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DISCORSO DEL CARD. TARCISIO BERTONE
DURANTE LA
CERIMONIA PER IL CONFERIMENTO,
AL SEGRETARIO DI STATO DEL SANTO PADRE,
DELLA
 CITTADINANZA ONORARIA DI INTROD (VALLE D'AOSTA)

Domenica, 11 agosto 2013

 

Eccellenza,
Stimate Autorità,
Gentili Signore e Signori,
 

Ho molto apprezzato le parole del Sindaco, Dottor Anglesio, e del Presidente della Regione Valle d’Aosta, Dottor Rollandin, che ringrazio di cuore per questa onorificenza che viene data alla mia persona, ma che considero soprattutto come un atto di omaggio al ruolo di Segretario di Stato, che in questi ultimi anni sono stato chiamato a ricoprire accanto al Romano Pontefice; prima con Papa Benedetto XVI, e più recentemente con Papa Francesco.

Mi piace pensare che nella motivazione è stata sottolineata l’intenzione di rafforzare il legame di Introd con la sede di Roma ed il Papato. I Papi stessi, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno instaurato uno speciale rapporto con voi, con la loro presenza e i loro gesti di affetto. Legame che sono lieto di intensificare, rappresentando oggi in mezzo a voi la Santa Sede. Mi congratulo perché questo paese situato fra i monti della Valle d’Aosta, esprime anche così la sua profonda appartenenza cristiana, mantenendosi idealmente unito a quel cuore pulsante di vita e di lavoro al servizio della Chiesa universale, che è la sede di Roma.

Altro motivo di questa onorificenza è la stima che la vostra collettività nutre verso la Comunità salesiana, che opera in questa valle e che, per vocazione, sulla scia di Don Bosco, educa i giovani alla vita cristiana, onesta e generosa. E’ un grande privilegio per me essere il destinatario del vostro plauso, che accetto con grande piacere e che immediatamente condivido con i miei Confratelli salesiani qui presenti.

Il vostro riconoscimento mi è rivolto anche come “turista”, per così dire, che ha preferito questi luoghi rispetto alle tante mète gradevoli che possono essere offerte nel nostro Bel Paese o altrove. 

E’ da ben otto anni che mi reco a Les Combes per trascorrere le mie purtroppo brevi vacanze estive. Sono giorni dell’anno molto attesi e desiderati, e il piacere di trascorrerli fra questi monti è favorito dall’accoglienza gentile, discreta e premurosa nello stesso tempo, di tutti voi. Permettetemi, dunque, di esprimere il mio profondo ringraziamento non solo alle Istituzioni, ma a tutta la popolazione.

Non posso negare che l’attrattiva è nutrita anche dai tanti ricordi sulla permanenza qui, nel periodo estivo, dei papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Essendo stato loro vicino durante le gravose fatiche e preoccupazioni del diuturno lavoro dell’anno, mi sentivo gratificato nel vederli riposare nella serenità e nelle frescura di queste montagne, che mi sono così diventate particolarmente care e, quindi, preferite anche per le mie vacanze.

Proseguiremo il nostro incontro con la Santa Messa che, essendo il più alto atto di gratitudine, sono lieto di celebrare per voi e insieme a voi.

 

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