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LETTERA DEL CARDINALE SEGRETARIO DI STATO
AL NUOVO PRESIDENTE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

 

 

A Sua Eccellenza Reverendissima
Mons. Angelo Bagnasco
Arcivescovo di Genova
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana
GENOVA

Eccellenza Reverendissima,

In occasione dell’inizio del delicato servizio di Vostra Eccellenza come Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, desidero rinnovarLe le mie più vive ed affettuose felicitazioni. Le sono vicino con l’amicizia, e con la preghiera chiedo al Signore, Principe dei Pastori, di sostenere e d’illuminare il Suo compito, affinché Vostra Eccellenza aiuti i Confratelli Vescovi della Chiesa che è in Italia a crescere nella piena comunione fra di loro e con il Successore di Pietro.

Sono certo che Ella darà il Suo specifico apporto a codesta Conferenza Episcopale, inserendosi nella grande tradizione dell’Episcopato italiano ed arricchendo il generoso impegno profuso dai Suoi Predecessori, ed in particolare dal Card. Camillo Ruini, che, in anni segnati da numerosi e non facili cambiamenti ecclesiali e politici, è stato guida autorevole. Ho poi apprezzato le interviste rilasciate da Vostra Eccellenza. Credo che, tra l’altro, esse esprimano un segno di continuità nel consolidamento della testimonianza cristiana e nella promozione della famiglia, ed incoraggeranno i Pastori ad affrontare con autentico spirito collegiale, non soltanto questi temi, ma tutte le grandi sfide che attendono il futuro di codesta comunità ecclesiale.

Durante gli anni trascorsi a Vercelli, e poi a Genova, ho dovuto constatare la preoccupante avanzata della secolarizzazione ed il progressivo indebolimento del tessuto ecclesiale italiano. Di conseguenza, ho toccato con mano l’urgente bisogno di esortare tutte le istanze ecclesiali, ed anzitutto i Pastori, a riservare priorità all’evangelizzazione, alla catechesi dei giovani e degli adulti, ad una recuperata e motivata disciplina del clero e ad un impegno comune per la promozione specifica delle vocazioni al ministero presbiterale. Mi pare che la variegata esperienza pastorale di Vostra Eccellenza, come pure le parole che rivolgerà ai Vescovi, soprattutto nei loro incontri più significativi, potranno costituire un prezioso aiuto, affinché il loro ministero e le loro responsabilità, personali e congiunte, testimonino in modo chiaro tale priorità di prospettiva e d’impegno e, con l’aiuto del Signore, la vita della Chiesa fiorisca sempre di più.

In tale spirito, il Suo servizio sarà un importante sostegno ad una piena valorizzazione dell’autentica collegialità, pur nel rispetto delle prerogative e responsabilità personali, che ogni Vescovo ha all’interno della propria Chiesa e nella Chiesa universale.

Per quanto concerne i rapporti con le istituzioni politiche, assicuro fin d’ora a Vostra Eccellenza la cordiale collaborazione e la rispettosa guida della Santa Sede, nonché mia personale. Negli ultimi mesi ho potuto apprezzare ancor meglio il compito che i Pontefici hanno affidato a questa Segreteria, d’intessere e di promuovere le relazioni con gli Stati e di attendere agli affari che, sempre per fini pastorali, debbono essere trattati con i Governi civili. Sono quindi consapevole che tale ruolo richiede particolare sollecitudine per codesto nobile Paese, intriso di fede cristiana e sul cui territorio, per provvida destinazione, risiede la Cattedra di Pietro.

Nell’ambito della suddetta collaborazione e della consolidata tradizione della Chiesa che è in Italia, sono infine fiducioso che i Presuli destineranno con generosità alcuni sacerdoti, maturi ed idonei, al servizio della Santa Sede e, in particolare, alla Pontificia Accademia Ecclesiastica.

Con questi sentimenti ed auspici, raccomando alla Celeste Guardiana la Sua nuova responsabilità, nella certezza che la Vergine non mancherà di assisterLa, di proteggerLa e di guidarLa.

Profitto della circostanza per confermarmi con stima e affetto

Dal Vaticano, 25 marzo 2007

dev.mo nel Signore
Card. Tarcisio Bertone
Segretario di Stato

  

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