CELEBRAZIONE DEI VESPRI NELLA MEMORIA LITURGICA DISCORSO DEL CARDINALE TARCISIO BERTONE Basilica della Madonna di Licheń (Włocławek – Polonia),
Cari fratelli e sorelle nel Signore! alla vigilia della beatificazione del Servo di Dio Padre Stanislao Papczyński, siamo riuniti questa sera per la celebrazione dei Vespri, in questo Santuario Basilica della Madonna di Licheń, che i pellegrini venerano anche come Vergine Addolorata, Regina della Polonia. Ricorre proprio oggi la memoria della Beata Vergine Addolorata e la bella immagine di Licheń ci aiuta a comprendere il ruolo misterioso che Maria ha svolto accanto a Gesù sul Calvario. La Vergine, infatti, associata intimamente alla missione del Redentore, ha compartecipato con il suo dolore di madre all'opera della salvezza. Nell'ora della grande prova, Gesù l'ha affidata a Giovanni, proclamandola così Madre di tutti i credenti, di tutti gli uomini (cfr Gv 19, 25-27). Madre di Cristo, Maria è Madre della Chiesa, corpo mistico di Cristo, chiamata a dispensare il dono della salvezza agli uomini e alle donne di tutti i tempi. Ci soffermiamo questa sera a contemplare il mistero di dolore e di amore, di misericordia e di pace che il volto della Vergine Addolorata ci comunica con il suo eloquente silenzio. L'odierna memoria dei dolori di Maria, che trae origine da una devozione popolare molto antica nella Chiesa, fu introdotta nella liturgia dal Papa Pio VII in ricordo delle sofferenze inflitte da Napoleone alla Chiesa nel suo capo. Attualmente questa festa si concentra meglio sull'Addolorata e sulla sua partecipazione al sacrificio con cui Cristo offrì se stesso al Padre per la redenzione del mondo. L'arte raffigura questo pio gesto materno nella "Pietà", espressione del martirio intimo della Madre del Crocifisso. Maria Addolorata ci presenta e ci conduce a Gesù, unico Salvatore del mondo, morto sulla croce per noi. Dinanzi a tanto dolore e a tanto amore come non aprire il cuore alla compassione? Come non convertirsi al perdono e all'amore? La Madre della misericordia ci introduce nel mistero della Divina Misericordia; ci apre il cuore all'ascolto della parola di Dio e all'umile sequela di Cristo. Il Servo di Dio, l'amato Giovanni Paolo II, venendo qui il 7 giugno 1999, volle ricordare che i santuari mariani sono luoghi di particolare Grazia dove, come avvenne nella visita di Maria a Santa Elisabetta, è possibile entrare in contatto con Gesù incontrando sua Madre. Maria, che gli fu madre grazie alla fede prima ancora di generarlo alla vita terrena, invita i devoti a seguire il suo esempio. Lei è "Beata, perché ha creduto" (cfr Lc 1, 45): che la nostra devozione mariana si esprima nell'imitarla nella sua docile adesione alla volontà del Signore, nel suo ardente amore e nella sua incrollabile speranza. Con questi sentimenti saluto tutti voi qui presenti e vi ringrazio per la vostra calorosa accoglienza. Un saluto speciale al vostro Vescovo, agli altri Vescovi presenti, al Rettore e agli altri sacerdoti mariani che si prendono cura del santuario. Un saluto affettuoso alle religiose, ai religiosi e a tutti i devoti della Madonna di Licheń. Chiediamo questa sera a Maria che ci sia guida e sostegno nel nostro impegno di vita cristiana; ci sia conforto nella nostra esistenza quotidiana e ci conduca sul sentiero della piena fedeltà a Dio e dell'amore sincero verso i fratelli. Ci aiuti Maria ad essere santi. Essere santi! Fu questa l'aspirazione costante del Servo di Dio, P. Stanislao Papczyński, che domani verrà proclamato Beato. Egli si affidò alla Vergine, scegliendola come madre e guida nel suo cammino verso la santità. Fu particolarmente attratto dal mistero dell'Immacolata Concezione e lo pose come ispirazione carismatica e segno guida della Congregazione dei Chierici Mariani da lui fondata. Questa sera, cari fratelli e sorelle, noi vediamo intrecciarsi mirabilmente questi due misteri mariani: la Vergine Immacolata e la Madre Addolorata. Entrambi indicano la potenza salvifica della Grazia divina e l'amore misericordioso che rinnova l'animo del peccatore pentito. Ecco la santità! Credere nell'Amore che trasforma la nostra esistenza; credere nell'onnipotenza di Dio come fece Maria. Accogliamo questa dolce e santa Madre nella nostra vita, nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità come l'apostolo Giovanni! Facciamole posto nel nostro cuore e Lei, ne siamo certi, ci aiuterà a conoscere sempre più intimamente il suo Figlio Gesù e la bontà consolatrice del Padre celeste. "Proprio vedendo il volto di Maria - ha detto il Santo Padre Benedetto XVI nell'omelia della festa dell'Assunta dello scorso anno - possiamo vedere più che in altri modi la bellezza di Dio, la sua bontà, la sua misericordia". Essere santi comporta oggi più che in passato, in un mondo che facilmente dimentica Dio e respinge la via dei suoi comandamenti, testimoniare la presenza di Cristo e la potenza del suo amore misericordioso. È con l'esempio della vita che dobbiamo mostrare ai fratelli la bellezza del vivere con Gesù, dell'essere suoi amici e suoi discepoli come lo fu Maria, umile ancella e fedele discepola del Redentore. A quest'impegno spirituale e apostolico pensava Giovanni Paolo II quando, complimentandosi per la costruzione di questa Basilica come ex voto della nazione polacca al termine del Giubileo dell'Anno 2000, ebbe a dire: "Guardo con ammirazione questa grande costruzione la quale, nella sua ricchezza architettonica è espressione di fede e d'amore per Maria e per il suo Figlio". Questa vostra bella chiesa, la cui realizzazione ha coinvolto milioni di devoti della Madonna, costituisce pertanto un invito a esprimere la vostra fede e il vostro amore per Gesù e per Maria. Ogni santuario mariano è, per sua natura, una scuola di pietà mariana. Lo sia ancor più questo, che occupa un posto privilegiato nella pastorale mariana della Chiesa in Polonia. Esso sia centro di autentica spiritualità mariana, secondo il Vangelo e l'insegnamento della Chiesa. Nel corso dei secoli possiamo ammirare numerose forme con cui i Polacchi hanno onorato la Madonna. Anche la storia dell'immagine di Licheń mostra come Maria sia sempre stata presente nella loro vita e nelle loro scelte. Volle ricordare questa salutare esperienza spirituale il Primate del Millennio, l'indimenticabile Servo di Dio, Card. Stefan Wyszyński, durante l'incoronazione dell'immagine, il 15 agosto 1967: "Maria, benedetta da tutte le nazioni e dalla nazione polacca, - egli disse - strinse al petto l'Aquila, come segno della Sua maternità verso la nostra Patria. Questo segno era spiato dai nemici nel tempo della schiavitù politica. Disturbava gli invasori, nemici di Dio e della Patria [...]. Tutto questo non è oggi eloquente per noi? Ecco, il segno della nostra Patria era al sicuro sul petto che nutrì il Salvatore del mondo! Che questo vittorioso legame della nostra madrepatria terrena con la Madre del Dio-Uomo costituisca il programma per il futuro!" (Omelie del primate del Millennio, mps, n. 7675). Ed allora, cari fratelli e sorelle, questo vostro tempio, segno della dimora di Dio in mezzo al suo popolo, sia un invito per i devoti e i pellegrini ad essere "pietre vive" per la costruzione dell'edificio spirituale che è la comunità cristiana, casa di comunione, di perdono e di riconciliazione. Per realizzare questa missione, che è di ogni battezzato, ricorriamo a Maria, che fu il primo Santuario di Dio, perché ci aiuti a vivere nella grazia santificante, ad essere "tempio mistico di Dio", come amava dire con tanta fermezza Padre Stanislao Papczyński (Templum Dei mysticum). La Madre del bell'Amore, che qui contempliamo nel mistero della sua silenziosa partecipazione alla Passione di Cristo, sia per tutti incoraggiamento a restare in ascolto delle sofferenze del mondo di oggi, a farsi compagni di viaggio di chi soffre ed è nel bisogno, a difendere i piccoli e i deboli, tutelando e promuovendo in tutti i modi la dignità di ogni essere umano, dal concepimento alla sua morte naturale. Maria, icona di libertà e di liberazione dell'uomo, ottenga per quanti sono schiavi del vizio e del peccato la forza di rinunciare al male e di aprire il cuore al divino Liberatore, che sulla Croce ha sconfitto per sempre le potenze delle tenebre. Protettrice della felicità familiare, la Madonna di Licheń sia sostegno e guida per le famiglie poste oggi di fronte a grandi sfide; ottenga loro la luce e la saggezza del cuore per superare la crisi che tanti nuclei familiari stanno purtroppo attraversando. Patrona della libertà e dell'unità della nazione polacca, Maestra dell'amore solidale e della sollecitudine per la Chiesa e per la Patria, illumini le coscienze di tutti i cittadini del vostro nobile popolo perché, sostenuti dal suo materno patrocinio, conserviate e consolidiate la vostra identità cristiana e possiate arricchire le altre nazioni dell'Europa con questo vostro dono. Sull'immagine della Madonna di Licheń è scritto: "Regina della Polonia, concedi la pace ai nostri giorni". Come è attuale questa invocazione nel contesto mondiale di oggi, dove si parla costantemente di pace, ma si registrano episodi di violenza e conflitti quasi ovunque. Soltanto Dio può darci la pace vera, la sua pace: la pace tra le nazioni, la pace nelle famiglie, la pace nei cuori degli uomini! Sii per tutti, Maria, Messaggera della pace divina! Cari fratelli e sorelle, cari devoti della Madonna! Ci prepariamo a vivere domani un giorno di grande gioia per la beatificazione del Servo di Dio, P. Stanislao Papczyński, fervoroso devoto dell'Immacolata Concezione, che ha speso la sua esistenza nell'ardente annuncio della Buona Novella, ed è stato apostolo della preghiera, anche nella preghiera di suffragio per le anime dei defunti in purgatorio. Il suo messaggio spirituale continui ad essere proclamato e testimoniato con fedeltà ed entusiasmo in questo santuario, dove svolgete il ministero pastorale voi, suoi figli spirituali, Padri e Fratelli Mariani. Che il dono del nuovo Beato vi rafforzi ancor più nella devozione verso la Madonna e vi renda diffusori del messaggio del vostro fondatore nella Chiesa, in Polonia e nel mondo intero. Ci ottenga questo Maria, l'Addolorata Madre della Chiesa e dell'umanità! Amen.
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