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DISCORSO DI RINGRAZIAMENTO DEL CARDINALE SODANO 
IN SEGUITO AL CONFERIMENTO DELLA MEDAGLIA D'ORO 
DA PARTE DEL RETTORE DELL'UNIVERSITÀ COMENIUS 

Giovedì, 25 maggio 2000
 

 

Signor Presidente della Repubblica,
Signor Rettore, distinti Membri del Senato accademico, cari amici!

Sono lieto di trovarmi in mezzo a uomini di cultura, di arte e di scienza, che fanno onore alla loro patria.

In un libro sulla letteratura slovacca che ho letto recentemente, ho notato che, alla fine del 1700, Anton Bernolák fondò, a Trnava, un circolo culturale denominato La dotta compagnia slovacca (Slovenské ucene tovarissto). Entrando in quest'aula, ho avuto l'impressione di entrare anch'io a far parte della dotta compagnia slovacca!

Grazie di cuore, Signor Rettore, per le parole che mi ha rivolto e per l'omaggio della medaglia d'oro, che ha voluto consegnarmi, a nome dell'Università. La conserverò come uno dei ricordi più cari di questa mia visita a Bratislava.

A tutti voi rivolgo i migliori auguri di buon lavoro, nel vostro impegno rivolto alla ricerca scientifica ed alla formazione delle nuove generazioni.

Le difficoltà certamente non mancano. È un'opera grandiosa quella di preparare la gioventù di oggi alle sfide di domani. Ma anche in questo caso possiamo ripetere le parole dette dal Papa, al termine della Sua prima visita in Slovacchia, partendo da Vájnory:  Nébojte sa, non abbiate paura!
Nébojte sa, ripeto anch'io oggi, invitandovi a confidare nell'aiuto di Dio, di quel Deus scientiarum Dominus, che dà un senso alla nostra esistenza ed alla storia umana.

In un libro sulla Slovacchia ho letto che il centro geografico dell'Europa si trova nel piccolo Comune slovacco di Krémnické Bane-Krahily, e precisamente accanto ad una chiesa, la chiesa di san Giovanni.

Da parte mia vi ho raffigurato un simbolo eloquente:  il centro dell'Europa è situato accanto ad una chiesa, quasi ad indicare che dal cristianesimo è nata una forza vitale che ha unito e trasformato l'Europa nel corso dei secoli.

La nuova Slovacchia, giunta all'indipendenza nazionale grazie alla decisione ed ai sacrifici di tanti suoi figli, non vuole dimenticare che la sua storia è stata profondamente segnata dalla fede cristiana e dall'unione con la Chiesa di Roma. La ricca eredità civile e spirituale del cristianesimo è stata riconosciuta e riproposta come programma di vita anche per il futuro dalla stessa Costituzione della vostra giovane Repubblica.

Sono, quindi, lieto di essere venuto in Slovacchia, per celebrare questa volontà di collaborazione fra Chiesa e Stato, al fine di edificare un avvenire sempre più promettente per questa nobile Nazione.

 

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