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II CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA SICUREZZA NUCLEARE
DELL’AGENZIA INTERNAZIONALE PER L’ENERGIA ATOMICA (AIEA)
[Vienna, 5-9 dicembre 2016]

INTERVENTO DI MONS. ANTOINE CAMILLERI
SOTTO-SEGRETARIO PER I RAPPORTI CON GLI STATI

Martedì, 6 dicembre 2016

 

Signor Presidente,

Ho l’onore di trasmettere a lei e a tutti i distinti partecipanti di questa seconda conferenza internazionale sulla sicurezza nucleare dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica i migliori auguri e più cordiali saluti di Sua Santità Papa Francesco.

Nel suo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 25 settembre 2015, Papa Francesco ha esortato la comunità internazionale a “impegnarsi per un mondo senza armi nucleari, applicando pienamente il Trattato di non proliferazione, nella lettera e nello spirito, verso una totale messa al bando di questi ordigni”. La Santa Sede, pertanto, è molto lieta di partecipare a questa Conferenza e di dare così il proprio sostegno alla promozione della sicurezza nucleare.

Signor Presidente,

La promozione della sicurezza nucleare – prevenzione, individuazione e risposta di fronte ad atti criminali o atti non autorizzati e intenzionali che coinvolgono, o attengono a, materiale nucleare, altro materiale radioattivo, strutture o attività collegate – è di grande importanza per la Santa Sede. Da un lato, la sicurezza nucleare favorisce la pace e la sicurezza, contribuendo a rafforzare il regime di non proliferazione e il processo tanto necessario verso il disarmo nucleare. Dall’altro, la sicurezza nucleare, che è strettamente collegata alla protezione nucleare e a una “cultura di sicurezza” più ampia, promuove lo sviluppo sociale e scientifico attraverso l’applicazione con scopi pacifici di tecnologie nucleari, con l'obiettivo di favorire lo sviluppo sostenibile migliorando l’agricoltura, la gestione delle acque e assicurando la nutrizione e la sicurezza alimentare, il controllo della malattie infettive e l'impegno a combattere il cancro.

Sono stati compiuti progressi notevoli nel rafforzare la sicurezza e la protezione nucleare: la risoluzione 1540 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, i vertici che si sono tenuti sulla sicurezza nucleare, la Convenzione sul terrorismo nucleare e i Codici di condotta dell’Aiea per la sicurezza e la protezione delle sorgenti radioattive e per i reattori di ricerca sono alcuni degli importanti meccanismi già messi in atto. Anche l’esistenza stessa e l’attività professionale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica sono aspetti fondamentali dello sforzo per raggiungere la sicurezza nucleare e la Santa Sede coglie questa opportunità per ringraziare il Direttore Generale e tutto il personale dell’Agenzia per l’impegno profuso a tale riguardo.

Allo stesso tempo, non dobbiamo ritenerci soddisfatti. La promozione della sicurezza nucleare deve proseguire affrontando importanti sfide, migliorando gli sforzi finora limitati, insufficienti e spesso rallentati per prevenire la proliferazione e procedere verso un mondo libero da armi nucleari. Perciò, per rispondere in maniera adeguata alle sfide della sicurezza nucleare, la Santa Sede ritiene essenziale che la comunità internazionale abbracci un’etica di responsabilità, al fine di favorire un clima di fiducia e di rafforzare la sicurezza collaborativa attraverso il dialogo multilaterale.

La logica della paura e della diffidenza che trova la sua sintesi nella deterrenza nucleare deve essere sostituita da una nuova logica di etica globale. Abbiamo bisogno di un’etica di responsabilità, solidarietà e sicurezza collaborativa adeguata al compito di tenere sotto controllo il potere della tecnologia nucleare. Le minacce alla sicurezza nucleare costituiscono gravi sfide sul piano tecnico e su quello diplomatico. Per rispondervi, occorre affrontare le dinamiche più ampie della sicurezza, della politica, dell’economia e della cultura, che guidano attori statali e non statali nel cercare sicurezza, legittimità o potere nelle armi nucleari. Pertanto, il lavoro di rafforzamento della sicurezza nucleare, che riveste un’importanza cruciale, va svolto nel contesto di sforzi molto più ampi per promuovere lo sviluppo socio-economico, la partecipazione politica, il rispetto dei diritti umani fondamentali e lo stato di diritto, come anche la cooperazione e la solidarietà a livello regionale e internazionale.

Tra gli ambiti particolari in cui sono richiesti sforzi maggiori, la mia Delegazione desidera evidenziarne due:

1) La protezione fisica del materiale nucleare: assicurare che il materiale nucleare e altro materiale radioattivo siano custoditi in modo sicuro deve continuare ad essere prioritario nell'impegno per la sicurezza nucleare, poiché il mancato controllo del materiale nucleare potrebbe avere conseguenze catastrofiche.

2) Il contrasto di minacce interne e la prevenzione di cyber-attacchi a dati e strutture sensibili: occorre impegnarsi ad aumentare il livello di sicurezza delle informazioni e dei computer, così come occorre preservare la riservatezza delle informazioni pertinenti alla sicurezza nucleare.

Per entrambe le questioni, occorre ricordare che, sebbene la responsabilità del mantenimento di una sicurezza nucleare efficace per tutto il materiale nucleare e radioattivo all’interno di uno Stato competa principalmente a quello Stato, la cooperazione tra gli Stati è essenziale, poiché tante minacce alla sicurezza nucleare non rispettano i confini e sono agevolate dall’instabilità politica e dalle crisi che purtroppo affliggono molte zone del nostro mondo. La Santa Sede, pertanto, è lieta che l’Aiea e i suoi Stati membri abbiano compiuto grandi sforzi per rafforzare il regime di sicurezza, facendone una grande priorità, e per migliorare e integrare le regolamentazioni e il quadro giuridico pertinenti. Tali sforzi devono proseguire.

Signor Presidente,

Molto del successo dell’Aiea nell’adempiere alle sue responsabilità dipende dall’impegno degli Stati membri a rispettare i propri obblighi giuridici ed etici. Pertanto, le responsabilità degli Stati membri devono rimanere al centro del nostro dibattito. L’onere della responsabilità, naturalmente, grava maggiormente su quegli Stati membri che possiedono una capacità nucleare, in particolare quelli dotati di armi nucleari.

Per concludere, la Santa Sede desidera precisare che non ci si può fare illusioni riguardo alla gravità delle sfide che si pongono alla comunità internazionale. Tuttavia, è proprio a motivo di queste sfide legate alla sicurezza nucleare che la Santa Sede desidera ribadire il suo sostegno all’Aiea mentre cerca di svolgere, in modi sempre più efficaci, il suo ruolo indispensabile a difesa della sicurezza nucleare, nell'ambito di un impegno più ampio a rafforzare la cooperazione per la sicurezza. Come ha detto Papa Francesco: “La sicurezza del nostro stesso futuro dipende dal garantire la sicurezza nella pace degli altri, poiché se la pace, la sicurezza e la stabilità non hanno un fondamento globale, non porteranno frutti per nessuno.” (Messaggio di Papa Francesco alla Conferenza di Vienna, 2014).

Grazie, Signor Presidente.