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BENEDIZIONE DEL PRESEPIO DEI NETTURBINI

INDIRIZZO DI SALUTO DEL CARD. TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO

Venerdì, 19 dicembre 2008

 

Cari amici!

Anche quest'anno sono venuto  volentieri a visitare il presepio da voi preparato, come sempre, con viva sensibilità e con tanta fantasia creativa. Vi ringrazio di cuore per il vostro gradito invito e vi saluto tutti con grande cordialità. Questo mio saluto, che è anche un sincero augurio per il prossimo Natale, va innanzitutto alle Autorità presenti; va poi con affetto al Presidente dell’AMA, ai Dirigenti e si estende all'intero personale di questa vostra azienda comunale, che svolge un servizio fra i più importanti per la città: una città pulita è infatti più accogliente e sana; il mio saluto ed augurio non può poi non rivolgersi alle vostre famiglie e a tutti vostri cari. Ringrazio per le parole di benvenuto che mi sono state rivolte e che ricambio con stima e affetto.

Sono venuto a visitare ed a inaugurare questo vostro presepe a nome del Santo Padre Benedetto XVI, il quale mi ha chiesto di portare a ciascuno di voi la Sua Benedizione, assicurare il suo paterno affetto e formulare i suoi auguri per le prossime feste natalizie. Appena avrò modo di vederlo sarà mia cura porgere a lui, da parte vostra, i vostri saluti e i vostri più sinceri auguri. Il Santo Padre è qui con noi spiritualmente e si unisce a noi in questo momento di festa e di gioia natalizia.

Siamo ormai negli ultimi giorni che ci preparano alla grande festa del Natale di Cristo. Nelle famiglie cristiane avranno già ultimato – almeno così dovrebbe essere –  l’allestimento del presepe e ci si dispone a festeggiare insieme, come si suole dire “in famiglia”, l’appuntamento tradizionale per la nascita di Gesù. Il Natale è una festa che resta nel fondo del nostro animo e, almeno per me, tanti ricordi dell’infanzia sono proprio legati a quest’evento tanto importante per le nostre famiglie e per le nostre comunità cristiane.

Permettete allora, che in occasione di questa mia visita al vostro presepe, colga l’opportunità per lasciarvi brevi riflessioni sul Natale. La nascita di Gesù è un dato storico reale e verificabile, un fatto concreto e che alcuni hanno visto e toccato di persona. Perché ricordare una realtà che per noi appare tanto ovvia? Perché purtroppo – lo ha citato anche il Papa mercoledì scorso nell’udienza generale – alcuni hanno trasformato questa ricorrenza liturgica in un evento di festa che quasi non ha più nulla a che vedere con Gesù. Si fanno tanti doni e regali: ma perché e per chi? Il consumismo edonista del nostro tempo sembra voglia seppellire con cose materiali il dato spirituale e religioso, che sta alla vera origine del Natale, che tra poco celebreremo. Il Natale non è dunque una leggenda raccontata per commuoverci o una tradizione inventata, ma un fatto che appartiene al grande libro dell’umanità. La nascita di Gesù non è una favola: Cristo è una persona vera. Se perdiamo i contatti con questa storia, non riusciremo più a capire perché la linea del tempo sia stata spezzata in due (prima di Cristo/dopo Cristo) e perché in tutto il mondo anche i non cristiani continuino a contare gli anni proprio a partire da quel primo Natale. Addirittura c’è il rischio di celebrare un anniversario senza sapere nulla di colui del quale si ricorda la nascita: una sorta di festa senza il festeggiato.

Ecco allora l’importanza del presepe che richiama e sottolinea la centralità del Mistero dell’incarnazione: il Figlio unigenito di Dio si è fatto uomo per noi, per salvarci. Questo esprime il presepe con la grotta di Betlemme ed i pastori che accorrono da tutta la regione. La tradizionale espressione artistica del presepe è quanto mai cara alle nostre famiglie cristiane ed a tante comunità di lavoro; non dimentichiamo poi le innumerevoli creazioni artistiche che sono scaturite dal presepe: e Dio voglia che ne siano riscoperti sempre più l’autentico significato e la profonda simbologia evangelica.

Il presepe è un messaggio anche per chi non condivide la nostra stessa fede. E’ il veicolo di un messaggio di fraternità, di intimità e di amicizia che chiama le città e le nazioni del nostro tempo a riscoprire la bellezza della semplicità, della condivisione e della solidarietà; è un invito all’unità, alla concordia e alla pace; è un invito a far posto nelle nostre persone, nelle nostre vite e nello nostre società anche a Dio, il quale non viene con arroganza ad imporre la sua potenza, ma ci offre il suo amore onnipotente attraverso la fragile figura di un Bimbo perché vuole che al suo amore rispondiamo liberamente con il nostro amore. Il presepe è quindi messaggio di speranza e di amore.

Possa questo messaggio silenzioso che ogni presepe ripropone, entrare nel cuore dei visitatori di questa vostra singolare rappresentazione scenica ed architettonica del mistero della nascita di Cristo. Il mio augurio è che ammirandone la bellezza, tutti coloro che verranno a visitarla, possano essere portati a sentimenti di bontà e quasi naturalmente sgorghi in loro una preghiera di lode e di ringraziamento a Dio, che, in Gesù Bambino ci ha veramente dato tutto. E’ questo il vero dono del Natale! Con questi sentimenti rinnovo i miei auguri per il Santo natale ed il Nuovo Anno a ciascuno di voi e ai vostri familiari. Buon Natale a tutti!

 

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