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CONFERENZA INTERNAZIONALE PER LA RICOSTRUZIONE DI HAITI

DICHIARAZIONE DELLA SANTA SEDE

New York
Mercoledì, 31 marzo 2010

 
 

All'inizio, ancora una volta, la Santa Sede esprime, pregando, vicinanza alle famiglie delle vittime del tragico terremoto ad Haiti, a tutto il popolo e al governo di Haiti e anche alle Nazioni Unite, che hanno perso molti dei loro membri impegnati per la pace internazionale.

La Chiesa cattolica e la Santa Sede, che è il suo governo centrale, si sono immediatamente unite alla straordinaria reazione dell'emergenza per il terremoto ad Haiti, contribuendo alla ricostruzione e alla riabilitazione dei sopravvissuti. Tramite le loro varie agenzie, associazioni e singole persone essa ha intrapreso azioni per fornire cibo, abiti e riparo, promuovendo reti capaci di condividere con la popolazione colpita le preoccupazioni per la vita, il lutto e la speranza.

Nel primo mese dopo il terremoto, la Caritas Internationalis, che è il principale organismo caritativo della Chiesa cattolica, ha raccolto 200 milioni di dollari dai cattolici in 40 Paesi e soltanto nel primo mese ha nutrito 50.000 persone, ha fornito riparo a 43.000 persone e ha offerto assistenza medica a più di 15.000 persone.

Diversi organismi cattolici internazionali indipendenti come Kirche in Not, nonché molte congregazioni religiose, hanno inviato donazioni dai 100.000 ai 2 milioni di dollari.

Centodieci diocesi americane hanno depositato circa 30 milioni di dollari in uno speciale fondo di soccorso per Haiti e i Catholic Relief Services statunitensi hanno raccolto più di 90 milioni di dollari per il soccorso distribuendo più di 9 milioni di razioni giornaliere.

In seguito agli appelli di Papa Benedetto XVI, i cattolici del mondo industrializzato e di quello in via di sviluppo hanno fatto donazioni individuali e collettive alla Croce Rossa Nazionale e Internazionale e ai Governi, contribuendo così a una parte sostanziale del fondo di 3 miliardi di dollari già raccolti dall'OCHA o comunque ad essa destinati.

Molte istituzioni e migliaia di agenti umanitari e di volontari sul posto hanno distribuito gli aiuti delle Nazioni Unite e le donazioni dei governi e delle organizzazioni internazionali che non hanno strutture o una presenza permanente ad Haiti.

La rete assistenziale cattolica è impegnata in progetti di ricostruzione per i prossimi cinque anni ad Haiti, che forniranno abitazioni, servizi sanitari, educazione e mezzi di sussistenza.

La Santa Sede continuerà a lanciare appelli per contributi a favore di programmi di ricostruzione pubblici e privati nonché per il pieno e giusto inserimento di Haiti nel sistema economico mondiale. In questo senso, la Santa Sede è profondamente soddisfatta nell'apprendere della cancellazione del debito di Haiti verso la Banca Interamericana di Sviluppo e della moratoria e differimento dei pagamenti del debito alla Banca Mondiale e al Fondo Monetario Internazionale e reitera l'appello alla cancellazione totale il prima possibile.

Il contributo delle organizzazioni di ispirazione religiosa haitiane e delle ONG locali è stato significativo e proseguirà per molto tempo, anche dopo la partenza dal Paese di molte organizzazioni internazionali e ONG. Quindi, queste organizzazioni hanno un ruolo fondamentale nel raggiungere la popolazione in un modo che tenga conto delle sue condizioni e rispetti i suoi costumi e le sue tradizioni. È dunque importante che queste organizzazioni di ispirazione religiosa e le ONG locali non vengano ignorate nell'elaborazione di un piano di lungo periodo per la ricostruzione del Paese e per la ripresa della vita.

 

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