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BENEDIZIONE DELLA CAPPELLA DEL BEATO GIOVANNI PAOLO II

ALLOCUZIONE DEL CARDINALE TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO DEL SANTO PADRE

Gdańsk-Zaspa
Martedì, 12 giugno 2012

 

Cari fratelli e sorelle!

«Non c’è uomo che non prega, c’è solo un uomo che non sa di pregare».

Queste sono parole del Beato Giovanni Paolo II, quanto mai appropriate al gesto che oggi ho la gioia di compiere: la benedizione di questa Cappella dedicata al grande Papa polacco. Giovanni Paolo II è stato soprattutto uomo di Dio, uomo di grande preghiera. Egli passava lunghe ore nella sua cappella a pregare e adorare il Signore. I suoi più stretti collaboratori testimoniano la sua dedizione all’adorazione prolungata di giorno e di notte.

Nella Lettera apostolica Mane nobiscum Domine, del 2004, scritta in occasione dell’apertura dell’Anno dell’Eucaristia, egli sottolinea che l’adorazione eucaristica fuori della Messa deve diventare «un impegno speciale per le singole comunità parrocchiali e religiose» e invita a restare «prostrati a lungo davanti a Gesù presente nell’Eucaristia, riparando con la nostra fede e il nostro amore le trascuratezze, le dimenticanze e persino gli oltraggi che il nostro Salvatore deve subire in tante parti del mondo» (n. 18).

Il Beato Giovanni Paolo II, durante il suo lungo pontificato, ha esortato spesso ad approfondire nell’adorazione la nostra contemplazione personale e comunitaria. Ricordava inoltre che il santo Rosario, «compreso nel suo senso profondo, biblico e cristocentrico», raccomandato nella Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, può essere una via particolarmente adatta alla contemplazione eucaristica, attuata in compagnia e alla scuola di Maria (cfr n. 18).

Fratelli e sorelle, l’adorazione è un ponte, un legame sacro tra la celebrazione dell’Eucaristia e la vita concreta di tutti i giorni. Certamente la celebrazione eucaristica è il centro, ma devo sapermi fermare ad assimilarla, a personalizzarla nell’adorazione silenziosa, per accogliere pienamente i frutti che l’Eucaristia può portare nella mia vita personale. Adorare Dio significa anche riconoscere che Lui è l’unico Signore della nostra vita, e che ogni cosa che facciamo, in definitiva, ha Lui come fine. Il cuore dell’uomo di oggi è pieno di tanto rumore a causa delle attività e dei ritmi a volte frenetici di questo mondo. Diventa perciò ancora più forte il bisogno di silenzio, di potersi fermarsi un po’ e stabilire un dialogo con il Signore.

Adorare il Signore significa anche ascoltarlo. Il Signore ama parlare al cuore, vuole che entriamo in relazione con Lui, che ascoltiamo la sua voce per imparare ad amarlo come Lui ci ama. L’adorazione permette di entrare, per così dire, nel cuore di Dio. Ed è da lì, dal cuore di Dio e dalla sua misericordia, che i cristiani traggono forza per la missione, per l’evangelizzazione e la promozione umana, perché è solo Dio, solo l’amore divino che trasforma veramente e profondamente il mondo. Lo dimostrano i Santi! Attraverso la testimonianza dei cristiani la Parola del Vangelo mira ad irradiarsi nella società e nella cultura (cfr. Lett. ap. Mane nobiscum Domine, 25). E al tempo stesso la preghiera di adorazione permette anche di vivere più intensamente, con maggiore partecipazione, le celebrazioni eucaristiche.

Cari amici! Per la terza volta prego con voi qui a Gdańsk-Zaspa. Il 16 giugno 2007 abbiamo ricordato insieme il XX° anniversario della visita pastorale di Giovanni Paolo II nella vostra Arcidiocesi. Il 2 maggio 2009, durante una solenne Celebrazione, ho consacrato la chiesa della Divina Provvidenza. Tra poco, nella cattedrale di Oliva, renderemo grazie per il XXV° anniversario della visita dell’indimenticabile Papa Giovanni Paolo II.

Vorrei concludere con le parole del Papa Benedetto XVI, pronunciate il 1° maggio 2011 in Piazza San Pietro: «Beato te, amato Papa Giovanni Paolo II, perché hai creduto! Continua – ti preghiamo – a sostenere dal Cielo la fede del Popolo di Dio».

Questa Cappella sia anche l’adempimento del testamento spirituale del Papa polacco. Salga a Dio in questo luogo, piena di fede e di speranza, la preghiera per ottenere dal Cielo abbondanti grazie per l’intercessione del Beato Giovanni Paolo II.

 

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