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MESSAGGIO DEL CARDINALE ANGELO SODANO
PER LA 79ª GIORNATA
DELL'UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

 

Illustrissimo Signore Rettore!

L'annuale ricorrenza della Giornata per l'Università Cattolica del Sacro Cuore offre al Santo Padre la gradita occasione di rinnovare a Docenti e studenti ed a quanti lavorano a diverso titolo in codesta Università l'espressione del Suo affetto ed insieme l'attestazione del vivo apprezzamento per l'instancabile impegno profuso dall'Ateneo nella ricerca scientifica e nell'opera di mediazione culturale della fede in questo nostro tempo segnato da molte ed impegnative sfide.

Nell'ora presente si avverte più urgente l'esigenza di costruire la pace vera sui solidi pilastri della giustizia, dell'amore, della libertà e della verità, come insegnava il beato Giovanni XXIII, quarant'anni or sono, nell'Enciclica Pacem in terris. In questa prospettiva l'Università Cattolica è anche chiamata a dare il suo contributo all'edificazione di una civiltà della pace, servendo in particolare, come centro altamente qualificato di studio e di ricerca, la causa della verità: "È onore e responsabilità dell'Università Cattolica - ricorda il Papa Giovanni Paolo II nella Cost. ap. Ex corde Ecclesiae - consacrarsi senza riserve alla causa della verità. È, questa, la sua maniera di servire a un tempo la dignità dell'uomo e la causa della Chiesa" (n. 4).

La via della pace passa però attraverso il riconoscimento degli autentici criteri che devono regolare l'agire umano. Su questa traiettoria si delinea lo specifico servizio che la Chiesa si attende dall'Università Cattolica: si tratta di un lavorio costante e indefesso per elaborare il fondamento etico dell'agire sociale, indicando le linee portanti di un esercizio della politica a servizio dell'uomo. In particolare, si tratta di profilare scenari di sviluppo globale all'insegna della solidarietà e della giustizia, promuovendo il dialogo tra culture e tradizioni religiose diverse, in una società che va sempre più marcatamente caratterizzandosi come multietnica e multireligiosa.

Per questo l'Università Cattolica dovrà giustamente sforzarsi di includere nei suoi programmi di ricerca "lo studio dei gravi problemi contemporanei, quali la dignità della vita umana, la promozione della giustizia per tutti, la qualità della vita personale e familiare, la protezione della natura, la ricerca della pace e della stabilità politica, la condivisione più equa delle risorse del mondo e un nuovo ordinamento economico e politico, che serva meglio la comunità umana a livello nazionale e internazionale. La ricerca universitaria sarà indirizzata a studiare in profondità le radici e le cause dei gravi problemi del nostro tempo, riservando speciale attenzione alle loro dimensioni etiche e religiose" (Cost. ap. Ex corde Ecclesiae, 32).

Si delinea, inoltre, per l'Università Cattolica una speciale vocazione, quella di orientare la propria attività di ricerca alla promozione dello sviluppo integrale di ogni uomo e di tutti gli uomini. Dalla biomedicina alla cibernetica, dai viaggi spaziali alle colture biologiche, dal riciclo dei rifiuti allo sfruttamento delle acque marine, ampi spazi d'indagine scientifica si presentano in settori decisivi per le sorti di tutta l'umanità.

A nessuno sfugge, però, quanto sia difficile per la comunità scientifica internazionale assumere come prospettiva di lavoro lo sviluppo della persona umana o la creazione delle condizioni ideali per il miglioramento della qualità media della vita sulla terra. L'odierno scenario dell'attività di ricerca, infatti, appare spesso dominato dalle leggi dell'economia di mercato. Ancora più pernicioso è lo sganciamento da ogni prospettiva etica che vari ricercatori avocano a sé quale condizione per una ricerca pura, neutra, imponendo una visione della ricerca scientifica, secondo la quale tutto ciò che è tecnicamente possibile può e deve essere soggetto a sperimentazione.

Per questa via, l'uomo finisce per essere considerato come un agglomerato di parti separabili, senza un'identità metafisica unificante e, perciò, soggetto all'intervento tecnologico sin dal momento del concepimento. Negata la dignità della persona, l'uomo viene declassato al rango di una macchina, assoggettabile alla manipolazione mediante forme aberranti di sperimentazione. Davanti ad un simile scenario è evidente che coltivare una vigilanza critica, nel nome della verità, costituisce un autentico servizio allo sviluppo e alla pace.

L'impegno di costruire il futuro, in una trasmissione culturale all'altezza delle sfide poste dallo sviluppo tecnologico, postula una nuova creatività intellettuale che ponga le basi di un nuovo umanesimo. È urgente delineare una mappa etica fondamentale, che orienti la ricerca verso mete compatibili con la dignità umana, la quale deve essere onorata, mai negoziata.

L'urgenza di definire "un codice deontologico" della ricerca scientifica spingerà l'Università Cattolica ad una riflessione di alto profilo sulle priorità della stessa ricerca e sulle responsabilità dei ricercatori, avendo all'occorrenza il coraggio di dire verità scomode, che non lusingano l'opinione pubblica, ma che si rivelano necessarie per salvaguardare il bene autentico della società.

Con tutti gli strumenti a sua disposizione, l'Università Cattolica è chiamata a testimoniare quanto la fede cristiana costituisca un grande spazio di libertà per l'uomo e per la sua investigazione scientifica, mostrando che il "limite umano è ontologico". Va riscoperta un'etica del limite. Nella ricerca scientifica il riconoscimento del limite non è imposizione arbitraria ed esterna di un condizionamento che dovrebbe regolamentare le spinte conoscitive dell'uomo, ma, più positivamente, è l'identificazione dell'orizzonte vero e autentico verso il quale devono orientarsi gli sviluppi scientifici. Il Santo Padre confida nell'impegno instancabile dell'Università Cattolica in tale senso, grazie anche al sostegno prezioso dell'Istituto Toniolo, il cui compito è di "garantire che l'Università dei cattolici italiani resti sempre fedele al suo duplice fine statutario: la ricerca scientifica illuminata dalla fede e la preparazione di qualificati professionisti cristiani", come Egli ha, or non è molto, ribadito (Lettera al Presidente dell'Istituto G. Toniolo, 24 giugno 2000).

Nell'invocare su ciascuno la protezione materna di Maria, Sedes Sapientiae, il Sommo Pontefice imparte la Sua Benedizione Apostolica a Lei, Signor Rettore, al Corpo accademico, ai Collaboratori e all'intera Comunità universitaria.

Nel trasmetterLe l'unito dono, segno della costante e premurosa benevolenza di Sua Santità per l'Università Cattolica del Sacro Cuore, vorrei insieme farLe pervenire il mio personale saluto, mentre mi confermo con sensi di distinto ossequio.

Dal Vaticano, 4 maggio 2003

Suo dev.mo nel Signore
ANGELO Card. SODANO
Segretario di Stato

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