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SANTA MESSA DI RINGRAZIAMENTO
PER IL V CENTENARIO DELLA NASCITA DI SAN PIO V 

OMELIA DEL CARDINALE ANGELO SODANO

Convento di Santa Croce in Bosco Marengo (Alessandria)
Domenica 18 gennaio 2004

 

Il Salmo responsoriale di questa Messa ci ha invitato a lodare il Signore, che sempre guida e santifica il suo popolo: 

"Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome"
(Sal 95).

E questo stesso inno prorompe oggi dalle nostre labbra nel ricordare S. Pio V, un grande Santo che il Signore ha suscitato per la sua Chiesa in un'ora difficile della sua storia, scegliendolo in un'umile famiglia rurale di Bosco Marengo. Il grande Papa del Rinascimento italiano, il grande Papa della Riforma cattolica voluta dal Concilio di Trento, è, infatti, figlio di questo bell'angolo d'Italia. Qui, egli si è formato nel seno d'una famiglia cattolica e d'una fervente comunità parrocchiale. Qui si è preparato a rendere il suo grande servizio apostolico, che tanto bene ha apportato non solo alla Chiesa del 1500, ma anche alla Chiesa d'oggi.

1. I miracoli dello Spirito

Certo, come ci ha detto la seconda lettura poc'anzi proclamata, nella Chiesa tutto viene dall'alto:  è Dio che, con il suo Santo Spirito, sempre opera fra noi, o come esattamente dice l'apostolo Paolo ai Corinzi:  "è Dio, che opera tutto in tutti" (1 Cor 12, 4).

Il Vangelo, poi, ci ha presentato la grande scena della trasformazione dell'acqua in vino a Cana di Galilea. Quel miracolo, però, non fu che il primo di tanti altri che si sarebbero verificati lungo tutta la storia della Chiesa. Sono soprattutto i miracoli della santità che Dio sovente fa fiorire in mezzo a noi. La Chiesa, pertanto, è santa, non solo perché tale è Cristo che l'ha fondata e la vivifica con il suo Spirito, ma anche perché santi sono molti suoi membri.

2. Un uomo di Dio

Oggi, noi godiamo nel commemorare un gigante della santità, quale fu appunto Michele Ghislieri, figlio di questa cara terra alessandrina. La grazia di Dio lo guidò alla vita religiosa nell'Ordine dei Domenicani, e poi lo portò ad in intenso apostolato a Pavia, a Vigevano, ad Alba, a Mondovì, conducendolo, in seguito, a Roma al servizio della Santa Sede. Ovunque andasse, l'ardente Padre domenicano si distingueva per l'austerità di vita, per il senso del dovere e del sacrificio, per l'amore ai poveri ed ai sofferenti. Mi è caro anzi vedere in tali sue doti interiori un influsso profondo della gente di questa sua terra, animata com'è dal senso cristiano dell'esistenza umana.

3. Sulla Cattedra di Pietro

Sono questi i valori che egli poi portò sulla Cattedra di Pietro nei sei anni di Pontificato, dal 17 gennaio dei 1566, fino al primo maggio del 1572.

Fu un Pontificato grandioso per lo spirito riformatore che egli portò nella Chiesa di Roma, scossa dalla grande ferita che le aveva inferto l'eresia di Lutero e, d'altra parte, bisognosa di un profondo rinnovamento spirituale.

Nei brevi anni del suo Pontificato, egli lasciò ai posteri l'esempio di un uomo di Dio, totalmente votato alla propria missione pastorale. Per opera sua, la liturgia cattolica si arricchì con un nuovo Messale. Egli ci diede poi un nuovo Breviario ed un nuovo Catechismo della dottrina cattolica. La vita degli Ordini religiosi fu rinnovata. Un'ora di grazia si diffuse allora nella Chiesa, in sintonia con l'opera di altri grandi Santi del tempo, come S. Carlo Borromeo a Milano e S. Filippo Neri a Roma.

Come ogni buon padre di famiglia, S. Pio V dovette poi difendere i suoi figli dagli attacchi degli avversari. Si spiega così la necessità in cui si trovò di dovere favorire le iniziative della Spagna e della Repubblica di Venezia, volte a contenere le minacce dell'armata turca, che puntava verso l'Occidente. Questo è il significato più profondo della vittoria di Lepanto, tanto celebrata nei nostri libri di storia. Ed anche in tale circostanza la fede adamantina del Papa si svelò in tutta la sua grandezza:  egli attribuì quella vittoria, più che alle armi degli uomini, alla potente intercessione di Maria Santissima, invocata con il bel titolo di Nostra Signora del Rosario, di Nostra Signora delle Vittorie!

4. Un dono alla Chiesa

Era questa la sua visione soprannaturale della storia umana, vista come il grande scenario sul quale sempre vigila la Provvidenza di Dio e nella quale intervengono i Santi e gli Angeli del cielo.

Grande davvero è il nostro indimenticabile S. Pio V! Grande è la Provvidenza divina che l'ha scelto in questa terra e l'ha donato all'Italia, all'Europa e al mondo!

In questa chiesa che gli era tanto cara, il Papa Pio V avrebbe voluto essere sepolto e qui sarebbe ritornato, se il suo Successore, Gregorio XIII, il Papa Ugo Boncompagni di Bologna, pieno di venerazione com'era per il nostro Santo, non avesse disposto diversamente, collocandone la salma benedetta nella grande Basilica di S. Maria Maggiore, ove tuttora riposa.

5. Conclusione

Dal cielo, comunque, San Pio V continuerà a vegliare su questa terra che tanto aveva amato, come sulla Chiesa intera, che tanto aveva edificato con il suo esempio e servito con il suo zelo apostolico.

I tempi cambiano, ma il Vangelo di Cristo è sempre lo stesso. Sempre attuale è poi il primato del Papa nella Chiesa. Duemila anni fa, egli si chiamava Pietro,  oggi  si  chiama  Giovanni Paolo II. Come in una catena ininterrotta di 265 anelli, si snoda dinnanzi a noi una serie di Pastori che ci ricongiungono a Cristo.

San Pio V occupa un posto di rilievo in tale catena apostolica, sia per la sua santità di vita che per l'ardore del suo zelo pastorale. Dal cielo egli interceda per noi e ci ottenga la grazia di amare e servire, con grande generosità, la santa Chiesa di Cristo.

E così sia!

   

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