The Holy See
back up
Search
riga
Santa Messa di ringraziamento al Signore celebrata nella Cattedrale di Messina in occasione del 150° anniversario della nascita del beato Annibale Maria di Francia

OMELIA DEL CARDINALE ANGELO SODANO,
SEGRETARIO DI STATO


Una vita di preghiera e d'azione
al servizio della Chiesa e del mondo

"Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe" (Mt 9, 38).

È risuonato quest'oggi in questa bella cattedrale l'appello accorato del divino Maestro ai suoi discepoli a pregare per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Pregate! o, come ben ricordiamo dal testo latino, Rogate. Questo termine che richiama un'altra parola latina, "Rogationes", mi porta spontaneamente con il pensiero all'infanzia, quando anche noi ragazzi prendevamo parte alle suppliche collettive denominate appunto "Rogazioni". Erano pratiche di pietà largamente diffuse nella tradizione popolare, soprattutto nelle campagne, e rappresentavano un pubblico momento di preghiera, invocando l'abbondanza dei favori divini e la sua benedizione nel tempo della semina e del raccolto, della mietitura e della vendemmia. Aderendo al pressante invito di Gesù, la Chiesa ci invita a pregare perché lo Spirito conduca un numero crescente di giovani ad impegnarsi nell'amore di Dio "con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze" (cfr Mt 22, 27).

1. Un carisma particolare

"Pregate dunque il padrone della messe. Rogate ergo Dominum messis".
Quante volte il giovane sacerdote don Annibale Maria ha meditato su quest'appello di Gesù! Egli comprese fin dalla giovinezza che si trattava di un "rimedio infallibile" per ottenere il dono di numerose e sante vocazioni. A 17 anni, quando pregava stando dinanzi al Santissimo Sacramento, intuì il "carisma del Rogate", vale a dire la necessità di pregare per le vocazioni. Da quel momento lo zelo per il Rogate non lo abbandonò più. Divenne piuttosto il nucleo centrale della sua stessa personalità, della sua profonda spiritualità e della sua incessante carità.

Il fascino del Rogate fu così insistente in lui, che lo portò addirittura a dar vita ad un'opera ispirata a tale imperativo evangelico. Inventò persino il nome di "Rogazionisti", e cioè il nome degli uomini della preghiera per le vocazioni. Affiancò a questo Istituto maschile, la Congregazione delle "Figlie del Divino Zelo", per diffondere nel mondo tale ideale. Ai membri di entrambi gli Istituti, rami di uno stesso albero apostolico, chiese un quarto voto, i cui contenuti si possono riassumere nella preghiera quotidiana e fervorosa al fine di impetrare per la Chiesa e per il mondo numerose e sante vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata.

2. Una comunità in festa

Con particolare solennità quest'anno la Famiglia Rogazionista celebra il 150° anniversario della nascita del suo venerato fondatore. Fausta ricorrenza che viene commemorata con molteplici iniziative in diverse parti del mondo dove operano i figli spirituali del Beato Annibale Maria Di Francia. Il cuore delle celebrazioni giubilari è però Messina, terra natale del Beato e culla della sua provvida opera, luogo che accoglie le sue spoglie mortali, nel tempio da lui stesso edificato.

Riuniti attorno all'altare con intensa gioia spirituale, noi oggi ringraziamo il Signore per aver donato alla Chiesa questa grande figura di sacerdote e di apostolo. Rendiamo a lui grazie altresì per aver costantemente suscitato in questa terra siciliana luminosi esempi di santità, dai tempi delle martiri Agata, Lucia, e in seguito Rosalia, fino ai nostri giorni. Ben volentieri ho voluto essere con voi, in questa significativa circostanza. Mi unisco di cuore a voi nel lodare il Signore per le meraviglie che egli ha operato nel beato Annibale Maria.

Con tali sentimenti, rivolgo un cordiale pensiero al pastore dell'Arcidiocesi, Mons. Giovanni Marra, e lo ringrazio per le parole che ha voluto indirizzarmi all'inizio della Santa Messa. Il mio ringraziamento si estende al Superiore generale dei Rogazionisti, Padre Giorgio Nalin, e alla Madre Diodata Guerrera, Superiora generale delle Figlie del Divino Zelo. Saluto con affetto fraterno tutti gli Arcivescovi e Vescovi della Sicilia e della Calabria qui presenti. Rivolgo poi espressioni di deferente ossequio alle Autorità convenute per condividere questa comune esultanza. Saluto, infine, tutti voi carissimi fratelli e sorelle nel Signore, provenienti dalla Sicilia o da altre Regioni. A tutti porto il saluto e la Benedizione del Papa Giovanni Paolo II, che sentiamo spiritualmente presente fra noi in questo momento di intensa preghiera. Insieme canteremo il Te Deum, il nostro inno di lode all'Onnipotente:  "Te Deum laudamus. Te, Dio, noi lodiamo; Te confessiamo come nostro Signore!". Sì, perché Tu, o Dio sempre sostieni la tua Chiesa e sempre la santifichi, nel corso della sua storia.

3. La chiamata alla santità

Da questa suggestiva celebrazione liturgica vorrei poi raccogliere tre messaggi, connessi alla persona e all'attività del Beato Annibale Maria Di Francia:  l'universale chiamata alla santità, la preghiera per le vocazioni, la testimonianza di carità.
Anzitutto la chiamata di ogni cristiano alla santità. Mediante il battesimo siamo tutti "vocati", chiamati ad essere "santi, come Dio è santo" (cfr Lv 11, 44). Siamo cioè chiamati a riconoscere a Dio il posto che gli compete, e a servirlo fedelmente. In un tempo come il nostro, secolarizzato però affascinato dalla ricerca del sacro, c'è particolare bisogno di santi. Occorrono persone che, vivendo intensamente il primato di Dio nella loro esistenza, ne rendano percepibile la presenza. La santità è dono da implorare incessantemente. La santità è la risposta efficace al grido di speranza che si leva dall'umanità contemporanea. Oggi c'è bisogno di sacerdoti santi e di anime consacrate che siano fedeli a Dio e si dedichino con passione apostolica al prossimo. C'è bisogno di giovani che abbiano incontrato personalmente Cristo e ne siano stati affascinati così da essere in grado di coinvolgere i loro coetanei alla causa del Vangelo. Non dobbiamo, infatti, solo "parlare" di Cristo, ma dobbiamo farlo "vedere" con la nostra vita.

A tale fine è più che mai valida l'esortazione di Padre Annibale Maria Di Francia, che ha lasciato scritto:  "Procuriamo di santificarci perché tutto il resto è vanità" (Lettere del Padre, vol. I, p. 85). Sì, cari Fratelli e Sorelle, solo Dio conta, tutto il resto passa! Il santo è colui che riesce a percepire il vero segreto dell'esistenza. Abbandona ogni cosa pur di identificarsi con Cristo, "Via, Verità e Vita" (Gv 14, 6).

È dinnanzi a noi il fulgido esempio del vostro Fondatore. Ci sentiamo certo lontani da lui, a causa delle nostre umane fragilità. Ma non dobbiamo dimenticare che siamo, come lui, chiamati alla santità, e che il Signore non ci fa mancare la grazia necessaria per compiere questo cammino di spirituale perfezione. Come non ricordare qui l'invito che il Santo Padre rivolge, nella Lettera Novo Millennio ineunte, a tutti i cristiani al termine del Grande Giubileo e all'inizio del terzo millennio? Egli scrive:  "È ora di riproporre a tutti con convinzione la santità, questa misura alta della vita cristiana ordinaria" (NMI, 31). Questo medesimo richiamo è stato ripreso nel recente Concistoro, dove è stata riproposta la santità come priorità pastorale e come prospettiva determinante del cammino della Chiesa. Santità dei singoli e santità della comunità, come risposta fedele alla chiamata del Signore e gioiosa testimonianza della sua presenza salvifica.

4. L'invito alla preghiera

Un secondo messaggio viene a noi offerto dall'esempio del Beato Annibale Maria:  l'invito accorato a pregare per le vocazioni. Si tratta di un'urgenza, perché la "messe è molta ma gli operai sono pochi". Aveva capito bene questa fondamentale necessità il vostro Fondatore. Egli, infatti, pienamente consapevole che Dio non cessa di chiamare ancor oggi al suo servizio, fece della preghiera per le vocazioni la sua speciale missione. Pregava e invitava a pregare, affinché quanti sono chiamati al sacerdozio o alla vita consacrata, accolgano con generosa disponibilità il dono della vocazione che Dio ha deposto nel loro cuore come seme da coltivare.

Sì, la vocazione, è dono divino:  non è scegliere, ma essere scelti; è risposta a un amore che precede e accompagna. Anche oggi, la promozione delle vocazioni al ministero ordinato e alla vita consacrata deve diventare solerte impegno di ogni membro della Chiesa. La preghiera deve essere supporto costante ad una paziente opera vocazionale tra i giovani, affinché si sentano attratti a seguire Cristo con cuore indiviso e percepiscano la voce del Padre che li invita ad essere gioiosi apostoli del suo Regno.

5. L'invito all'azione

Il terzo messaggio che possiamo raccogliere dall'odierna celebrazione, ci viene dalla tante opere caritative del nostro Beato. La sua carità nasce dalla preghiera:  qui è la sorgente della sua multiforme attività apostolica. La contemplazione di Gesù diventa per lui la radice e la forza per una dedizione instancabile, per un amore fattivo verso tutti, in particolare verso gli ultimi. Animato da un coraggioso slancio di carità, il beato Annibale Maria ebbe un unico intento, quello di servire Gesù nel prossimo sofferente, con speciale attenzione verso gli orfani, gli emarginati e i poveri. Per lui preghiera e carità furono due facce della stessa medaglia. Convinto che l'incontro orante con il Cristo doveva tradursi e quasi convalidarsi in una vita spesa all'insegna dell'amore, fece di sé un'offerta totale a Dio e un servizio incessante ai fratelli.

La sua singolare testimonianza di carità lo ha assimilato a grandi Santi e Beati, quali san Vincenzo de' Paoli e, più vicino a noi, san Giovanni Bosco, il Cottolengo, il Beato Luigi Guanella e il Beato Luigi Orione. Il suo zelo costituisce uno stimolante incoraggiamento per i suoi figli e le sue figlie spirituali, impegnati come lui a recare ovunque l'annuncio dell'amore di Dio che guarisce le ferite dei cuori sofferenti e offre a tutti la pienezza della vita immortale. Il messaggio di carità racchiuso nell'insegnamento e nella testimonianza del padre Annibale Maria vale non solo per la Famiglia Rogazionista, tesa ad incarnarlo in modo esemplare, ma per la Chiesa, Popolo di Dio costantemente vivificato dall'amore.

6. L'attualità dei Santi

Questi sono alcuni tratti del messaggio del Beato padre Annibale Maria; messaggio di grande attualità a 150 anni dalla nascita. È vero, il contesto storico dal suo al nostro tempo è profondamente mutato, veniamo però anche oggi a trovarci di fronte a problemi e situazioni in parte comuni a quelli del secondo Ottocento. Egli visse in un periodo travagliato per la storia della Sicilia e dell'Italia. Si andavano affermando ideologie, caratterizzate da una forte carica antireligiosa, che contribuirono ad incrinare la vita cristiana e a mettere in crisi la coscienza di molti cattolici. Venne a crearsi una realtà di egoismo sociale, a cui il Beato reagì con una fede incrollabile, sostenuto dalla speranza che, con l'aiuto divino, si possano compiere grandi mutamenti sociali. È soprattutto grazie ad una genuina testimonianza della carità evangelica che, ieri come oggi, si può costruire una società più umana e solidale.

In questa luce, il messaggio del Beato Annibale Maria costituisce uno stimolo per tutta la Chiesa; è un incoraggiamento in particolare per le Comunità cristiane di Sicilia, perché imprimano un rinnovato slancio missionario alla vita cristiana, che faccia vibrare l'annuncio della Parola di Dio e che animi la loro esistenza quotidiana. Solo la credibile testimonianza del messaggio evangelico invoglia a seguire Cristo e a imitarlo.

Maria, che in questa magnifica cattedrale viene venerata come Assunta in Cielo, sostenga la Famiglia spirituale del Beato Annibale Maria Di Francia a partecipare attivamente della vitalità missionaria della Chiesa, e sostenga i credenti di questa terra nel generoso servizio d'amore alla società. A Lei, madre dei sacerdoti, noi affidiamo specialmente la grande causa delle vocazioni, perché anche ai nostri giorni prosegua l'azione misteriosa e feconda dello Spirito Santo nel cuore di tanti giovani.

7. Conclusione

Fratelli e Sorelle nel Signore, la parola e l'opera del Beato Annibale Maria Di Francia siano per tutti di esempio e di incitamento. Per questo oggi noi lo ricordiamo e lo invochiamo, ripetendo la preghiera composta per questo anno di grazia:

"All'alba del terzo millennio,
donaci, o Signore,
di poter camminare
sulle orme di Padre Annibale.
Rendici disponibili ed audaci
nell'obbedienza
al comando evangelico del "Rogate"
perché siano numerosi e santi
gli operai del Vangelo
per le messi del nostro tempo
e vengano alleviate le sofferenze
dei piccoli e dei poveri. Amen".

   

top