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PRESENTAZIONE DEL LIBRO “IUSTITIAM ET IUDICIUM FACERE”.
SCRITTI IN ONORE DEL PROF. DON SABINO ARDITO, SDB

DISCORSO DEL CARDINALE TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO

Mercoledì, 30 novembre 2011

 

Cari Amici,

desidero rivolgere un cordiale saluto ai Signori Cardinali, ai Presuli, ai sacerdoti, alle persone consacrate, alle Autorità accademiche e agli studenti, con un pensiero speciale per i curatori e gli autori dei saggi del volume, che oggi viene presentato, dal titolo «Iustitiam et Iudicium Facere. Scritti in onore del Prof. Don Sabino Ardito, SDB», edito dalla Libreria Ateneo Salesiano.

Un saluto particolare rivolgo al caro Don Ardito, che in questo pregevole volume raccoglie, in un certo senso, la stima, la riconoscenza e l’affetto di quanti hanno potuto apprezzarne nel corso degli anni il ministero giudiziale presso il Tribunale del Vicariato di Roma, e la competenza di studioso e di docente per tanti anni presso la Pontificia Università Salesiana e altre Istituzioni accademiche, come pure la valida collaborazione a vari Dicasteri della Curia Romana. Un pensiero di profonda gratitudine va pure ai professori Don Jesu Pudumai Doss e Don Markus Graulich che hanno promosso questa iniziativa editoriale quale omaggio a don Sabino Ardito in occasione del suo 70° genetliaco.

Ho accolto volentieri l’invito a partecipare a questo incontro per la stima e l’amicizia verso Don Sabino, al quale mi legano, tra l’altro, non pochi momenti di comune impegno al servizio del diritto canonico, specialmente nella fase preparatoria del nuovo Codice (1983), come pure una proficua collaborazione nella nostra Università salesiana. Ritengo che l’interessante pubblicazione, oggetto della nostra attenzione, costituisca un significativo contributo per approfondire la comprensione di una disciplina importante nella missione della Chiesa, il diritto canonico. Questo volume, infatti, si propone di cogliere un peculiare aspetto del diritto ecclesiale, quello matrimoniale e familiare, al quale Don Ardito da tanti anni si dedica con grande solerzia, vivo senso della giustizia, sostenuto dalla passione per la verità, come è richiesto ad un giudice ecclesiastico. Nella molteplice attività professionale, giudiziaria e accademica, egli è sempre stato mosso da un afflato pastorale, che ha reso ancora più fruttuoso il suo infaticabile impegno. A tale proposito vorrei richiamare quanto ha detto il Santo Padre Benedetto XVI, nel gennaio di quest’anno, in occasione dell’Inaugurazione dell’Anno Giudiziario della Rota Romana: «Torno a considerare il rapporto tra diritto e pastorale. Esso è spesso oggetto di fraintendimenti, a scapito del diritto, ma anche della pastorale. Occorre invece favorire in tutti i settori, e in modo particolare nel campo del matrimonio e della famiglia, una dinamica di segno opposto, di armonia profonda tra pastoralità e giuridicità, che certamente si rivelerà feconda nel servizio reso a chi si avvicina al matrimonio» (22 gennaio 2011).

Il compito di favorire la conoscenza del diritto e di amministrare la giustizia nella Chiesa è un’alta ed imprescindibile missione. Per Don Sabino Ardito essa è diventata un impegno di vita, che l’ha reso gioioso apostolo del diritto, sempre fedele al Vangelo e alla norma codiciale. Pensando al profilo umano, giudiziario ed ecclesiale del canonista e del giudice Ardito, che, a nome della Chiesa, tratta e giudica la condizione di molti fedeli i quali, fiduciosi, si rivolgono alla giustizia della Chiesa, viene in mente proprio l’icona del Signore che incontra Abramo alle Querce di Mamre per rivelargli la sua vocazione, esortandolo ad «agire con giustizia e diritto» (Gen 18,19), come recita il titolo del libro che stiamo presentando.

Per quanto concerne l’impegno circa il diritto matrimoniale, Don Sabino si è sforzato costantemente di inquadrare ogni suo studio giuridico sul matrimonio e sulla rilevanza dell’amore coniugale nella luce dei principi che tale istituto riceve dalla sua natura sacramentale, traendo da questo imprescindibile criterio tutte le giuste e dovute conseguenze. Gli approfondimenti giuridici sul matrimonio elaborati nel corso degli anni da Don Ardito risultano validi poiché poggiano su sicure basi teologiche, favorendo così una visione giuridica non meramente positivista e naturalista, ma ricca del dato sacramentario dell’istituto matrimoniale e segnata dalla luce soprannaturale e dalla forza evangelica.

Pertanto, nell’accostare e nel trattare la normativa processuale matrimoniale, Don Sabino Ardito ha saputo tener presenti sia le istanze pastorali sia quelle dottrinali, tanto che il suo lavoro di canonista è contraddistinto da una capacità di sintesi, che non solo non contrasta con la norma, ma la serve e la corrobora affinché la sua efficacia sia piena, salutare e veramente utile alla comunità ecclesiale per la quale è codificata. Siamo consapevoli, infatti, che poco vale la dottrina se non viene messa a servizio della vita delle comunità ecclesiali, se non trova validi strumenti di attuazione. Inefficaci rimangono quelle leggi che non incidono sulla quotidianità dei rapporti umani o che, per mancanza di adeguati strumenti applicativi, restano lettera morta. Nella Chiesa non bastano gli organi giurisdizionali; insufficienti sono gli strumenti di produzione giuridica, di interpretazione della legge e di applicazione della norma anche se accompagnate da corrispondenti sanzioni. La Chiesa sa che la sua azione legislativa, giudiziaria e coattiva, per essere pienamente efficace, deve produrre convincimenti nel singolo e nella comunità non solo a livello di comportamento esteriore, ma anzitutto di coscienza. E’ proprio partendo da questa esigenza fondamentale che emerge la necessità pratica che la dottrina come la norma canonica siano accompagnate da una valida ed intelligente azione pastorale.

Cari amici, l’opera che oggi viene presentata offre una preziosa occasione per riflettere sull’importanza del diritto canonico nella Chiesa, a servizio del popolo santo di Dio. Rinnovo il mio vivo compiacimento al caro confratello Don Sabino Ardito per quanto ha operato in questi anni per la giustizia della Chiesa, specialmente nella Diocesi del Papa e nella Curia Romana: la sua fervida e alacre attività di giurista e di giudice competente e scrupoloso è stata di aiuto per tante persone e comunità, favorendo la tutela dei diritti di ciascuno per lo sviluppo integrale degli individui e per la costruzione del regno di Dio nella città degli uomini.

 

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