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Zaccaria e Maria: incredulità e fede 

"14. «Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, poiché io non ho conosciuto uomo?”» (Lc 1, 34).

Se non vi si riflette attentamente, qui sembra che Maria non abbia avuto fede; eppure non è lecito pensare che sia stata incredula proprio colei che era stata scelta per generare l’Unigenito Figlio di Dio. E come potrebbe mai essere - per quanto sia necessario tener conto del suo privilegio di madre, senza dubbio più meritevole di riguardi, benché quanto maggiore era il privilegio, tanto maggiore era la fede che esso doveva richiedere -, come dunque potrebbe mai essere che Zaccaria, non avendo creduto fu condannato al mutismo, Maria invece fu glorificata con l’effusione dello Spirito Santo, se non avesse creduto? Però Maria non doveva né mancare di fede, né credere alla cieca: voglio dire, né mancare di fede all’angelo, né credere alla cieca alle promesse divine. Non era facile conoscere «il mistero nascosto da secoli in Dio» (cf. Ef 3, 9), che nemmeno le potenze celesti riuscirono a sapere. E tuttavia essa non negò l'assenso, né ricusò l’omaggio, ma vi prestò il suo impegno, vi promise la sua obbedienza. Difatti quando disse: «Come avverrà questo?», non dubitò che quel parto sarebbe realmente avvenuto, ma volle sapere in che modo. 

15. Quant’è più misurata questa risposta che non le parole del sacerdote! Maria dice: «Come avverrà questo?»; colui rispose: «In che modo potrò conoscere questo?» (Lc 1, 18). Ella ormai pondera la proposta, quegli tuttora dubita dell’annunzio. Quegli negando di poter conoscere, nega di poter credere, e cerca inoltre un ulteriore garante della sua fede; questa invece si dichiara pronta ad obbedire, né dubita che debba avverarsi ciò che pur domanda in che modo avverrà; leggiamo infatti: «Come avverrà questo, poiché non ho conosciuto uomo?». Un parto così incredibile ed inaudito doveva essere chiaramente udito, prima di essere creduto. Che una vergine partorisca, è il suggello di un mistero divino, non umano. Del resto è scritto: «Ricevi il segno: Ecco la vergine concepirà nell’utero e partorirà un figlio» (Is 7, 14). Maria aveva letto queste parole, a per questo credette che sarebbe avvenuto; tuttavia non aveva letto in che modo sarebbe avvenuto, perché ciò non era stato rivelato nemmeno a un profeta importante come Isaia. Il mistero tanto grande, nascosto in questo comando, non doveva essere pronunziato dalla bocca di un uomo, ma di un angelo. In questo giorno si ascoltano per la prima volta le parole: «Lo Spirito Santo scenderà su di te» (Lc 1, 35); e appena ascoltate sono credute." 

Ambrogio di Milano, Esposizione del Vangelo secondo Luca, II, 14-15.

 

Preghiera:

Santa Maria, gloriosa Genitrice di Dio e Semprevergine, che hai meritato di generare al mondo la salvezza, esaudisci me e abbi pietà di me ora e dovunque, per l'onore e la gloria della tua eccellentissima verginità. Umilmente ti prego: sii mia salvatrice e soccorritrice presso l’onnipotente Dio e Signore nostro Gesú Cristo, affinché egli, pio Padre e Principe della pace, lavi le macchie dei miei peccati, mi strappi dalle tenebre dell'inferno, mi conduca alla vita eterna. Egli che per te, o castissima Vergine Maria, è venuto in questo mondo immondo e col suo sangue ha salvato il genere umano e l'ha sottratto dalla morte, infrangendo le sbarre dell'inferno e aprendo le porte del regno celeste, per la sua misericordia si degni di salvarmi nel tempo presente, di mondarmi, di custodirmi; egli, il Signore nostro Gesú Cristo, al termine di questa vita fugace, mi conceda di aver parte all'eterna beatitudine nella comunione dei santi. A lui onore e gloria col Padre e con lo Spirito Santo negli infiniti secoli dei secoli. Amen.

 

A cura della Pontificia Facoltà Teologica «Marianum»
Roma

 

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