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ORDINAZIONE EPISCOPALE
DI MONS. NIKOLAUS MESSNER E DI MONS. ATHANASIUS SCHNEIDER
   

OMELIA DEL CARD. ANGELO SODANO

Altare della Cattedra della Basilica Vaticana
Venerdì, 2 giugno 2006

 

Venerati Fratelli nell'Episcopato
e nel Presbiterato,
Parenti ed amici dei Vescovi eletti, Fratelli e sorelle nel Signore!

La Pentecoste si avvicina e domenica prossima ricorderemo il grande evento della discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli, riuniti nel Cenacolo in orazione. Questa sera, però, noi vogliamo già entrare nel clima dell'imminente Solennità, chiedendo al Signore di voler inviare su due nuovi Successori degli Apostoli quei doni dello Spirito Santo che allora discesero sul Collegio Apostolico.

Dal cielo, si unisce alla nostra preghiera Maria Santissima, la Regina degli Apostoli, come anche tutta la schiera dei confessori della fede, che hanno lavorato e sofferto per la diffusione del Regno di Dio. Li invocheremo tutti cantando le Litanie dei Santi ed imploreremo i doni abbondanti dello Spirito sui Vescovi Nikolaus ed Athanasius.

I nuovi Vescovi

Grande è la missione che Cristo, Buon Pastore, affida loro attraverso la voce del Successore di Pietro e l'imposizione delle mie mani.

Il Padre Nikolaus Messmer è inviato in Kyrgyzstan, e precisamente in quella Capitale, a Bishkek, come guida di una nuova Amministrazione Apostolica in un Paese ove da anni già lavorano con frutto alcuni Religiosi della Compagnia di Gesù.

Il Padre Athanasius Schneider è chiamato a lavorare nella cara diocesi di Karaganda, nel cuore del Kazakhstan, accanto al benemerito Vescovo Mons. Jan Pawel Lenga, qui presente con noi.

Vasto è il loro campo d'apostolato, ma essi potranno sempre andare avanti sereni, grazie ai doni dello Spirito Santo, che oggi ricevono abbondantemente dal Signore.

Il campo d'azione

Nella prima lettura dell'odierna celebrazione ognuno dei Vescovi ha ascoltato la parola che il Signore rivolse un giorno al profeta Geremia: "Va da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò. Non temerli, perché io sono con te per proteggerti" (Ger 1, 7-8).

Forti di questa promessa, i due nuovi Pastori inizieranno la loro missione in due distinti Paesi, che, rinati a nuova vita, attendono con ansia il contributo dei cristiani al progresso spirituale di quelle care popolazioni. È vero che, in quelle regioni oltre il Caucaso, i cattolici sono ancora "un piccolo gregge", sia in Kyrgyzstan, su una popolazione di circa 5 milioni di abitanti, sia in Kazakhstan, su una popolazione di circa 15 milioni. Ma quei nostri fratelli nella fede, sotto la guida di zelanti Pastori, vogliono essere anche là "sale della terra e luce del mondo". Con l'arrivo di due nuovi Presuli, quelle comunità potranno così fortificarsi e proseguire nel loro cammino di testimonianza evangelica nella realtà contemporanea.

La nostra preghiera

Fratelli e sorelle nel Signore, oggi voi siete accorsi in questa splendida Basilica di S. Pietro, per unirvi alla preghiera dei Vescovi consacranti nell'invocare sui nuovi Pastori i doni dello Spirito Santo.

Insieme abbiamo anche cantato l'inno "Veni Creator Spiritus", "Vieni, o Spirito Santo".

È un inno che ha percorso i secoli e che oggi è sgorgato dal nostro cuore, convinti come siamo che senza l'aiuto della grazia non possiamo fare nulla di buono.

Come è noto, la tradizione attribuisce tale bella preghiera ad un monaco benedettino tedesco, il grande teologo Rabano Mauro, diventato poi Vescovo di Mainz nella seconda metà del secolo nono.

Qualcuno forse potrebbe meravigliarsi che quel santo Vescovo attribuisse allo Spirito Santo la caratteristica della creazione. Ciò però non deve sorprendere chi ben conosce la dottrina cattolica. In realtà, la potenza di Dio che ci ha dato la vita materiale è la stessa che ci dona la vita spirituale. La grazia che Dio infonde in noi è come una nuova creazione. Per questo non ci deve stupire che da più di un millennio la Chiesa ci faccia cantare nei momenti importanti della nostra vita: 

"Vieni, o Spirito Creatore,
visita le menti dei tuoi fedeli,
riempi con la tua grazia
i cuori che Tu creasti".

In realtà, la missione di un Vescovo nella Chiesa d'oggi è molto ardua. Per questo, egli ha più che mai bisogno che il vento impetuoso dello Spirito soffi su di lui dall'alto, così come si levò un giorno sul Cenacolo di Gerusalemme nel giorno della Pentecoste, per disporre gli Apostoli ad iniziare con santo zelo la loro missione nel mondo.

L'immagine del Pastore

Da parte loro, i nuovi Vescovi cercheranno di ispirarsi a quella figura del buon Pastore che Gesù ci ha ben delineato e che San Giovanni ci ha ricordato nel suo Vangelo (Gv 10, 11-16).

È un'immagine biblica che ci offre una bella sintesi di tutta l'attività del Vescovo, che deve curare il suo gregge a imitazione di Cristo, il Pastore supremo delle nostre anime.

Ed è questo anche il senso della seconda lettura che oggi è stata qui proclamata. Abbiamo, infatti, ascoltato l'apostolo Pietro che esortava i suoi cooperatori a guidare generosamente quelle prime comunità cristiane, dicendo loro: "pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo; non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge" (1 Pt 5, 2-3).

Con la benedizione del Papa

Lieber Pater Nikolaus und lieber Pater Athanasius, wir alle begleiten euch auf eurer Mission mit unserem Gebet und in brüderlicher Solidarität.

Vor allem ist euch der Heilige Vater Benedikt XVI. nahe, der euch durch mich von Herzen seinen Segen erteilt. Euch sind eure Mitbrüder im Orden nahe, eure Angehörigen und Freunde, die euch heute umgeben. Stets begleite auch ich euch im Gebet, indem ich euer jeden Tag am Altar des Herrn gedenke.

So arbeiten wir alle gemeinsam, vereint durch das heilige Band der Liebe, an der Verbreitung des Reich Gottes in der Welt von heute.

Traduzione del testo tedesco

Caro Padre Nikolaus e caro Padre Athanasius, tutti noi vi accompagneremo con la nostra preghiera e con la nostra fraterna solidarietà nella vostra nuova missione.

Vi è soprattutto vicino il Santo Padre Benedetto XVI, che, per mezzo mio, vi benedice di cuore. Vi sono accanto i vostri Confratelli Religiosi, i parenti e gli amici che oggi vi fanno corona. Vi accompagnerò sempre anch'io, ricordandovi ogni giorno all'altare del Signore.

Uniti nel santo vincolo della carità, lavoreremo  cose tutti insieme per la diffusione del Regno di Dio nel mondo d'oggi.

Traduzione del testo russo

Cari Padri, voi siete qui venuti con alcuni vostri amici del Kazakhstan e del Kyrgyzstan. Anche a loro rivolgo il mio saluto nella comune lingua russa e chiedo di sostenervi sempre nel vostro ministero. Il Signore benedica il Kazakhstan ed il Kyrgyzstan. Amen.

    

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