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 Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People

People on the Move

N° 106, April 2008

 

 

Incontro sulla Via Francigena*

 

Si è svolta a Siena, giovedì 10 gennaio 2008, una giornata di studio e riflessione per un progetto comune sul tema la Via Francigena. Strada d’Europa e delle sue radici cristiane. Una risorsa spirituale, pastorale e culturale. Era promossa dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI, e moderata da Don Mario Lusek, nuovo Direttore, succeduto a S. E. Mons. Carlo Mazza ora Vescovo di Fidenza. I lavori si sono svolti nella cripta della Basilica di San Domenico, molto grande e suggestiva. Il saluto iniziale è stato rivolto dall’Arcivescovo di Siena, S.E. Mons. Antonio Buoncristiani, il quale, incoraggiando i tanti progetti in atto, ha invitato caldamente a fare una verifica dei tempi successivi. A fine mattinata ha poi presieduto la concelebrazione, pronunciando l’omelia incentrata su Santa Caterina, pellegrina sulla Via Francigena. Gli obiettivi della Giornata sono stati quindi presentati dal Dott. Vittorio Sozzi, Responsabile del Servizio nazionale della CEI per il Progetto Culturale. Egli ha sottolineato come il pellegrinaggio, che ha modellato la realtà in cui viviamo, può essere riscoperto anche come opportunità di trovare la presenza cristiana nei monumenti e nelle devozioni popolari. Segni che parlano del passato e hanno un valore documentaristico da insegnare, tramandare, comunicare. Essi sollecitano un atteggiamento attivo, corale, con l’apporto dei diversi soggetti che operano nelle diocesi e nelle istituzioni, ciascuno nella sua responsabilità. Un breve saluto è stato rivolto quindi da Mons. Pasquale Iacobone, del Pontificio Consiglio per la Cultura, ben informato dei progetti per la Via Francigena, il quale ha invitato a non farsi derubare dell’identità specifica del percorso. M. Schiavetti ha quindi letto il saluto dell’Arcivescovo Agostino Marchetto, i cui punti di riflessione erano in perfetta sintonia con quanto è stato detto da molti. Alcuni ne hanno chiesto copia. Quindi la Dott.ssa Monica d’Atti, autrice di una “Guida alla Via Francigena” e di altre pubblicazioni al riguardo, ha parlato delle emozioni del pellegrinaggio a piedi e dell’importanza dell’accoglienza, “in grado di comprendere a fondo la fede o la sete che anima chi cammina”.

Don Domenico Poeta, Incaricato dell’arcidiocesi di Siena per l’accoglienza dei pellegrini, ha svolto una relazione sull’identità spirituale ed ecclesiale del pellegrinaggio sulla Via Francigena. Nel far luce sul significato del pellegrinaggio a piedi, ha indicato e commentato le quatto componenti che entrano sostanzialmente in gioco: la via, la meta, il pellegrino, l’ospitaliere. Ha quindi sottolineato che: “manca un regolamento specifico approvato dallo Stato italiano per l’ospitale, che permetta l’accoglienza dei pellegrini a piedi con normative diverse da quelle delle strutture alberghiere o delle abitazioni familiari”. ”In Italia manca una via Francigena autenticamente dedicata ai pellegrini, con standard di sicurezza stradale sufficienti… e di percorribilità”. Ha suggerito la creazione di un’associazione delle comunità cattoliche dislocate lungo la via, con segreteria operativa, e l’attiva partecipazione delle istituzioni ecclesiali italiane ed europee, degli istituti religiosi, monasteri, confraternite, movimenti ecclesiali. Fra le cose da definire, ha elencato: una liturgia dell’ammissione all’ordo peregrinorum, la benedizione del pellegrinaggio, un ordo di canti e preghiere, una ricerca storico-iconografica; e, poi, la carta credenziale, il rilascio del Testimonium a Roma, e il proseguimento fino a Gerusalemme. Infine ha suggerito “un pellegrinaggio biennale non solo dei giovani, ma di tutti i pellegrini nel mondo, per la pace, nelle città più significative del nostro tempo (Roma, Gerusalemme, New York, Mosca, Pechino)”.

Nel suo saluto S.E. Mons. Carlo Mazza ha notato che la Chiesa di fatto non ha investito molto sulla Via Francigena, che in Italia passa attraverso 22 diocesi. I verbi più indicati per quest’autostrada del Medio Evo sono: riscoprire, ripristinare, riacquisire, ripensare, ripercorrere. Alla Giornata non ha partecipato il rappresentante del Ministero dei Beni Culturali, come era previsto.

Nel pomeriggio sono seguite numerose testimonianze di parroci, responsabili di associazioni d’ispirazione cristiana (CTG, Giovane Montagna e Associazione Europea della Via Francigena), e di pellegrini, un insegnante, un gruppo teatrale con spettacoli sul pellegrinaggio. I presenti hanno potuto infine ascoltare le conclusioni di Don Mario Lusek. 

 

Margherita Schiavetti

Officiale del Pontificio Consiglio della Pastorale

per i Migranti e gli Itineranti

 

 

* Siena, 10 gennaio 2008 

 

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