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 Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People

People on the Move - N° 83, September 2000

 

 Messaggi del Dicastero alle varie categorie della mobilità umana.* 

1. Migranti 5. People of the Sea
2. Refugees 6. Tziganes
3. Estudiantes Estranjeros 7. Circensi e Fieranti
4. Operatori e lavoratori del Turismo e dei Pellegrinaggi 8.People of Civil Aviation

1. Migranti

"La terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini" (Lv 21,25). In questa parola del Signore, è contenuta la motivazione fondamentale del Giubileo biblico, cui corrisponde nei discendenti di Abramo la consapevolezza di essere ospiti e pellegrini nella terra promessa. Il Nuovo Testamento estende tale convinzione ad ogni discepolo di Cristo che, in quanto cittadino della Patria celeste e concittadino dei Santi, sa di non avere stabile dimora sulla terra, dove vive come un nomade, sempre in cerca della patria definitiva meta futura. Queste categorie bibliche sottolineano inoltre che la Chiesa, pur presente sotto ogni cielo, non si identifica con nessuna etnia o cultura.

Di queste affermazioni abbiamo molte testimonianze che risalgono fin dai primi tempi dell'era cristiana. Leggiamo un tratto di una lettera scritta nel secolo secondo da un autore anonimo che si rivolge ad un destinatario che si chiama Diogneto. Ascoltiamo.

"I Cristiani infatti non sono distinti dagli uomini, né per territorio, né per lingua né per modi di vivere. Essi infatti non abitano città loro proprie, non usano un linguaggio particolare, né conducono uno speciale genere di vita. La loro dottrina non è conquista di genio, irrequieto d'uomini industriosi: né professano, come fanno alcuni, un sistema filosofico umano. Abitando in città greche o barbare, come a ciascuno è toccato in sorte, ed adattandosi agli usi del paese nel vestito, nel cibo e in tutto il resto del vivere, danno esempio di una loro forma di vita sociale meravigliosa, e che, a confessione di tutti, ha dell'incredibile. Abitano la loro rispettiva patria, ma come gente straniera; partecipano di tutti gli oneri come cittadini e sopportano tutto come stranieri. Ogni terra straniera è patria per loro, e ogni patria è terra straniera. Si sposano come tutti gli altri ed hanno figli, ma non espongono i neonati. Hanno comune la mensa, ma non il letto. Vivono nella carne, ma non secondo la carne. Dimorano sulla terra, ma sono cittadini del cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, ma con il loro tenore di vita superano le leggi. Amano tutti, e da tutti sono perseguitati. Non li conoscono, e li condannano; danno loro la morte, ed essi ne ricevono vita. Sono mendichi e fanno ricchi molti; sono privi di tutto e di tutto abbondano. Sono disprezzati, e nel disprezzo trovano gloria; si fa oltraggio alla loro fama, e si aggiunge testimonianza alla loro innocenza. Sono ingiuriati, e benedicono; si insolentisce contro di loro, ed essi trattano con reverenza. Fanno del bene, e sono puniti come malfattori; e puniti, godono, quasi si dia loro la vita." 

L'anonimo autore continua: "Per dirla in una parola, i cristiani sono nel mondo ciò che l'anima e nel corpo. L'anima si è diffusa in tutte le parti del corpo: anche i cristiani (sono disseminati) nelle città del mondo. L'anima abita nel corpo; anche i cristiani abitano nel mondo, ma non provengono dal mondo. L'anima invisibile è racchiusa in un corpo visibile; anche i cristiani si sa che sono nel mondo; ma la loro pietà rimane invisibile. La carne odia l'anima e fa la guerra, senza averne ricevuto ingiuria, ma solo perché le proibisce di godere dei piaceri: anche il mondo odia i cristiani, che non gli hanno fatto alcun torto, solo perché essi si oppongono ai piaceri. L'anima ama la carne, che l'odia e le membra: anche i cristiani amano coloro che li odiano. L'anima è racchiusa nel corpo, ma essa stessa sostiene il corpo: anche i cristiani sono trattenuti nel mondo come in una prigione, ma essi stessi sostengono il mondo. L'anima immortale abita in una tenda mortale: anche i cristiani dimorano come pellegrini tra le cose che si corrompono, in attesa dell'incorruttibilità dei cieli. Maltrattata nei cibi e nelle bevande, l'anima si fa migliore: anche i cristiani, puniti, si moltiplicano di giorno in giorno. Tanto alto è il posto che ad essi assegnò Dio, né è loro lecito abbandonarlo." (top)

2. Refugees

The tragedy of groups and even of entire peoples forced to go into exiles is felt today as a constant attack on essential human rights. The condition of refugees that reaches to the very limits of human suffering becomes a pressing appeal to the conscience of all. 

The Church, "a sign and instrument of communion with God and of unity among all men" (LG 1; GS 40), accepts the call to build a civilization of love and commits herself to bringing it about through her various internal structures, her initiatives of service, and of ecumenical and inter-religious cooperation. She offers a disinterested love to all refugees, calls public attention to their situation, and contributes with her ethical and religious vision to restore and uphold the dignity of every human person.

Her experience of humanity acquired in the course of history, enriched by the reflection and work of many people, can offer a decisive help in educating future generations and formulating adequate laws.

Human solidarity, as witnessed by any community that welcomes refugees and by the commitment of national and international organizations that care for them, is a source of hope for the real possibilitytogether in fraternity and peace.[1]

And now, brothers and sisters, let us pray for all the refugees of the world: "Lord, no one is a stranger to you and no one is ever far from your loving care. In your kindness watch over refugees and exiles, those separated from their loved ones, young people who are lost, and those who have left or run away from home. Bring them safely to the place where they long to be and help us always to show your kindness to strangers and to those in need. Through Christ our Lord.Amen."[2] (top)

3. Estudiantes estranjeros

La internacionalización de la educación superior es hoy una realidad, como demuestra, entre otras cosas, la presencia de 1.600.000 estudiantes extranjeros internacionales, que en su mayor parte provienen del hemisferio sur.

Esta internacionalización ofrece una oportunidad a la Iglesia católica, difundida por todo el mundo, a la vez que supone un reto. La intensificación de las relaciones entre las naciones es algo esencial para el desarrollo de una sociedad auténtica a nivel mundial, puesto que promueve la comprensión y la solidaridad internacional en pro de un mundo más pacífico.

Por eso mismo, los tentativos de instrumentalizar la mobilidad humana para fines económicos y políticos es un motivo de preocupación para la Iglesia católica. En este sentido, la Iglesia se esfuerza en procuprar que la acogida de los estudiantes sea respetuosa con su personalidad desde el punto de vista de su integridad cultural y religiosa. La pastoral de la Iglesia centra su preocupación en las fases difíciles de la integración y de la preparación para el regreso. Colocando en el centro de su atención pastoral el diálogo intercultural e interreligioso, la Iglesia puede prestar un servicio relevante al mundo de la ciencia y de la educación. De este modo confiere una dimensión espiritual a las relaciones que derivan de la creciente internacionalización de la universidad.

Canto: The Great Jubilee 

1. It's a time of joy, a time of peace,
a time when hearts are then set free,
a time to heal the wounds of division.
It's a time of grace, a time of hope,
a time of sharing the gifts we have,
a time to build a world that is one.

It's the time to give thanks
to the Father, Son and Spirit,
and with Mary, our Mother,
we sing this song:
Open your hearts to the Lord,
and begin to see the mystery
that we are all together as one family.
No more walls, no more chains,
no more selfishness and closed doors,
for we are in the fullness of God's time.
It's the time of the Great Jubilee.

2. It's a time of pray'r, a time of praise,
a time to lift our hands to God,
a time to recall all our graces.
It's a time to touch, a time to reach
those hearts that often wander,
a time to bring them back to God's embrace. 

Refrain... (top)

4. Operatori e lavoratori del turismo e dei pellegrinaggi 

"Fin dal suo primo affacciarsi sulla scena del mondo l’uomo cammina cercando sempre mete, indagando l’orizzonte terreno e tendendo verso l’infinito"[3] dove Dio lo attende. 

All’uomo pellegrino e all'uomo turista la Chiesa rivolge una parola d'incoraggiamento che si fa preghiera:

"Cammina! Sei nato per il cammino hai un appuntamento. Dove? Con chi? Ancora non lo sai,forse con te stesso?
Cammina! I tuoi passi saranno le tue parole. La via la tua canzone. La fatica la tua preghiera. Alla fine, il tuo silenzio ti parlerà.
Cammina! Solo, o con gli altri. Ma esci da te stesso. Ti creavi dei rivali. Troverai dei compagni. Immaginavi dei nemici. Ti farai dei fratelli.
Cammina! La tua mente non sa dove i passi conducono il tuo cuore.
Cammina! Sei nato per percorrere la via del pellegrino. Un Altro cammina verso di te e ti cerca, perché tu possa trovarLo.
Al santuario, meta del cammino. Al santuario, nel profondo del tuo cuore,
Lui è la tua Pace. Lui è la tua Gioia. Vai, il Signore già cammina con te."
(top)

5. People of the Sea

The international community's growing awareness of issues affecting the maritime world offers signs for hope. At the same time, however, the working and living conditions of too many seafarers and their families remain extremely difficult and the world's oceans continue to be exploited indiscriminately. 

In the face of this situation, the Church proclaims that social and economic development has a moral and ethical character which must include respect for every human being and for the entire natural world. In fact, when economic freedom is separated from moral considerations, it ‘loses its necessary relationship to the human person and ends up by alienating and oppressing him’ (CA, 39). 

The Gospel demands from everyone, individually and collectively, the courage to adopt a new life-style in making practical choices on the personal, social and international levels based on a correct scale of values: "the primacy of being over having, of the person over things" (EV, 98).

Those whose work takes them to sea often have great respect for the majesty of Creation and the power of God. As the Psalmist writes: ‘Some went down to the sea in ships, doing business on the great waters; they saw the deeds of the Lord, his wondrous works in the deep’ (Ps 107:23).[4]

May Almighty God grant all those involved in the Apostolate of the Sea, all those taking part in this Jubilee, together with their families, co-workers and those whom they serve on the seas and oceans, the foresight, courage, strength and grace, needed to witness to their faith day after day.

May all maritime people of good will join in the defense and fostering of the dignity of the human person, and in the respect of the integrity and beauty of the created world. (top)

6. Tziganes

La sollicitude pastorale et maternelle de l’Eglise la pousse aussi vers les nomades au sens strict du terme, connus dans le monde comme Rom ou Sinti, et communément appelés Zingari en Italie, Tziganes en France, Zigeuner en Allemagne, Gitani en Espagne et Gypsies dans les pays de languie anglaise. On distingue, à l’intérieur de ce peuple Tzigane, des groupes variés : les Rom, les Sinti, les Manouches, les Kale, etc…. qui sont eux-mêmes subdivisés selon la race ou le métier propre de chaque groupe.

Les Tziganes sont d’origine indienne, et se sont établis au Moyen Orient vers l’an 1000. Ils apparurent en Europe dans la première moitié du XV° siècle. Aujourd’hui ils sont dispersés dans le monde entier des confins de l’Asie à l’Europe et à l’Amérique. Il y a au moins 17 millions de tziganes dont la moitié vivent en Europe.

Bien qu’ayant vécu depuis des siècles au milieu de populations sédentaires, les Tziganes ont conservé substantiellement leur identité ethnique et culturelle, dont les éléments fondamentaux sont les suivants : la dignité de l’homme, la cohésion familiale, la confiance fidèle en Dieu, le nomadisme comme dimension psychologique dans les attitudes et, finalement, la capacité de détachement par rapport aux lieux et aux choses. La musique le chant et la poésie sont des moments essentiels de leur riche tradition culturelle.

La diversité de leur vie, de leurs culture, coutumes, et occupations, a toujours été perçue avec une connotation négative, et leur histoire est marquée par le rejet et les persécutions séculaires, qui ont atteint leur sommet dans l’Holocauste, où 600.000 tziganes ont été exterminés.

Lors de la journée jubilaire du Pardon (le 12 mars dernier) l’Eglise,a prié « pour que, dans la contemplation de Jésus, Notre Seigneur et notre Paix, les chrétiens sachent se repentir des paroles et comportements qui leur ont parfois été suggérés par l’orgueil, par la haine, par la volonté de dominer les autres, l’inimitié envers les adeptes d’autres religions et envers des groupes sociaux plus faibles, comme les immigrés et les gens du voyage».

Leur survie est aujourd’hui menacée par divers facteurs : la transformation rapide de la société moderne qui rend leurs activités traditionnelles inutile, une discrimination rampante, les conditions précaires de leur habitat, et le trop bas niveau de leur instruction. Heureusement certains Etats s’efforcent de reconnaître le peuple Tzigane comme une minorité ethnique, ayant des droits et des devoirs particuliers, avec une culture propre à protéger et un rôle socio-politique. 

La béatification par le Saint Père, le Pape Jean Paul II de la noble figure de Gimenez Malla, humble Tzigane espagnol, sur cette même Place St Pierre le 4 mai 1997, a été un grand stimulant pour la foi de ce peuple. (top)

7. Circensi e Fieranti

A tutti voi - esercenti di spettacoli viaggianti (gente del Circo, delle Fiere e dei Luna Park), artisti della strada, madonnari, cantastorie, suonatori ambulanti, burattinai, - si addicono le parole del Profeta Isaia: "Come sono belli i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia pace, messaggero di bene che annunzia la Salvezza" (Is 52,7). Ovunque portate gioia e festa, dispensate meraviglia e stupore, trasmettete messaggi di pace e solidarietà, nella collaborazione e nel rispetto del pluralismo delle razze e delle religioni. 

Circensi, Fieranti, Artisti della strada, con il vostro lavoro comunicate agli altri il lato bello della vita, la bontà, la semplicità e tanti altri valori che oggi spesso vengono trascurati. Proprio a voi, che accompagnate lo svago, il divertimento, il tempo libero e il riposo della gente, sono stati affidati i modi e mezzi per diffondere il messaggio del Giubileo, l’invito a gioire della gioia della Chiesa, a riscoprire giorno dopo giorno che siamo "concittadini dei santi e familiari di Dio" per la Redenzione operata da Lui in Cristo. 

Nella società segnata dal pluralismo e dall’ambiguità di messaggi e valori, i vostri Circhi e Luna Park costituiscono oasi di sano divertimento per intere famiglie, "aprono ai visitatori uno spazio di festa e amicizia, fanno nascere il sorriso di un bambino e illuminano per un istante lo sguardo disperato di una persona sola". Attraverso lo spettacolo e la festa, voi Circensi, rendete gli uomini più vicini gli uni agli altri.[5]

Carissimi Esercenti di spettacoli viaggianti e Artisti della strada, la Chiesa ha bisogno di voi, Dio ha bisogno della vostra disponibilità, della vostra dedizione al lavoro, della vostra preziosa opera di messaggeri di gioia e felicità.

La vostra cordialità e la vostra generosità vi rendono autentici "artigiani" del bene e del bello. La vostra sensibilità e il vostro impegno vi fanno collaboratori di Dio nel trasmettere agli altri la gioia vera che nasce dalla fede e dal dialogo quotidiano con Dio.

A voi tutti la nostra riconoscenza e gratitudine.  (top)

8. People of Civil Aviation

Brothers and sisters, we wish to recite the "Prayer for air travellers", with a special thought for all those whose activity is connected, in one way or another, with airports, crossroads of human mobility in our days.

"God who created the heavens and the earth, we praise your goodnes to us. We see your sculptures in the clouds and hear your music in the wind and thunder. We feel the power of your life-giving touch in each breath we take and each beat of our hearts.

We thank you for your gifts to us - for life, for beauty, for imagination. We think of you as we experience the miracle of flight, soaring above the intricate patchwork of your creation on the wings of a human dream come true. As we look down on matchbox cars and dollhouse people, we recognize that we, too, are small and weak. Our power, our flight, our very lives come from you.

God of Earth and Sky, travel with us, we pray; carry us safely to our destination.

Wind of life, hold up the wings of our plane and gently guide us to a soft landing.

Lord of life, as you guide our flight today, also guide us through our life’s journeys. Light our way through the darkness of grief and despair. Lead us through the swamps of self-centredness and greed. Carry us over the rough places when we are tired and beaten and too weak to go on.

God our Redeemer, forgive us our sins and empower us with your Spirit. And when our earthly travel comes to an end, show us through the doorway we call Death into the new life of Heaven.

Our Lady of Loreto, Patroness of air travelers, Pray for us." (top)

Note:
*Riportiamo i Messaggi che il Dicastero ha rivolto da Piazza S. Pietro alle varie categorie della mobilità umana e che sono stati pubblicati nel libretto distribuito a tutti i partecipanti curato dall’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.
[1]Document of the Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People and the Pontifical Council “Cor Unum”, Refugees: A Challenge to Solidarity (Vatican City 1992), nn. 35-37.
[2]The Sacramentary ( New York 1985 ), p. 914
[3]Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti Il Pellegrinaggio nel Grande Giubileo del 2000, n 1.
[4]Cf Message of Pope John Paul II to the partecipants of the XX° Word Congress of the Apostleship of the Sea, Davao 1997.
[5]Cf Discorso Giovanni Paolo II ai partecipanti al VI Incontro Internazionale della Pastorale per i Circensi et i Fieranti ( 16-12-1993 ).
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