La Legge della divina carità "EÂevidente che non tutti possono dedicarsi a fondo alla scienza; e perciò Cristo ha emanato una legge breve e incisiva che tutti possano conoscere e dalla cui osservanza. nessuno per ignoranza possa ritenersi scusato. E questa è la legge della divina carità. Ad essa accenna lÂApostolo con quelle parole: ÂIl Signore pronunzierà sulla terra una parola breve (Rm 9, 28). Questa legge deve costituire la norma di tutti gli atti umani. Come infatti vediamo nelle cose artificiali che ogni lavoro si dice buono e retto se viene compiuto secondo le dovute regole, così anche si riconosce come retta e virtuosa la azione dellÂuomo, quando essa è conforme alla regola della divina carità. Quando invece è in contrasto con questa norma, non è né buona, né retta, né perfetta. Questa legge dellÂamore divino produce nellÂuomo quattro effetti molto desiderabili. In primo luogo genera in lui la vita spirituale. E noto infatti che per sua natura lÂamato è nellÂamante. E perciò chi ama Dio, lo possiede in sé medesimo: ÂChi sta nellÂamore sta in Dio e Dio sta in lui (1 Gv 4, 16). E pure la legge dellÂamore, che lÂamante venga trasformato nellÂamato. Se amiamo il Signore, diventiamo anche noi divini: ÂChi si unisce al Signore, diventa un solo spirito con lui  (1 Cor 6, 17). A detta di santÂAgostino, Âcome lÂanima è la vita del corpo, così Dio è la vita dellÂanima Â. LÂanima perciò agisce in maniera virtuosa e perfetta quando opera per mezzo della carità, mediante la quale Dio dimora in essa. Senza la carità, in verità lÂanima non agisce: ÂChi non ama rimane nella morte (1 Gv 3, 14). Se perciò qualcuno possedesse tutti i doni dello Spirito Santo, ma non avesse la carità, non avrebbe in sé la vita. Si tratti pure del dono delle lingue o del dono della fede o di qualsiasi altro dono: senza la carità essi non conferiscono la vita. Come avviene di un cadavere rivestito di oggetti dÂoro o di pietre preziose: resta sempre un corpo senza vita. Secondo effetto della carità è promuovere la osservanza dei comandamenti divini: ÂLÂamore di Dio non è mai ozioso  dice san Gregorio Magno Âquando cÂè, produce grandi cose; se si rifiuta di essere fattivo, non è vero amoreÂ. Vediamo infatti che lÂamante intraprende cose grandi e difficili per 1Âamato: ÂSe uno mi ama osserva la mia parolaÂ(Gv 14, 25). Chi dunque osserva il comandamento e la legge dellÂamore divino, adempie tutta la legge. Il terzo effetto della carità è di costituire un aiuto contro le avversità. Chi possiede la carità non sarà danneggiato da alcuna avversità: ÂOgni cosa concorre al bene di coloro che amano Dio Â(Rm 8, 28); anzi è dato di esperienza che anche le cose avverse e difficili appaiono soavi a colui che ama. Il quarto effetto della carità è di condurre alla felicità. La felicità eterna è promessa infatti soltanto a coloro che possiedono la carità, senza la quale tutte le altre cose sono insufficienti. Ed è da tenere ben presente che solo secondo il diverso grado di carità posseduto si misura il diverso grado di felicità, e non secondo qualche altra virtù. Molti infatti furono più mortificati degli Apostoli; ma questi sorpassano nella beatitudine tutti gli altri proprio per il possesso di un più eccellente grado di carità. E così si vede come la carità ottenga in noi questo quadruplice risultato. Ma essa produce anche altri effetti che non vanno dimenticati: quali, la remissione dei peccati, lÂilluminazione del cuore, la gioia perfetta, la pace, la libertà dei figli di Dio e lÂamicizia con Dio." Dagli ÂOpuscoli teologici  di san Tommaso dÂAquino, sacerdote; in Opuscula theologica, II, nn. 1137-1154, ed. Marietti, 1954. Preparato dalla Pontificia Università Urbaniana, con la collaborazione degli Istituti Missionari |