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MESSAGGIO DEL
PREFETTO DEL DICASTERO
PER IL SERVIZIO DELLO SVILUPPO UMANO INTEGRALE
PER LA 69ma GIORNATA MONDIALE DELLA LEBBRA
Domenica, 30
gennaio 2022
Messaggio del Cardinale Michael Czerny, SJ
Ai Presidenti delle Conferenze Episcopali,
Ai Vescovi responsabili della Pastorale della Salute,
Ai religiosi e alle religiose,
Agli operatori sociali, sanitari e pastorali,
Ai volontari e a tutte le persone di buona volontà,
"Uniti nella dignità"
La lebbra (morbo di Hansen) è una malattia tropicale negletta
devastante, anche se curabile, che è stata in calo per diversi
decenni. Da quando è stata introdotta la terapia multifarmacologica
negli anni '80, i sintomi fisici di questa malattia sono diventati
gestibili e hanno dato la speranza di un'eliminazione definitiva
della lebbra. Tuttavia, "l'incidenza globale rimane alta, e i
pazienti hanno spesso complicazioni a lungo termine associate alla
malattia"[1]. L'anno
scorso sono stati segnalati circa 127.000 nuovi casi, un numero
significativamente inferiore a quello dell'anno precedente, anche se
la diminuzione è probabilmente dovuta alla minore rilevazione e
segnalazione durante la pandemia[2]. Oltre alle scoraggianti sfide fisiche associate alla lebbra, la
sconfortante realtà dello stigma rimane un formidabile ostacolo alla
salute totale e alla guarigione. L'Organizzazione Mondiale della
Sanità afferma: "Si stima che 3-4 milioni di persone vivano con
menomazioni o deformità visibili dovute alla lebbra. Poiché sia il
"marchio” della lebbra che la disabilità che essa provoca comportano
l'esclusione sociale in molte comunità, il numero di persone che
sperimentano lo stigma legato alla lebbra è probabilmente ancora
maggiore"[3].
Il tema della Giornata Mondiale della Lebbra di quest'anno è
"Uniti nella Dignità". Esso con fiducia indica che tutti coloro che
sperimentano la lebbra abbiano il diritto di avere una vita
dignitosa libera dallo stigma e dalla discriminazione legati alla
malattia. In molti luoghi del mondo dove la lebbra è prevalente
"gli individui affetti continuano a vivere come emarginati, portando
a una miriade di problemi di salute mentale e perpetuando un ciclo
di cattiva salute"[4].
Le persone con la lebbra spesso portano un doppio fardello; non solo
devono affrontare la realtà fisica della malattia, ma "molte persone
con la lebbra sperimentano ansia, depressione, disagio psicologico,
isolamento e pensieri suicidi"[5]. Una visione integrale della salute considera la dimensione corporea
così come quella spirituale, comprendendo la salute psicologica e
fisica. Lo stigma e la discriminazione colpiscono l'intera persona,
e richiedono la risposta completa degli individui e di una comunità
integrata e compassionevole.
Nella sua lettera enciclica
Fratelli tutti Papa Francesco fa
riferimento alla parabola di Gesù sul Buon Samaritano, nella quale
la vittima di un furto giace ferita e vulnerabile sul ciglio della
strada senza ricevere alcun aiuto o assistenza da chi gli passa
accanto diverse volte. Papa Francesco scrive: "Vivere indifferenti
davanti al dolore non è una scelta possibile; non possiamo lasciare
che qualcuno rimanga ‘ai margini della vita’. Questo ci deve
indignare, fino a farci scendere dalla nostra serenità per
sconvolgerci con la sofferenza umana. Questo è dignità."[6]. Essere uniti nella dignità significa essere trasformati, vedere le
cose in modo diverso e agire di conseguenza.
Nella nostra cura dei malati di lebbra non dobbiamo mai lasciare
che lo stigma e la discriminazione ci dividano.È la nostra comune
dignità umana che ci unisce come una cosa sola. Gesù Cristo ce lo
insegna con le sue parole, e ancor più con il suo esempio. "Durante il suo ministero", indica Papa Francesco, "Egli ha
incontrato tanti ammalati, si è fatto carico delle loro sofferenze,
ha abbattuto i muri dello stigma e della emarginazione che
impedivano a tanti di loro di sentirsi rispettati e amati. Per Gesù
la malattia non è mai stata ostacolo per incontrare l’uomo, anzi, il
contrario. Egli ci ha insegnato che la persona umana è sempre
preziosa, sempre dotata di una dignità che niente e nessuno può
cancellare, nemmeno la malattia"[7].
Gli esperti concordano sul fatto che "probabilmente uno dei
metodi più efficaci per ridurre la stigmatizzazione è la diagnosi
precoce e il trattamento appropriato"[8]. La pandemia da COVID-19 ha reso questo molto difficile in diversi
luoghi del mondo, poiché ha complicato l'assistenza sanitaria in
generale. Ma nessuna pandemia può cambiare la dignità della persona
umana né il suo valore inviolabile nella società, perché quando "la
dignità dell’uomo viene rispettata e i suoi diritti vengono
riconosciuti e garantiti, fioriscono anche la creatività e
l’intraprendenza e la personalità umana può dispiegare le sue
molteplici iniziative a favore del bene comune"[9]. Questo sarà il risultato finale del nostro essere uniti nella
dignità, la fecondità della creatività che permette alle comunità e
agli individui di riconoscere il valore di ogni persona,
specialmente di coloro che soffrono di malattie e disabilità.
Rispondere con successo alla sfida della lebbra è alla nostra
portata, poiché la medicina e la tecnologia hanno fornito aiuti e
cure che prima non erano disponibili. La diagnosi precoce e la
terapia multifarmaco continuano a portare speranza e guarigione a
migliaia di persone. Quello che ci rimane ora è di andare
avanti uniti nella dignità, nella speranza di vedere presto
sconfitti anche lo stigma e la discriminazione. Possa Nostra
Signora, Salute degli Infermi, continuare a intercedere per noi,
affinché possiamo riconoscere in tutte le persone quell'unica
dignità e valore che Dio ha affidato alla famiglia umana.
[1] White C., Franco-Parades C. “Leprosy in the 21st Century,”
Clin. Microbiol Rev. 28:80-94.
[2] World Health Organization (WHO), “Weekly Epidemiological Record,” No. 36,
10 September 2021.
[3] WHO, Towards Zero Leprosy: Global Leprosy (Hansen’s Disease) Strategy
2021-2030, 10.
[4] “Abandoning the Stigma of Leprosy,” Ed.,
Lancet, Vol. 393, 2
February 2019.
[5] WHO, Mental Health of People with Neglected Tropical Diseases: Toward a
Person-Centred Approach, 5.
[6] Papa Francesco,
Fratelli tutti, 68.
[7] Papa Francesco,
“Discorso ai malati di Huntington e ai loro familiari”, 18
maggio 2017.
[8] Kabir S. and Khurana A., “Leprosy Stigma and the Relevance of Emergent
Therapeutic Options,” Indian J Med Res 151: 1-5, January 2020.
[9] Papa Francesco,
Fratelli tutti, 22. |