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 Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People

People on the Move

N° 109, April 2009

 

XXXIV Incontro Annuale del Comitato Cattolico Internazionale per gli Zingari*

 

Il XXXIV Incontro annuale del Comité Catholique International pour les Tsiganes (CCIT) si è svolto a Lourdes, nella Cité Saint-Pierre, dal 20 al 22 marzo. In un clima di fraternità e amicizia, i 120 partecipanti (tra cui Direttori nazionali, Operatori pastorali, Sacerdoti e Religiose, nonché Sinti e Rom), provenienti da 22 Paesi europei, hanno esaminato il tema: “Le minoranze: vocazione e dinamismo alla luce del Vangelo – riflessione e formulazione nel vissuto degli Zingari”. La riunione è stata ospitata dalla cappellania francese, guidata dal Rev.do P. Claude Dumas, sacerdote di origine Manousche.

Il Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, che ha partecipato all’incontro con un suo Osservatore (la Rev.da Sr. Alessandra Pander, AM), ha inviato un messaggio firmato dall’Ecc.mo Presidente Mons. Antonio Maria Vegliò e dall’Arcivescovo Segretario Agostino Marchetto. Esso è stato letto dall’anzidetta religiosa.

I lavori sono stati scanditi dalla celebrazione della Santa Messa, molto ben curata e concelebrata da una sessantina di Sacerdoti, nonché dai momenti di raccoglimento. La riunione, appunto, ha preso avvio la sera di venerdì 20 marzo, con una suggestiva preghiera ecumenica alla Grotta di Massabielle, preparata e presieduta dal P. Claude Dumas, membro del gruppo di animazione del CCIT.

La mattina del giorno successivo, Mons. Piero Gabella ha introdotto i lavori con un saluto, in cui sottolineava come “il CCIT è, in modo speciale, una testimonianza del dinamismo della minoranza Rom e Sinti. È a partire dai Sinti e dai Rom, che questo organismo è nato, si è sviluppato, è gioiosamente vivo e riesce a operare senza interessi economici o di potere o di proselitismo religioso”.

La Relazione principale sul tema: Camminatore, non c’è cammino. Il cammino si costruisce camminando!”, è stata tenuta dalla Prof.ssa Zaida Rocha Ferreira, membro del Consiglio europeo della Fraternità Dominicana dei Laici (ECLDF). Servendosi di numerose citazioni bibliche, l’Oratrice ha cercato di dimostrare l’importanza della solidarietà e della comunione nei rapporti tra maggioranza e minoranze etniche. La Prof.ssa Rocha Ferreira si è soffermata anche sui diritti fondamentali, frequentemente negati agli Zingari, quali quello all’istruzione, al lavoro, alla libertà di movimento e sull’uguaglianza della dignità.

In seguito, vi sono state due testimonianze di Cappellani che operano tra gli Zingari, su dinamismo e vocazione di tale minoranza alla luce del Vangelo. Il Rev. Stjepan Mostečak, Sacerdote croato, ha illustrato la sua esperienza con i Rom,  nella sua parrocchia. Anche se essi vivono oramai integrati in essa, tuttavia molti stereotipi e pregiudizi sono ancora ben presenti tra i gağé (i non zingari). L’opera del parroco si proietta in varie direzioni: lavoro caritativo, aiuto spirituale e materiale, preparazione dei bambini ai sacramenti di iniziazione cristiana e dei giovani alla Cresima. Egli ha osservato che i Rom, nel loro grande desiderio di colmare i propri vuoti spirituali, non avendo una parrocchia propria, cercano di inserirsi nella vita di quella dei gağé. Malgrado il sentimento di inferiorità, che cercano di superare, progressivamente fanno parte a pieno titolo della comunità parrocchiale. Purtroppo, questo comporta la rinuncia al modo tradizionale di vita e di cultura che sono loro propri, per cui, ormai, è difficile che i Rom si distinguano dal resto della popolazione. Come ha concluso P. Mostecak, il futuro dei Rom dipenderà dalla tolleranza e dall’accettazione dell’altro, perché, nonostante tutto, ci sono ancora, purtroppo, molte barriere da superare.

Successivamente, ha preso la parola, per narrare un’esperienza davvero bella e toccante, il Rev. Don Agostino Rota Martir, Cappellano italiano che vive nel campo Rom di Pisa, in Toscana. Don Agostino ha cercato di rispondere alla domanda: Come i Rom con i quali vivo da ormai una quindicina d’anni, hanno arricchito la mia vita, quali gli orizzonti nuovi mi hanno aperto? Con il suo racconto vivace e dinamico, Don Agostino ha coinvolto l’ascoltatore e l’ha trainato a sperimentare la realtà del campo e i momenti che si imprimono nel cuore e nella memoria per intensità di sentimenti e d’affetto, nonché per il loro senso profondo e significativo.

Ampio spazio fu dedicato ai lavori di gruppo, nel corso dei quali i partecipanti condivisero le loro esperienze concrete di una vita spesa per i Rom, considerando soprattutto i nuovi orizzonti e l’arricchimento che lo stare insieme con loro comportano nella propria esistenza.        

 

Rev.da Sr. Alessandra PANDER, AM

Officiale del Pontificio Consiglio della Pastorale

per i Migranti e gli Itineranti


 

* Lourdes, Francia, 20 – 22 marzo 2009. 

 

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