The Holy See
back up
Search
riga
INTERVENTO DELLA SANTA SEDE ALLA IX RIUNIONE
DEGLI STATI PARTE DELLA CONVENZIONE DI OTTAWA
PER L'INTERDIZIONE DELLE MINE ANTIUOMO

DISCORSO DI S.E. MONS. SILVANO M. TOMASI
OSSERVATORE PERMANENTE DELLA SANTA SEDE
PRESSO LE NAZIONI UNITE
ED ISTITUZIONI SPECIALIZZATE*

Ginevra
Lunedì, 24 novembre 2008

 

 
Signor Presidente,

Il segreto del successo della Convenzione di Ottawa e, più di recente, della Convenzione sulle munizioni a grappolo, è illustrato al meglio dai molteplici e successivi fallimenti e blocchi registrati in altri ambiti del disarmo. Ciò ci offre una griglia di lettura adeguata perché il successo non si trasformi in letargo e le realizzazioni in ricordi del passato.

La chiave di tutto ciò è la centralità della persona umana. Il disarmo per il disarmo, o il primato del rapporto di forza, sono la ricetta per negoziati senza fine. La Convenzione di Ottawa è pioniera in quanto ha saputo valutare gli effetti di un'arma specifica sulle persone e le comunità e rispondervi nella maniera più appropriata. Certamente ciò è particolarmente evidente nelle disposizioni che riguardano l'assistenza alle vittime. Ma la centralità della persona è palese anche negli altri articoli della Convenzione, specialmente quello riguardante la distruzione degli stoccaggi e più in particolare nel quadro dell'articolo 5 sullo sminamento.

Signor Presidente,

Il successo della IX Riunione degli Stati parte verrà valutato in modo speciale sulla base della sua capacità di trattare con efficacia la questione dell'estensione dei tempi previsti per lo sminamento nell'articolo 5.

Se vogliamo che non vi siano nuove vittime, è imperativo procedere alla bonifica delle regioni colpite nei tempi più brevi. Il rimedio più efficace e meno oneroso è la prevenzione. Non solo a livello finanziario, ma soprattutto sul piano umano. Come si può valutare la morte delle persone o la sofferenza umana? Come si possono mettere a confronto i destini spezzati delle persone, delle famiglie e delle comunità con le risorse necessarie per iniziare e portare a termine la bonifica dei paesi, delle strade e dei campi? In un certo senso, lo sminamento è l'altra faccia dell'assistenza alle vittime.

Per questo, la questione relativa alla proroga delle scadenze va trattata con la massima serietà. È importante analizzare bene le ragioni per le quali alcuni Stati parte non sono in grado di terminare nei tempi previsti questo compito imposto dalla Convenzione. Se la principale responsabilità è degli Stati parte interessati, certamente essa coinvolge anche a tutti gli Stati parte della Convenzione. Tutti devono fare la propria parte; ai paesi interessati spetta quella di presentare, in modo trasparente, dei piani di fattibilità e di raddoppiare gli sforzi per terminare il lavoro già avviato; ai Paesi donatori spetta quella di rispondere favorevolmente ai bisogni degli Stati parte le cui risorse economiche, finanziarie e tecniche in questo momento di crisi internazionale non sono più sufficienti per consentire loro di onorare gli impegni nell'ambito dello sminamento. A tutti gli Stati parte della Convenzione spetta di trattare la questione in un clima trasparente, costruttivo, in cui la cooperazione deve rimanere la parola chiave. La cooperazione è il marchio di fabbrica della Convenzione di Ottawa e deve restare tale. Per la prima volta prendiamo decisioni in questo campo. Occorre fare attenzione a non creare precedenti che possano contraddire lo spirito della Convenzione o renderne difficile l'attuazione. A un anno dalla II Conferenza d'esame e alla vigilia della cerimonia della firma della Convenzione sulle munizioni a grappolo, i metodi e i meccanismi decisionali della Convenzione dovrebbero conservare e rispettare l'ispirazione originale.

Questo è un dovere non soltanto verso la Convenzione in quanto strumento giuridicamente vincolante, ma soprattutto verso le vittime attuali, le loro famiglie e le loro comunità. È un dovere anche perché non vi siano mai più vittime delle mine antiuomo.


*L’Osservatore Romano, 9-10.12.2008 p.2.

 

 

top