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SECONDA FASE PREPARATORIA DELLA CSCE (SOTTO-COMMISSIONE I)

INTERVENTO DI MONS. FRANCESCO CANALINI*

Ginevra - Venerdì, 5 luglio 1974





Signor Presidente,

Come è noto, la delegazione della Santa Sede ha un interesse del tutto particolare per il principio sui diritti dell’uomo e le libertà fondamentali.

Ciò per un duplice motivo: da una parte, il posto centrale che la Santa Sede, nella sua concezione del mondo, riserva all’uomo, considerato l’essere al cui bene e sviluppo integrale deve mirare l’organizzazione sociale e politica; dall’altra, il fatto che per la Santa Sede è importante che venga salvaguardato il valore completo della persona umana, cominciando dalle esigenze fondamentali dell’uomo, quelle che toccano più intimamente la sua coscienza e la sua vita interiore.

Per questi motivi la mia delegazione ha ascoltato sempre con soddisfazione tutti gli interventi che, nel corso della Conferenza, hanno messo in rilievo che l’uomo deve essere al centro delle preoccupazioni dello Stato e destinatario dei risultati dei nostri lavori.

È anche profonda convinzione della Santa Sede che, nella prospettiva di creare condizioni nuove per una maggiore fiducia tra i popoli, è necessario avere il coraggio di adottare misure che, direttamente, concernono gli Stati, ma indirettamente devono ripercuotersi in maniera positiva sugli aspetti individuali e concreti della vita di ogni uomo, aspetti che sono oggetto di studio in altri settori della nostra Conferenza.

Ciò permetterebbe di dare alla pace e alla cooperazione una dimensione viva e concreta, percepita dalle singole persone, promuovendo altresì il passaggio da una situazione di coesistenza passiva, fondata su di un equilibrio precario, ad una situazione di cooperazione, che porterebbe al raggiungimento di un costruttivo ‘vivere insieme’.

Tale cooperazione è più facilmente raggiungibile se tutti gli Stati si impegnano a promuovere effettivamente i diritti dell’uomo e le libertà fondamentali, che costituiscono un fattore di intesa, di solidarietà e di pace stabile fra gli uomini e fra i popoli.

Nello stesso tempo in cui conferma questo atteggiamento nei confronti dei diritti dell’uomo in genere e delle libertà fondamentali, considerate connesse fra di loro, la Santa Sede fa presente che, in conformità con la sua natura specifica, ha sottoposto in particolare una proposta concreta sulla libertà religiosa il 9 ottobre 1973.

Nella nostra idea, il riferimento alla libertà di religione dovrebbe conformarsi ed armonizzarsi con l’insieme della formulazione del principio, nell’intesa comunque che l’elemento essenziale e irrinunciabile vi figuri in maniera soddisfacente.

Grazie, Signor Presidente.

 

 

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