Index

  Back Top Print

INTERVENTO DELLA SANTA SEDE
IN OCCASIONE DELLA 28ª SESSIONE DEL CONSIGLIO PER I DIRITTI UMANI
SULL'UCRAINA

INTERVENTO DELL'ARCIVESCOVO SILVANO M. TOMASI,
OSSERVATORE PERMANENTE DELLA SANTA SEDE
PRESSO LE NAZIONI UNITE E ALTRE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI A GINEVRA *

Ginevra
Giovedì, 26 marzo 2015

 

Con riferimento alla dichiarazione fatta da questa Missione Permanente alla 25ª Sessione del Consiglio per i Diritti Umani il 26 marzo 2014, la Santa Sede ribadisce la sua vicinanza e la sua solidarietà a tutto il popolo dell’Ucraina, il cui Paese continua a essere colpito dall’attuale conflitto.

Con questo intervento la Santa Sede intende sottolineare ancora una volta l’urgente necessità del rispetto della legalità internazionale per quanto riguarda il territorio e i confini dell’Ucraina, quale elemento fondamentale per assicurare stabilità a livello sia nazionale sia regionale e per ripristinare la legge e l’ordine basati sul pieno rispetto di tutti i diritti umani fondamentali.

A questo proposito, la Santa Sede apprezza i passi compiuti per attuare la tregua, intesa come una condizione essenziale per giungere a soluzioni politiche esclusivamente attraverso il dialogo e il negoziato. Allo stesso tempo sottolinea la fondamentale necessità che tutte le parti mettano in atto le decisioni prese di comune accordo, riconoscendo in questo contesto gli sforzi fatti dalle Nazioni Unite, dall’Osce e da altre organizzazioni competenti con riferimento al pacchetto di misure per l’attuazione degli accordi di Minsk.

La Santa Sede ritiene che la piena adesione di tutte le parti alle disposizioni di tali accordi sia un prerequisito per ogni altro sforzo volto a migliorare la situazione umanitaria e dei diritti umani nei territori colpiti, ponendo fine, anzitutto, alla perdita di vite umane, agli atti di violenza e ad altre forme di abusi. Esso dovrebbe comprendere anche il rilascio di tutti gli ostaggi e delle persone detenute illegalmente e assicurare l’accesso, senza restrizioni, a tutti gli attori legittimi, affinché possano fornire assistenza umanitaria in quelle zone.

Allo stesso tempo la Santa Sede è preoccupata per l’emergenza sociale che deve affrontare la popolazione che vive nelle aree colpite, la quale soffre per la povertà, la fame, l’insicurezza e i rischi per la salute. È preoccupata anche per le persone ferite e dislocate e per le famiglie che soffrono a causa della perdita di persone care. In questa situazione urgente, la Santa Sede è impegnata a offrire aiuto attraverso le sue istituzioni e chiede alle organizzazioni caritative della Chiesa cattolica di intensificare e coordinare gli sforzi al fine di dare assistenza al popolo dell’Ucraina. La Santa Sede desidera anche esprimere la sua fiducia nella solidarietà della comunità internazionale.

 


* L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLV, n. 077 04/04/2015.