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TREDICESIMA SESSIONE DELLA CONFERENZA GENERALE
DELL'ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE
PER LO SVILUPPO INDUSTRIALE (UNIDO)

INTERVENTO DI MONSIGNOR MICHAEL BANACH,
OSSERVATORE PERMANENTE DELLA SANTA SEDE
 PRESSO L'UFFICIO DELLE NAZIONI UNITE
E ISTITUZIONI SPECIALIZZATE*

Vienna
Giovedì, 10 dicembre 2009

 
 
Signor presidente,

la delegazione della Santa Sede desidera aggiungere la propria voce al coro delle congratulazioni a lei nonché agli altri membri del Bureau che sono stati eletti all'inizio di questa settimana. Le nostre congratulazioni vanno anche al dr. Kandeh Yumkella perché è stato nuovamente nominato direttore generale dell'Organizzazione per lo Sviluppo Industriale delle Nazioni Unite (UNIDO). Sono certo che egli consoliderà il trend positivo dell'evoluzione dell'organizzazione e darà ad essa un ulteriore sviluppo.

Nel suo Messaggio in occasione della Giornata Mondiale della Pace del 2009, Papa Benedetto XVI ha scritto: "Combattere la povertà implica un'attenta considerazione del complesso fenomeno della globalizzazione. Tale considerazione è importante già dal punto di vista metodologico, perché suggerisce di utilizzare il frutto delle ricerche condotte dagli economisti e sociologi su tanti aspetti della povertà. Il richiamo alla globalizzazione dovrebbe, però, rivestire anche un significato spirituale e morale... Resta comunque vero che ogni forma di povertà ha alla propria radice il mancato rispetto della trascendente dignità della persona umana.

Quando l'uomo non viene considerato nell'integralità della sua vocazione e non si rispettano le esigenze di una vera "ecologia umana", si scatenano anche le dinamiche perverse della povertà, com'è evidente in alcuni ambiti"

Queste parole descrivono bene qual è il fulcro di questa Tredicesima Conferenza che offre l'occasione per riflettere sui progressi compiuti nelle tre aree prioritarie dell'UNIDO, ovvero riduzione della povertà attraverso attività produttive, creazione della capacità commerciale, ambiente ed energia. La mia delegazione è interessata ai risultati della Tredicesima Conferenza Generale perché la Santa Sede ha sempre riconosciuto la centralità della persona umana nella sollecitudine per uno sviluppo equo, accessibile e sostenibile.

Il rispetto per la dignità e per la libertà di ogni persona interessata dai programmi di sviluppo deve essere la forza trainante nella nostra opera.

Infatti, la Chiesa cattolica ha sempre sottolineato che è necessario un equilibrio fra sviluppo sociale ed economico industriale. Il dibattito sullo sviluppo industriale rivela che nessuna persona o nessun gruppo vive in isolamento. Ciò che colpisce uno colpisce altri. La mia delegazione crede che i benefici del discutere le questioni e nel proporre soluzioni per rimuovere gli ostacoli che sfidano lo sviluppo sostenibile si sentiranno in ogni parte del mondo.

In quest'idea di solidarietà umana non possiamo perdere di vista la necessità di un'amministrazione responsabile che richiede attenzione al bene comune, che va oltre limitati interessi individuali a tutti i livelli.

L'amministrazione responsabile e la solidarietà umana autentica sono rivolte alle tre aree prioritarie e devono anche rimanere il punto di partenza nel dibattito sull'accesso allo sviluppo industriale. Gli effetti del cambiamento climatico, la questione delle risorse idriche e della sicurezza alimentare, la mobilitazione delle risorse energetiche e il turismo sostenibile devono essere collegati ai dibattiti su sanità, educazione, alimentazione, politica abitativa e sicurezza.

Nel parlare di sicurezza, è importante ricordare che l'energia è centrale per ottenere obiettivi sostenibili di sviluppo. Con circa due miliardi di persone ancora prive dell'accesso all'elettricità nel mondo e un numero ancora più alto di persone che usano biomasse tradizionali, migliorare l'accesso a servizi energetici affidabili, alla portata di tutti e a basso impatto ambientale è una importante sfida al fine di sradicare la povertà. È anche urgente trasformare i sistemi globali di energia perché le modalità attuali stanno causando grave danno alla salute umana, al clima della Terra e ai sistemi ecologici da cui dipende tutta la vita e perché l'accesso a servizi energetici affidabili e puliti è un prerequisito vitale per alleviare la povertà. Sebbene la quantità assoluta dell'uso di energia rinnovabile mondiale sia aumentata in modo significativo, la percentuale delle energie rinnovabili nell'offerta primaria totale di energia a livello mondiale è aumentata solo marginalmente negli ultimi tre decenni. Alcune tecnologie energetiche rinnovabili sono già mature ed economicamente concorrenziali, ma lo sviluppo di energie rinnovabili continua a essere una necessità umana, ecologica, economica e strategica e dovrebbe essere una priorità nei progetti pubblici di ricerca.

In considerazione dei progressi compiuti durante questi dibattiti, la Santa Sede desidera affermare, ancora una volta, che prestare semplicemente aiuto, per quanto lodevole e necessario, non è sufficiente a trattare tutti gli aspetti della solidarietà umana che devono essere offerti ai bisognosi. Le nazioni devono cooperare per una efficacia rinnovata e maggiore delle strutture internazionali in sfere quali l'economia, il commercio, lo sviluppo industriale, la finanza e il trasferimento di tecnologia.
Presidente!

Desidero assicurare quest'Assemblea del fatto che la Chiesa cattolica continuerà a sviluppare e a promuovere nelle aree critiche programmi specifici, che cercano di migliorare la vita umana in alcune delle zone più povere e meno sviluppate e, così facendo, contribuiscono a migliorare la vita di tutti.

La mia delegazione plaude ai progressi compiuti in questa Conferenza Generale e attende le iniziative future che saranno il prossimo passo verso il conseguimento di obiettivi di sviluppo equo, accessibile e sostenibile per tutti.



*L'Osservatore Romano 24.12.2009 p.2.

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Mgr Michael BANACH

Intervention à la 13e session de la Conférence générale de l’UNIDO*

Vienne, 10 décembre 2009


Mister President,

The Delegation of the Holy See would like to add its voice to the chorus of congratulations to you, Mr. President, as well as to the other Members of the Bureau who were elected at the beginning of this week. Our congratulations extends also to Dr. Kandeh Yumkella on his re-appointment of Director General of the United Nations Industrial Development Organization (UNIDO). We are confident that he will continue the Organization’s positive trend and further development.

In his Message for the 2009 World Day of Peace, Pope Benedict XVI stated that “.....fighting poverty requires attentive consideration of the complex phenomenon of globalization. This is important from a methodological standpoint, because it suggests drawing upon the fruits of economic and sociological research into the many different aspects of poverty. Yet the reference to globalization should also alert us to the spiritual and moral implications of the question....It remains true, however, that every form of externally imposed poverty has at its root a lack of respect for the transcendent dignity of the human person. When man is not considered within the total context of his vocation, and when the demands of a true “human ecology” are not respected, the cruel forces of poverty are unleashed, as is evident in certain specific areas.”

These words echo well with the focus of this Thirteenth General Conference which offers the occasion to reflect on progress made in the three priority areas of the UNIDO, namely, poverty reduction through productive activities; trade capacity building; and environment and energy. My Delegation is interested in the outcome of this Thirteenth General Conference because the Holy See has always recognized the centrality of the human person in concerns for equitable, accessible and sustainable development.

Respect for the dignity and freedom of each person affected by development programmes must be the guiding force in our work. In fact, the Catholic Church has always stressed that what is necessary is a balance between social and economic-industrial development. The discussion surrounding industrial development reveals the fact that no person or group lives in isolation. What affects one affects others. My Delegation believes that the benefits in discussing the issues and proposing solutions for removing the obstacles that challenge sustainable development will be felt in every corner of the world.

In this understanding of human solidarity we can not lose sight of the need for responsible stewardship which demands attention to the common good that goes beyond narrow individualistic interests on all levels.

Responsible stewardship and genuine human solidarity are directed to the three priority areas and must also remain the starting point in the discussion of access to industrial development. The effects of climate change, the issue of freshwater resources and food security, mobilization of energy resources and sustainable tourism must be linked to discussions on health, education, nutrition, shelter and security.

In speaking of security, it is important to recall that energy is central to achieving sustainable development goals. With close to two billion people still lacking access to electricity worldwide and even more using traditional biomass, improving access to reliable, affordable and environmentally friendly energy services is a major challenge to poverty eradication. There is also an urgent need to transform global energy systems, as current approaches are causing serious harm to human health, the earth’s climate and ecological systems on which all life depends, and because access to clean, reliable energy services is a vital prerequisite for alleviating poverty. While the absolute amount of worldwide renewable energy use has been rising significantly, the overall share of renewables in the world’s total primary energy supply has increased only marginally over the past three decades. Some renewable energy technologies are already mature and economically competitive, but the development of renewables continues to be a human, ecological, economic and strategic necessity and should have a priority in public research projects.

In view of the progress made during this discussion, the Holy See wishes to state, once again that simply giving aid, however laudable and necessary, is not sufficient to touch all of the aspects of human solidarity that must be offered to those in need. Nations must work together toward a renewed and greater effectiveness of international structures in such spheres as economics, trade, industrial development, finance and the transfer of technology.

Mister President!

I would like to assure this Assembly that the Catholic Church will continue to develop and promote specific programmes in those critical areas that seek to improve human life in some of the poorest and least developed areas and in so doing, help to improve life for all.

My Delegation applauds the progress made in this General Conference and will look forward to the future initiatives which will be the next step in attaining the goals of equitable, accessible and sustainable development for all.

Thank you, Mister President!

 

 

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