37ª Riunione della Commissione Regionale dell’Organizzazione Mondiale del Turismo per l’Europa (CEU)
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INTERVENTO DELL’OSSERVATORE PERMANENTE
DELLA SANTA SEDE PRESSO L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE
DEL TURISMO (O.M.T.) ALLA 37ª RIUNIONE
DELLA COMMISSIONE REGIONALE PER L’EUROPA

(BUDAPEST, 23-26 MAGGIO 2001)

Giovedì, 24 maggio 2001

 

 

Sono lieto di partecipare alla "37a Riunione della Commissione Regionale dell’O.M.T. per l’Europa" e all’interessante Seminario su "L’avvenire delle piccole e medie imprese turistiche europee di fronte alla mondializzazione".

Il Nuovo Millennio è ormai iniziato e il turismo si conferma un terreno in continua evoluzione e fermento.

Il rapido e incessante sviluppo tecnologico e l’avvento di Internet ci impongono un ripensamento della concezione stessa del viaggio e del turismo.

Il fenomeno "mondializzazione" incide sulla mobilità, sulla comunicazione, sull’informazione e sui "sistemi di gestione" di qualsiasi moderna impresa e quindi anche sul turismo.

Si pone il problema della conciliazione delle diverse esigenze organizzative ed ambientali nell’ambito dello sviluppo della competizione delle piccole e medie imprese appartenenti allo stesso comparto, o trasversali.

In merito, la parola d’ordine per un decollo di eventuali situazioni stazionarie è la ricerca della professionalità. Sull’aspetto della professionalità, occorre individuare quei valori comuni che portino alla cooperazione tra Paesi.

Per non soffocare il dialogo aperto con le realtà presenti nei Paesi della concorrenza, si impone la ricerca di un punto di equilibrio che porti al rispetto ambientale e ad una corretta competizione.

L’Organizzazione Mondiale del Turismo, dal canto suo, è chiamata a prendere atto di questi fondamentali cambiamenti.

L’Europa si è inserita a pieno titolo in questo inevitabile processo economico e sociale ed è divenuta un’interlocutrice fondamentale dell’economia turistica mondiale.

In questi ultimi anni la tipologia del turismo si è allargata imponendosi sempre più sull’aspetto congressuale, sportivo, termale, alpino, culturale e religioso.

Questi aspetti trovano una rispondenza nel patrimonio turistico Europeo.

Proprio su questa linea, si potrà parlare di globalizzazione, privatizzazione del mercato, rispetto dei valori fondamentali della persona umana.

Questo comune patrimonio europeo, costituisce, pur nel rispetto delle differenze, un grosso capitale al quale potranno attingere tutte le iniziative turistiche.

Trattandosi di un patrimonio comune, si rivela quanto mai necessario il richiamo al codice comportamentale, redatto dall’OMT.

L’applicazione concreta di tale codice, diventerà un test per indicare la professionalità e la preparazione di tutte le strutture operative del settore.

L’espansione e la diffusione globale del turismo, è anche il frutto di questo tipo di attenzione e di studio, da sempre alla base di ogni seria politica di sviluppo turistico.

Grazie per l’attenzione!

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