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Dignità dell’uomo nella sua creazione "Dio disse: Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza (Gen 1,26). Anzitutto si deve qui investigare il motivo per il quale, in occasione della creazione del cielo, Dio non disse «facciamo», bensì «il cielo sia!», «la luce sia!», come, dÂ’altronde, in ogni parte della creazione. La parola «facciamo» appare solo qui e questa espressione suona come un consiglio, una deliberazione, una comunicazione di Dio a un’altra persona fornita della sua medesima dignità. E chi è mai colui che deve essere creato, dal momento che può rallegrarsi di un simile onore? È l’uomo, il grande e meraviglioso essere vivente che Dio considera come il più illustre di tutta la creazione, per amore del quale esiste il cielo, la terra, il mare e il resto della creazione. È l’uomo, la cui salvezza Dio ha tanto desiderato da non risparmiare, per amore di lui, il suo Figlio unigenito. Dio, infatti, non ha smesso di compiere efficacemente la sua opera fino a quando non abbia sollevato quest’uomo e non l’abbia fatto sedere alla propria destra. Paolo esclama: Dio ci ha risuscitati e ci ha fatti sedere in Cristo Gesù alla destra nei cieli (Rm 8,32). Per questo, dunque, ci fu il consiglio, la deliberazione e la comunicazione. Non come se Dio avesse avuto bisogno di un consiglio (non sia mai!), ma per mostrarci, attraverso questo discorso, l’onore spettante a colui che stava per nascere." Giovanni Crisostomo, Omelie sul Genesi, 2 |