The Holy See
back up
Search
riga

INTERVENTO DELLA SANTA SEDE
AL SECONDO COMITATO DELLA 63ª SESSIONE ORDINARIA
DELL'ASSEMBLEA GENERALE DELL'O.N.U.
SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE

DISCORSO DI S.E. MONS. CELESTINO MIGLIORE,
OSSERVATORE PERMANENTE DELLA SANTA SEDE
PRESSO L'ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE*

New York - Martedì, 28 ottobre 2008

"Sviluppo sostenibile: tutela del clima globale
per le generazioni attuali e future dell'umanità"

 


Signor presidente
,

la mia delegazione è lieta di partecipare a questo dibattito sulla tutela del clima globale per le generazioni attuali e future dell'umanità, e desidera esprimere subito il proprio apprezzamento per l'approccio efficace a questo particolare tema dell'Assemblea generale.

Si dice spesso che bisogna difendere l'ambiente. Il termine "difesa" potrebbe ingannevolmente portarci a credere nell'esistenza di un conflitto fra l'ambiente e l'essere umano. In questo forum, parliamo di "tutela" o "salvaguardia". Di fatto, in questo caso, per tutela si intende qualcosa di più della difesa. Essa implica una visione positiva dell'essere umano, intendendo che la persona è considerata non come un disturbo o una minaccia per l'ambiente, ma come sua amministratrice. In questo senso, non solo non c'è opposizione fra essere umano e ambiente, ma esiste un'alleanza inseparabile e salda, nella quale l'ambiente essenzialmente condiziona l'esistenza e lo sviluppo dell'essere umano mentre quest'ultimo perfeziona e nobilita l'ambiente con la sua attività creativa.
L'uso di un linguaggio appropriato è importante quando parliamo di tutela dell'ambiente e di mutamento climatico che sono tanto vitali per l'intera umanità oggi.

Da quando il diritto internazionale ha cominciato ad accogliere ecosistemi globali comuni e condivisi, sono stati formulati nuovi concetti con l'intento di ripensare le basi legali dell'appropriazione, dell'uso, della salvaguardia, della tutela e della condivisione equa delle risorse naturali e degli ecosistemi. Nonostante alcune divergenze di opinione a proposito del loro significato e del loro status normativo, i principi di "comune patrimonio dell'umanità", "responsabilità statale", "responsabilità comuni, ma differenziate", "equità generazionale e intragenerazionale", hanno offerto prospettive e orientamenti preziosi per affrontare le interrelazioni fra ambiente, sviluppo economico e diritti umani.

Parimenti, il principio della "responsabilità di tutelare", sebbene non sia stato in grado di generare norme giuridiche precise in sé, è stato invocato da alcuni come aspetto essenziale dell'esercizio della sovranità a livello nazionale e internazionale.

In realtà applicare questo principio a questioni ambientali e associarlo alla tutela del clima globale offre alla comunità internazionale un'opportunità per riflettere su diversi aspetti che possono contribuire a promuovere uno sviluppo umano autentico.

La responsabilità di tutelare il clima ci esorta ad approfondire ulteriormente le interazioni fra sicurezza alimentare e cambiamento climatico, prestando particolare attenzione alla centralità della persona umana, in particolare alle popolazioni più vulnerabili, che spesso vivono in zone rurali di Paesi in via di sviluppo. Le strategie per affrontare le sfide della sicurezza alimentare e del cambiamento climatico, attraverso sinergie di adattamento e attenuazione, devono prendere in considerazione la centralità di queste popolazioni, rispettare la loro cultura e i loro usi tradizionali.
La responsabilità di tutelare il clima dovrebbe basarsi sull'alleanza fra i principi di sussidiarietà e di solidarietà globale. In un mondo così interconnesso come quello di oggi assistiamo all'espansione rapida di una serie di sfide in numerosi settori della vita umana, dalla crisi alimentare al dissesto finanziario. Queste crisi hanno rivelato le scarse risorse nazionali e le limitate possibilità di trattarle adeguatamente e l'esigenza sempre maggiore di un'azione collettiva da parte della comunità internazionale. I negoziati attuali relativi al quadro della convenzione delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico sono un buon esempio di come la responsabilità di tutelare, la sussidiarietà e la solidarietà globale sono strettamente interconnesse, un fatto che dobbiamo prendere in considerazione nell'ambito della tutela del clima globale per le generazioni attuali e future.

Dovremmo comprendere che la questione ambientale non si può considerare separata da altre, come quelle dell'energia e dell'economia, della pace e della giustizia, degli interessi nazionali e della solidarietà internazionale. Non è difficile percepire il modo in cui le questioni della tutela ambientale, dei modelli di sviluppo, dell'equità sociale e della responsabilità comune di prendersi cura dell'ambiente sono legate fra loro inestricabilmente.

La società odierna non può compiere adeguatamente il dovere legato alla responsabilità di tutelare l'ambiente se non rivede seriamente il suo stile di vita, i suoi modelli di consumo e produzione. Quindi, c'è bisogno urgente di educare alla responsabilità ecologica, basata sul fatto che molti valori etici, fondamentali per edificare una società pacifica, hanno un rapporto diretto con la questione ambientale. Al contrario, l'interdipendenza delle molte sfide che il mondo affronta oggi conferma la necessità di soluzioni coordinate basate su una coerente visione morale del mondo.

Quest'educazione non può basarsi semplicemente su motivi politici o ideologici né ha per scopo il rifiuto del mondo moderno. Implica una conversione e un cambiamento autentici dei modelli di pensiero e di comportamento e dovrebbe basarsi sul valore e sulla dignità della persona umana.


*L’Osservatore Romano, 6.11.2008, p.2.

 

top