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PONTIFICIUM CONSILIUM DE COMMUNICATIONIBUS SOCIALIBUS
31ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali
Tema: "Comunicare Gesù: Via, Verità e Vita"
11 maggio 1997



COMMENTI / RIFLESSIONI


"C'è ancora un posto per Cristo nei mass media tradizionali? Dobbiamo rivendicare un posto per Lui nei nuovi media?" (Papa Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni, 1997.)

Ci viene detto nel Vangelo di S. Luca che quando nacque Gesù, fu posto in una mangiatoia, poiché non c'era posto per Lui nell'albergo (cf. Lc 2, 7). Il Santo Padre, nel suo messaggio per la celebrazione odierna, chiede se vi è ancora un posto per Cristo nei mass - media, e se ci sarà un posto per Lui nei media emergenti, resi possibili dalle nuove tecnologie.

Perché bisogna porsi queste domande? Sfortunatamente vi è ragione di preoccuparsi, visto che i mass media si dimostrano sempre più indifferenti alla dimensione spirituale e religiosa della vita: la religione o è ignorata, o viene spesso trattata in maniera impropria o strumentale.

Proprio mentre i media conoscono una espansione mondiale grazie anche all'utilizzo delle nuove tecnologie, l'attenzione ed il rispetto che prima veniva da essi riservato alla fede cristiana va diminuendo, anche se il loro interesse nei riguardi del millennio, essenzialmente una commemorazione cristiana, sta crescendo. Il risultato è quello di ignorare la realtà di 2000 anni di cristianesimo e quello di respingere l'importanza del messaggio cristiano nella formazione della cultura.

Ci siamo abituati a lamentare nel periodo natalizio la perdita del significato religioso della nascita di Cristo, soffocato dal consumismo. Il duemillesimo anniversario della nascita di Gesù si sta avvicinando. Sarebbe opportuno chiederci come poter evitare l'offuscamento del reale significato dell'Anno 2000 presentato invece in aspetti che sono, nella migliore delle ipotesi, di secondaria importanza.

Per la Chiesa cattolica quest'anno, il 1997, è il primo dei tre anni dedicati alla preparazione del grande Giubileo celebrato come duemillesimo anniversario della nascita del Salvatore e come inizio di un nuovo millennio dell'era Cristiana.

E' vitale che a questa festività essenzialmente cristiana venga dato un carattere prettamente cristiano e che essa non venga "dirottata" verso altri interessi. La giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali dà l'opportunità di vedere quanto i mass media ed i servizi resi possibili dalle nuove tecnologie di comunicazione possano contribuire a rivendicare il nuovo millennio per Cristo.

Da quando la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali è stata istituita 31 anni fa, il Papa ha proposto ai cristiani, ogni anno, un tema sul quale focalizzare la riflessione, la preghiera e l'azione. Quest'anno il Santo Padre ha scelto di richiamare l'attenzione sulle parole dello stesso Gesù "Io sono la via, la verità, la vita", ricordandoci che abbiamo l'obbligo di comunicarlo al mondo anche attraverso i mass media.

Ciò va al cuore della questione. Cristo Signore pronunzia una triplice affermazione, ed i suoi seguaci, accettando questa dichiarazione, non hanno altra scelta che renderla nota agli altri.

L'importanza della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali quest'anno sta nel fatto che molto opportunamente richiama l'esigenza che i mass media sappiano centrare su Cristo la celebrazione dell'anno 2000. Come proclameranno i Cristiani la loro fede in Gesù Cristo attraverso i mass - media così da raggiungere quegli innumerevoli milioni di persone che non sanno nulla della Buona Novella, come anche coloro che sono indifferenti a Cristo oppure ostili al Cristianesimo ?

Quando cerchiamo un posto per Cristo nei mass media, non intendiamo chiedere che da essi venga estromessa qualsiasi cosa che non abbia a che fare con la religione! Molto di ciò che si trova nei media è buono e prezioso. Ma chiediamo che l'attenzione ed il rispetto che i mass media dedicano alla religione corrisponda all'importanza che la religione ha nella vita delle singole persone.

E' possibile dimostrare che i mass media avrebbero molto da guadagnare includendo nella loro programmazione quei valori tanto preziosi per i Cristiani: verità, giustizia, pace, la centralità della famiglia, l'importanza della solidarietà e della comunità. Naturalmente non è ammissibile che i media offendano la dignità umana.

Gesù Cristo, la via, la verità e la vita: è Colui che offriamo, nella certezza che Lui è la risposta ai più profondi bisogni umani, ieri, oggi e sempre. Se questo messaggio d'amore per tutta l'umanità avrà un'eco vasta e autorevole nei mass media, dipenderà da molti fattori. Molto dipenderà dai produttori e direttori dei media, naturalmente. Ma coloro che fanno uso dei media avranno l'ultima parola con il loro potere di rifiuto o di accettazione. Se i Cristiani si renderanno conto della forza in loro possesso, per influire sul contenuto e la qualità dei mass - media, si potrebbe determinare un miglioramento sorprendente.

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