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 Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People

People on the Move

N° 110 (Suppl.), August 2009

 

 

Sr. Karolina Miljak, ASC

Direttrice Nazionale per la

Pastorale dei Rom

Croazia 

Introduzione

L’evangelizzazione e la promozione umana dei giovani zingari si effettuano in un ambiente che, come tutti sappiamo, è caratterizzato dalla globalizzazione in ogni campo: economico, sociale, territoriale, religioso, ecc.

Affinché possa contribuire al bene comune di tutti, tale globalizzazione esige dalla singola persona una qualità interiore che le permetta di essere costruttore e protagonista del proprio futuro, che si realizza anche nel vivere insieme. Quanto più la persona saprà integrare la propria personalità in tutti gli aspetti e vedrà quindi promossa la propria dignità, tanto più la società di domani che l’Europa sogna, sarà una società di qualità capace di dare vita e far crescere il proprio futuro, lasciando in eredità valori che favoriscano la dignità e il bene della persona umana e, con essa, di tutta l’umanità.

Nell’attuale processo di globalizzazione ci sono alcune comunità che, per diversi motivi, non hanno avuto la possibilità di realizzare, nel corso della storia, la propria integrazione personale, aperta alle altre popolazioni mentre queste ultime non sono riuscite a realizzare la propria integrazione con le suddette comunità. Pertanto alcune di esse sono rimaste ai margini della comunità, e tra queste ci sono anche gli Zingari (Rom).

Negli ultimi decenni gli Stati e la Chiesa hanno cercato di accompagnarli e sostenerli, per strapparli ad una condizione di vita indegna della persona umana, tanto dal punto di vista materiale, quanto da quello culturale, etico, religioso ed ecclesiale.

Tentativi di questo tipo sono stati effettuati anche in Croazia. Ne presenterò qui soltanto alcuni. 

Chi sono i giovani zingari oggi.

Nel trattare il tema di questo VII Congresso, ci possiamo chiedere: chi sono giovani di cui e con cui parliamo in questo Congresso? Quale età attribuiamo a questa giovinezza? Quando inizia il tempo della loro giovinezza?

Queste domande sono motivate dai diversi modi di comprensione del periodo della giovinezza nel mondo Zingaro e in quello Gage.

Sappiamo che i giovani Zingari si relazionano in maniera molto diversa nei confronti della vita rispetto ai Gage della stessa età. Per esempio, si sposano già a 13, 14 o 15 anni, si assumono la responsabilità della famiglia, dell’educazione dei figli, della lotta quotidiana per la sopravvivenza. Alla stessa età, invece, i giovani Gagi cominciano appena a prendere coscienza che sta iniziando la loro giovinezza.

Credo che questo modo differente di considerare la giovinezza Zingaro-Gagio ponga vari problemi nell’individuare e cercare di risolvere i problemi della vita concreta. Non sappiamo se dipenda da questo la diversa aspettativa di vita degli Zingari rispetto ai Gagi.

Un Ente governativo croato ha realizzato un’inchiesta sulla famiglia zingara suddividendola per età. Ne è risultato che gli Zingari fino a 39 anni sono il 50,8 %, tra i 40 e i 50 anni il 38,9%, dai 50 ai 60 anni il 7%, mentre quelli di età superiore ai 60 anni sono solo lo 0,8% (Doc. dr. sc. Neven Hrvatić, Romiin Croazia: Nuovo sviluppo e le sfide , Zagreb, 2002., p. 19).

Non credo che il basso livello d’età della vita zingara sia dovuto solo alla questione sociale, penso invece che la causa risieda anche nella genetica di questo popolo.

Per concludere questo capitolo, ci chiediamo: dove inizia la giovinezza degli Zingari che presenta quegli elementi su cui siamo chiamati a riflettere? 

Rom in Croazia

La Croazia ha 4.439.000 abitanti di cui, secondo il censimento del 2001, 9.463 sono Rom (cfr. Istituto statale per la Statistica, Censimento del 2001, Gli abitanti secondo la nazione, p. 4). Invece, secondo le statistiche delle associazioni degli Zingari e della previdenza sociale, in Croazia ci sono tra 35.000 e 40.000 Zingari. Risulta, pertanto, che quasi l’1% degli abitanti sono Zingari (Mr.spec. Jagoda Novak, La situazione nel paese nell’aerea dell’istruzione dei Rom…., p. 1).

Giovani Rom in Croazia

La scuola. Il problema principale dei giovani Rom in Croazia è l’istruzione, cominciando da quella elementare fino a quella più elevata. 

La struttura educativa dei Rom in Croazia.

In Croazia il 74% dei Rom non ha un’istruzione regolare, il 21,5% ha frequentato la scuola elementare mentre solo il 4,5% quella media.

Attualmente ci sono 6 Rom che studiano in diverse Facoltà della Croazia, 74 studenti che frequentano le scuole medie, mentre circa 3.000 alunni Rom sono iscritti alla scuola dell’obbligo (Verbale della realizzazione del programma nazionale per i Rom, Zagreb 2007 p. 3).

Il Governo ha messo in atto diversi programmi specifici per la promozione umana dei Rom, iniziando dall’animazione dei genitori affinché inviino i figli all’asilo e alle elementari; tali programmi, poi, forniscono ai giovani la possibilità di portare a termine l’istruzione obbligatoria ed offrono loro tante possibilità di occuparsi di cultura, sport e di altre attività che favoriscono la loro socializzazione e lo sviluppo, in generale, della loro vita.

Alla realizzazione di questi progetti governativi contribuiscono i Rom stessi con le proprie associazioni e, soprattutto, con l’associazione “Rom per i Rom” che aiuta gli adulti ad impegnarsi nell’istruzione e in altre aree della vita che favoriscono il benessere da ogni punto di vista.

La mancanza di istruzione comporta anche il problema del lavoro, che risulta più accentuato rispetto ai casi in cui l’istruzione è più elevata.

Essendo senza lavoro, molti giovani cercano rifugio nella droga, nell’alcool e nella violenza, tutti mali presenti anche tra i giovani non Rom e che contribuiscono a distruggere la dignità umana del popolo Rom, già tanto minacciata dal modo di vivere.            

In quale ambiente religioso vivono i Rom in Croazia?

a) I Rom riversano nella loro vita quotidiana elementi della religione portata dai loro antenati dal Paese di provenienza. È attraverso di essa che valutano le loro azioni, la loro relazione con il divino e con Dio. Essi non hanno ancora coscienza di Dio come Persona, ma esprimono la propria fede con la religiosità dei loro antenati.

b) I Rom in Croazia vivono in un ambiente cattolico (l’89,36% sono Croati e di questi il 99,99% sono cattolici). Pertanto essi sono oggetto di evangelizzazione da parte dei sacerdoti, degli operatori pastorali ed anche di quei cattolici che sono quotidianamente in contatto con loro per svariati motivi. Non sono pochi, infatti, i cattolici Gage che hanno suggerito ai Rom di mandare i loro figli in chiesa affinché seguano il catechismo, e possano così ricevere la cresima o altri sacramenti. Oltre a ciò, essi stimolano gli adulti affinché anche loro richiedano i sacramenti.

Alcuni Rom si impegnano nelle parrocchie per diversi aiuti al parroco nella pastorale soprattutto del popolo Roma. I sacerdoti organizzano presso le parrocchie gruppi di catechismo dove Rom e non Rom insegnano insieme la convivenza e la costruzione della comunità parrocchiale, attraverso diverse attività pedagogiche e religiose con l’aiuto di professionisti (Parrocchia Orehovica – Croazia del Nord, parrocchia Josip Dol, Croazia centro ecc.). I Rom giovani rappresentano il ponte tra la parrocchia e gli abitanti dei villaggi zingari (cfr. Ibidem).

Alcuni Rom sono Musulmani ma, vivendo in ambiente cattolico, sono liberi di esprimere la propria fede. Molti di loro, però, sono anche in contatto quotidiano con i cattolici ma tra di loro si parla pochissimo di religione. C’è molto bisogno di aiutare la gente a dialogare sulla loro espressione di fede tramite diverse convinzioni religiose.

Alcuni Rom appartengono alle sette, ma più per propria opportunità che per convinzione personale.

Evangelizzazione e alcuni punti sulla cultura dei Rom

Facciamo solo alcuni cenni sulla cultura dei Rom i cui contenuti sono più  specificatamente indicati per l’evangelizzazione:

a) Parola scritta: sempre di più sono editi libri in lingua romanes sia destinati alla scuola materna sia impiegati come materiale di affermazione delle etnie Rom: vocabolario illustrato della lingua Romano schib e croata per i bambini, libri illustrati e tradotti in lingua zingara, acquisto di materiale didattico come sussidio allo studio, ecc. (cfr. Verbale di attuazione del programma nazionale per i Rom. Ministero della scienza, educazione e sport, Zagreb 2007 p. 5).

Tra questi libri citiamo anche il catechismo “Pe Devlesko Drom” e “Pa kalje Dimizouluj” per i bambini Roma preparato e fatto pubblicare dal Comitato della Conferenza Episcopale Croata nelle due lingue usate dalla maggioranza dei Rom in Croazia: romano schib e bajaša.

Il catechismo, oltre ad avere un ruolo nell’evangelizzazione dei Rom, rappresenta anche una affermazione della loro cultura.

Orchestra e gruppi folkloristici dei Rom. Sono elementi culturali che caratterizzano l’identità del popolo Rom e sono sempre più  presenti nella manifestazioni culturali nazionali ed internazionali. Tramite questo modo di esercitare la cultura si realizza la socializzazione delle etnie di Rom.

Poiché un certo numero di queste orchestre sono in contatto con operatori pastorali, nelle canzoni pertanto sono introdotti elementi religiosi che contribuiscono alla creazione di una mentalità e alla crescita della fede e della sua espressione tramite il canto. 

Programma di socializzazione

Il Comitato della Conferenza Episcopale Croata, oltre a diverse attività in favore della promozione umana, ha ideato anche programmi per la socializzazione dei giovani Rom.

Recentemente abbiamo cominciato a collaborare con la Caritas delle diocesi di Djakovo, Varaždin, Zagreb, per mettere in atto un programma di socializzazione dei bambini che hanno poche possibilità di muoversi nei diversi ambienti. Cerchiamo anche di includere i bambini Rom nei gruppi di studio ove è possibile condividere la fede tramite gli elementi culturali dei Rom.

Si tratta di programmi che durano una settimana oppure alcuni giorni, durante i quali ci si ritrova insieme con esperti per seguire i giovani Rom.  

Per concludere

Anche il popolo zingaro è sottoposto ai cambiamenti che avvengono nel mondo di oggi in generale. Come ho già detto, tra i giovani in genere, e così anche tra quelli zingari, sono presenti elementi della subcultura: droga, richiamo del denaro facile, indifferenza etica e religiosa che conduce a un cambiamento dei valori umani e questo, di conseguenza, porta spesso a crisi d'identità personale e di appartenenza.

Per terminare vorrei porre alcune domande. L’Europa oggi incoraggia i Governi e altre istituzioni della società ad impegnarsi quanto più possibile per la promozione intellettuale e materiale degli Zingari. Ma io mi chiedo: l’Europa vuole basare tutto il proprio avvenire sull’aspetto “scientifico e tecnico”? Dove metterà questa Europa di domani il cuore degli Zingari, gente che, per sua natura, è portata più per le cose pratiche che per il mondo della scienza? E la Chiesa? Stati e Chiesa seguono strade differenti nel cammino di promozione umana degli Zingari?

Infine, è questa la salvaguardia dell’identità degli Zingari? L’Europa e la Chiesa del futuro potranno, con la loro “natura” di domani, contribuire alla promozione umana degli Zingari oppure li lasceranno là dove hanno cominciato a fare qualcosa, quando bisognava creare una grande famiglia Europea?

 

 

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