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GIOVANNI PAOLO II

UDIENZA GENERALE

Mercoledì 20 maggio 1998

    

1. La rivelazione dello Spirito Santo, come persona distinta dal Padre e dal Figlio, adombrata nell’Antico Testamento, si fa chiara ed esplicita nel Nuovo.

E' vero che gli scritti neo-testamentari non ci offrono un insegnamento sistematico sullo Spirito Santo. Raccogliendo tuttavia i molti dati presenti negli scritti di Luca, Paolo e Giovanni, è possibile cogliere la convergenza di questi tre grandi filoni della rivelazione neo-testamentaria riguardante lo Spirito Santo.

2. Rispetto agli altri due sinottici, l’evangelista Luca ci presenta una pneumatologia molto più sviluppata.

Nel Vangelo egli intende mostrare che Gesù è l’unico a possedere in pienezza lo Spirito Santo. Certo, lo Spirito interviene anche su Elisabetta, Zaccaria, Giovanni Battista, e soprattutto sulla stessa Maria, ma solo Gesù, lungo tutta la sua esistenza terrena, detiene pienamente lo Spirito di Dio. Egli è concepito per opera dello Spirito Santo (cfr Lc 1,35). Di lui il Battista dirà: “Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me (...): costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco” (Lc 3,16).

Prima di battezzare in Spirito Santo e fuoco, Gesù stesso è battezzato nel Giordano, quando scende “su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba” (Lc 3,22). Luca sottolinea che Gesù non solo va nel deserto “condotto dallo Spirito”, ma ci va “pieno di Spirito Santo” (Lc 4,1) , e lì riporta vittoria sul tentatore. Egli intraprende la sua missione “con la potenza dello Spirito Santo” (Lc 4,14). Nella sinagoga di Nazaret, quando inizia ufficialmente la sua missione, Gesù applica a sé la profezia del libro di Isaia (cfr 61,1-2): "Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio ecc... (Lc 4,18)". Tutta l'attività evangelizzatrice di Gesù è posta così sotto l'azione dello Spirito.

Questo stesso Spirito sosterrà la missione evangelizzatrice della Chiesa, secondo la promessa del Risorto ai suoi discepoli: “E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto" (Lc 24,49). Secondo il libro degli Atti, la promessa si compie nel giorno di Pentecoste: “...Ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi” (At 2,4). Si realizza così la profezia di Gioele: “Negli ultimi giorni, dice il Signore, io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profeteranno” (At 2,17). Luca vede negli apostoli i rappresentanti del popolo di Dio dei tempi finali, e sottolinea a ragione che questo Spirito di profezia coinvolge tutto il popolo di Dio.

3. San Paolo a sua volta evidenzia la dimensione rinnovatrice ed escatologica dell’opera dello Spirito, che viene visto come la fonte della vita nuova ed eterna comunicata da Gesù alla sua Chiesa.

Nella Prima Lettera ai Corinti leggiamo che Cristo, nuovo Adamo, in forza della risurrezione, è divenuto “Spirito datore di vita” (15,45): è stato cioè trasformato dalla forza vitale dello Spirito di Dio così da diventare a sua volta principio di vita nuova per i credenti. Cristo comunica questa vita proprio attraverso l'effusione dello Spirito Santo.

Quella dei credenti non è più un’esistenza da schiavi, sotto la Legge, ma una vita da figli poiché hanno ricevuto lo Spirito del Figlio nei loro cuori e possono esclamare: Abbà, Padre! (cfr Gal 4,5-7; Rm 8,14-16). E' una vita “in Cristo”, cioè di appartenenza esclusiva a lui e d'incorporazione alla Chiesa: “Noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo” (1 Cor 12,13). Lo Spirito Santo suscita la fede (cfr 1 Cor 12,3), versa nei cuori la carità (cfr Rm 5,5) e guida la preghiera dei cristiani (cfr Rm 8,26).

In quanto principio di un nuovo essere, lo Spirito Santo determina nel credente anche un nuovo dinamismo operativo: “Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito” (Gal 5,25). Questa nuova vita è contrapposta a quella della “carne”, i cui desideri dispiacciono a Dio e chiudono la persona nella prigione soffocante dell'io ripiegato su se stesso (cfr Rm 8,5-9). Aprendosi invece all’amore donato dallo Spirito Santo, il cristiano può gustare il frutto dello Spirito: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà... (cfr Gal 5,16-24).

Secondo Paolo tuttavia ciò che ora possediamo è solo una “caparra” o primizia dello Spirito (Rm 8,23; cfr anche 2 Cor 5,5). Nella risurrezione finale, lo Spirito completerà il suo capolavoro realizzando per i credenti la piena “spiritualizzazione” del loro corpo (cfr 1 Cor 15,43-44) e coinvolgendo in qualche modo nella salvezza l'intero universo (cfr Rm 8,20-22).

4. Nella prospettiva giovannea lo Spirito Santo è soprattutto lo Spirito di verità, il Paraclito.

Gesù annuncia il dono dello Spirito nel momento di concludere la sua opera terrena: “Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio” (Gv 15,26s.). E precisando ulteriormente il ruolo dello Spirito, Gesù aggiunge: “Vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà” (Gv 16,13-14). Lo Spirito quindi non apporterà una nuova rivelazione, ma guiderà i fedeli verso un'interiorizzazione e una più profonda penetrazione della verità rivelata da Gesù.

In che senso lo Spirito di verità è chiamato Paraclito? Tenendo presente la prospettiva giovannea che vede il processo a Gesù come un processo che continua nei discepoli perseguitati a causa del suo nome, il Paraclito è colui che difende la causa di Gesù, convincendo il mondo "quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio” (Gv 16,7s.). Il peccato fondamentale che il Paraclito farà riconoscere è il non aver creduto a Cristo. La giustizia che egli addita è quella che il Padre ha reso al Figlio crocifisso, glorificandolo con la risurrezione e ascensione al Cielo. Il giudizio, in questo contesto, consiste nel fare emergere la colpa di quanti, dominati da Satana, principe di questo mondo (cfr Gv 16,11), hanno rigettato Cristo (cfr Dom. et viv., 27). Lo Spirito Santo è dunque, con la sua assistenza interiore, il difensore e il patrocinatore della causa di Cristo, Colui che orienta le menti ed i cuori dei discepoli verso la piena adesione alla "verità" di Gesù.


Saluti

Rivolgo ora un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai fedeli della Parrocchia Abbaziale di Nostra Signora di Corte in Sindia, che, accompagnati dal loro Pastore, Monsignor Antonio Vacca, sono venuti per ricordare gli 850 anni di fondazione dell'Abbazia Cistercense di Cabuabbas ed il cinquantesimo dell'incoronazione del Simulacro di Nostra Signore di Corte; i fedeli della Parrocchia di San Tommaso apostolo di Roiate, che mi hanno chiesto di benedire la riproduzione in mosaico della venerata Immagine di Maria Santissima delle grazie; i numerosi partecipanti al pellegrinaggio promosso dall'Istituto delle Suore Pie Operaie dell'Immacolata Concezione, guidato dal Vescovo di Ascoli Piceno, Monsignor Silvano Montevecchi, e dalla Superiora Generale, per ricordare il secondo centenario della morte di Monsignor Francesco Antonio Marcucci; il Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, che festeggiano i novant'anni di fondazione ed il gruppo dell'Unione Girovaghi Italiani.

Tutti ringrazio per la loro partecipazione.

Il mio pensiero si rivolge poi ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli.

La Solennità dell'Ascensione del Signore, che domani celebreremo, ci invita a guardare al momento in cui Gesù, prima di salire al cielo, affida agli Apostoli il mandato di portare il suo Messaggio di salvezza fino agli estremi confini della terra.

Cari giovani, accogliendo il mandato missionario di Cristo, impegnatevi a mettere le energie e l'entusiasmo, che caratterizzano la vostra età giovanile, a servizio del Vangelo.

Voi, cari malati, vivete le vostre sofferenze uniti al Signore, nella certezza di offrire un contributo insostituibile e prezioso, anche se nascosto, alla crescita del Regno di Dio nel mondo.

E voi, cari sposi novelli, fate in modo che le vostre famiglie siano luoghi in cui si impara ad amare Iddio e ad essere suoi testimoni nella gioia e con generosità.

A tutti la mia Benedizione.


Saluto ai pellegrini della REPUBBLICA CECA:

Srdecne zdravím zamestnance muzejí z jizní Moravy a také poutníky z farnosti svatého Václava v Breclavi, kterí dokoncili výstavbu svého farního kostela, zniceného behem Druhé svetové války.

Necht vám Buh štedre odplatí za vaši príkladnou obetavost! Rád všem ze srdce zehnám.

Pochválen bud Jezíš Kristus!

TRADUZIONE ITALIANA

Saluto cordialmente gli impiegati dei Musei provenienti dalla Moravia Meridionale e i pellegrini della Parrocchia di San Venceslao, di Breclav, i quali hanno portato a termine la ricostruzione della loro chiesa parrocchiale, distrutta nella II. Guerra Mondiale.

Dio ripaghi questo vostro esemplare impegno. Volentieri benedico tutti di cuore!

Sia lodato Gesù Cristo!


Saluto ai pellegrini lituani

Dziaugiuosi galimybe pasveikinti maldininkus iš Lietuvos. Brangieji, šios keliones ispudziai teatnaujina ir tesustiprina jusu tikejima - vilties ir taikos šaltini, Baznycios visuotinumo samprata, o drauge pasiryzima visuomet buti krikšcioniškuju vertybiu atspindziais ir nešejais.

To nuoširdziai linkedamas, laiminu jus, jusu artimuosius bei visa jusu Tevyne Lietuva apaštaliniu Palaiminimu. Garbe Jezui Kristui.

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Saluto di cuore i pellegrini dalla Lituania. Cari Fratelli e Sorelle, i momenti vissuti durante questo pellegrinaggio rafforzino la vostra fede - fondamento della speranza e della pace, rinnovino l'amore verso la Chiesa Universale e la decisione di essere sempre portatori dei principi della vita cristiana.

Con questi voti imparto a voi, ai vostri cari e a tutta la vostra Patria la mia Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.


Saluto in lingua neerlandese

Beste Belgische en Nederlandse pelgrims !

In de maand mei eren wij in het bijzonder Maria, Moeder van God, Moeder van de Kerk en Moeder van het gezin.

Moge Maria voor ons ten beste spreken, terwijl zij ons begeleidt op onze weg naar Christus.

Van harte verleen ik u de Apostolische Zegen.

***

traduzione italiana

Carissimi pellegrini belgi e neerlandesi !

Nel mese di maggio veneriamo in modo particolare Maria Santissima, Madre di Dio, Madre della Chiesa e Madre della famiglia.

Maria interceda per noi, accompagnandoci nel nostro cammino verso Cristo.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.


Parole del Santo Padre ai pellegrini croati

Testo croato:

Draga braco i sestre, Duh Istine svjedoci u svijetu za Isusa (usp. Iv 15, 26) da bi svijet uzvjerovao i spoznao da ga je Otac poslao i da bi ga priznao Gospodinom i Spasiteljem. Duh Sveti je zajedno s Ocem i Sinom neprestano nazocan u djelu spasenja ljudi.

Od srca pozdravljam sve hrvatske hodocasnike te na njih i njihove obitelji zazivam Bozji blagoslov.

Hvaljen Isus i Marija!

Versione italiana del testo croato:

Carissimi Fratelli e Sorelle, lo Spirito di Verità rende nel mondo testimonianza a Gesù (cf Gv 15, 26), affinché esso creda e sappia che il Padre lo ha mandato (cf Gv 17, 21. 23) e lo riconosca come Signore e Redentore. Lo Spirito Santo è presente continuamente con il Padre e il Figlio nell'opera di salvezza degli uomini.

Rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini croati, invocando su di essi e sulle loro famiglie la benedizione di Dio.

Siano lodati Gesù e Maria!

   



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