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FESTA DELL'ASSOCIAZIONE SS. PIETRO E PAOLO

OMELIA DEL CARD. TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO DEL SANTO PADRE

Basilica di San Pietro, Altare della Cattedra
Sabato, 25 giugno 2011

 

Venerati Confratelli,
cari fratelli e sorelle!

Sono molto lieto di celebrare questa Eucaristia per l’Associazione SS. Pietro e Paolo, in occasione del 40° anniversario della fondazione. Rivolgo il mio cordiale saluto a tutti voi che ne fate parte e mi rallegro perché, dopo la Santa Messa, avrete modo di incontrare il Santo Padre Benedetto XVI, che vi vuole molto bene e assicura per voi la Sua preghiera.

Avete scelto per questa circostanza la Liturgia della “Beata Vergine Maria sostegno e difesa della fede”, perché l’Associazione venera in modo speciale la Madonna col titolo di Virgo Fidelis. Le Letture bibliche che sono state proclamate ci offrono pertanto alcuni spunti di meditazione in questa prospettiva. Prima di tutto mi soffermerò brevemente sul messaggio della Parola di Dio, poi sul carisma dell’Associazione, e infine proporrò un indirizzo di cammino per tutti i soci e i simpatizzanti.

a) La donna forte: l’esempio di Maria e di Giuditta

Il caso di Giuditta, di cui ci ha parlato la prima Lettura, ci mostra come la forza della fede rende la donna molto combattiva ed energica, non meno di un uomo. Giuditta ripone tutta la sua fiducia in Dio e, dopo aver pregato, compie per amore del popolo eletto un’impresa militare degna di un prode valoroso. Nel presentare poi questo evento alla sua gente, Giuditta non chiede elogi per sé, né riconoscimento alcuno, bensì invita a lodare Dio, perché è Lui che ha liberato il popolo per mano sua. E’ proprio, infatti, delle persone di fede questo saper attribuire sempre tutto il merito a Dio, mai a se stessi.

Tale atto valoroso impone l’elogio pubblico di Ozia, il capo del popolo. L’elogio non si riferisce tanto al fatto che Giuditta abbia ucciso Oloferne, quanto piuttosto al coraggio da lei dimostrato per amore di Dio e del suo popolo. Per questo, tali parole elogiative formulate da Ozia nei confronti di Giuditta sono state riprese dalla liturgia e attribuite alla Vergine Maria, la quale in modo perfetto ha accolto e osservato la Parola del Signore.

L’accostamento di queste due donne “forti” nella fede, ci fa pensare al fatto che nella Chiesa sono tante le donne che hanno dimostrato lo stesso coraggio e la stessa tenacia. Cari amici, oggi più di ieri, abbiamo bisogno di testimoni convinti e coraggiosi della fede, soprattutto laddove essa viene oscurata, disprezzata e relegata a questione privata, come se non avesse niente a che vedere con l’aspetto pubblico o sociale della vita degli uomini. L’esempio di Giuditta ci ha dimostrato il contrario.

Il versetto alleluiatico: “Statuit super petram pedes meos et immisit in os meum canticum novum” sintetizza bene la forza della fede. Chi appoggia la propria esistenza sulla roccia di Cristo, partecipa della sua solidità e può cantare un canto nuovo, che Dio stesso pone nel suo cuore e nelle sue labbra, cioè, fuori di metafora, vivere una vita rinnovata nello Spirito Santo.

b) Il carisma dell’Associazione SS. Pietro e Paolo

Costituita per volontà del Servo di Dio Paolo VI, raccogliendo gli ideali e l’eredità della Guardia Palatina d’onore, l’Associazione, che intende “rendere una particolare testimonianza di vita cristiana, di apostolato e di fedeltà alla Sede Apostolica” (Statuto, art. 1) vive di tre impegni prioritari: quello liturgico, quello caritativo e quello culturale.

Approfitto di questa circostanza, cari Soci, per dirvi il mio compiacimento per quanto riuscite a realizzare come associazione di credenti in questi ambito: penso all’organizzazione di alcuni significativi convegni (come quello dello scorso febbraio sulla “Fedeltà palatina da Pio IX a Benedetto XVI”); penso alle diverse attività caritative in favore dei poveri e degli ammalati; e naturalmente al valido servizio liturgico nella Basilica Vaticana, per le Celebrazioni pontificie.

Felice è anche la recente iniziativa di costituire al vostro interno il “gruppo giovani”, intitolato alla stupenda figura del Beato Pier Giorgio Frassati. La fede infatti chiede di essere trasmessa con modalità che variano a seconda dei tempi e dei luoghi. Giustamente di ogni cosa che ci sta a cuore noi siamo preoccupati perché possa continuare nel futuro. La presenza dei giovani è la garanzia che la vostra azione avrà un futuro.

La fedeltà e il servizio al Successore di Pietro sono aspetti centrali e costitutivi dell’Associazione: urge perciò garantirne, per quanto umanamente possibile, la continuità in avvenire. La ricerca delle nuove leve sia sempre ben ponderata e attenta a genuine qualità umane e cristiane, prima di tutto fondata su una fede consapevole e liberamente vissuta al servizio della Chiesa e del Sommo Pontefice.

c) La direzione da seguire: credere, amare, pregare

Al termine di questa celebrazione, i nuovi Soci faranno la loro promessa ufficiale di servizio e testimonianza alla Sede Apostolica e in particolare alla persona del Sommo Pontefice. La formula utilizzata, nel richiamare i Patroni Pietro e Paolo e l’intercessione della Virgo Fidelis, diventa un monito per i nuovi ingressi e per tutti i Soci. Se un carisma non si ravviva, è destinato ad estinguersi. E per rinvigorire il carisma dell’Associazione è importante assumere i tre atteggiamenti delle “donne forti” di cui ci ha parlato la liturgia odierna. Esse hanno creduto in Dio, e Lo hanno amato e pregato.

Credere. Anzitutto occorre essere uomini di fede, imparando a maneggiare il Catechismo della Chiesa Cattolica e i documenti principali del Magistero. La stessa Associazione ve ne offre l’opportunità con il biennio di formazione religiosa degli Aspiranti e il triennio di formazione degli Allievi, oltre agli incontri del giovedì sera. La fede richiede di essere sempre “pensata”, perché siamo in grado di darne le ragioni. E questo al giorno d’oggi è indispensabile.

Amare. La fede senza la carità è monca. Il credente è chiamato a dare una personale testimonianza della propria fede, che si esprime nell’amore per i fratelli, specialmente ammalati, poveri, sofferenti; tutti quelli che avete l’opportunità di incontrare nei vostri servizi qui in Vaticano; ma anche naturalmente al di fuori, nella vostra vita ordinaria.

Pregare. La preghiera è l’anima della vita cristiana ed è la forza che spinge l’apostolato, dunque anche l’impegno di nuova evangelizzazione che il Papa ci chiede. La vostra Cappella, dedicata all’Apostolo Pietro, costituisca sempre il cuore dell’Associazione. La preghiera si impara con l’esercizio; pertanto, la vostra formazione religiosa sia sempre integrata dall’iniziazione alla preghiera e dalla perseveranza in essa.

Invoco, dunque, la Virgo fidelis, affinché sempre vi accompagni e vi assista. Lo faccio con parole a voi note e care: “Tu impetra che la nostra fede, da ogni parte insidiata e combattuta, non vacilli giammai”. La Madonna sia modello anche d’amore e di preghiera. Alla sua intercessione e alla celeste protezione dei Santi Patroni Pietro e Paolo affido infine l’Associazione tutta con il Presidente, gli Assistenti, il Consiglio, i Soci, gli Aspiranti, gli Allievi e i familiari. Con gli auguri migliori per il vostro apostolato!

    

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