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Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People People on the MoveN° 113, December 2010
La paura è la madre di ogni razzismo.Atteggiamenti e orientamenti dei cittadini europei verso gli stranieri immigrati
Prof. Giovanni Giulio Valtolina Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
Quando un forestiero dimorerà presso di voi nella vostra terra, non lo opprimerete. Il forestiero che dimora tra voi lo tratterete come colui che è nato tra voi; tu lamerai come te stesso, perché anche voi siete stati forestieri in terra dEgitto. (Levitico 19,33-34)
Le politiche che governano i flussi migratori nel dibattito pubblico, spesso ridotte ai loro aspetti tecnici e procedurali dovrebbero essere espressione, in primo luogo, di un pensiero condiviso, in ordine al ruolo dellimmigrazione nel presente e nel futuro della società. I dati che emergono dai sondaggi e dalle indagini sugli atteggiamenti sintetizzano vissuti e sentimenti di una popolazione, rivelando sia il suo grado di disponibilità e apertura rispetto allinclusione di nuovi soggetti nel corpo sociale, sia le sue ansie e le sue preoccupazioni nei confronti di un fenomeno che costituisce uno dei principali fattori di innovazione e di mutamento sociale. Atteggiamenti, ansie e preoccupazioni che le politiche non devono certo recepire in maniera acritica e deterministica, ma che devono comunque essere ben presenti ai policy makers, per promuovere soluzioni legislative adeguate. Nelle società occidentali contemporanee paiono oggi imporsi atteggiamenti connotati da una profonda negatività: sulla fiducia sembra prevalere la paura, la chiusura, larroccamento. E la paura è un moltiplicatore dellinsicurezza, come affermano da tempo gli studiosi. Questo sentimento generalizzato di inquietudine e insicurezza sembra essere molto diffuso, e paradossalmente in nazioni come lItalia, la Francia, la Germania, dove, oggettivamente, la sicurezza è molto più garantita che in moltissimi altri paesi del mondo. Viviamo, dunque, in una situazione singolare: se i cittadini hanno paura non è perché non sono protetti, ma perché non si sentono più protetti a fronte di cambiamenti troppo rapidi, a cui non sono preparati. Il rischio che questa situazione comporta è che si alimenti una nuova forma di aggressività sociale, che porta a identificare un capro espiatorio - come, ad esempio, gli stranieri immigrati - che talvolta sono innegabilmente autori di atti criminosi, ma che non possono essere certamente considerati i principali responsabili della criminalità di un paese. Il fatto di utilizzare nelle campagne elettorali di diversi paesi europei il tema della sicurezza come uno degli elementi centrali attorno al quale far ruotare lattività legislativa e di governo ha portato a stabilire implicitamente unequazione non corretta, che indica nellimmigrazione la principale causa della crescente insicurezza del nostro tempo, e nello straniero una minaccia per la propria incolumità, per la propria casa, per la propria salute; in altre parole, un nemico da respingere. Non si può poi dimenticare che la paura è la madre di ogni razzismo, come dimostrano diversi episodi accaduti nel corso degli ultimi anni. In questo contesto, il tema degli atteggiamenti dei cittadini europei nei confronti degli immigrati diviene allora di grande rilevanza. Le indagini, di cui riferiremo in questo articolo, hanno cercato di cogliere opinioni e atteggiamenti della popolazione europea, rivelando in particolar modo le ansie e le preoccupazioni nei confronti di un fenomeno che viene percepito sempre più come potenzialmente ingovernabile. 1. Il quadro fornito da Eurobarometro Una delle ricerche più importanti condotte nel corso degli ultimi anni, nel continente europeo, è quella dellequipe di Eurobarometer (2007), che ha messo a confronto atteggiamenti e orientamenti dei cittadini dei paesi dellUnione europea verso gli stranieri immigrati. Lo studio, condotto nel dicembre 2006 e i cui risultati sono stati pubblicati nel 2007, ha coinvolto 26.755 soggetti, di età superiore ai 15 anni, cittadini dei 25 paesi che allepoca facevano parte dellUnione europea. La ricerca, commissionata dalla Commissione europea, aveva come obiettivo principale la rilevazione di opinioni e atteggiamenti relativi a una vasta gamma di aspetti della vita sociale (European Social Reality) dei cittadini europei, tra cui la presenza degli immigrati. Un primo dato che emerse dalla ricerca rivelò che la tematica dellimmigrazione e dellintegrazione degli stranieri si collocava in posizione intermedia al settimo posto nella graduatoria delle questioni che maggiormente preoccupavano i cittadini europei, con il 22% degli intervistati che la indicavano tra le tre questioni più rilevanti che riguardavano lEuropa[1]. Per quanto concerne i dati nazionali (Tab. 1), al primo posto figuravano i cittadini danesi, per il 43% dei quali limmigrazione era una delle tre più rilevanti questioni nellEuropa dei nostri giorni. Seguivano gli austriaci (41%), gli spagnoli (38%) e gli italiani (36%), che si collocavano al quarto posto della graduatoria. |
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