The Holy See
back up
Search
riga

VISITA IN POLONIA
DEL CARDINALE TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO DEL SANTO PADRE

 SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE

OMELIA DEL CARD. TARCISIO BERTONE

Parrocchia di Straszyn
Venerdì, 1° maggio 2009

 

Cari fratelli e sorelle!

Il Signore, nella sua bontà, ha permesso che io venga per la seconda volta a pregare insieme ai fedeli dell’Arcidiocesi di Danzica. Saluto la comunità parrocchiale di Straszyn, insieme ai suoi Pastori, e sono lieto di condividere con voi l’Eucaristia, che è la festa della fede.

Oggi abbiamo tanti motivi di preghiera, di ringraziamento e di gioia. Gesù è ancora una volta in mezzo a noi, ci parla, ci chiama per nome perché lo seguiamo, ci ama, ci dona il suo Spirito. E noi lo ascoltiamo e lo sentiamo presente e vivente oggi.

Mi rivolgo innanzitutto alle ragazze ed ai ragazzi che riceveranno il sacramento della Cresima. Lo conoscete voi il Signore? Anche se avete studiato il catechismo per prepararvi a ricevere i sacramenti, avete sperimentato l’amicizia con Gesù? «La vera amicizia con Gesù – ha spiegato il Papa Benedetto XVI - si esprime nel modo di vivere: si esprime con la bontà del cuore, con l’umiltà, la mitezza e la misericordia, l’amore per la giustizia e la verità, l’impegno sincero ed onesto per la pace e la riconciliazione. Questa, potremmo dire, è la "carta d’identità" che ci qualifica come suoi autentici "amici"; questo è il "passaporto" che ci permetterà di entrare nella vita eterna» (Angelus 26.8.2007).

Come amici di Gesù, voi partecipate intimamente della sua vita. Siate dunque portatori, fra i vostri amici, della vita vera. Cristo è sempre stato in cerca di testimoni della fede, ma anche di suoi coraggiosi imitatori. Si tratta qui di un argomento importante per voi che oggi diventerete “soldati” di Cristo! Come affronterete l’arduo compito che vi attende? Quali sono le sfide che vi attendono?

Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha pronunciato parole di fuoco e di luce ai giovani durante la Giornata Mondiale della Gioventù, a Toronto in Canada nel 2002. Ascoltiamone alcune, questa sera, per prepararci a ricevere il sacramento della Confermazione.

“Quello che voi erediterete è un mondo che ha un disperato bisogno di un rinnovato senso di fratellanza e di solidarietà umana. È un mondo che necessita di essere toccato e guarito dalla bellezza e dalla ricchezza dell'amore di Dio. Il mondo odierno ha bisogno di testimoni di tale 'amore. Ha bisogno che voi siate il sale della terra e la luce del mondo. Il mondo ha bisogno di voi, il mondo ha bisogno di sale, e di luce”. (28.07.2002)

L'attesa, che l'umanità va coltivando tra tante ingiustizie e sofferenze, è quella di una nuova civiltà all'insegna della libertà e della pace. Ma per una simile impresa si richiede una nuova generazione di costruttori che, mossi non dalla paura o dalla violenza ma dall'urgenza di un autentico amore, sappiano porre pietra su pietra per edificare, nella città dell'uomo, la città di Dio”. (27.07.2002)

La storia della Chiesa non è mai stata facile. La Croce di Cristo è stata dapprima consegnata agli apostoli e poi, durante i secoli, molti martiri hanno condiviso la stessa sorte. Anche la vostra Patria ne è una prova. È sufficiente ricordare i principali santi patroni della Polonia: i santi Adalberto e Stanislao sono stati vescovi e martiri. Ai nostri tempi sono diventati un simbolo di carità e di fedeltà a Cristo, San Massimiliano e il Servo di Dio padre Jerzy Popiełuszko.

E’ vero che non tutti i cristiani sono destinati al martirio, ma è anche vero che tutti devono essere testimoni di Cristo con una vita confacente al Vangelo. Cristo afferma: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16, 24). E subito dopo pone la domanda: “Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima?” (Mt 16, 26).

Un artista polacco, scrivendo a proposito dei giovani, ha intitolato il suo libro: “Il cielo in fiamme” (J. Parandowski, 1895 – 1978, edito nel 1936). Nella vita, un giovane non si trova solamente a dover sostenere degli esami scolastici, ma anche l’esame nei riguardi della fede e delle scelte morali. A volte queste scelte sono segnate da momenti di crisi, oppure turbate da una visione “laicista” del mondo, ed ecco allora che l’immagine del cielo appare in fiamme e in pericolo. La forza dello Spirito Santo, che oggi scenderà su di voi, cari ragazze e ragazzi, vi aiuterà nella scelta dei valori autentici. San Paolo, nella Lettera ai Galati, descrive in questo modo l’azione dello Spirito: “Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (5, 22-23). Questi sono valori di grande importanza; sono le virtù autentiche dell’uomo che, sebbene riconosca in se stesso una certa lacerazione fra l’anelito dello spirito e le debolezze della carne, si lascia costantemente guidare dallo Spirito Santo per raggiungere l’armonia dell’unità del corpo e dello spirito.

Voi giovani siete pronti a sostenere sforzi – per esempio nelle discipline sportive - siete in grado di resistere ad allenamenti estenuanti, pur di riportare successi. Tuttavia il successo più bello è l’armonia spirituale e il vigore della vostra essenza umana.

In questo sforzo, in questo allenamento della vita cristiana, Dio non vi lascia soli. Oggi, ad esempio, il Signore manda a voi, giovani parrocchiani di Straszyn, un Cardinale proveniente da Roma, il quale vi conferirà il sacramento della Confermazione. Mediante il suo intervento riceverete i sette doni dello Spirito Santo: la Sapienza, l’Intelletto, la Fortezza, il Consiglio, la Scienza, la Pietà e il Timore di Dio.

L’uomo è grande per il fatto di possedere una intelligenza, per il fatto di essere libero, di avere una coscienza e di poter entrare in rapporto con Dio, di poterlo invocare come Padre, ma tutto questo richiede in noi un atteggiamento filiale. Mediante l’imposizione delle mani del Vescovo, riceverete il sigillo dello Spirito di Dio, grazie al quale sarete confermati nella capacità di fare tutto ciò. Ma molto dipenderà da voi!

La vostra parrocchia è affidata ad un santo Patrono esemplare: san Giacinto. Egli visse in un’epoca piuttosto lontana rispetto ai nostri tempi (1200-1257). La passione della sua vita fu l’annuncio del Vangelo, ma anche una quotidiana premura nei confronti dell’uomo. Fonte della sua forza fu l’Eucaristia e l’affidamento filiale alla Madonna. Vi auguro che questa stessa passione di san Giacinto sia la vostra; sia per voi stimolo a coltivare la fortezza cristiana necessaria per diventare autentici testimoni di Cristo.

Amen!

 

top