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APERTURA DEL CONVEGNO PROMOSSO
DALLA “CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA”
DAL TITOLO: “LE STAMINALI CEREBRALI PER LA CURA
DELLE MALATTIE NEURODEGENERATIVE: GLI SVILUPPI DELLA RICERCA”

DISCORSO DEL CARD. TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO DEL SANTO PADRE

Mercoledì, 10 novembre 2010

 

Cari amici,

sono particolarmente lieto di prendere parte a questo interessante convegno promosso dalla Casa Sollievo della Sofferenza, su un tema quanto mai attuale e dai molteplici risvolti scientifici e morali. Saluto tutti con viva cordialità. In particolare, saluto con affetto Sua Eccellenza Monsignor Michele Castoro, Sua Eccellenza Monsignor Vincenzo Paglia e gli altri cari Fratelli nell’Episcopato, come pure i dirigenti dell'Ospedale di S. Giovanni Rotondo, che ringrazio per il cortese invito a presiedere questo incontro. Rivolgo un deferente pensiero alle Autorità e a quanti operano nell'ambito della sanità, esprimendo gratitudine per la loro significativa presenza.

L'evento odierno risponde pienamente, per i suoi contenuti, alla missione e alle finalità istituzionali della Casa Sollievo della Sofferenza, fissate con sorprendente modernità dal suo fondatore, San Pio da Pietrelcina, e richiamate nel discorso da lui pronunciato il 5 maggio 1957, in occasione del primo anniversario dell'inaugurazione della Casa. In quella circostanza, egli infatti affermava: «Il cammino da compiere è questo: l'Opera si raccomanda ancora alla vostra generosità perché divenga una città ospedaliera tecnicamente adeguata alle più ardite esigenze cliniche... un centro di studi intercontinentale dovrà coadiuvare i sanitari a perfezionare la loro cultura professionale e la loro formazione».

Come non vedere nelle parole di San Pio un'anticipazione di quanto, mezzo secolo dopo, diventerà l'obiettivo primario di qualsiasi struttura sanitaria pubblica o privata che aspiri all'eccellenza? Tale obiettivo, comunemente condiviso, prevede di trasferire i risultati della ricerca scientifica direttamente al letto del malato, considerando la didattica e la formazione come fasi insostituibili in ogni processo di diagnosi e cura.

Pertanto, la prospettiva strategica indicata da Padre Pio appare oggi lungimirante e per certi versi anticipatrice del tumultuoso sviluppo scientifico e tecnologico che da lì a breve avrebbe investito la medicina.

Il progetto di costruzione di una nuova piastra tecnologica e di nuovi ambienti per l’accoglienza, la degenza e la logistica, è la risposta all’evoluzione scientifica, alle esigenze di sempre maggior sicurezza e comfort ed alla necessità di sperimentare modelli innovativi esistenziali attraverso i quali cercare di coniugare efficacia delle cure e sostenibilità economica.

L’impostazione dell'umile Frate cappuccino trovava, tuttavia, solide basi nella visione integrale della persona, nel rispetto della sua dignità e delle necessità assistenziali, spirituali e relazionali. In pari tempo, era conseguenza di una concezione cristiana della sofferenza e della malattia. Per il santo Fondatore la dimensione spirituale determina non solo l'orientamento strategico, ma anche l'etica istituzionale ed individuale, come pure le virtù che devono essere esercitate da quanti, direttamente o indirettamente, si prendono cura della persona sofferente.

Α tale proposito, Padre Pio così sintetizzava il suo pensiero: «Quest'opera, se fosse solo sollievo dei corpi, sarebbe solo costituzione di una clinica modello, fatta con i mezzi della vostra carità straordinariamente generosa. Ma essa è stimolata e incalzata ad essere richiamo operante all'amore di Dio, mediante il richiamo della carità». Pertanto non solo dev'essere posta alla base di ogni itinerario spirituale, ma deve orientare le scelte dei singoli credenti e degli enti di ispirazione cristiana. Anche la Casa Sollievo della Sofferenza è dunque chiamata a connotare di significato etico ogni processo di sviluppo delle sue strutture e dei suoi programmi di ricerca.

Al riguardo, mi piace ricordare quanto ha scritto il nostro Santo Padre Benedetto XVI nella Lettera Enciclica Spe salvi: «La scienza può contribuire molto all'umanizzazione del mondo e dell'umanità. Essa però può anche distruggere l'uomo e il mondo, se non viene orientata da forze che si trovano al di fuori di essa. ...Non è la scienza che redime l'uomo. L'uomo viene redento mediante l'amore» (nn. 25-26).

In questa prospettiva, la verifica circa il raggiungimento degli scopi dell'Ospedale fondato dal Santo del Gargano, non può limitarsi ad un mero rendiconto di risultati, in rapporto alla responsabilità sociale ed economica propria di ogni impresa. Parimenti, il suo futuro non può essere pensato solo in funzione delle componenti legate all'innovazione scientifica e tecnologica, ma dev'essere alimentato dalla virtù della carità evangelica che il santo Fondatore si raccomandava di portare sempre al letto dell'ammalato. In questo modo, è possibile allontanare l'immagine inquietante del paziente che, pur ospitato in ambienti moderni dotati di macchine sofisticatissime, vive in solitudine la sua malattia.

Nell'augurare il miglior successo a questo momento di studio e di confronto, incoraggio la Casa Sollievo della Sofferenza a guardare ai suoi obiettivi futuri con ottimismo. Auspico che questa struttura, così apprezzata in Puglia e nell'intera Penisola, possa continuare nella sua benemerita opera di cura, recando ai degenti, insieme ai rimedi medici e sanitari più aggiornati, il sollievo dello spirito, in un'autentica condivisione dei momenti di trepidazione e di speranza di quanti ad essa si affidano con fiducia.

Oggi, oltre alla prima relazione scientifica, che fra poco ascolteremo e che riassume un ventennio di risultati di eccellenza nel campo delle malattie genetiche ed eredo-familiari, la Casa Sollievo della Sofferenza presenta la campagna di informazione per la ricerca sulle staminali cerebrali e la cura delle malattie neurodegenerative.

Sollievo, speranza e futuro sono i paradigmi di questi nuovi obiettivi che la Casa si propone.

A tutti rivolgo il mio compiacimento e il mio cordiale augurio.

   

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