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CERIMONIA DI PRESENTAZIONE DELLA MEDAGLIA COMMEMORATIVA
 DEL VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
 A RIO DE JANEIRO IN OCCASIONE DELLA
28ª GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

DISCORSO DEL CARDINALE TARCISIO BERTONE
SEGRETARIO DI STATO

Residenza di Sumaré, Rio de Janeiro
Martedì, 23 luglio 2013

 

Eccellentissimo monsignor Orani João Tempesta, arcivescovo di São Sebastião do Rio de Janeiro,
Eminentissimo cardinale Stanisław Ryłko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici,
Illustrissimo Signor Marcone Leal, vice-presidente della Casa da Moeda del Brasile,
Cari fratelli e care sorelle,

Ai piedi del Corcovado, la montagna dove si trova la statua del Cristo Redentore, il quale con le sue braccia aperte benedice la città di Rio de Janeiro, che vista dall’alto dimostra di meritare veramente il titolo di Città meravigliosa, ci siamo oggi riuniti per partecipare alla presentazione della medaglia commemorativa per la prima visita apostolica di Sua Santità Papa Francesco in Brasile, in occasione della XXVIII Giornata mondiale della gioventù.

A nome del Santo Padre, vorrei innanzitutto ringraziare la Casa da Moeda del Brasile per la bella iniziativa di coniare queste medaglie che hanno certamente come obiettivo quello di lasciare impresso, in un modo che potremmo definire “fisico”, il ricordo di questa celebrazione di fede e di gioia che riunisce giovani provenienti da tutti i continenti.

La medaglia in questione presenta sul diritto l’immagine di Papa Francesco, allegro e sorridente, che mostra la sua vicinanza al popolo e la semplicità dei suoi gesti che, dal momento stesso in cui è stato annunciato come nuovo vescovo di Roma, hanno conquistato il mondo intero. Sul rovescio ha impresse le immagini della cattedrale di São Sebastião do Rio de Janeiro e della basilica di Nostra Signora Aparecida, rappresentando così le due città che condividono la gioia di ricevere la prima visita fuori dall’Italia del primo Papa latinoamericano.

Se mi permettete una brevissima riflessione, nel vedere questa “memoria coniata in metallo”, penso che essa debba essere, per noi, un motivo in più per vivere con gratitudine queste giornate storiche qui in Brasile. Ieri, nella cerimonia di benvenuto al Palazzo Guanabara, Papa Francesco ci ha ricordato che il motivo che lo ha portato in Brasile non è stato altro che quello di «alimentare la fiamma di amore fraterno che arde in ogni cuore», in particolare nel cuore dei giovani, nella certezza che la «gioventù è la finestra attraverso la quale il futuro entra nel mondo» (Discorso nella cerimonia di benvenuto, 22 luglio 2013). E, proprio perché tutti desideriamo un mondo migliore, è necessario scommettere sui giovani. Perciò, vedendo la medaglia coniata con la figura di Papa Francesco, siamo chiamati a far sì che le parole che egli ci rivolgerà in questi giorni, possano restare coniate nella nostra mente e nel nostro cuore.

Cari amici, vi ringrazio ancora una volta per la lodevole iniziativa che ci riunisce oggi, oltre che per la stupenda opportunità che mi offre di stare qui, a contemplare quel capolavoro della natura che è la foresta di Tijuca. E, volgendo lo sguardo verso la Statua del Cristo Redentore, gli chiedo di benedire tutti voi, le vostre famiglie e i vostri lavori. Grazie.

 

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