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GIOVANNI PAOLO II

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 2 aprile 1997

 

Presso la Croce, Maria è partecipe del dramma della Redenzione (Gv 19, 17-28.25).

1. Regina caeli laetare, alleluia!

Così canta la Chiesa in questo tempo di Pasqua, invitando i fedeli ed unirsi al gaudio spirituale di Maria, Madre del Risorto. La gioia della Vergine per la risurrezione di Cristo è ancor più grande se si considera l'intima sua partecipazione all'intera vita di Gesù.

Maria, accettando con piena disponibilità la parola dell'angelo Gabriele, che le annunciava che sarebbe diventata la Madre del Messia, iniziava la sua partecipazione al dramma della redenzione. Il suo coinvolgimento nel sacrificio del Figlio, svelato da Simeone nel corso della presentazione al Tempio, continua non solo nell'episodio dello smarrimento e del ritrovamento di Gesù dodicenne, ma anche durante tutta la sua vita pubblica.

Tuttavia, l'associazione della Vergine alla missione di Cristo raggiunge il culmine in Gerusalemme, al momento della passione e morte del Redentore. Come attesta il quarto Vangelo, Ella in quei giorni si trova nella Città Santa, probabilmente per la celebrazione della Pasqua ebraica.

2. Il Concilio sottolinea la dimensione profonda della presenza della Vergine sul Calvario, ricordando che Ella "serbò fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce" (Lumen gentium, 58), e fa presente che tale unione "nell'opera della redenzione si manifesta dal momento della concezione verginale di Cristo fino alla morte di Lui" (Ivi, 57).

Con lo sguardo illuminato dal fulgore della risurrezione, ci soffermiamo a considerare l'adesione della Madre alla passione redentrice del Figlio, che si compie nella partecipazione al suo dolore. Torniamo nuovamente, ma nella prospettiva ormai della risurrezione, ai piedi della croce, dove la Madre "soffrì profondamente col suo Unigenito e si associò con animo materno al sacrificio di Lui, amorosamente consenziente all'immolazione della vittima da Lei generata" (Ivi, 58).

Con queste parole il Concilio ci ricorda la "compassione di Maria", nel cui cuore si ripercuote tutto ciò che Gesù patisce nell'anima e nel corpo, sottolineandone la volontà di partecipare al sacrificio redentore e di unire la propria sofferenza materna all'offerta sacerdotale del Figlio.

Nel testo conciliare si pone, altresì, in evidenza che il consenso da Lei dato all'immolazione di Gesù non costituisce una passiva accettazione, ma un autentico atto di amore, col quale Ella offre suo Figlio come "vittima" di espiazione per i peccati dell'intera umanità.

La Lumen gentium pone, infine, la Vergine in relazione a Cristo, protagonista dell'evento redentore, specificando che nell'associarsi "al sacrificio di Lui", Ella rimane subordinata al suo divin Figlio.

3. Nel quarto Vangelo san Giovanni riferisce che "stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala" (Gv 19, 25). Con il verbo "stare", che letteralmente significa "stare in piedi", "stare ritta", l'Evangelista intende forse presentare la dignità e la fortezza manifestate nel dolore da Maria e dalle altre donne.

In particolare, lo "stare ritta" della Vergine presso la croce ne ricorda l'incrollabile fermezza e lo straordinario coraggio nell'affrontare i patimenti. Nel dramma del Calvario Maria è sostenta dalla fede, rafforzatasi nel corso degli eventi della sua esistenza e, soprattutto, durante la vita pubblica di Gesù. Il Concilio ricorda che "la Beata Vergine avanzò nel cammino della fede e serbò fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce" (Lumen gentium, 58).

Ai tracotanti insulti diretti al Messia crocifisso, Ella, condividendo le intime disposizioni di Lui, oppone l'indulgenza ed il perdono, associandosi alla supplica al Padre: "Perdonali, perché non sanno quello che fanno" (Lc 23, 34). Partecipe del sentimento di abbandono alla volontà del Padre, espresso dalle ultime parole di Gesù in croce: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito" (ivi, 23,46), Ella offre in tal modo, come osserva il Concilio, un consenso d'amore "all'immolazione della vittima da Lei generata" (Lumen gentium, 58).

4. In questo supremo "sì" di Maria risplende la fiduciosa speranza nel misterioso futuro, iniziato con la morte del Figlio crocifisso. Le espressioni con le quali Gesù, nel cammino verso Gerusalemme, insegnava ai discepoli "che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare" (Mc 8, 31), le risuonano in cuore nell'ora drammatica del Calvario, suscitando l'attesa e l'anelito della risurrezione,

La speranza di Maria ai piedi della croce racchiude una luce più forte dell'oscurità che regna in molti cuori: di fronte al Sacrificio redentore, nasce in Maria la speranza della Chiesa e dell'umanità.


I offer greetings and prayerful good wishes to the Bishops, priests and laity taking part in the International Theological Symposium on the Alliance of the Two Hearts of Jesus and Mary. My cordial greeting goes also to the ecumenical delegation led by Moderator of the Presbyterian Church U.S.A.

I likewise welcome the representatives of the Korean Broadcasting System preparing a television program on the Vatican. Upon all the English-speaking visitors, especially the pilgrim groups from England, Ireland, Australia, Norway, Korea, Japan, the Philippines and the United States, I cordially invoke the joy and peace of Christ our Risen Saviour.

J'accueille avec plaisir les pèlerins de langue française présents aujourd'hui. Je salue avec affection les membres de la Communauté de l'Arche. Et j'offre mes encouragements cordiaux aux servants de Messe du secteur de la Part-Dieu, dans le diocèse de Fribourg en Suisse.

Chers amis, je vous invite à demeurer dans la prière avec Marie et les Apôtres, en ce temps de la Résurrection du Sauveur, pour être prêts à accueillir les dons de l'Esprit de Pentecôte. À tous, je donne de grand coeur la Bénédiction apostolique.

Mit dieser kurzen Betrachtung heiße ich Euch alle willkommen, die Ihr aus den Ländern deutscher Sprache in der Osterwoche nach Rom zu den Gräbern der Apostel gekommen seid. Ich grüße Euch, liebe Pilger und Besucher, mit dem innigen Wunsch, daß die österliche Freude und die Hoffnung Euch auf Eurem Glaubensweg begleiten möge. Insbesondere begrüße ich die Teilnehmer an der Diözesanwallfahrt der katholischen Jugend des Bistums Regensburg sowie die zahlreichen Ministranten- und Jugendgruppen. Euch allen und Euren Lieben daheim sowie den über Radio Vatikan und das Fernsehen mit uns verbundenen Gläubigen erteile ich gerne den Apostolischen Segen.

Saludo con afecto a los visitantes de lengua española. En particular a la "Coral Sant Antoni" de Mahón, diócesis de Menorca; a los diversos grupos parroquiales y de movimientos católicos; al grupo de la Universidad Nacional de Educación a Distancia, de Albacete; a los seminaristas de Barbastro y demás estudiantes españoles. Saludo también a los peregrinos de México, Costa Rica y Argentina. Hoy deseo recordar de modo especial a Chile y Argentina, en el décimo aniversario de mi visita pastoral a esas queridas Naciones. Invito a todos a imitar la actitud de la Virgen María al pie de la cruz, cuya esperanza es una luz más fuerte que la oscuridad que hay en el corazón de muchos. Con estos vivos deseos, os imparto de corazón la Bendición Apostólica.

Saúdo os peregrinos de língua portuguesa, nomeadamente o Grupo das Oficinas de São José dos Salesianos de Lisboa: grato pela vossa presença, quero encorajar a fé que vos trouxe a Roma, a vossa fé pascal; que ela se traduza em boas obras, dando testemunho de que 'ressuscitastes' com Cristo, para uma 'vida nova', como baptizados. A todos desejo uma feliz e santa Páscoa.

Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

"Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone" (Lc 24, 34).

Con queste parole dal Vangelo secondo San Luca saluto tutti i pellegrini provenienti dal Belgio e dai Paesi Bassi, in particolare gli alunni e i professori del 'Sint Catharina- college' a Geraardsbergen, del 'Sint Vincentius-college' a Eekloo, del 'Salvator-college' a Hamont, del Seminario Minore a Hoogstraten, del 'Sint Jozefs-college' a Lommel, del 'Sint Maria-instituut' a Neerpelt, del 'Instituut Maria-burcht a Steevoort, il gruppo cattolico Cultura ad Amsterdam, e gli studenti di teologia della Facoltà Teologica Tilburg.

Vi auguro che sperimentiate sempre la gioia della presenza del Risorto in mezzo a voi!

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Con affetto mi rivolgo ai pellegrini giunti dalla Lituania.

Carissimi Fratelli e Sorelle, porgo i miei auguri pasquali a tutti voi e ai vostri cari: Buona Pasqua! Cristo Risorto riempia i vostri cuori del suo amore, della sua pace e gioia! Con la mia Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese

Pieno di gioia pasquale vi saluto con affetto, cari pellegrini Ungheresi.

Dio per mezzo del suo Figlio ha vinto la morte e ci ha aperto il passaggio alla vita eterna. Il Signore conceda a noi, che celebriamo la Pasqua di risurrezione, di essere rinnovati nella vita nuova. Chiedo questo nella mia preghiera per voi, e per le vostre famiglie.

Con la mia Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Cari pellegrini croati, giunti a Roma da tutte le parti della vostra Patria per condividere la gioia pasquale con il Successore di Pietro, vi saluto cordialmente. Benvenuti!

La nostra attenzione in questo primo anno della preparazione al Grande Giubileo è centrata in particolare sulla persona e sull'opera di Gesù Cristo. E' uno speciale pellegrinaggio di approfondimento della nostra fede, di riscoperta dell'opera ammirabile della nostra creazione e dell'opera ancor più ammirabile della nostra salvezza, compiute da Dio proprio nel Cristo Signore che "è lo stesso ieri, oggi e nei secoli" (Eb 13, 8), e a cui appartengono il tempo e i secoli (cf Liturgia della Veglia Pasquale). Nessun battezzato può rimanere indifferente di fronte a questo nuovo impulso dello Spirito di Dio che guida la Chiesa.

Vi accompagni sempre la benedizione di Dio.

Siano lodati Gesù e Maria!

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Cari pellegrini di Moravia!

Aprile è nella Chiesa di Boemia e Moravia il mese di Sant'Adalberto. Quest'anno celebriamo il Millenario del suo martirio. Anch'io mi recherò prossimamente sulle orme di questo santo Vescovo di Praga, missionario e grande europeo.

Arrivederci a Praga o a Hradec Králové!

Vi benedico di cuore insieme a tutti i vostri cari in Patria!

Sia lodato Gesù Cristo!

* * *

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua italiana rinnovando a tutti gli auguri di buona Pasqua. In particolare, sono lieto di accogliere il gruppo di Sacerdoti ambrosiani ordinati 25 anni fa. Mi unisco al vostro rendimento di grazie, carissimi Fratelli nel Sacerdozio, ed invoco su di voi i doni dello Spirito Santo.

Saluto poi i membri della Compagnia di Gesù, di vari Paesi del mondo, che ieri sono stati ordinati Diaconi, come pure i seminaristi di Catania. Con gioia vi benedico, carissimi, ed affido ciascuno alla Vergine Maria.

Il mio pensiero va ora agli adolescenti della diocesi di Milano che ieri hanno fatto la loro "professione di fede" presso la tomba di San Pietro: cari ragazzi e ragazze, prego per voi, perché diventiate autentici discepoli e testimoni di Cristo.

Saluto inoltre le coppie di nubendi della foranìa di Marcianise (Caserta), i fedeli della parrocchia di Santa Maria della Pace in Benevento - mentre volentieri benedico la prima pietra della nuova chiesa di Santa Rita - e gli organizzatori del festival "Canarino d'oro", di Calisese (Forlì).

Mi rivolgo ora ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. La gioia del Signore Risorto ispiri rinnovato ardore alla vostra vita, cari giovani, perché siate generosi testimoni del suo Vangelo; sia d'incoraggiamento per voi, cari malati, perché possiate affrontare con coraggio ogni prova e sofferenza; sostenga il vostro mutuo amore, cari sposi novelli, affinché nella vostra casa regni sempre la pace di Cristo.

A tutti una speciale Benedizione.

 

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