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CONCELEBRAZIONI EUCARISTICA
NELLA MEMORIA LITURGICA DEL BEATO GIOVANNI XXIII

OMELIA DEL CARDINALE TARCISIO BERTONE

Altare di san Girolamo, Basilica Vaticana
Mercoledì, 11 ottobre 2006

 

Il messaggio di Papa Giovanni XXIII è anche oggi di un'attualità straordinaria. La sua vita, i suoi discorsi e i suoi gesti ci portano al cuore della fede e al cuore dell'impegno cristiano.

Come sappiamo, una delle decisioni più importanti di Papa Giovanni fu quella di convocare il Concilio Ecumenico Vaticano II, che fu inaugurato l'11 ottobre 1962 qui in questa Basilica di San Pietro. Io ero presente (anzi per una circostanza fortuita fui io a organizzare la distribuzione ai Padri Conciliari dei primi documenti del Concilio "sub peculiari secreto"!) e ricordo tutto il dipanarsi della giornata fino alla straordinaria conclusione in Piazza San Pietro, sotto i raggi della luna.

Potremmo rievocare tanti episodi e insegnamenti di Papa Giovanni, ma io intendo riprendere oggi alcuni pensieri che possono giovare alla nostra vita personale ed al nostro rinnovamento spirituale.

La Chiesa per lui ha un volto materno: il suo compito è quello di avere "braccia aperte per ricevere tutti". È una "casa per gli altri" che "vuol essere di tutti, e particolarmente la Chiesa dei poveri, come la fontana del villaggio", senza distinzione di razza o religione.

La sua santità e la sua saggezza umana è espressa tanto bene in quello che è chiamato "il decalogo della quotidianità di Papa Giovanni XXIII":

1) Solo per oggi, cercherò di vivere alla giornata (in senso positivo), senza voler risolvere il problema della mia vita tutto in una volta.

2) Solo per oggi, avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà; non alzerò la voce; sarò cortese nei modi; non criticherò nessuno; non pretenderò di migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso.

3) Solo per oggi, sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell'altro mondo, ma anche in questo.

4) Solo per oggi, mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino tutte ai miei desideri.

5) Solo per oggi, dedicherò dieci minuti del mio tempo a qualche lettura buona, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così la buona lettura è necessaria alla vita dell'anima.

6) Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.

7) Solo per oggi, farò almeno una cosa che non avrei gusto di fare, e se mi sentirò offeso nei miei sentimenti, farò in modo che nessuno se ne accorga.

8) Solo per oggi, mi farò un programma: forse non lo seguirò a puntino, ma lo farò. E mi guarderò da due malanni: la fretta e l'indecisione.

9) Solo per oggi, crederò fermamente, nonostante le apparenze, che la buona provvidenza di Dio si occupa di me come di nessun altro esistente al mondo.

10) Solo per oggi, non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere alla bontà. Posso ben fare, per dodici ore, ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare per tutta la vita.

In conclusione: un proposito totalitario: "Voglio essere buono, oggi, sempre, con tutti".

Così potremmo realizzare l'auspicio che Papa Giovanni formula per ogni cristiano: "Ogni credente, in questo mondo, deve essere una scintilla di luce, un centro di amore, un fermento vivificatore nella massa: e tanto più lo sarà, quanto più, nella intimità di se stesso, vive in comunione con Dio".

     

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