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FIRMA DELL’ACCORDO TRA SANTA SEDE E MONTENEGRO

DISCORSO DEL CARD. TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO DEL SANTO PADRE

Venerdì, 24 giugno 2011

 

Signor Presidente del Governo,

L’evento odierno costituisce un’altra tappa di rilevanza storica nei rapporti tra la Santa Sede e il Montenegro. Com’è noto, il 19 giugno 2006 la Santa Sede riconobbe il ritorno del Montenegro nella Comunità Internazionale. Il 16 dicembre di quello stesso anno le Parti stabilirono formali relazioni diplomatiche.

Oggi, a distanza di cinque anni, vengono concordate alcune disposizioni di interesse comune per la vita e l’attività della Comunità cattolica nel Montenegro. Esse riguardano, in particolare, il riconoscimento — nell’ambito civile — della personalità giuridica pubblica della Chiesa cattolica e delle sue principali istituzioni; l’indipendenza della Chiesa cattolica nel culto e nell’apostolato, il suo specifico apporto in vari ambiti della vita del Paese.

Pertanto, questo Accordo si collega idealmente alla Convenzione tra Leone XIII e Nicolò I, Principe di Montenegro, del 18 agosto 1886, che ebbe grande importanza non soltanto per il Paese, ma per tutta la Regione.

Nei mesi scorsi abbiamo costatato con piacere il largo consenso politico circa questo documento. La speranza è che ora si possa procedere presto alla discussione in Parlamento e alla ratifica.

Non è superfluo sottolineare che, con l’Accordo, la Chiesa cattolica non ricerca privilegi, tantomeno a scapito delle altre confessioni. Si mira semplicemente a definire il quadro giuridico dell’attività della Chiesa cattolica e dei suoi rapporti con l’Autorità civile, nel quadro del bene comune del Paese.

Signor Presidente,

La ringrazio per le Sue parole e per i nobili sentimenti che ha voluto esprimere. Anche noi siamo convinti che l’Accordo rappresenta un positivo sviluppo nel consolidamento dello Stato di diritto e dei principi democratici sui quali il Montenegro vuole fondare il proprio avvenire.

Siamo fiduciosi che esso gioverà pure al Paese a livello internazionale, confermando che il Montenegro guarda con rispetto alle Comunità religiose e dà la giusta rilevanza ai principi di diritto, riconosciuti a livello internazionale, e in particolare al principio della libertà religiosa. In questa prospettiva, il documento è un bene per tutte le istanze religiose. Auspichiamo, inoltre, che esso potrà aiutare il processo di integrazione europea ed euro-atlantica, al quale il Montenegro sta lavorando intensamente in questi mesi.

È vivo desiderio della Sede Apostolica che l’Accordo ispiri anche una rafforzata comprensione reciproca e una collaborazione ancora più fruttuosa tra le comunità religiose, per il bene del Paese in questa fase importante della sua storia.

Signor Presidente,

A nome della Santa Sede vorrei ringraziare le più alte Autorità dello Stato e quanti hanno contributo al felice esito dei negoziati. Un grazie particolare ritengo doveroso esprimere all’Ambasciatore di Montenegro presso la Santa Sede, S.E. il Sig. Antun Sbutega, e al Nunzio Apostolico in Montenegro, l’Ecc.mo Mons. Alessandro D’Errico, che hanno assolto con grande dedizione e reciproca fiducia il compito di armonizzare le diverse proposte. Il nostro augurio, che accompagniamo con fervida preghiera, è che le relazioni tra le Alte Parti contraenti possano continuare a svilupparsi negli anni futuri, e che le disposizioni del presente Accordo internazionale giovino alla tradizionale pacifica convivenza nel Montenegro e allo sviluppo integrale del Paese. Grazie!

    

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