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LETTERA DEL CARDINALE SEGRETARIO DI STATO, PIETRO PAROLIN,
A NOME DEL SANTO PADRE,
IN OCCASIONE DELLA 91
a GIORNATA NAZIONALE PER L'UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

 

 

Dal Vaticano, 30 marzo 2015

A Sua Eminenza Reverendissima
il Signor Cardinale Angelo SCOLA
Presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo
di Studi Superiori

Signor Cardinale,

la Chiesa continua a rivolgere il suo sguardo pieno di premura verso i giovani prolungando così nel nostro tempo quel singolare affetto che Gesù manifestò nei loro confronti (cfr Mc 10,17-22). Tra le espressioni che maggiormente qualificano l’attenzione della comunità ecclesiale verso i giovani ci sono le iniziative finalizzate all’educazione e, in particolare, a garantire un’alta formazione culturale e professionale alla luce degli insegnamenti evangelici. Questa opera si è realizzata nel corso dei secoli grazie ad insigni figure di formatori e a istituzioni accademiche cattoliche che con generosità e competenza hanno saputo offrire loro una formazione integrale. Obiettivo che può essere conseguito solo grazie ad una istruzione di alto profilo scientifico che sappia declinare, nella costante ricerca della verità, le risorse della ragione con la luce della fede.

È questa la missione di cui si è fatta carico l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sviluppando il seme fecondo gettato da P. Agostino Gemelli e diventando nel corso dei decenni un punto di riferimento per il percorso universitario delle giovani generazioni.

La sua crescita è stata sostenuta dall’affettuosa e concreta vicinanza dei cattolici italiani, che hanno sempre visto in questa istituzione accademica un prezioso servizio per la formazione dei giovani e uno strumento per garantire il qualificato contributo dei cattolici alla vita sociale e al bene del Paese.

Ogni anno, con la celebrazione della Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, questo legame si rinnova e si consolida, anche grazie alla riflessione sui temi che di volta in volta vengono proposti.

Merita pertanto un’attenta considerazione e un adeguato approfondimento la tematica “Giovani, periferie al centro”, proposta per la 91aGiornata che si celebrerà domenica 19 aprile prossimo. La situazione dei giovani, anche a causa del prolungarsi della crisi economica, si è fatta particolarmente difficile. La carenza di lavoro, in particolare, determina una grande incertezza esistenziale e pregiudica anche la realizzazione di legittime aspirazioni sia in ambito professionale sia in riferimento alla formazione di una famiglia. I giovani rischiano così di diventare sempre più marginali nel sistema sociale, con gravi conseguenze per la loro vita e per il futuro di tutta la comunità. Per questo è necessario che essi ritornino al centro dell’attenzione e ad essere protagonisti della vita sociale.

Non manca in loro la volontà di reagire per contrastare la crescente marginalità e non lasciarsi prendere dallo scoraggiamento. Dalle interessanti indagini curate dall’Istituto Toniolo e dall’Università Cattolica nel contesto del Rapporto Giovani, emerge la grande determinazione delle nuove generazioni ad impegnarsi per superare le attuali difficoltà. In questo contesto risuonano ancora più vere e stimolanti le parole che Papa Francesco ha rivolto proprio agli universitari: «Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive… Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno. Sono diverse le sfide che voi giovani universitari siete chiamati ad affrontare con fortezza interiore e audacia evangelica. Fortezza e audacia» (Celebrazione dei Primi Vespri di Avvento con gli Universitari di Roma, 30 novembre 2013).

È compito della Chiesa sostenere questo slancio positivo che è presente nei giovani offrendo strumenti idonei per affrontare le criticità. In questa prospettiva è davvero rilevante il contributo che può venire dall’Università Cattolica. Da essa i giovani possono ricevere quella formazione di alto livello morale e culturale, attenta agli scenari internazionali e ai nuovi processi determinati dalla globalizzazione, che può aiutarli a diventare protagonisti di un profondo cambiamento. Oltre a ritrovare le ragioni vere della speranza per il loro futuro, essi potranno così contribuire alla rimozione delle cause che hanno determinato il costituirsi delle tante periferie materiali ed esistenziali che caratterizzano il nostro tempo.

Il Santo Padre, mentre chiede di pregare per Lui e per il Suo servizio alla Chiesa, assicura la Sua vicinanza e il Suo costante ricordo orante affinché l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sostenuta dall’Istituto Toniolo di Studi Superiori, possa continuare ad essere accanto ai giovani, aiutando soprattutto quelli meritevoli che hanno meno possibilità, nella certezza che l’investimento formativo è il migliore antidoto contro quella marginalizzazione a cui alcune inique dinamiche sociali sembrano volerli condannare.

Anche con riferimento a questa specifica finalità, unisco alla presente il contributo che il Santo Padre ha deciso di destinare a codesto benemerito Istituto di Studi Superiori e formulo i miei personali voti per l’attività e lo sviluppo dell’Ateneo dei cattolici italiani.

Sua Santità, mentre rinnova l’affidamento dell’Ateneo al Sacro Cuore di Gesù e alla Vergine Madre, Sedes Sapientiae, invia una speciale benedizione a Vostra Eminenza, al Magnifico Rettore, ai membri dell’Istituto Toniolo, all’Assistente Ecclesiastico Generale, agli illustri Professori, al personale tecnico-amministrativo e a tutti gli studenti.

Mi valgo della circostanza per confermarmi con sensi di distinto ossequio

dell’Eminenza Vostra Rev.ma
dev.mo

Pietro Card. Parolin
Segretario di Stato