunità locali crescano sempre più nellÂÂaccoglienza dei fratelli e percepiscano il valore delle specifiche esperienze di vita, e le famiglie dello spettacolo viaggiante possano sentirsi parte di un popolo in cammino verso l'unico Padre. |