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 CELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESSO LO STABILIMENTO
DELL’IMPRESA DOLCIARIA FERRERO DI ALBA

OMELIA DEL CARD. TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO D
EL SANTO PADRE

Domenica 20 giugno 2010
 

Eccellenza,
Cari Sacerdoti, religiosi e religiose,
Care Maestranze e Lavoratori della Ferrero,
Cari fedeli albesi e tutti voi qui presenti,

Avete fatto in modo che, nel vostro abituale ambiente di lavoro, si svolgesse una liturgia diversa da quella che quotidianamente viene vissuta fra queste mura, dove anche l’esperienza umana dell’attività lavorativa può essere considerata una liturgia nel senso più vasto del termine: un’occasione, cioè, per dare gloria a Dio.

La Celebrazione eucaristica in questo luogo ha di per sé un grande valore simbolico, poiché vuole essere una testimonianza esplicita dei valori cristiani sottesi alla vostra Impresa, caratterizzata da una finalità sociale, tesa cioè a favorire, attraverso l’attività imprenditoriale, la crescita economica locale e non solo, poiché l’Azienda si propone anche l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita di popolazioni che vivono in aree disagiate del pianeta.

Questi valori sono contenuti e diffusamente spiegati nella recente enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI, e si può ben affermare che l’esperienza delle Imprese aventi forte valenza sociale, oltre che economica, hanno creato la base credibile al magistero della Chiesa per affermare la propria dottrina sociale.

Nel ringraziarvi per l’invito che mi avete rivolto, e che ho accettato molto volentieri, desidero offrirvi qualche riflessione, che serva ad evidenziare l’importanza del rito sacro che stiamo celebrando. Innanzitutto occorre dire che la santa Messa non è una semplice pratica di pietà personale, ma è la preghiera della Chiesa, nella quale Gesù si rende presente e si offre nuovamente al Padre; quando celebriamo l’Eucaristia, partecipiamo alla preghiera della Chiesa tutta, che intercede per ogni uomo e per il mondo intero.

Talvolta, nel credere che tutta la vita, con i suoi impegni lavorativi, familiari, sociali e caritativi, sia già di per sé un culto spirituale, si arriva a trascurare la partecipazione alla Messa domenicale. Invece, prendere parte all’Eucaristia, potenzia il bene che possiamo fare col nostro lavoro umano, insegnandoci che esso si inserisce nell’azione creatrice di Dio e che il vero obiettivo di ogni lavoro è la costruzione del Regno di Dio. La Santa Messa è sempre “culmine e sorgente” della vita cristiana: non è una parentesi, ma un momento forte: momento di conversione, di verifica, di conferma dell’impegno, di nuova assunzione di responsabilità: di più intensa comunione con Dio e di più generosa apertura ai fratelli.

L’ascolto della Parola di Dio durante la Messa, pone solidi fondamenti alla nostra fede. In questa domenica noi troviamo tre letture fra di loro connesse. Il profeta Zaccaria, tramite visioni e messaggi annuncia un futuro di salvezza per il popolo di Israele, per mezzo di un Messia la cui immagine era del tutto differente da quella che attendeva il popolo eletto: l’idea di un Messia che soccombesse al destino della passione e della morte era per loro troppo lontana, eppure il profeta fa dire al Signore: “Guarderanno a me, colui che hanno trafitto”. E continua: “In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l’impurità”. E’ Gesù Cristo che sulla croce viene trafitto e dal fianco aperto lascia uscire lo Spirito, la grazia, nei simboli dell’acqua e del sangue. La Chiesa trova in essi la sorgente dei sacramenti che la generano, in particolare nel Battesimo e nell’Eucaristia. Ecco allora che comprendiamo l’affermazione della lettera di san Paolo apostoli ai Galati: “Fratelli, tutti voi siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo”.

Il riconoscimento dell’identità di Gesù che ci viene riproposto dalla confessione di Pietro, secondo il vangelo lucano, pone ognuno di noi di fronte ad una risposta da dare; una risposta che impegna la vita, nel suo senso, nel suo fine e nella sua riuscita. “Se qualcuno vuol venire dietro a me – dice Gesù – rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà”.

Primo frutto della fede autentica nel Cristo Signore, è una vita che si specchi nel Suo amore e nel Suo sacrificio redentore. La risposta dell’uomo alla proposta di Gesù di seguirlo, con il carico della croce di ogni giorno, ha maturato nella coscienza cristiana che il bene dell’uomo e dell’umanità non si ottiene tanto mediante l’istruzione teorica, ma mediante l’impegno pratico, camminando lungo il cammino faticoso e controcorrente del servizio, del dono di sé e della disponibilità a farsi prossimi gli uni degli altri.

Nelle dense pagine dell’enciclica Caritas in veritate, viene riaffermato che “è la consapevolezza dell'Amore indistruttibile di Dio che ci sostiene nel faticoso ed esaltante impegno per la giustizia, per lo sviluppo dei popoli, tra successi ed insuccessi, nell'incessante perseguimento di retti ordinamenti per le cose umane. L'amore di Dio ci chiama ad uscire da ciò che è limitato e non definitivo, ci dà il coraggio di operare e di proseguire nella ricerca del bene di tutti… Dio ci dà la forza di lottare e di soffrire per amore del bene comune, perché Egli è il nostro Tutto, la nostra speranza più grande” (n. 78).

Ed è qui, in questa coscienza di natura fondamentalmente cristiana, che hanno trovato ispirazione l’Impresa Sociale Ferrero e la Fondazione Ferrero, nata nel 1991 dalle radici dell’Opera Sociale e che si è data come motto “lavorare, creare e donare”.

La benedizione del Signore sul nuovo stabilimento sia motivo di rinnovamento degli ideali fondativi, sia occasione per il rafforzamento della coesione fra tutti e a tutti i livelli, sia fonte di nuove ispirazioni imprenditoriali, mirate ad affermare il valore della cultura del lavoro e della dignità personale del lavoratore e, infine, confermi in tutti noi la speranza nel cammino del mondo verso la fraternità e la pace, come fonti di benessere per tutti.

Non dimentichiamo che nella storia del Cav. Michele Ferrero e della sua famiglia, iniziatori della bella avventura imprenditoriale dell’Azienda Ferrero, è riservato un posto particolare alla Madonna di Lourdes. Chiediamo alla Vergine SS.ma di continuare a vigilare con sollecitudine materna su di essa, affinché nessuna debolezza umana abbia il sopravvento e l’opera iniziata con intelletto d’amore e con generoso entusiasmo, possa contribuire, anche nel chiaroscuro del panorama di oggi, al bene della famiglia umana.

 

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