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INTERVENTO DELLA SANTA SEDE AL
460° INCONTRO DEL CONSIGLIO PERMANENTE DELL'OSCE

INTERVENTO DI MONS. LEO BOCCARDI*

Vienna - Giovedì, 10 luglio 2003

 

Signor Presidente,

La mia delegazione si associa ai precedenti oratori nel dare il benvenuto al Sotto-Segretario agli esteri italiano l’On. Roberto Antonione e lo ringrazia per il suo intervento.

Il semestre appena iniziato è davvero cruciale per il futuro dell’Unione Europea e costituisce una decisiva tappa di avvicinamento alla prima Costituzione europea, all’ingresso di dieci nuovi Paesi nel 2004, ed il tentativo di trovare un ruolo da protagonista nel panorama internazionale.

La mia delegazione ha notato con interesse i riferimenti positivi alla nostra Organizzazione nel Programma di lavoro della Presidenza italiana, laddove si parla della “Presenza dell’Europa nel mondo: per un’Unione protagonista sulla scena internazionale”, in cui si ricercano gli opportuni collegamenti con le esperienze dell’ONU e dell’OSCE nel campo degli strumenti civili di gestione delle crisi.

Ha osservato inoltre che la Presidenza italiana attribuirà massimo rilievo allo sviluppo delle relazioni tra l’Unione e i Paesi della Regione dei Balcani occidentali, del Caucaso, dell’Asia Centrale e del Mediterraneo, valorizzando la proficua sinergia che l'impegno dell’Unione può trovare con altre Organizzazioni come l’OSCE.

Ciò corrisponde anche alla posizione espressa di recente dal Papa Giovanni Paolo II che, nel cammino per disegnare il volto nuovo del Continente, vede per molti aspetti determinante il ruolo delle istituzioni internazionali, e tra queste in particolare l’OSCE per la sua opera per il mantenimento della pace e della stabilità.

Il Presidente Ciampi, parlando a Berlino il 25 giugno scorso, ha detto che “1’Europa è antica nella sua storia, è duratura nella sua identità, è nuova e giovane nelle sue istituzioni comuni”. Anche la nostra Organizzazione è nuova, giovane e dinamica, ben venga quindi questa collaborazione, auspicabile anche in altri settori come l’immigrazione, il traffico degli esseri umani e anche la dimensione economico-ambientale.

L’Italia è uno dei Paesi fondatori e ha sempre svolto un ruolo importante nello sviluppo dell’integrazione europea. In questa fase delicata Roma è chiamata a svolgere un ruolo in linea con le sue tradizioni europeiste. E siamo sicuri che sarà ben all’altezza. Come lo sarà, Signor Sotto-Segretario, la Delegazione italiana all’ OSCE guidata dal'Ambasciatore Lenzi.
Grazie, Signor Presidente.

 


 

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