Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People People on the MoveN° 99, December 2005
IN MORTEM
MIGRANTI:SEGNO DEI TEMPI, NON MINACCIA*
Rev. Mons. Luigi PETRIS () Direttore Generale della Fondazione Migrantes
In memoriam pubblichiamo alcuni passi della sua riflessione per la Giornata mondiale del Migrante e Rifugiato 2006. Per il 2006 ci è proposto il tema Migrazioni segno dei tempi, espressione biblica che ricorre più volte nel recente documento pontificio La carità di Cristo verso i migranti e con altrettanta frequenza si alterna al termine quasi equivalente, tanto caro a Giovanni Paolo II: sfida dei tempi. Le migrazioni sono appunto segno e sfida per la nostra società, lo sono tanto più per noi cristiani, perché ci provocano a domandarci se il grande precetto dellamore, che sta nel cuore del Vangelo, rimane formula abitudinaria e logora, vuota ed evanescente o si traduce nella concretezza della vita quotidiana in sentimenti e gesti di accoglienza, di solidarietà, di comunione verso chi ci è evangelicamente prossimo, anche se viene da lontano; ci provocano soprattutto a manifestare in quale Dio noi crediamo, se in un Dio fatto su misura della nostra grettezza di mente e di cuore tutta provinciale o nel Dio di Gesù Cristo, la cui paternità universale diventa per noi imperativo categorico per una fraternità altrettanto universale. ( ) Le migrazioni ci pongono di fronte a un pluralismo di lingue, culture ed etnie cui non eravamo abituati. ( ) Tanti, troppi anche in Italia vedono nelle migrazioni un segno di burrasca minacciosa e gridano che bisogna correre ai ripari, spazzando via dai cieli dItalia queste nubi burrascose. Le migrazioni però, come le nubi, hanno percorsi che nessuna forza umana può spazzare via o arrestare, come unesperienza più che secolare sta a dimostrare. Si torna a dire che non si vuol essere ingenui; le migrazioni portano con sé qualcosa di scabroso, ma sono in se stesse una forza vitale, che tocca a noi incanalare, regolare e non contrastare quasi fossero allorigine di tanti nostri guai. Sono dunque una sfida da affrontare con coraggio quale segno dei tempi, in fedeltà alla Parola di Dio.
*da
Avvenire, 22 dicembre 2005, p. 15
|
|